Capitolo 14

Nick

I due giorni seguenti alla "fuga" di Anna passarono in un lampo. Al loro arrivo alla macchina, Jack era più bianco di un lenzuolo, salvo poi diventare livido di rabbia pensando che il pompelmo al posto della caviglia della ragazza potesse essere colpa del compare!

«Certo, perché è noto che la violenza sia il miglior modo per riconquistare la fiducia di qualcuno.» Disse sarcasticamente il giovane, depositando delicatamente la ragazza sui sedili posteriori. Jack sembrava ancora decisamente diffidente.

«Appena arriviamo a casa, ci do subito un'occhiata. Nel frattempo, cerca di muoverla il meno possibile.» Così sentenziò il medico prima di mettere il turbo!

«Ehi, razza di imbecille, se guidi così non dovrai visitarle solo la caviglia. Lascia le guide professionali al sottoscritto, tu occupati di preparare brodini e di suturare tacchini per il Ringraziamento.»

«Cos'hai detto? Vorrei farti notare che per fare ciò che hai appena elencato ci vuole una precisione chirurgica e una grande pazienza, doti di cui tu sei alquanto sprovvisto.»

Nonostante il solito teatrino, Nick era davvero sollevato che Anna gli credesse e avesse accettato di tornare a casa con loro. Non avrebbe sopportato un suo rifiuto, anche se non lo avrebbe messo neppure sotto tortura!

«Spero di essere a posto per domani. In redazione, già regna il caos e se inizia anche a mancare il personale, non so come faremo. Il direttore ha bisogno di stare con sua moglie e io voglio fare tutto ciò che è in mio potere per farlo stare tranquillo, almeno sul piano professionale.»

«Va bene, va bene. Nessuno ti sottrarrà alla tua opera pia, ma prima devi riuscire a reggerti in piedi, perciò il nostro buon amico qua presente ti darà un'occhiata e poi ci farà sapere il responso. Comunque, se dice che non ti puoi muovere, vuol dire che tu ne starai buona fino a quando servirà, hai capito? Altrimenti manderò un bel messaggio ai tuoi genitori. Scommetto saranno entusiasti di potersi occupare della loro amata bambina ferita. Forse, però, sarebbe meglio evitare di raccontare loro le circostanze dell'infortunio. Potresti parlare di un inseguimento di un pericoloso criminale, anzi no, forse si preoccuperebbero. Va bene, allora, potrei legarti al letto per una settimana e farti scoprire le gioie dei rapporti "umani".»

«Non sono certo che giacere a letto con una donna per dedicarsi al piacere dei sensi valga come scusa per dei giorni di ferie, specie se il soggetto in questione è una persona fuori sulla parola.» Disse seccato Jack. Anna, nel frattanto, era diventata rossa come un peperone, ma i due parevano fin troppo presi dalla conversazione per accorgersene.

Per i due giorni successivi andare in redazione era divenuta una lotta all'ultimo sangue con ambo i soggetti contro!

Il giorno seguente, Jack l'aveva portata a fare una radiografia per controllare che non ci fosse niente di rotto e infatti aveva ragione. Comunque, si trattava di una brutta distorsione, perciò avrebbe dovuto aiutarsi con le stampelle per almeno una settimana e su questo non si transigeva.

L'indomani, scoprirono che Frederick stava continuando il suo macabro spettacolo di marionette. Nick aveva ricevuto una telefonata non troppo incoraggiante dal Doc sul genocidio di un gruppetto di alcuni studiosi e gli aveva chiesto di raggiungerlo sul posto. Non se lo fece dire due volte.

«Sono arrivato il prima possibile. Devo ancora avvertire l'FBI, ma forse vorresti avere tu l'onore...» Stava dicendo l'ex ladro, salvo poi accorgersi di una coda di cavallo sin troppo familiare spuntare dalla spalla del suo mentore!

«Doc, avresti il garbo di spiegarmi che diavolo ci faccia lei qui, invece che a casa?!» "Domandò" lui, praticamente avventandosi sul pover'uomo.

«Guarda che la tua amica è arrivata poco prima di te, ma non l'ho chiamata io.» Rispose l'accusato, cercando di evitare di farsi strangolare da colui che considerava al pari di un figlio.

«È vero. Mi ha chiamato una mia fonte e ho chiesto a Charles di portarmi qui. Non potevamo certo farci scappare uno scoop del genere. Lui è andato a chiamare l'agente Ryan a pochi metri da qui, perché qua non c'è molto campo. Io, invece, ho già avvertito il nostro medico di fiducia.» Replicò lei con tanto d'occhiolino.

Nick non capiva più se volesse strozzare prima lei o Doc, ma tanto non ebbe molto tempo per pensarci su, visto che fu trascinato via da un'Anna zoppicante con stampelle al seguito.

«Ti consiglio di prepararti psicologicamente a ciò che vedrai, è uno spettacolo a dir poco orribile. Alla sola vista sono quasi svenuta.»

«Credo di avere un po' più di stomaco ed esperienza rispetto a te, novellina. Piuttosto, quanto manca?» Chiese il moro, non mancando di rimarcare il "novellina".

«Non molto, un po' di pazienza. La caviglia è ancora gonfia e questa è la mia massima velocità.>> Spiegò la giovane, cercando di tirarselo dietro, ma il ragazzo stanco di vederla strapazzarsi, decise di infischiarsene bellamente dei presenti e la risollevò a mo' di sposa.

«Ma cosa stai facendo?» Starnazzò imbarazzata lei.

«Dunque, cerco di evitare che la tua caviglia si gonfi ancora di più e, al contempo, vorrei evitare di fare notte prima di arrivare sulla scena del crimine.» Nick la sentì stringersi a lui, ma fece finta di niente per non metterla in imbarazzo.

Una volta sul posto, precisamente nei pressi della banchina, videro quattro cadaveri galleggiare sulla superficie dell'acqua.

«Chissà perché penso già di sapere chi sia il responsabile.» Affermò Nick, affacciandosi per tentare di vedere meglio.

«Non ne abbiamo la certezza, ma, secondo me, è probabile che ci sia ancora lo zampino di Friederick.» Confermò Anna.

«Possiamo solo attendere l'autopsia di Jack. Ah, parli del diavolo ed eccolo che arriva.»

«Ehi piccola, ho fatto il prima possibile. Fortunatamente, ero già in zona. Toh, anche tu qua.»

«Che ci vuoi fare? A quanto sembra, stamani eravamo tutti in zona. Comunque, quanto ci vorrà per sapere cos'è accaduto ai poveri malcapitati qua presenti?»

«Dipende. In ogni caso, a una prima occhiata, e dallo stato in cui versano, penso che la morte sia avvenuta da almeno due tre giorni, ma, al momento, non c'è niente di sicuro. Vi farò sapere appena avrò delle novità. Ragazzi, repertate tutto e portateli in istituto.>> Concluse lui, riferendosi alla squadra.

«Nick, se non hai da fare con l'FBI, cerca di raccogliere informazioni con Doc, però, mi raccomando, sta' attento.»

«Charles, io e te torniamo in redazione. Voglio cercare di buttare giù un articolo.»

Dopo ciò, si misero tutti all'opera.


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