[otto: demons]
DOVETE FESTEGGIARE, OKAY? OKAY.
+non prometto che aggiornerò OGNI VENERDÌ ma proverò almeno a pubblicare una volta a settimana più o meno.
PURTROPPO HO APPENA GUARDATO IL CALENDARIO E BOOM, HO TIPO ANCORA CINQUE VENERDÌ PRIMA DELLA SESSIONE ESTIVA DEGLI EXAMS.
CIÒ VUOL DIRE CHE SPARIRÒ PER UN PO' TANTO.
buona lettura kidz.
xoxo
Smisi di respirare per troppo tempo.
Non lo vedevo solo da tre giorni ma sembrava fosse passata un'eternità dall'ultima volta in cui avevo incontrato i suoi occhi blu cielo.
Era sempre bello, perfettino e con i capelli scompigliati.
L'unica pecca era una canottiera troppo larga che non lasciava nulla da immaginare.
Sorrisi inconsapevolmente sperando che si girasse dalla mia parte, il mio sguardo fisso avrebbe dovuto svegliarlo dal suo drink alcolico.
La mia espressione però mutò dopo poco, quando vidi delle braccia abbracciarlo da dietro, la solita ragazza che gli si appolipava addosso.
Pensavo che se la scrollasse di dosso o che almeno protestasse.
Invece, con mio disappunto non si mosse di una virgola, anzi, si girò per sorriderle, anche se in modo scazzato e annoiato.
Aguzzai la vista e osservai meglio la ragazza: capelli lunghi scuri e abito dorato striminzito e cortissimo.
Si girò appena per darsi qualche aria e scuotere la sua folta chioma in mezzo a fumo e quant'altro, e fu proprio in quegli istanti che capii che non era una ragazza casuale, non era una delle tante.
Abbassai lo sguardo di colpo e mi coprii gli occhi: non volevo vedere, qualunque cosa ci fosse da guardare.
«Gaia» iniziai seria e tremando dalla testa ai piedi «perché mi hai fatto venire qui?»
Ci fu qualche minuto di silenzio e poi lei parlò sovrastando la musica «volevo aiutarti a ritrovarti con il tuo bad boy, e anche se ora sembra impegnato con quella..»
«Samantha» la interruppe Chris saccente.
Quel nome destò in me brutti ricordi e brutti momenti da eliminare dal mio cervello.
«Comunque, a lui non interessa, non la sta cagando di striscio» concluse, per poi fulminare con lo sguardo il riccio di fianco a lei.
«Che ne sai, magari è una nuova tattica di conquista» dissi sarcastica e lanciando un'occhiata veloce si due.
Erano sempre nella stessa posizione di poco prima, ma lei cercava in modo evidente di saltargli addosso.
«Bucci, ti posso assicurare che non ha scopato con nessun'altra in questi giorni» berciò Chris, guardandomi serio, anche se il discorso era peggio di un scaricatore di porto.
Sbuffai e mi guardai le scarpe, non sapendo come agire.
«Vai da lui, fatti vedere» mi spronò la pazza davanti a me.
«No» ringhiai decisa, sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Bucci» iniziò l'altro, sfregandosi le mani «o ci vai tu da lui o ci va qualcun'altra»
Dentro di me si stava svolgendo una lotta interna capitanata dal cuore che diceva «sì, corri da lui, che stai aspettando?» e la ragione, seduta su un banco di tribunale con le braccia incrociate che gridava a gran voce un grosso e deciso «no, tu non ti muovi»
C'era così tanto fracasso intorno che mi faceva male la testa.
Avevo bisogno di aria pura, ossigeno e basta, senza altre sfumature calcerogene.
Mi alzai di scatto, cercai di allungarmi il vestito sulle gambe e traballante me ne andai fuori.
I due pazzi innamorati non mi fermarono, probabilmente pensavano che sarei andata da lui, che ingenui.
Attraversai mezzo locale e spintonata da una parte all'altra finalmente riuscii ad uscire da quel postaccio.
Presi un lungo respiro e mi guardai intorno: buio, cielo stellato, qualche faro di macchina ogni tanto e luminarie accese.
Pensai alle case vicine e alle loro lamentele per il baccano fino a tarda notte.
Mi sedetti sui gradini al fianco dell'entrata, nascosti da un cespuglio verde da cui spuntavano delle rose bianche che quasi brillavano nella notte.
Non so quanto restai in quella posizione, immersa nel buio della notte e quasi con la pelle d'oca.
I miei pensieri vagavano su molti fronti e avevano come sottofondo la musica rimbombante del locale.
Non era il massimo della vita, ma c'era di peggio, come quei due ubriachi fradici che si strusciavano in mezzo alla strada, per poi finire contro il tronco di un albero, il tutto senza smettere di baciarsi.
Li osservai di nascosto e scossi la testa sorridendo a metà tra il divertito e la tristezza.
Quella scena mi ricordava troppo qualcuno che in quel momento non stava pensando affatto a me, ma alla tizia bruna davanti al suo naso.
Iniziarono a bruciarmi gli occhi, ma non potevo permettermi di piangere come una bambina abbandonata.
Mi sfregai forte le mani sotto gli occhi evitando di far marcire in due secondi il trucco che avevo addosso.
Sentii dei passi pesanti e altri di tacchi a spillo, mi immobilizzai, non tanto per il rumore ma piuttosto per la voce troppo conosciuta.
«Cazzo, la finisci di fare la cozza?»
Deglutii e cercai di farmi ancora più piccola e trasparente per non farmi scoprire.
«Una volta ti piaceva così tanto invece» odiavo quel tipo di voce che voleva essere provocante ma che a me sembrava solo di una ragazzina viziata e permalosa.
«Hai detto bene, una volta, ora non più, quindi smettila» ripetè lui, e si posizionò proprio davanti al mio nascondiglio, appoggiandosi con la spalla al muro e accendendosi una sigaretta.
«E cosa sarebbe cambiato da allora?» domandò la bruna, con fare mieloso e offeso.
«Tante cose» sospirò lui, facendo arrivare il suo fumo fino a me.
Inspirai e chiusi gli occhi, immaginando di averlo davanti ai miei occhi.
«Anche il fatto che sarà tipo la decima sigaretta che ti fumi stasera?»
«Questi sono cazzi miei, il cancro verrà a me, non a te»
«E tutto questo perché?» chiese, non sopportando forse di essere all'oscuro di questioni importanti.
«Perchè sto con una pazza psicopatica, ti soddisfa come risposta?»
Strabuzzai gli occhi alla sue parole, mi aveva davvero chiamata in quel modo?
L'altra ridacchiò e dopo riprese a parlare «abbastanza, ma a quanto vedo quello non soddisfatto sei tu» ribattè, in tono altamente provocante e malizioso.
Strinsi i pugni per non saltarle addosso e soffocarla.
Come caspiterina si permetteva quella cosa di parlare in quel modo?
«Ti sbagli, più soddisfatto di me non c'è nessuno: tre birre, una vodka, otto sigarette e una ragazza impazzita che non vedo da più di tre giorni»
Smisi di respirare per il suo tono disperato e lamentoso.
«Ora si che si spiega tutto» disse in tono sensuale «perché non ti lasci andare un po' con me, come ai vecchi tempi?»
Lui rise e buttò la sigaretta a terra «non credo che sarei in grado di soddisfarti come una volta, mi dispiace»
«Perché non provare?» tentò di nuovo lei.
«Se vuoi, io sono qui davanti a te ma qualcuno non sarà d'accordo là sotto» alzai leggermente la testa indignata e lo vidi ghignare rassegnato.
«Sicuramente mi riconoscerà» disse, quasi ormai con la mano sui pantaloni del MIO ragazzo.
Per Grazia Divina, lui le bloccò il braccio «dicevo sul serio» e io ripresi a respirare normalmente.
«Anche io» affermò l'altra, aggrottando la fronte.
«Intendo che non mi funziona con nessun'altra che non sia lei» il suo tono era quasi dispiaciuto, o forse trasmetteva solo accettazione.
«Uh, allora è proprio amore vero» schernì la mora, ridendo rumorosamente.
Storsi la bocca e per poco non mi alzai per strapparle tutti i capelli che si ritrovava.
«Non dire cazzate, è quello che è, ma solo per ora»
Per la seconda volta, smisi di respirare e il mio cuore saltò almeno trenta battiti in un secondo.
«Cioè non la ami?»
«Non intendevo quello, mi piace si, ma durerà non so fino a quanto. Ci sarà un momento in cui dovremo dividerci e tutto andrà perso, e quello che abbiamo costruito in due anni svanirà in un soffio»
«Due anni?»
«Sì, fino alla maturità, poi me ne andrò»
Ci fu qualche attimo di silenzio dove io mi sentii solo semplicemente morire dissanguata.
«Sei veramente uno stronzo, come pensi che reagirà lei in tutto questo?»
«Lei potrà decidere: stare qui e trovare una persona migliore di me, oppure seguirmi e farsi male per una vita intera»
«E se invece quello a farsi male sarai tu?» dissi, spuntando fuori dal mio nascondiglio con aria seria, sopracciglio inarcato e braccia incrociate al petto.
BOOM
+non ammazzatemi, A TUTTO C'È UNA SPIEGAZIONE LOGICA.
[volevo dire, non mi sono dimenticata di Baci al cianuro ma credo che voi siate più curiosi e affamati di questa storia e anche io vorrei finirla prima di giugno ma sicuramente non ce la faccio]
non so che altro dire che non ho già scritto nello scorso capitolo, quindi BYEBYE KIDZ
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