Capitolo 34
Anna
Nel mentre Nick era andato a cercare aiuto da Doc, Anna continuava imperterrita nel suo piano, ma per fare ciò, aveva prima bisogno del benestare del suo capo. Era quasi certa che non avrebbe mosso alcuna obiezione, visto che era un'idea decisamente sensata, seppur un po' rischiosa. In fondo, però, il rischio è alla base del mestiere, perciò è già messo in conto!
Senza ulteriori tentennamenti, andò a bussare all'ufficio del direttore per proporgli la cosa.
«Anna? Ci sono problemi?»
«No, cioè, almeno, non al momento.» Ecco direi che dipende tutto dalla sua risposta.
«Ma se non conosco nemmeno la domanda.»
«Bene, allora suggerirei di porre subito rimedio a ciò. Prima che mi dica di no, la prego di ascoltare quello che ho da dire.»
«Ho già paura.» Disse l'uomo, grattandosi il capo. Sapeva già che stava per arrivargli addosso un'altra montagna di problemi!
«Suvvia direttore, non sa neanche cosa voglio dirle.»
«A te la parola, basta che non ci voglia troppo perché ho una marea di cose da fare, come penso anche tu.» Disse un po' scioccato il direttore. Diventava sempre irritabile quando aveva tante riunioni in un solo giorno.
«Bene, andrò dritta al sodo. Penso che dovremmo lavorare anche noi sulla pista dei quadri falsi.»
«Ecco, la bomba era stata sganciata, adesso bisognava vedere solo gli effetti!»
Vedendo che l'interlocutore non aveva ancora formulato un pensiero comprensibile, la ragazza decise di non dargli il tempo di dirle no, lanciandosi in uno dei suoi famosi monologhi.
«Io credo, come del resto anche gli agenti dell'FBI che la storia dei quadri e della droga siano legate a doppio filo. Insomma, possiamo prendere due piccioni con una fava e io ho già qualche pista. Adesso mi serve solo la sua autorizzazione e poi potrei dare ufficialmente inizio alle mie indagini.» Disse lei lanciandosi in una tale opera di convincimento da far invidia ad un diplomatico della NATO.
«È tutto?»
«Ehm, a dirla tutta no.»
«E ti pareva. Che altro c'è?»
«Ha presente la questione del campione di droga?»
«Come potrei non farlo. Tutto il nostro lavoro è andato in fumo con la sua scomparsa.»
«Beh, direttore, adesso abbiamo un bell'arrosto, altro che fumo!» Affermò fiera la giovane.
«Che cosa? Ma avevate detto voi che la provetta non conteneva quella sostanza maledetta...»
«Sì, sì, è vero, ma, diciamo che ho trovato il modo di risolvere la situazione, però, non mi chieda di più perché davvero non posso risponderle. È la cosa migliore per il bene di tutti.»
«Che hai combinato?» Domandò l'uomo, con un tono un po' preoccupato. È vero che il rischio fa parte del mestiere, ma non gli piace che i suoi dipendenti rischino il collo inutilmente.
«Le ho già detto di non preoccuparsene, quel che conta è che la questione sia risolta e che il nostro lavoro darà presto i suoi frutti.»
«Anna...»
«Davvero, si fidi di me. Allora, ho il permesso per andare a ficcanasare un po'?»
«Sei sicura di farcela a seguire anche un'altra grossa indagine, guarda che non è facile.»
«Sì, abbia fede. E poi, vanno nella stessa direzione.»
«D'accordo. Ti do una possibilità, ma solo una. Cerca di portarmi qualcosa di concreto, poi potremo iniziare a pensare a qualcosa.»
«Agli ordini capo.» Ma proprio quando stava per fiondarsi fuori dal sontuoso ufficio a velocità super sonica, il caro direttore mandò in frantumi i suoi piani!
«Aspetta un attimo, ti volevo chiedere se anche in questo caso ti farai aiutare dal figlio di John?»
La ragazza era ancora girata di spalle, ma sembrava sul punto di mettere in atto una rotazione della testa stile gufo. Non era certa di quale fosse la risposta migliore e questa cosa la turbava non poco.
Rassegnata a non poter prendere il volo e fuggire da là, si risedette e rispose con sincerità.
«In verità, ancora non ho avuto occasione di parlare con lui.»
«E come è possibile? Vivete insieme.» Disse lui stupito, mentre cercava di accendersi la famosa pipa.
La ragazza era rimasta un po' sbigottita. Come mai tutto quest'improvviso interesse per la sua vita privata? Da una persona come il direttore, poi!
Beh, non so se lei sa, ma...
«Sì, state insieme, lo so. Mia cara lo sapevamo tutti, non è certo una novità. Spero solo che il buon Jack l'abbia presa con filosofia.»
La faccia di Anna lasciava trasparire qualche dubbio.
«Ragazza mia, le cose semplici proprio non ti piacciono, vero? Comunque, ancora non mi hai risposto. Come mai non hai convolto il nostro ex ladro di fiducia?»
«Perché in questo periodo vedo che c'è qualcosa che lo tormenta e sto cercando di capire cosa sia, ma non è molto facile. Diciamo che non è proprio un tipo molto estroverso e se ha un problema se lo tiene per sé.» Rispose la giornalista, rimbrottando un po' il compagno.
«Capisco.»
«Ah sì? Buon per lei, perché io proprio non ci capisco niente e non ho il dono della telepatia. Comunque, gli accennerò alla cosa. A dirla tutta, avevo già iniziato a tastare un po' il territorio con l'agente Ryan. Ora che ci penso, non l'ho vista molto sorpreso quando poco fa le ho esposto il mio piano. Forse qualche uccellino in impermeabile e scarpe nere lucide le ha sussurrato qualcosina all'orecchio?»
«Chi lo sa. Beh, io non posso mettere bocca sulle vostre dinamiche di coppia, l'importante è che continuiate a lavorare come avete fatto sin ad ora. Nel caso così non fosse, allora mi troverei costretto ad intervenire e vorrei decisamente evitarlo. Mi capisci, giusto?»
«Certo signore. Terremo separate vita professionale e sentimentale, ha la mia parola.»
«Molto bene. Puoi andare, ci aggiorniamo quando avrai qualcosa in mano.»
«Allora, io torno al lavoro. Buona giornata.» Disse lei, questa volta fiduciosa di riuscire a chiudere l'imbarazzante colloquio sulla sua vita privata!
«Un consiglio, cerca di risolvere con Nicklaus. Meglio non lasciare niente di non detto in una coppia, alla fine è peggio e questo si ripercuote anche sul lavoro. Bene, buon lavoro cara. Ah, per favore, fa salire Charles. Non mi ha ancora aggiornato sulla redazione del nuovo articolo che gli avevo commissionato.» Borbottò il capo redattore tornando alle sue innumerevoli carte.
"Beh, tanto un bravo ragazzo, ma si la creatività ha i suoi tempi e quelli di Charles non collimano con quelli del direttore, specie adesso che si è trasformato in un pesce lesso innamorato!" Pensò Anna, tra sé e sé.
«Sarà fatto.»
"Ecco un altro problema da aggiungere alla lista!"
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