[quindici: bad choices]

BIM BUM BAM

+spero che questo capitolo vi piaccia e che non vogliate ammazzarmi alla fine , anche se dubito XD

+grazie ancora a librodipendente_ siamo donne crudeli eheh.

Buona lettura kidz

«Gaia mi faresti un favore?» domandai speranzosa e mostrando un muso da cane bastonato sperando nella sua clemenza.

Mi servivano quelle informazioni ora e subito, dovevo sapere ogni cosa della sua vita privata passata.
Aggrottai la fronte e scossi la testa per scacciare l'immagine di lui con qualcun'altra.

«Devo svaligiare una banca?» ironizzò divertita dalla mia espressione buffa.
«No» esclamai sbuffando e incrociando le braccia offesa «devo parlare con il tuo ragazzo»

Lei inarcò un sopracciglio e si mise le mani sui fianchi «bionda, non fare la misteriosa e sputa il rospo»
«Uh, dunque, devo parlare con Chris di una faccenda delicata..» abbassai lo sguardo sul pavimento e sulle mie scarpe, iniziando ad analizzare ogni singola borchia.

«Delicata?» domandò spaesata, spalancando gli occhi.
«Sì ma non riguarda lui eh»
«Sputa tutto il rospo, subito» incalzò fingendosi arrabbiata, o forse lo era veramente.

«Insomma, vorrei chiedergli delle ex di Niccolò» sputai tutto d'un fiato, senza pensarci due volte e senza guardarla in faccia.

Dopo qualche secondo di silenzio alzai gli occhi e la trovai intenta a smascherare una folle risata con le mani davanti alla bocca.

«Che c'è da ridere?» chiesi, inarcando un sopracciglio.
«Non credo che abbia mai avuto una storia seria prima di te» ribattè ridacchiando a scatti, sembrava una matta da manicomio.

«Nessuno lo sa, come fai a dirlo?»
«È risaputo che lui andasse con tutte senza scrupolo, solo con te si è fermato»

«Sono solo voci che circolano, magari non è neanche vero» esclamai, alzando le braccia in preda a una crisi mistica.

Tutti credevano di sapere ma in realtà nessuno conosceva i veri fatti della storia.
I pettegolezzi creavano aria vuota non verità assolute.

«E cosa speri di trovare nel suo passato?» chiese di nuovo, ma la vedevo come mi guardava e non era affatto convinta e partecipe della mia missione suicida.

Se avessi scoperto che era stato con una ragazza per un certo periodo mi sarei sentita spaesata ma anche alleggerita.

Era stato dimostrato che anche un bad-boy avesse un cuore pulsante e funzionante, capace di attrarre sentimenti.

«Scheletri nell'armadio»
Cose nascoste a tutti, storie passeggere, storie importanti, storie di una notte e via.

**

«Bucci, dimmi che vuoi sapere»
Gaia, nonostante il suo parere contrario, mi aveva dato una mano per incontrare l'uomo delle caverne, proprio nel suo posto preferito e davanti a un piatto strapieno di pasta.

Eravamo tre nel tavolo e Chris mangiava per sette persone, aveva ordinato anche cotoletta e patatine fritte come un bambino.

«Te l'ho già detto» risposi, mentre sgranocchiavo un grissino.
«Non è stato con nessuna di importante» bofonchiò con la bocca piena.

«Perché è stato con tutte» ribattè retorica Gaia, che non mi era d'aiuto neanche un po', anzi, sembrava che mi stesse scoraggiando dal mio intento.
«Ma avrà avuto qualche storiella più lunga no?»

Lui scosse la testa mentre inforchettava un nuovo nido di spaghetti «insomma, ci sono state quelle da una botta e via, come abbiamo fatto tutti»

La mora al mio fianco tossì, come per schiarirsi la voce, ma sapevamo tutti che non era per quel motivo che l'aveva interrotto.

«C'è stata Samantha, ma non stavano insieme e lui non era innamorato di lei»
«Non si è mai innamorato di nessuna prima di Alice» esclamò Gaia, saccente.
«Vero» confermò lui «ma lasciamole il beneficio del dubbio»

«Che intendi?» attaccai, afferrandogli il polso con cui teneva la forchetta per guardarlo negli occhi «vuoi dire che è stato quasi innamorato di una ragazza?»

«Non ti dirò mai chi è» soffiò, scrollandosi dalla mia presa.
«Riccioli d'oro, stai vaneggiando?» domandò Gaia, allarmata.

«No, sto dicendo che forse una c'è stata, ma queste cose dovresti chiederle a lui»
«Ma tu sei il suo migliore amico!» esclamai, probabilmente facendomi sentire da tutto il ristorante.

«Ma non sono una spia Bucci» si lamentò, spostando il piatto da una parte «ti ho già detto fin troppo, dalla mia bocca non uscirà più nulla»

«Voglio parlarle» dissi d'un tratto, accecata dal rapporto tra il mio ragazzo e questa presunta ex fidanzata.

«Non è in città ora, è in America, ma tornerà tra poco» spiegò il riccio, lasciandoci di sasso.
«E tu come mai sai così tante cose di lei?» chiese la mora al mio fianco, visibilmente gelosa e arrossata in viso.
«È la mia vicina di casa»

**

«Sei pronta?» mi domandò Gaia, proprio quando Chris pigiò sul campanello di fronte.

Scossi la testa incapace di aprire bocca e per evitare di mettermi a piangere.
La brillante idea che pensavo di aver avuto in realtà ora mi sembrava un'enorme cavolata.

Volevo sapere ma nello stesso momento non volevo sapere, volevo che il suo passato rimanesse un mistero a me sconosciuto.

Sentii la serratura girare e chiusi gli occhi per due secondi, prima di sentire una voce squillante e allegra «oh ciao tesoro» esordì al settimo cielo, rivolgendosi probabilmente al riccio.

Sentii chiaramente uno sbuffo scocciato della mora al mio fianco così aprii gli occhi lentamente e vidi Chris stretto in un abbraccio stritolatore.

Appena si staccarono ebbi un colpo: la ragazza era praticamente uguale a me, stessi capelli biondi, stessi occhi verdi, sembrava la mia fotocopia riuscita meglio.

«Senti Pic, queste sono due mie amiche» iniziò lui, rompendo il momentaneo silenzio provocato dall'osservarci a vicenda.

«Questa è Gaia e lei è..Alice» continuò, potevo regalargli un hamburger solo per avermi chiamata per nome.

Lei ci sorrise raggiante e ci fece segno di entrare ma Chris la bloccò prontamente «Pic, Alice ti vorrebbe parlare di una questione quindi vi lasciamo sole» proferì, e io annuii titubante, iniziando ad entrare in casa.

«Coraggio bionda» mormorò Gaia per farmi forza, peccato che iniziassi già a girarmi la testa.

«Prego accomodati» disse lei, accompagnandomi verso il tavolo della sala grandissima, tappezzato di fotografie e copie di quadri famosi.

«Allora, vuoi qualcosa da bere?»
«No grazie» risposi, dopo essermi seduta su una sedia ricoperta da un telo bianco.

Mi sembrava di essere nella dimora della regina, tutto perfetto, tutto pulito, tutto di grande classe e raffinato.

«Allora, di cosa vuoi parlarmi?» domandò, dopo aver bevuto un sorso di succo.
«Ehm, ecco, io so che sei stata con un ragazzo..» iniziai titubante e la guardai in volto, ma mi sembrava di vedere me stessa riflessa nello specchio.
Scossi la testa e continuai «Niccolò, ti dice niente?»

Lei si rigirò il bicchiere tra le mani qualche volta prima di annuire «sì, siamo stati insieme per un po'»

Accusai il colpo e strinsi gli occhi
prima di proseguire apparentemente tranquilla «e com'era lui?» sospirai cercando di non farmi prendere dal panico «come si comportava?»

«Era dolce, premuroso, mi accompagnava sempre a scuola» abbassò gli occhi prima di ridere lievemente «mi prendeva in giro per il mio cognome, ma sembrava che ci tenesse davvero a me, tutti ci prendevano come una coppia innamorata»

«E lo eravate?» chiesi, non volevo sapere veramente la risposta.
«Forse si, forse no, però ci piacevamo molto, eravamo sempre insieme, lui era gelosissimo e faceva scenate assurde appena un ragazzo mi si avvicinava»

Ripensai a Lorenzo, Jacopo ed Andrea, e mi trattenni dal piangere: le stesse cose che aveva fatto con lei ora le faceva con me.

«Certo, neanche io ero da meno, litigavamo per cose stupide e dopo non ci parlavamo per giorni»

Deglutii e avrei voluto scomparire all'istante: perché tutto questo prendersi e lasciarsi non mi sembrava nuovo?

«Sembrava mi amasse davvero, mi ha portato in tanti posti, nella sua casa al mare, in montagna, in collina a capodanno» continuò, persa nei ricordi, mentre il mio cuore si stava crepando a poco a poco.

«Sembrava una favola» concluse, con tono amareggiato e alzando lo sguardo verso di me «ma non lo era, non mi chiamava mai amore, usava sempre un nomignolo stupido sai, per non essere troppo un fidanzato serio»

Le sue parole mi fecero impallidire a poco a poco, sentivo le gambe tremare sotto al tavolo di legno.
«Lo ha fatto anche con te?»

Annuii soltanto e lei sospirò, congiungendo le mani «è un bravissimo ragazzo in fondo, non ha peli sulla lingua e ti fa sentire l'unica principessa sulla terra»

«Allora che cosa è andato storto?» domandai, toccando la nota dolente della questione.

«Il destino, il karma, la vita» disse d'un fiato, come se non vedesse l'ora di pronunciare quelle parole «non so neanche io come è finita, o il perché, so solo che un giorno tutto è sparito, e mi sono sentita come fatta a brandelli, per questo sono partita e sono andata in America a studiare.
Un amore vissuto in quel modo non lo scordi più, è stato troppo intenso per lasciarlo andare via così, dovevo cambiare aria e andare in un posto dove lui non esistesse e la sua immagine non mi tormentasse»

«Troppo intenso?» chiesi, con voce strozzata e con le sue parole che mi rimbalzavano in testa.
«Mi aveva detto di amarmi, ma forse non lo provava veramente»

ADDIO MONDO
VI HO VOLUTO BENE ANCH'IO

[potete insultarmi su ask, sono Giulia Alice Mortisien]

+vi rimembro il profilo instagram alicehorrorpanicreal e il gruppo su Facebook alicehorrorpanic's stories

AMEN

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