Capitolo 40

Nick

«Agente Ryan, è da ieri che non abbiamo sue notizie. È già passata una notte, a quest'ora potrebbe essere chissà dove. Non voglio neanche immaginare in che condizioni potrebbe versare. Sarà sola, spaventata mentre noi siamo qui a non fare niente. È tutta colpa mia, se le succede qualcosa, non potrò mai perdonarmelo.» Inveì il ragazzo, sfogando la sua rabbia su una bottiglietta vuota, ma oltre alla rabbia e all'impotenza, sembrava quasi sull'orlo del pianto. Il padre gli poggiò una mano sulla spalla come per consolarlo, ma non aveva davvero idea di come fare. Non aveva mai visto il figlio ridotto così, neppure quando rischiava di passare anni ed anni rinchiuso in una cella e possibile vittima di attentati da parte di altri detenuti.

«Non abbiamo piste. Dobbiamo ragionare e cercare qualche indizio. In questi ultimi giorni, vi sembrava strana o preoccupata?» Domandava l'agente Ryan, nella speranza di qualche dettaglio che potesse essere utile alle indagini. Mentre si trovava lì, l'uomo non poteva far a meno di pensare che non aveva mai fatto visita alla ragazza in occasioni più allegre. Aveva un salotto davvero accogliente e pieno di colori, come lei. Ormai non c'era più alcun dubbio che la giovane giornalista fosse stata rapita o che le fosse successo qualcosa di grave. Questo pensiero opprimeva i tre presenti, come anche il direttore e gli altri che erano stati informati dell'accaduto, dato che la ragazza non aveva fatto ritorno a casa.

Nick, al non avere più sue notizie, aveva chiamato Jack sperando che si fosse solo scordata di avvisarlo, ma, purtroppo, non era quello il caso. Aveva suonato ad ogni coinquilino dell'edificio, nel caso potesse essersi attardata con qualcuno di loro, ma non si trovava neppure là.

Al sentirlo così preoccupato, dopo nemmeno mezz'ora, Jack si era palesato sul pianerottolo della ragazza, con tutti i vestiti sgualciti. Aveva avuto giusto il tempo di prendere il soprabito e di schizzare là. Se Anna fosse stata presente, non avrebbe perso una così succosa occasione per sfotterlo un po', ma questo pensiero non servì a tirare su nessuno dei due. Dopo le tre di notte, decisero entrambi che fosse il caso di informare l'agente Ryan, sebbene morissero entrambi dalla voglia di occuparsene di persona.

«No, assolutamente, no. Andava tutto benissimo. Dev'essere stato quel maledetto bastardo di Friederich. Ah, ma se osa solo torcerle un capello, me la pagherà. Dovessi ucciderli tutti, uno per uno, la riporterò a casa. Con o senza il vostro aiuto.» Disse lui, furioso come una magnifica pantera in gabbia. Sembrava davvero disposto a tenere fede alle sue minacce.

«Avanti Nick, è inutile prendersela con tuo padre o con gli agenti. Stanno facendo tutto il possibile. Piuttosto, come possiamo renderci utili noi? Sia io che suo figlio siamo impazienti di dare una mano. Siamo entrambi molto legati ad Anna e non vorremmo mai le capitasse qualcosa. La prego, ci permetta di dare una mano alle ricerche.» Esordì Jack, dissimulando una calma, in realtà, inesistente.

«Tanto lo fareste comunque. Nick, hai qualche idea su dove potrebbero averla portata?»

«Non credo che quel porco sarebbe così stupido da nasconderla in nascondigli che io potrei conoscere. Ad ogni modo, però, dobbiamo controllare, perlomeno per scrupolo. Magari potremmo trovare qualche pista.»

«Siamo sicuri sia stato davvero lui?» Esordì pensieroso Jack.

Gli altri due uomini si girarono all'istante nella sua direzione.

«E chi altro mai potrebbe essere stato, eh? È quello col movente più grosso, colpire me. Farebbe di tutto per rendermi inoffensivo ed è ricorso alla maniera più subdola e vile, come suo solito, del resto.»

Qualche giorno fa, Anna mi disse una cosa che mi ha fatto preoccupare, poi, però, non c'ho più pensato perché pensavo fosse tutto a posto.

Nick non gli diede neppure il tempo di finire la frase prima di schizzare via dal divano per schiacciare il medico contro la parete, facendo cadere addirittura un quadretto appeso alla parete crema del soggiorno.

«Sputa il rospo! Di che diavolo stai parlando, eh?» Chiedeva lui, non mollando la presa sul colletto dell'ex coinquilino.

«Toglimi le mani di dosso o ti assicuro che non risponderò di me. Io sono preoccupato tanto quanto te.» Chiarì l'altro, inducendo l'ex ladro a mollare la presa. Fortunatamente, il padre non era stato costretto ad intervenire, però, capiva lo stato d'animo dei due. Era come rivivere quanto successo alla sua amata moglie.

"Almeno il dolore di veder morire sua madre, Nick se l'è risparmiato, ma non voglio che debba assistere alla dipartita della donna che ama." Pensava l'agente, prima di incitare Jack a terminare il discorso.

«Non mi ha portato subito la provetta che avete rubato dai laboratori di quell'infame, ma solo un paio di giorni dopo.»

«Che cosa? Impossibile, ti ricorderai male. Mi disse di averlo fatto il giorno dopo. Me lo ricordo benissimo.» Asserì Nick. Questa rivelazione aveva lasciato un attimo interdetto l'agente Ryan, non vedendo ancora il nesso con l'identità del rapitore di Anna.

«E questo cos'ha a che fare con la storia del rapimento?»

«Perché dev'essere successo qualcosa di grave, Anna non si sbilanciò più di tanto a riguardo, fatto sta, però, che poi la questione si risolse e potemmo analizzare quella micidiale arma di distruzione di massa. Ma io sono certo che questa storia potrebbe non essere del tutto scollegata da questa sua improvvisa sparizione. Dovremmo seguire anche questa pista e non concentrarci solo su Friederich.»

«Peccato che questa non sia una pista, ma solo una tua supposizione, senza neppure uno straccio di prova o indizio.» Disse Nick, prendendo a camminare nervosamente da un punto all'altro del piccolo salottino.

«Beh, tanto non risolveremo niente stando qui a non fare nulla. Mettiamoci all'opera: Nick, tu occupati dei posti che conosci meglio, mentre io metterò in allarme i miei uomini e cercheremo nelle zone più isolate. Contatterò un mio amico della Centrale di Polizia, abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile. È pur sempre di New York che stiamo parlando. Jack, tu va' con Nick. In due, sarò più tranquillo. E mi raccomando, tenete sempre i cellulari accesi, quei bastardi potrebbero chiamare in qualsiasi momento. Per quanto riguarda la famiglia di Anna, direi di aspettare fino a domani prima di allarmarli inutilmente. Stanno dall'altra parte del mondo e rischieremmo di scatenare un casino avvisandoli adesso. Aspettiamo fino a domani, nel caso non ci fossero novità, allora li informeremo. Tutto chiaro ragazzi?»

I due fecero cenno di sì, prima di uscire e pensare alla loro missione.

"Resisti amore mio, ti troverò ovunque tu sia, tu, però, non devi mollare." Implorava Nick tra sé e sé, correndo alla sua ricerca insieme a Jack.


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