[venti: looser]

A mia moglie Mine1509
che ama tanta gente
compreso il Gugi.
Seguitela o non aggiorno
LOOL

MAA CHE VITACCIA

+scusate il ritardo ma avevo gli ultimi esami da dare e ho ricominciato l'università, quindi sono un po' fusa XD

Buona lettura kidz

«No, non mi piace» mi lamentai con una smorfia per la millesima volta e cancellai in un secondo la foto incriminata dalla memoria del telefono.

Non ero fotogenica, per niente, se sorridevo assomigliavo a un bradipo e se stavo normale sembravo una depressa del cavolo.

Non avrei mai potuto fare la modella, che mondo crudele.

«Sei una palla» asserì scocciato Niccolò al mio fianco, davanti allo specchio, e rubandomi l'oggetto incriminatore per impugnarlo «abbiamo fatto un centinaio di foto e non te ne piace neanche mezza, sono esausto» sbuffò sonoramente e mi afferrò per una spalla avvicinandomi ancora di più a lui, in modo da essere fianco contro fianco «questa sarà l'ultima, siamo in ritardo di dieci minuti per colpa tua»

Roteai gli occhi e mi guardai nel riflesso: un ammasso di capelli spettinati prigionieri delle mie mani che avevano cercato di acconciarli in diversi modi senza riuscirci, magliettina bianca anonima e jeans skinny che si intravedevano sopra il lavandino.

Non mi ero messa in tiro, anche perché non avrei potuto competere molto con un ragazzo come quello al mio fianco, sempre perfetto anche con un accenno di barba e la maglia bucata.

Lui si che poteva fare il modello, qualunque smorfia facesse restava sempre bellissimo, che nervoso.

«Mettiti in posa meraviglia» mi schernì fissandomi dallo specchio e scattando la foto subito dopo.

Alzò un angolo della bocca e sorrise «devo dire che è perfetta» ribattè retorico prima di mostrarmi ciò che ne era uscito.

Ridacchiai e gli diedi una spinta scherzosa «va benissimo non ti preoccupare»

«Non si vede il tuo bel faccino da culo» scherzò, prima di raggiungermi e uscire da quella casa infestata da spiriti maligni.

«La metto su Facebook ora» accennai una risata sentendolo sbuffare nuovamente e poi circondarmi il fianco con un braccio «contenta te»

«A me piace, non rompere»

«Mi chiederanno se sto con una senza faccia»

«Scemo» gli feci eco e riguardai la foto sorridendo: lui stava facendo la linguaccia e io all'ultimo secondo mi ero coperta con le mani il viso, sembravamo una di quelle coppiette esaurite e impazzite, ma avremmo fatto invidia a tutti, soprattutto a chi voleva separarci.

«Arrivati» constatò lui lasciandomi libera dalla sua presa e conducendomi all'interno dell'atrio e poi lungo un corridoio infinito che si concludeva con una porta bianca con infissa una targhetta dorata Free model agency.

«Sei nervoso?» domandai vedendolo incerto e pensieroso sull'abbassare la maniglia.

«No che dici, sono tranquillissimo, è solo un aperitivo tra di noi»

Appena entrati ci accolse una musica dai toni leggeri e vari chiacchiericci tra ragazzi e professionisti del campo.

Mi guardai intorno prima di sentire una voce femminile vicina a noi, mi voltai e trovai una donna, di qualche anno più vecchia, con sguardo ammiccante e tacco a spillo, oltre a un vestitino nero corto al ginocchio.

«Caro, sei riuscito a venire alla fine» affermò riferendosi a Niccolò, che mi sembrò a disagio al mio fianco.

Inarcai un sopracciglio perplessa, alternando lo sguardo da uno all'altro.

«Sì, come vedi e ho portato la mia fidanzata» si affrettò a ribattere, stringendomi tra il suo braccio e il fianco.

Sorrisi imbarazzata quando la suddetta donna mi squadrò da capo a piedi, forse avrei fatto meglio a vestirmi elegante e non come una scappata da casa.

«Carina» commentò con una smorfia «piacere io sono Giada, coordino un po' tutto qui» aggiunse fiera di sè, facendomi sentire una misera cacchina.

Annuii complimentandomi e accennando vari sorrisi accondiscenti, più falsi che altro.

«Certo che attiri tutte tu eh» sentenziai appena lei si allontanò per andare ad accogliere un altro ragazzo appena arrivato sul posto.

«Sono bello per tutte» rispose alzando le spalle indifferente, come se fosse ormai abituato.

«Devo dire che sei modesto»

«Non fare la gelosa meraviglia» disse con tono dolce, abbracciandomi e lasciandomi un bacio sulla fronte e facendo passare qualche secondo in quella posizione così tenera.

«Bro» una voce familiare ci costrinse a separarci per incontrare un biondino con i capelli tutti scompigliati, Luca, e al suo fianco Gugi, il riccio, che iniziò a squadrare ogni ragazza senza farsi troppi problemi rischiando di essere sorpreso.

«Chris dove si é cacciato?» Niccolò diede voce anche ai miei pensieri e gli altri due si guardarono sorridendo complici.

«Diciamo che ha preferito occupare questo tempo con altro» ribattè il riccio, ghignando e poi soffermandosi su qualcuno o qualcosa che destò la sua attenzione «interessante» commentò poco dopo.

«Che cosa?» chiesi curiosa seguendo il suo sguardo e pentendomene subito dopo.

Che cavolo ci faceva lei qui?

La osservai e constatai che era bellissima, la chioma rossiccia ben raccolta e gonfia sul davanti e un vestito bianco stretto che metteva in risalto ogni singola parte del suo corpo.

Provai un moto di invidia molto alto, al confronto io ero il nulla, troppo magra e con zero forme, una cosa poco attraente.

Gli sguardi dei ragazzi erano fissi su di lei, che lanciava occhiate a tutti, inondando sensualità anche bevendo da un semplice bicchiere di vetro.

«Lo sapevi vero?» domandai rabbuiata al moro al mio fianco che ancora mi stringeva a sè.

Lui annuì solo e distolse lo sguardo, facendo calare un velo immenso di imbarazzo e silenzio.

«La pantera sta arrivando» annunciò Luca, senza toglierle gli occhi di dosso.

Guglielmo invece scosse la testa e si guardò intorno, cercando di nascondere i suoi pensieri chiudendo gli occhi.

«Ehi ragazzi» la sua voce non era cambiata, piuttosto si era affinata per fare colpo dopo solo dieci secondi.

Cercai di ignorarla ma la fortuna non era dalla mia parte visto che si rivolse direttamente al mio ragazzo, senza mezzi termini: «allora, ci vediamo settimana prossima per il sevizio fotografico?»

Deglutii e cercai di mantenere un'espressione neutra e non da pazza serial killer, intento molto difficile quando la tensione era alle stelle e tutti gli occhi erano puntati su di me.

«Si certo, è mercoledì giusto?» si informò il cretino al mio fianco, sempre però con tono scazzato.

«Si hai detto bene» sorrise allegra e quando capii che se ne stava andando sospirai e feci per chiedere delucidazioni ma fui interrotta dalla sua stessa voce tornata indietro «ah e non dimenticarti di depilarti visto che poseremo in costume e mezzi nudi»

Boom.
Alice 0 Arianna 1

SBAAAM

+Arianna è tornata alla ribalta e vi annuncio che il prossimo capitolo non vi piacerà per nulla, cioè all'inizio sarete felici ma alla fine vorrete farmi fuori XD

MA no problem raga, non vi dovete preoccupare per nulla al mondo xD

xoxo

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