IV

Ci alzammo e uscimmo dal nostro nascondiglio.
Per fortuna non era l'uomo ma il ragazzo, e, accidenti, era davvero bello -Ho trovato il sosia di Nico Di Angelo- bisbigliai rivolta a Nadia -Si hai ragione- -Che avete da complottare voi due- chiese il ragazzo -Niente- rispondemmo subito io e Nadia -A ogni modo- riprese il ragazzo -Siete in pericolo, mio padre...non si farà scrupoli, vi ucciderà, vi prego andate via, la strada e quella- indicò una galletia -e...chiamate la polizia- una lacrima gli rigò il viso pallido -Caleb, vieni subito qui- tuono una voce, era il padre del ragazzo -Devo andare...promettetemi che farete quello che vi ho chiesto- disse Caleb -Promettiamo- rispondemmo e lui corse via sorridendoci, ma il suo era un sorriso triste.
-Ci dobbiamo fidare?- Chiese Teresa -Be, se non ci ha tradito fin'ora...- rispose Gianni -Io direi di andare e di fare come ha detto- disse Danilo -E il corpo?- Chiese Nadia -Lo lasciamo qui?- -Che te lo vuoi portare in sieme?- Chiesi -No ma...- -Vediamo almeno chi era- concluse Anselmo. E così ci avvicinammo al corpo, un viso tondo con i capelli tirati sù col gel. -Guarda nella tasca della camicia- disse Nadia a debita distanza dal corpo, Anselmo infilò la mano nella tasca e ne tirò fuori un documento sporco di sangue -Giulio Bernardi- lesse -era sposato e viva a ***** nella via ******- -Dovremmo portarlo alla polizia- commentò Teresa -E già- confermò Danilo.
Percorremmo la galleria che ci aveva indicato Caleb e riuscimmo ad arrivare sani e salvi fino alla torre, uscimmo, il sole stava calando all'orizzonte.
Chiamammo la polizzia che arrivò poco dopo, spiegammo ai poliziotti l'accaduto e poi tornammo in campagna dove la madre di Nadia ci chiese -Che cosa avete fatto in tutto questo tempo?- Be, voi cosa avreste risposto?

I giorni passarono senza che la polizzia si facesse sentire e la tensione saliva.                                                                                                                                                                                     Se Caleb ci aveva tradito? Se quell'uomo ci stava cercando? Caleb era fidanzato?...dimenticate l'ultima domanda, non c'entra.

Finalmente la polizia ci chiamò e con i nostri genitori, che ormai avevano scoperto l'accaduto, andammo alla centrale. Qui trovammo Caleb seduto su una sedia con la testa china, al suo fianco c'era una donna, alta, magrissima con i capelli biondi che aveva in mano una bottiglia di birra, la madre di Caleb. Salutammo il ragazzo che ricambiò il saluto con un sorriso e un sussurro, un semplice -Grazie-.
Entrammo in un'altra stanza dove un uomo con le manette sedeva difronte ad un poliziotto -Allora ragazzi- disse il poliziotto -è lui?- -Si- confermò Anselmo -Bene, potete andare, testimonierete in tribunale- -Ma a Caleb che succederà?- Chiesi -Insomma, la madre non mi sembra...be non credo che possa mantenere un figlio- -Ci sarà un processo anche per lui- -Cosa?- Chiesi stupita -Ma lui ci ha aiutato- disse Teresa -Non ha detto niente al padre- continuò Nadia -E ci ha mostrato la via del ritorno- aggiunse Gianni -Non quel tipo di processo- rispose il poliziotto ridendo -sarà affidato ad un' altra famiglia-.

E così il padre di Caleb andò in carcere. Caleb divenne nostro amico e andò a vivere in una famiglia che gli voleva davvero bene. La madre di Caleb si diede all'alcol e dopo aver bevuto molto rubò un'auto e finì in carcere anche lei.
Speriamo che Caleb non abbia preso da loro.

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