III

Era tutto buio e riuscivamo a vedere solo dove puntavo la luce -Siete scesi tutti?- Chiesi -Si- rispose Nadia che era l'ultima -Puoi andare-.
Ci incamminammo nei corridoi di terreno, bui e piuttosto instabili. Ogni tanto ci cadevano pezzi si terriccio umido sulle teste ma continuammo a camminare dritti, fino a quando non trovammo l'acqua.
-Acqua!?- dicemmo tutti e sei sorpresi, ci accovacciammo a terra e toccano il terreno, l'acqua era fredda e, vedendola alla luce, sembrava pulita -Si è acqua- disse Danilo -E questo non è terreno, è pietra- -È una grotta- esclamammo io e Nadia in contemporanea e poi mi tirò un pizzico -Pizzicotto a te, fortuna a me- disse ridendo.
Ci girammo in torno e alla luce fioca della torcia vedemmo le stalagmiti e le stalattiti che formavano delle statue suggestive, in alto svolazzavano alcuni pipistrelli -Fa attenzione- suggerì Gianni -I pipistrelli si svegliano alla luce- -Si, si, lo so- risposi.
Vagammo un altro po' per le grotte e ci perdemmo -Dovevamo lasciare dei segni- disse Teresa -Va be, ci penseremo dopo, ora risposiamo un po'- suggerì Anselmo è ci sedemmo appoggiando la schiena alla parete e ci bagnammo tutti -Ok, non è sta poi una così bella idea- ridemmo e le nostre risate riecheggiarono per tutta la grotta rendendo tutto molto inquietante.
Ci guardammo in torno, quella parte della grotta era molto bella, le rocce erano sull'azzurro ed era piuttosto luminosa perché da qualche parte sul "soffitto" della grotta c'era una piccola apertura che faceva entrare un raggio di sole, fù allora che ci accorgemmo del morto.
Vicino a noi c'era un uomo vestito con gli abiti moderni, la maglia sporca di sangue e la fronte forata da un proiettile.
Urlammo.
Passi lontani.
-Sssh- ci zittí Gianni -C'è qualcuno- -Forse è l'assassino- disse Danilo -Nascondiamoci- suggerii -Luna spegni la torcia- sibilò Teresa e io  obbedii.                                                                                                                Ci accovacciammo dietro una roccia, appena in tempo perché due figure entrarono in quell'ala della grotta -E...e quindi l'hai ucciso?- Disse uno dei due, dalla voce pareva un ragazzo spaventato -Si- disse l'altro, questo era decisamente un uomo -Dopo aver derubato la banca ho deciso di farlo fuori così potevo tenere il bottino tutto per me...ora aiutami con la borsa dei soldi figliolo- -Certo ma...- continuò il ragazzo -Lo vuoi lasciare lì?- -Ma certo, lo portato qui a posta, nessuno verrà mai a cercare nella torre, figurarsi scendere giù alle grotte-.
Anselmo si sporse per vedere cosa stesse succedendo ma noi lo tirammo giù -Ma sei impazzito- disse Nadia.
I passi si allontanarono.
Mi affacciai leggermente e vidi che se n'erano andati -Cosa hai visti?- Chiese Danilo ad Anselmo -Un uomo, alto con la faccia piena di cicatrici e, a giudicare dai muscoli, pareva molto forte- -E l'altro?- Chiese Teresa -Era un ragazzo, forse della nostra età, non molto alto, magro, capelli neri, aveva in mano un borsone pieno...mi ha visto ma non ha detto niente al padre- -Quindi vuol dire che non è dalla sua parte- dissi io -Già- confermò Teresa -Forse sta con lui perché è il padre-.
I passi tornarono indietro e una voce echeggiò -Voi...lo so che siete lì dietro uscite!-

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