FINALE!
Francy's pov
Continuavo a sentire i cavi arrampicarsi all'interno dei miei arti ad occhi chiusi e denti stretti, aspettando lentamente la morte, quando ad un tratto sentii un cigolio acuto, fino a vedere la parte anteriore di springtrap completamente spalancata davanti alla mia espressione morente.
Riuscivo a malapena a respirare, quindi ci misi un paio di secondi per realizzare che sarei potuta uscire da quell'inferno. Stavo lottando da quasi cinque minuti oramai per impedire a quell'ammasso di cavi e carne di strapparmi via la mia giovane vita, ma dubitai di poter uscire da sola, non ne avevo la minima forza.
Improvvisamente due braccia mi sollevarono dal costume strappando via dalle mie gambe e dalle mie braccia i numerosi cavi, facendomi urlare con le lacrime agli occhi. Quello che vidi una volta fuori dal costume mi spaventò facendomi cadere all'indietro, ansimante, al suolo. Intorno a me solo il buio più completo. Pensai davvero di morire anche se ero fuori dal costume. Avevo più buchi nelle braccia e nelle gambe di un formaggio svizzero e il sangue fuoriusciva imperterrito da essi come una fontana.
Alzai leggermente lo sguardo per riuscire ad incontrare il volto del mio salvatore, quando vidi una lacrima cadermi accanto. In piedi di fronte a me una figura completamente bianca, probabilmente leggermente più alta di me. Non riuscii a capire chi fosse ma mi aiutò ad alzarmi per poi osservarmi con il suo volto bianco latte. Per un attimo pensai di essere morta, ma ad un tratto mi prese una mano interamente rossa di sangue in una delle sue, e con l'altra mi posò all'interno un ciondolo a forma di chiave con un piccolo campanellino accanto. Lo strinsi, era molto bello e lo avrei conservato di sicuro, ma non ne capii il significato. Continuavo ad osservarlo probabilmente sorridermi.
Io: Chi sei?
Gli chiesi con voce fievole interrotta dalle numerose lacrime di dolore. La figura non rispose, indicò solo il ciondolo per poi restare immobile davanti a me. Scrutavo ogni parte del suo corpo, cercando di capire di chi si trattasse, ma invano. Ad un tratto mi accarezzò i capelli e mi sussurrò con voce dolce "è la chiave della mia breve vita".
Non riuscivo a capire a cosa si riferisse, non ne avevo la minima idea, volevo solo sapere di chi si trattasse.
Io: Ti prego, dimmi chi sei...
La figura si mosse verso di me, spostando una lacrima, che avevo appena versato, dal mio viso al pavimento. Poi riprese a guardarmi iniziando a piangere "m-mi dispiace" sussurrò restando immobile ed abbassando lo sguardo. Ad un tratto mi avvicinai a lui per, in qualche modo, consolarlo, ma lo vidi trascinato via, in neanche un secondo, dall'oscurità che ci circondava. Iniziai a piangere, urlare e cercarlo. Mi dava sicurezza in qualche modo e sentivo che c'era un legame fra di noi, non potevo lasciarlo andare. Urlavo, urlavo e urlavo ancora dal dolore delle ferite e per ritrovare quella misteriosa figura. Ormai però, debole, mi sedetti accanto al corpo di springtrap chiudendomi in me stessa, con le braccia attorno alle gambe e, stringendo il ciondolo a forma di chiave, iniziai a piangere...
Aprii gli occhi di soprassalto, accorgendomi di essere leggermente sudata. Era stato solo un incubo, eppure giurai di aver parlato veramente con quella figura. Nonostante tutto però dovevo dimenticarla, insomma era stato solo un sogno.
Pochi secondi dopo ebbi un sussulto quando, aprendo la mia mano destra, mi accorsi di star stringendo proprio il ciondolo che mi era stato donato in sogno. Iniziai a piangere colpita da un forte mal di testa. Dovevo scoprire come lo avevo avuto, non poteva essermi stato donato da quell'uomo, insomma era stato solo un incubo.
Decisi di conservarlo in una tasca dei miei jeans, bagnato da alcune lacrime. Poi chiusi gli occhi per alcuni secondi, sperando di far passare il mal di testa. Quando li riaprii, fialmente riuscii a capacitarmi di dove mi trovavo, e ovviamente si trattava proprio dell'infermeria, dove ormai avevo passato la maggior parte del tempo da quando era iniziata la mia "avventura in Five Nights at Freddy's". Attorno a me molti meccanismi che probabilmente mi tenevano ancora in vita. Non riuscivo però a capire come mi fossi salvata dalla mia morte imminente. Dovevo avere delle spiegazioni, e l'unica persona che poteva fornirmele era Chica.
Proprio mentre i miei interrogativi si facevano largo nella mia mente, la vidi entrare nella stanza osservandomi con aria compassionevole.
Chica: Cel'hai fatta a svegliarti eh dormigliona? Comunque buongiorno.
Disse con voce dolce, stampandomi un bacio sulla fronte e aprendo la finestra dietro di me, che mostrava un bellissimo cielo stellato. Io le sorrisi: In quei momenti Chica sembrava proprio mia mamma. Quanto mi mancavano i miei genitori e chissà quanto dovevano essere preoccupati. Li avrei mai rivisti?...
Chica come a leggermi nella mente mi rispose.
Chica: Lo so che ti manca la tua famiglia Francy, ma ora pensa a stare bene così da poter tornare da loro sana e salva un giorno.
Mi disse sedendosi accanto a me e spostando la coperta che avevo addosso per controllare le ferite che avevo su gambe e braccia. Aveva ragione dovevo pensare a stare bene, per la mia famiglia, per Chanty e per tutte le persone che amavo.
Osservai l'orologio notando con stupore che era l'una di notte. Erano passate solo sei ore da quando tutto sembrava andare per il meglio, prima che B.B mi catturasse e iniziasse un vero inferno. Avrei voluto cancellare quei momenti dalla mia vita, per sempre.
Io: Chica come stanno le ferite?
Lei, controllando ancora un pò la mia gamba sinistra, mi rispose in tono rassicurante.
Chica: Abbastanza bene, ma è stato un intervento molto lungo. Hanno dovuto aiutarmi anche Bonnie e Freddy. Foxy non ce la faceva a vederti in quelle condizioni e ha preferito chiudersi nella sua stanza. Dopo che ho finito di controllarti vado a chiamarlo così potrai vederlo, ma per ora hai bisogno di terminare la trasfuzione di sangue, ne hai perso davvero troppo. Comunque sia, ho ricucito i fori provocati dai cavi dopo aver sistemato i danni che avevano fatto all'interno. Il risultato è che hai delle grandi cicatrici su braccia e gambe ma dovresti riuscire a camminare lo stesso considerando che si sono già chiuse alla perfezione. Ora non senti dolore perchè sei ancora sotto effetto dell'anestesia, ma se dopo ti farà male qualcosa sarà completamente normale tranquilla. Ah e dimenticavo, se hai bisogno di me sono completamente a tua disposizione.
Impallidii osservando la flebo colma di sangue e l'ago inserito nel mio braccio. Mi sentivo debole, non avevo più forze, ero aggrappata ad un filo sul baratro della morte. Ma resistevo, dovevo resistere, come diceva Chica: per me, per Foxy, per Chanty, per B.B ma soprattutto per i miei genitori...
Io: P-posso vedere Foxy?
Fu la prima persona a cui pensai: dovevo vederlo, sapere che stava bene e sentire le sue labbra sulle mie. Chica mi osservò sorridendomi.
Chica: Ora te lo chiamo, ma tu cerca di stare tranquilla okay?
Io: Certo.
Chica uscì dalla porta e rimasi qualche minuto immersa nei miei pensieri che ricaddero, ovviamente, sulla figura misteriosa del sogno. Retrassi nuovamente il ciondolo dalla tasca cercando qualche segno che potesse aiutarmi a capire di chi fosse, invano. Una cosa proprio non riuscivo a capire: come potevo averlo io se lo avevo ricevuto in sogno?...
Le mie riflessioni furono interrotte pochi minuti dopo, dal volto di Foxy affacciato alla porta che mi sorrideva dolcemente. Non appena i miei occhi entrarono in contatto con i suoi una forte energia si espanse nel mio corpo. Era lui a darmi la forza di continuare a vivere: il suo sorriso, i suoi occhi, le sue carezze, i suoi baci, tutto.
Gli feci cenno di entrare e subito si sedette accanto a me e ,stringendomi la mano facendo attenzione alla ferita, mi accarezzò il volto e iniziò a baciarmi come solo lui sapeva fare. Gli portai una mano dietro la nuca proseguendo a baciarlo con passione. Avevo avuto così paura di perderlo che lo desideravo con tutta me stessa in quel momento, quando finalmente potevo averlo di nuovo accanto a me.
Foxy: Ho avuto paura di perderti piccola, così tanta paura.
Io gli feci cenno di tacere e ripresi a baciarlo per poi staccarmi ed osservarlo negli occhi.
Io: Foxy, come ho fatto a salvarmi? ero praticamente morta.
Lo osservai con le lacrime agli occhi stringendomi i polsi che iniziavano leggermente a fare male. Per un secondo vidi il suo viso turbato, sembrava non volermi rispondere. Non ne riuscivo a capire il motivo. Ad un tratto lo vidi sospirare ed abbassare lo sguardo.
Foxy: Sei solo stata molto forte, come sempre piccola.
Non mi convinceva, sapevo che non era andata realmente così, ma mi sforzai di non approfondire. Se Foxy non voleva dirmelo aveva sicuramente un motivo.
Io: Ah, e gli altri? stanno tutti bene?
Di nuovo quell'espressione titubante gli comparve sul volto, cercai di ignorarla.
Foxy: Si, ora però dovresti riposarti piccola, di certo non è stata una delle serate più belle della tua vita. Ti porto in camera tua.
Io: Posso vedere prima gli altri?
Ero determinata a scoprire cosa era successo, non potevo lasciar correre e infondo ero io la diretta interessata.
Foxy: Sono andati a dormire, li vedrai domani mattina non preoccuparti. In quanto a Vincent, non ci darà più fastidio.
Le sue parole mi insospettivano, sentivo che non era sincero, ma avrei scoperto di cosa si trattasse.
Fummo interrotti dall'arrivo di Chica nella stanza. Foxy non era dolce come al solito, piuttosto preoccupato, turbato, da non so cosa, ma preoccupava anche me.
Chica: Hey piccola infortunata puoi andare a dormire nella tua stanza! la trasfusione è completata e se ne hai bisogno puoi prendere anche le stampelle poggiate lì al muro.
Mi disse Chica staccando la flebo e l'ago dal mio braccio, provocandomi un leggero bruciore. Chiusi gli occhi e feci un bel respiro, Foxy era vicino a me per aiutarmi. Appoggiandomi a lui riuscii a sedermi sul lettino e a rimettermi le scarpe che erano per terra. Una volta pronta posai un piede per terra e subito un dolore acuto si ripercosse in tutto il mio corpo. Afferrai all'istante le stampelle e, con l'aiuto di queste, riuscii ad alzarmi. Mi sentivo debole, vulnerabile, indifesa, ed era una sensazione orribile.
Ero sempre stata una ragazza forte e vedermi in quello stato mi faceva male sempre di più ogni istante che passava. Abbracciai Chica prima di salutarla per la notte, e mi diressi verso la mia stanza con Foxy.
Non poteva essere finita così. Era stato tutto troppo semplice. Come era stato possibile sconfiggere Vincent se era così potente senza "sacrificare" nessuno all'interno del corpo di Springtrap? Ovviamente erano interrogativi ai quali non potevo dare risposta. Sapevo che Foxy avrebbe potuto ma non voleva. Era andata veramente come mi aveva raccontato?
Non dissi una parola per tutto il tragitto, solo lo sbattere per terra delle stampelle in metallo a rompere il silenzio tra me e Foxy. Nonostante tutto però ero contenta che lui fosse lì con me, mi dava speranza. Entrammo nella mia stanza, illuminata solo dalla fievole luce della luna e delle stelle. Ritrovarmi in quel posto dopo tutto quello che era successo suscitava in me così tante emozioni forti e differenti, che non avrei saputo minimamente come descrivere.
Foxy mi osservava con sguardo dolce.
Foxy: Ti aiuto a sederti sul letto piccola, aspetta.
Non ebbi neanche il tempo di capire cosa stesse facendo che mi sollevò sulle sue braccia, come si faceva con le spose. Scoppiai a ridere dandogli leggeri colpetti sulla spalla ordinandogli di lasicarmi andare.
Foxy: Ma come, principessa, io la scorto al suo letto regale e lei si lamenta? Basta questa volta ha davvero esagerato, merita proprio una bella punizione.
Mi rispose a tono con un leggero sorriso malizioso sulle labbra, ricambiato da un mio divertito.
Io: Mi punisca allora, mio bel principe.
Continuai stando al gioco e continuando a ridere. Mi sentivo come una bambina che credeva di essere una principessa. Sicuramente per il mio principe lo ero davvero.
Sentii immediatamente il contatto delle sue labbra sulle mie e gli portai le mani dietro la nuca, continuando a baciarlo. Continuammo per qulache minuto, poi mi mise sul letto. Mi sedetti spalle al muro e subito mi trovai imprigionata dalle sue braccia, ai lati della mia testa. Si avvicinò a me e mentre mi lasciava leggeri baci sul collo, che erano una tortura di piacere, scoprii, toccandomi il collo, che la ferita che avevo si era richiusa.
Era forse un segno?...
Abbandonai definitivamente i pensieri razionali quando Foxy tornò a baciarmi, facendomi stendere sul letto. Posai le mani sul suo petto coperto dalle bende da quando Cindy gli aveva rimosso la parte superiore del costume. Se ripensavo a tutto quello che avevamo passato, potevo capire quanto la nostra fosse una relazione tanto forte da superare qualsiasi cosa.
Io: Foxy, c'è qualche possibilità di farti tornare umano?
Gli chiesi con espressione sconsolata. Non avrei voluto porgli una domanda così difficile per lui, ma volevo saperlo per lui, per me, per noi e per la nostra relazione. Lui smise di baciarmi il collo per concentrarsi sui miei occhi, immmersi nei suoi. Per la prima volta vidi un espressione di sconforto più totale dipinta sul suo viso.
Foxy: Non credo,i nostri corpi sono morti, non sarebbe possibile rimetterli a posto. Ci vorrebe la magia, ma lo sappiamo tutti che non esiste.
Io scoppiai in una piccola risata e gli accarezzai il volto con una mano.
Io: Cioè dopo tutto quello che ti e ci è successo dubiti ancora se ci sia una possibilità o no? Hey ti ricordo che noi siamo passati innanzitutto dal primo locale a questo attraverso un "medaglione magico" e io sono entrata in questo gioco solo grazie alla magia. E tu dubiti ancora se esista o no? Foxy io ti giuro che in un modo o nell'altro prima o poi ti farò tornare umano. Ma volevo farti una domanda che forse potrebbe risultarti non so, scomoda...
Lui sorrise e mi stampò un piccolo bacio sulle labbra, accarezzandomi una ciocca di capelli ed iniziando a giocarci.
Io: Tu, cioè il bambino che è dentro di te, quanti anni ha?
Distolse lo sguardo dal mio volto e una lacrima sembrò scendergli dai suoi occhi metallici.
Foxy: Ne ho 13. La mia gioventù mi è stata strappata via troppo presto. In realtà però ho la stessa età da ben 28 anni. Tutta la storia che ti hanno raccontato Samantha e Vincent: che Io, Chica, Bonnie e Freddy abbiamo ucciso i loro figli, non è per niente esatta. Eravamo tutti bambini innocenti. Tutti e due i bambini sono stati uccisi da Foxy, ma loro hanno sempre pensato fosse colpa nostra. Siamo le vittime innocenti di un gioco di cui non dovevamo far parte. Addirittura io sono prigioniero nel corpo di un assassino che ha strappato via la vita a molte persone, a partire dai due bambini a finire all'ultima guardia notturna. Perchè se anche dovesse essere qualcun altro ad ucciderle io mi sento in un certo senso "coinvolto", ed ho sempre sofferto per questo. A volte mi chiedo come ho fatto a meritare il tuo amore piccola.
Le lacrime erano scese involontarie dai miei occhi. Doveva essere stato così difficile per loro affrontare la morte così giovani. Io che ero stata ad un passo da essa, potevo comprenderli.
Io: Tu lo meriti tutto il mio amore, anzi, meriteresti anche di più. Mi dispiace così tanto per quello che è successo a te e agli altri, non lo meritavate affatto. L'unica cosa che mi rallegra è che sei solo un anno più piccolo di me.
Intendevo tirargli su il morale in qualche modo e quando lo vidi sorridere mi sentii anch'io molto meglio.
Foxy: Guarda che potrei essere molto più grande di te ora, porta rispetto.
Disse con fare autoritario per poi scoppiare a ridere e stamparmi un altro piccolo bacio sulle labbra.
Io: No, sei piccolo, hai 13 anni.
Continuai a ridere, prendendolo in giro. Lui si rassegnò e continuò a baciarmi facendo attenzione alle mie ferite che, nonostante il dolore, cercavo di ignorare. Ad un tratto sentii il suono di un oggetto, forse in legno, cadere al suolo. Mi sporsi leggermente per vedere di cosa si trattasse e quasi non caddi quando vidi che era proprio il ciondolo della figura misteriosa. Per evitare che Foxy lo vedesse mi chinai molto velocemente per rimetterlo nella tasca, ma quando mi alzai notai i suoi occhi interrogativi nei miei.
Foxy: Tu sai chi è stato a donarti quel ciondolo?...
Quando capii che sapeva di cosa si trattasse la mia mente si affollò di domande.
Io: S-si mi è stato donato i-in sogno da una strana figura completamente bianca, almeno credo. Ma non trovo come sia stato possibile, insomma non c'è un collegamento tra sogno e realtà, g-giuso?
Lui sembrò annuire per un attimo per poi ripensarci.
Foxy: Cosa hai sognato di preciso? Sii sincera, potrebbe essere importante per te e per tutti noi.
La sua improvvisa serietà mi spaventò leggermente, ma decisi ugualmente di essere sincera con lui.
Io: Ho fatto questo sogno credo durante l'intervento, perchè mi sono svegliata in infermeria. Ero all'interno del corpo di Springtrap, quando questa figura ha aperto il corpo, liberandomi. Attorno a noi c'era il buio più totale. Non ha detto una parola, mi ha solo donato questo ciondolo e mi ha detto "è la chiave della mia breve vita". Poco dopo è stato come trascinato via in quel buio pesto e io sono scoppiata a piangere. Non volevo ricordarlo, ma secondo me è stato un sogno "premonitore". Quella figura corrisponde alla persona che mi ha salvato dalle grinfie di Vincent, ma non riesco a ricollegare il ciondolo. P-puoi aiutarmi? Ti prego, sii sincero...
La sua espressione era un misto di emozioni tra serietà, tristezza e rabbia. Non sapevo cosa dire. Ad un tratto mi prese la mano con all'interno il ciondolo e lo osservò per svariati secondi per poi tornare a concentrarsi sul mio sguardo.
Foxy: è pazzesco. Comunque potrei aiutarti in qualche modo ma preferisco che domani ti spieghi tutto un' altra persona. Non sono io il diretto interessato...
Lo osservavo con le lacrime agli occhi. Non sapevo cosa pensare avrei voluto solo che fosse arrivata l'alba il più presto possibile. Non dissi nulla, gli presi il volto e lo baciai, come per dimenticare tutto.
Io: Ho sonno, credo sia meglio, dopo tutto quello che mi è successo, che mi riposi un pò. Buonanotte piccolo mio.
Lo vidi aggrottare le sopracciglia.
Foxy: E da quando in qua adesso mi chiami "piccolo"?
Io: Da quando ho scoperto che sei piccolo.
Gli risposi ridendo in tono di sfida. Poi gli sorrisi dolcemente e gli accarezzai il volto.
Io: Lo sai che scherzo, ti amo. Buonanotte.
Gli diedi un ultimo bacio per poi rimboccarmi le coperte e chiudere gli occhi. Pochi secondi dopo lo sentii stendersi accanto a me e avvolgermi il fianco con un braccio, per poi sussurrarmi in un orecchio, scostandomi una piccola ciocca di capelli "Buonanotte piccola, ti amo anch'io". Sorrisi per poi addormentarmi profondamente nelle braccia di Foxy.
La mattina seguente mi svegliai verso le 7. Non sarei riuscita a dormire di più. Non era stata una notte facile: mi rigiravo più volte nel letto, pensieri di ogni genere mi riempivano di confusione la mente e il pensiero permanente della figura del sogno non migliorava la situazione. Per fortuna Foxy era rimasto a dormire con me tutta la notte perchè mi aveva veramente tranquillizzato, e se avevo dormito una o due ore era solo merito suo.
Quando, di fatto, mi svegliai però non lo trovai accanto a me. Mi stropicciai gli occhi e tentai di aprirli con fatica. Una volta essermi svegliata presi le stampelle e mi vestii in fretta, mi sistemai i capelli, mi lavai il viso, i denti e uscii dalla mia stanza.
Trovai Foxy, Chica, Bonnie e Freddy nella cucina che mi aspettavano per fare colazione. Non appena mi videro, Freddy e Bonnie corsero ad abbracciarmi. Io ricambiai calorosamente per poi sedermi al tavolo con loro. I pancake di Chica erano davvero deliziosi e come al solito si era proprio superata.
Bonnie: Fra come vanno le ferite?
Io: Tranquilli va tutto bene, vorrei solo sapere come sono sopravvissuta.
Gli sguardi di Chica, Bonnie e Freddy si rivolsero verso di me.
Freddy: Credo sia meglio parlarne dopo.
Mi rispose Freddy con un sorriso leggermente forzato. Foxy, seduto accanto a me, mi stampò un bacio sulle labbra sussurrandomi un "buongiorno principessa". Mille brividi mi percorsero la schiena a quelle parole. Erano dolci ma sembravano un vano tentativo di cambiare argomento. Perchè nessuno mi dava spiegazioni?...
Una volta finita la colazione Bonnie mi chiese di seguirlo e mi portò dove gli altri non avrebbero potuto sentirci. Io gli sorrisi.
Bonnie: C'è qualcuno che aspetta di vederti da ieri sera Francy.
A quelle parole la prima persona che mi venne in mente era B.B. Speravo di poterlo vedere al più presto...
Bonnie mi portò di fronte ad una stanza che ben conoscevo, infatti quando la aprì il volto sorridente della mia migliore amica dipinse un espressione di pura felicità sul mio viso. Nonostante le stampelle tentai di correre verso di lei e la abbracciai. Lacrime di gioia caddero dai nostri occhi. Ero così felice di rivederla e di abbracciarla che per un istante tutti i pensieri negativi abbandonarono la mia mente.
Chanty: Pensavo davvero di non rivederti mai più fra...
Io la abbracciai ancora più forte, sempre con le lacrime agli occhi.
Io: Non devi mai pensarlo, ricordi che avevamo promesso che nulla ci avrebbe separato? e così è stato.
Ci sorridemmo a vicenda sotto lo sguardo compiaciuto di Bonnie.
Io: Ma voi due, state ancora insieme?
Li osservai entrambi con un leggero sorrisetto sulle labbra. Io e le domande scomode in effetti eravamo una cosa sola. Vidi Bonnie molto imbarazzato, per poi sorridere a Chanty.
Bonnie: Come potrei lasciarla?
Disse dolcemente prendendo Chanty per la vita e stampandole un dolce bacio sulle labbra. Io li osservavo intenerita. Erano la versione meno complicata di me e Foxy. Chanty sorrise imbarazzata e mi osservò.
Chanty: Ti piace mettermi in imbarazzo eh?
Disse scoppiando a ridere. Per qualche minuto fu tutto un ridere e scherzare fino a quando Chanty non aggiunse una frase che mi fece mozzare il fiato.
Chanty: Hey, aehm ecco penso che dovresti andare da Balloon Boy...
Non appena sentii quelle parole uscire dalla bocca di Chanty sentii il mio cuore perdere un battito. Era il secondo animatronics a cui tenevo di più nel locale dopo Foxy. L'avevo amato e lui c'era sempre stato per me, e non ne seppi il motivo, ma in quel momento mi passò per la mente il fatto che potesse essergli successo qualcosa. In fondo era l'unico animatronic che non avevo rivisto dopo l'accaduto della sera prima in quanto i toy, mangle e puppet erano stati disattivati poco prima da Vincent.
Io: Okay vado subito, grazie Chanty. Ah un ultima cosa, sai se gli è successo qualcosa ieri dopo che sono svenuta nel corpo di Springtrap?
Vidi Bonnie fare un cenno con le testa a Chanty. Lei sembró come colta alla sprovvista.
Chanty: Scusa fra non lo so, mi aveva solo detto che...
La voce di Chanty venne improvvisamente interrotta dall'arrivo di Chica nella stanza.
Chica: Ah ecco dov'eri finita francy, abbiamo cercato te e Bonnie dappertutto, abbiamo bisogno di voi per rimettere a posto la cucina.
Erano tutti troppo strani. Chica stava osservando Chanty con aria minacciosa mentre Bonnie con un braccio circondava la vita della mia amica, osservandomi. Ad un tratto mi fu tutto chiaro: il fatto che nessuno mi avesse dato spiegazioni, nessuno mi avesse fatto vedere B.B dopo l'accaduto del giorno prima, la frase di Chanty e in quel momento l'irruzione di Chica che sembrava aver sentito tutto ed evitare che Chanty proseguisse la frase...
Avevo capito tutto, dovevo solo averne la conferma. Con le lacrime agli occhi senza dire una parola spostai Chica dalla porta per passare. Dalla rabbia gettai a terra le stampelle ed uscì dalla stanza sbattendomi la porta alle spalle. Dall'interno riuscii a sentire una parte del loro discorso.
Chica: passavo da queste parti e ho sentito che glielo stavi per dire, cosa ti è passato per la testa?!
Chanty: Era la cosa giusta da fare e non potevo mentire alla mia migliore amica.
Bonnie: okay, però ora dovremmo fermarla prima che...
Non riuscii a sopportare altro ed iniziai a correre, non badando al dolore che mi procuravano le ferite che stavano riiniziando a sanguinare dal dolore. Dietro di me le voci dei miei tre amici che tentavano di fermarmi dopo essere usciti dalla stanza.
Quando arrivai alla cucina decisi di fermarmi qualche secondo per cercare di alleviare il dolore alle caviglie, ma Chica mi raggiunse insieme a Bonnie e Chanty, mentre Freddy e Foxy erano ancora lí in cucina e sembravano discutere proprio dell'argomento. Mi rivolsi a loro con le lacrime che scendevano imperterrite dai miei occhi pieni di rabbia e delusione.
Io: Perchè mi avete nascosto tutto!? E se B.B fosse morto ora? per colpa vostra non avrei neanche potuto salutarlo.
Urlai contro i miei amici. Nonostante ció il dolore che provavo era troppo grande per far si che perdessi tempo a discutere con loro, dovevo vedere B.B. Foxy provò ad avvicinarsi a me ma lo respinsi. Vidi un ombra di tristezza attraversargli il volto.
Io: Voi sapevate tutto, ma non mi avete detto un bel niente, begli amici!
Chica: Lo abbiamo fatto per non farti soffrire Francy capiscici, ti prego lo sai che ti vogliamo bene!
Cercò di spiegarmi tutto, ma invano. Ero devastata dalle emozioni in quel momento e non riuscivo a capire più nulla. Le loro parole non facevano altro che confermare il disastro di pensieri che si stava scatenando nella mia mente. Solo il pensiero che B.B fosse stato ferito la sera prima e io non ne fossi stata informata, produceva dentro di me una rabbia e una tristezza incontrollate. Mi limitai a continuare a piangere e a stringere i denti dal dolore che mi provocavano le numerose cicatrici. Qualche secondo dopo rivolsi lo sguardo verso Foxy. Mi sarei aspettata qualcosa di diverso da lui...
Io: E mi fa specie di te Foxy, tu mi ami, avresti dovuto dirmi tutto proprio per questo e ora mi stai facendo addirittura pensare che non mi hai detto niente perchè sei geloso di Balloon Boy?!
Lo vidi sorpreso, ferito e non riuscivo a vederlo in quello stato. Una parte di me pensava che forse stavo solo esagerando, stavano solo cercando di proteggermi dal subire altro dolore, soprattutto nelle mie condizioni. L'altra parte di me invece pensava che avrei dovuto sapere quello che aveva fatto B.B, non rischiare di lasciarlo morire senza neanche averlo salutato un ultima volta. La rabbia riprese a farsi spazio dentro di me mentre vedevo Foxy avvicinarsi a me.
Foxy: è proprio perchè ti amo che non volevo farti soffrire, ma sopratutto come ti viene in mente che io possa essere geloso di B.B, dovresti sapere che mi fido e mi sono sempre fidato del tuo amore verso di me. Ora capisco che questo è un brutto momento per te, sei scampata alla morte per un pelo ma ti prego non fare cavolate. Noi non sappiamo cosa è successo veramente, lo sa solo B.B. Siamo stati disattivati e Chanty era svenuta. Volevamo solo proteggerti da altri pericoli e altro dolore perchè sappiamo quanto tu tenga a B.B, ma non vogliamo che ti faccia soffrire vederlo in quello stato. Ti vogliamo solo aiutare.
Le lacrime ripresero a scendere copiose dai miei occhi, per poi immergere questi ultimi lucidi, in quelli di Foxy anch'essi bagnati dalle lacrime.
Io: Voglio solo scoprire la verità...
Dissi a bassa voce per poi correre via senza voltarmi, notando con mio grande stupore che avevano deciso di non seguirmi.
Quando fui sicura di essere abbastanza lontana da loro, sentii nella stanza accanto all'infermeria un lamento. La riconobbi subito: era la stanza di B.B. Ma se era stato ferito, perché lo tenevano nella sua stanza e non in infermeria?
Bussai leggermente alla porta in legno socchiusa, per poi gettare l'occhio all'interno della stanza, affacciandomi alla porta. Non appena i miei occhi incontrarono quelli azzurri e sofferenti di B.B, disteso sul letto, le lacrime continuarono a scendere dai miei occhi e mi portai le mani alla bocca semiaperta per evitare di urlare vedendo le condizioni in cui era ridotto: Il volto solcato da varie ferite molto profonde, era sporco di sangue in vari punti, mentre sulla sinitra era privo di copertura, lasciando intravedere l'endoscheletro circondato da sangue e cavi. Graffi e ammaccature ricoprivano ovunque il suo corpo devastato dal dolore, parti del suo costume erano state rimosse lasciando al loro posto macchie di sangue coperte da cavi e parti di endoscheletro e una profonda ferita in corrispondenza del petto gli permetteva a malapena di respirare.
Mi portai le mani davanti al volto, sconcertata e per poco non svenni vedendolo ridotto in quel modo. Interrotta dai numerosi singhiozzi mi avvicinai in fretta al letto e gli presi la mano tremante, leggermente sporca di sangue, per poi osservarlo negli occhi e sorridergli dolcemente. Numerosi apparecchi erano collegati al suo corpo, probabilmente per tenerlo ancora in vita. Continuai a piangere e a singhiozzare sussurrando dei piccoli "sono qui adesso, andrà tutto bene", con il volto chino, versando lacrime e lacrime. Ormai il dolore alle braccia e alle caviglie era svanito, dentro di me c'era solo quello più lacerante nel vedere B.B sulla soglia della morte. Continuai a stringergli la mano senza riuscire ad osservarlo nei suoi occhi blu mare, per evitare di scoppiare del tutto in un pianto senza fine.
Io: B.B ti prego, parlami. Sei sempre stato forte, non puoi abbandonarmi proprio adesso. T-ti prego...
Sollevai leggermente lo sguardo per incontrare i suoi occhi ricolmi di lacrime immersi nei miei. Dopo pochi secondi lo sentii stringere la presa sulla mia mano, probabilmente dal dolore.
B.B: Non potevo permettere che tu perdessi la vita per colpa mia...
Rimasi sconcertata da quelle parole;
era stato lui a salvarmi dalla morte mettendo in pericolo la sua stessa vita?...
Pensavo fosse stato ferito, ma non pensavo minimamente fosse stato lui a salvarmi la vita...
B.B: è stata la cosa giusta da fare. Era sempre stata colpa mia che mi sono lasciato sopraffarre da Vincent quasi uccidendo la persona che amo di più al mondo, anche se lei non mi contraccambia.
Sussurrò sorridendomi divertito, nonstante il profondo dolore fisico. Io gli sorrisi con gli occhi lucidi, tenendo stretta la sua mano nella mia.
B.b: Sono contento per lei però, perchè se è felice con la persona che ama, lo sono anche io...
La mia mano iniziò a tremare. In Balloon Boy avevo sempre visto un'anima dolce, sempre pronta ad aiutare gli altri, pronta sopratutto a mettere se stessa prima degli altri. Insomma avevo sempre visto quel piccolo animatronics come un fratello per me, non potevo sopportare l'idea che fosse in pericolo di vita. Gli sorrisi accarezzandogli una guancia gelida, per poi soffermarmi nuovamente sul suo sguardo, che sentivo non avrei rivisto per molto...
B.B: Non devi essere arrabbiata con gli altri se ti stavano impedendo di vedermi, sono stato io a dirgli di non farti venire qui. Non volevo che versassi tutte queste lacrime per me, per la sorte che meritavo da troppo tempo.
Ad ogni parola pronunciata da Balloon Boy, il mio pianto si faceva sempre più insistente. Non riuscivo a calmarmi, come quando senti di star per perdere per sempre la persona che ti sta più a cuore. Continuai a stringere la sua mano, senza riuscire a dire una parola.
B.B: Ero l'unico in grado di aiutarti veramente, e non potevo stare fermo a guardarti morire. Foxy, Chica, Freddy e Bonnie erano stati disattivati dagli old su ordine di Vincent poco dopo, mentre Chantal svenne qualche secondo dopo. Tutti e cinque sono stati sistemati poco dopo nella stanza degli old, insieme agli omonimi animatronics, che si sono spenti qualche istante dopo. Nella stanza risuonavano solo le tue grida laceranti e il mio pianto per cercare di liberarmi dall'effetto della pozione che si trovava sulla punta del coltello, che penso ricorderai. Mentre Vincent era impegnato a sigillare il costume di Springtrap, fingendomi ancora malvagio, ho disattivato Golden Freddy grazie ad un bottone sulla sua schiena. Non appena Vincent si girò tentai di nascondere il corpo sotto la scrivania del guardiano, ma lo vide ugualmente. Il suo sguardo era spietato, colorato di un rosso sangue, puntato verso di me. Solo allora mi accorsi di essere definitivamente libero dall'effetto della pozione, così raccolsi le mie ultime forze tentando di correre verso di te, ma Vincent mi bloccò all'istante. Ricordo perfettamente le parole con cui mi respinse assieme ad un violento pugno sul viso: "Pensavi di volerla salvare stupido ammasso di latta? dopo averla fatta soffrire così tanto? Eh no, non tutte le storie finiscono con -e vissero tutti felici e contenti-". Sentivo la sua voce farsi metallica, roca e inquietante. All'istante mi afferrò per il collo alzandomi di pochi centimetri e scaraventandomi contro il quadro elettrico, causando un black out. L'unica luce accesa era quella della scrivania del guardiano che mi permise a malapena di vedere il Purple Guy. Mi rialzai, ansimante urlando dal dolore per l'urto, e subito mi gettai nuovamente su di lui, che però mi scaraventó a terra con facilità e mi staccò diverse parti del costume, tra cui una parte della gamba, una del braccio e una proprio sul lato sinistro del mio volto. Urlai più e più volte dal dolore ma senza risultato, nessuno poteva aiutarmi. Una cosa era certa però: non mi sarei arreso finchè non sarei stato sicuro di averti salvata. Notando accanto al mio corpo sanguinante il coltello di Vincent, lo afferrai pugnalandolo più volte sulla spalla destra e sul petto. Lui cadde a terra all'istante, strillando dal dolore e portandosi le mani in corrispondenza delle ferite. Io terrorizzato, con le lacrime agli occhi dalla sofferenza, mi diressi a passo lento verso le tue grida. Aprii il costume e lacrime di gioia caddero per pochi secondi dai miei occhi vedendo che eri ancora viva. Senza pensarci neanche un secondo ti afferrai per la vita sollevandoti dal costume e facendo scivolare via dai tuoi arti i cavi che per fortuna, non avevano raggiunto il cervello. Sapendo che probabilmente non sarei sopravvissuto a lungo, decisi di regalarti l'oggetto più importante della mia vita: Un ciondolo a forma di chiave con un campanellino. Mia mamma lo posò nella mia culla appena nacqui, quando ero ancora umano. Da allora non lo lasciai mai fino al giorno in cui morii. Quella notte però decisi comunque di tenerlo con me fino a quando non fossi stato alla fine della mia vita animatronica. Sentivo che non sarei sopravvissuto a lungo ieri notte, così tel'ho donato. Tu mi hai sorriso ansimante di dolore sussurrando il mio nome, per poi urlare vedendomi trascinato via nell'ombra da Vincent, che mi trafisse la schiena con un coltello poco dopo. Riuscivo a malapena a respirare ancora, ma con le ultime forse che mi erano rimaste, presi il coltello e trafissi Vincent proprio nella parte sinistra del petto. Lo vidi cadere a terra urlando, per poi chiudere gli occhi. Cel'avevo fatta, ti avevo salvata. Mentre un fievole sorriso comparì sulle mie labbra un acuto dolore in tutto il corpo non mi permise neanche più di respirare e chiusi gli occhi, aspettando lentamente la morte. Dopo non so cosa successe, fui solo molto felice nel risvegliarmi in questa stanza, e sentire che eri viva e che ti avevo salvata.
Ogni parola di B.B era stata una pugnalata al cuore per me. Sentire quanto aveva sofferto per salvarmi rese il mio pianto ancora più imperterrito. Vidi il piccolo animatronics sorridermi. Io gli spostai il volto di lato osservando la metà del suo volto spoglia. Mi sentivo colpevole di tutto quello che gli era capitato. Non lo meritava affatto. Strinsi nell'altra mano fredda e tremante il ciondolo di B.B, per poi versarci sopra qualche lacrima. Dopo pochi secondi lo posai all'interno della sua mano.
Io: Visto che sei ancora vivo, credo che questo debba restare con te.
Gli sussurrai accarezzandogli il volto con le lacrime agli occhi. Lo vidi sorridermi, per poi aprire la mia mano e posarvi all'interno il ciondolo.
B.B: Ormai è tuo, ti prego conservalo con amore.
Lo osservai continuando a lasciare che milioni di lacrime mi attraversassero il volto. Gli sorrisi per poi stringere il ciondolo all'interno della mia mano, leggermente sporca di sangue.
Come avevo pensato la sera precedente il sogno era un frammento di realtà che si era ripercosso nella mia mente.
Ripensando a tutto quello che mi aveva appena detto Balloon Boy riuscivo a malapena a respirare strozzata dai singhiozzi di pianto.
Chinai il mio volto sul suo petto, inginocchiandomi a terra e continuando a piangere. Lui mi accarezzò i capelli sorridendomi. Per un attimo chiusi gli occhi e pregai che tutto quello non fosse mai accaduto. Non mi sentivo pronta a perdere una persona così speciale.
Non poteva essere vero...
Ad un tratto dentro di me, sentii come un presentimento. Sentivo che c'era qualcosa che non andava. Non ne seppi il motivo ma sentii che aveva a che fare con Vincent. C'era qualcosa dentro di me che mi diceva che non era morto, e la cicatrice sul collo ne era un segno. Essendomi stata procurata da Vincent, alla sua morte sarebbe dovuta sparire.
All'improvviso mi sentii totalmente responsabile di tutto quello che era accaduto da quando ero arrivata nel locale. In quel momento Balloon Boy stava quasi per perdere la vita per colpa mia, e non potevo sopportarlo. Dovevo compiere il mio destino per mettere fine alle sofferenze di tutti.
Mi alzai di scatto e dopo essermi asciugata le lacrime, spalancai la porta. Vidi B.B osservarmi con il volto bagnato dalle lacrime.
Io: Vado a mettere fine a quest'incubo.
Vidi B.B sforzarsi come di scendere dal letto ma lo fermai iniziando nuovamente a piangere.
B.B: Non puoi affrontare Vincent Francy, ti prego!
Io: Allora è ancora vivo?
B.B: Si, ma non uscirà mai più da quella stanza per tutto il dolore che ha subito. Ti prego non andare potrebbe essere nella sua forma di rabbia più totale! I-io non posso perderti cosí ti prego!
Non diedi troppo peso alle sue parole ma gli presi una mano per rassicurarlo per poi posare in una tasca il suo ciondolo. Mi avviai alla porta continuando a piangere e gli sorrisi come ad incoraggiarlo per poi tornare seria ed immergere i miei occhi nei suoi.
Io: È il mio obiettivo. Io ho un collegamento con il quinto bambino e sono l'unica che può sconfiggerlo e l'unica che deve farlo, per seguire il mio vero destino, quello per cui sono nata. Vendicherò tutti voi, ve lo prometto...
Sbattei la porta alle mie spalle, non badando alle urla di Balloon Boy dietro di me.
Senza dare più peso al dolore delle ferite che avevo agli arti, corsi verso la mia stanza e presi un coltello che vi avevo riposto per sicurezza, medicai velocemente le ferite bendandole e salutai quel luogo che mi aveva ospitata ormai per un mese intero.
Con le lacrime agli occhi corsi verso la stanza degli old, dove pensai di trovare Vincent, cercando di evitare i passi dei miei amici che mi cercavano disperati. Dovevano essere passati da Balloon Boy e aver visto che non ero più lí. Non volevo avvisarli della mia decisione perché sapevo che avrebbero fatto di tutto pur di impedirmelo e Balloon Boy non avrà potuto dir loro che ero diretta proprio alla stanza degli old.
Mi fermai di fronte alla porta arrugginita della stanza, con numeroso sangue che bagnava le bende sulle mie caviglie e il fiatone per aver corso. Mi asciugai le poche lacrime che ancora bagnavano il mio viso per poi legarmi i capelli con un lembo di maglietta che avevo strappato, per avere una visuale migliore. Con le mani tremanti e il cuore a mille, girai lentamente la maniglia.
Nel mentre la mia mente ripercorse lentamente tutti i momenti che avevo trascorso in quel locale, decisamente più brutti che belli. Ciò suscitò in me ulteriore rabbia e rancore nei confronti di quello spettro umano che non aveva fatto altro che rovinare la mia vita, da quando avevo messo piede in quel luogo.
Lasciai la porta aprirsi da sola, dopo aver girato del tutto la maniglia. I passi dei miei amici erano lontani, appena percepibili. Non mi avrebbero trovato almeno per qualche minuto ancora. Raccogliendo tutto il coraggio che avevo in corpo, entrai nella stanza completamente buia.
Immediatamente la porta sbattè alle mie spalle chiudendosi all'improvviso. Sobbalzai iniziando a tremare ma mantenendo pur sempre fermezza.
Io: Vincent so che sei qui. Mostrati. Sono qui per fare ciò che avrei dovuto fare da molto tempo.
Retrassi dalla tasca il ciondolo di B.B stringendolo saldamente nella mano sinistra, mentre nella destra il coltello.
Un brivido mi attraversò rapido il corpo come un fulmine, quando due dita gelide iniziarono a strisciare sul mio collo, in corrispondenza della cicatrice. Il mio respiro divenne ancora più ansimante e il cuore continuò ad accelerare sempre di più allo scorrere dei polpastrelli sul collo.
Indietreggiai fino a sbattere la schiena contro la superficie Metallica e ghiacciata della porta. Mi liberai però del contatto delle dita con la pelle. Tentai di uscire ma invano: la porta era chiusa a chiave. Il terrore mi aveva paralizzata così tanto che non riuscivo neanche a muovere il braccio con in mano il coltello per reagire.
Io: Basta giocare! Voglio mettere fine a tutto questo e adesso!
Urlai per darmi coraggio con voce strozzata e tremante dalla paura. All'improvviso due occhi rosso fuoco apparvero nel buio pesto della stanza venendo verso di me. Quando furono davvero vicini al mio volto una lampadina al centro della stanza si accese rivelando il volto di Vincent parzialmente insanguinato che mi fissava minaccioso, con un sorriso inquietante stampatovi sopra.
Lo scrutai da cima a fondo: una benda in corrispondenza del petto copriva una profonda ferita che doveva impedirgli quasi di respirare, aveva graffi ovunque e in vari punti ferite ancora aperte. Si reggeva a malapena in piedi, ma ciò non diminuiva la sua forza, anzi.
Non appena tale pensiero si fece strada nella mia mente mi afferrò per il collo, staccandomi da terra e facendomi sbattere contro il muro. Il coltello cadde dalle mie mani, mentre riposi il ciondolo nella tasca per poi fare pressione con le mani sul collo per liberarmi dalla sua presa.
Vincent: Da quanto tempo aspettavo questo momento. Finalmente la battaglia finale cara la mia ingenua ragazzina. Sai una cosa? Non tutte le avventure hanno un lieto fine, alcune si e altre no e mi duole dirlo, ma questa non è la tua avventura, non è il tuo lieto fine. Avrò indietro il mio corpo e la mia libertà a qualsiasi costo!
Molte lacrime scesero dai miei occhi come a voler reagire alle parole di Purple Guy, mentre stavo quasi per perdere il respiro dalla presa ferrea sul mio collo. Ad un tratto trovai dentro di me la forza per reagire e allontanai Vincent con un calcio sul petto, facendolo cadere a terra ansimante. Ripresi il contatto con il terreno e tentai lentamente di respirare a pieni polmoni per qualche secondo per riacquistare fiato.
Dopo essermi ripresa osservai il mio avversario, nel frattempo ritornato in piedi, venire nuovamente verso di me. Scattai all'istante raccogliendo il coltello da terra e non appena Vincent fu davanti a me, provai a sferrargli un colpo sul viso, ma invano. Lui mi colpì allo stomaco e poi sul volto. Sputai molto sangue ma non mi arresi. Ogni pugno mi rendeva più forte, come il rancore che mi ero portata nel cuore tutto quel tempo.
Caddi per pochi secondi per poi rialzarmi e schivare due o tre colpi che Vincent cercava di sferrarmi con un coltello appena retratto dalla tasca. Non avendo ormai più forze per schivare altri colpi ne ricevetti uno sul braccio. Urlai di dolore cadendo sulle ginocchia per poi portarmi una mano sulla ferita per fermare la fuoriuscita di sangue. Nonostante tutto però continuai comunque a lottare, la causa delle mie sofferenze era lì davanti a me e non potevo mollare in quel momento. Dovevo e potevo farcela.
Vincent: Non riuscirai a fermarmi. Come non cel'hai fatta tutto questo tempo, è inutile che ti illudi!
Caddi in ginocchio dal dolore acuto provocatomi dalla coltellata, ma ne ricevetti subito un altra alla spalla. Iniziai a mordere un lembo della mia maglietta in lacrime per non urlare dal dolore e non farmi sentire dai miei amici. Non volevo che mi vedessero in quelle condizioni.
Riuscii a fatica a schivare altri colpi quando, con tutta la forza che mi era rimasta, sferrai un colpo di coltello sulla gamba di Vincent facendolo cadere in terra. Approfittai della distrazione del mio nemico per correre carponi dall'altra parte della stanza.
Purtroppo pochi secondi dopo mi raggiunse e io, ormai allo stremo, non feci altro che cercare di indietreggiare sbattendo contro il muro. Ero allo stremo. Ormai le forze mi avevano letteralmente abbandonata. Stavo perdendo moltissimo sangue a causa delle pugnalate e la cicatrice al collo aveva ripreso a fare molto male. Mi sentii delusa, sconfitta come sempre. Era sempre stato così: mi illudevo e non avevo mai la vinta, poi alla fine sentivo di aver deluso me stessa per prima e poi tutti i miei amici.
Pensavo semplicemente di essere più forte per quella volta, ma inutilmente. Vincent mi avrebbe uccisa, ma alla fine era quello che mi meritavo per tutto quello che avevo portato nel Five Nights at Freddy's da quando ero arrivata. Tremavo e piangevo in attesa di una qualsiasi mossa da parte di Vincent. Ad un tratto i suoi occhi rossi nella penombra di avvicinarono ai miei e un sorriso maligno gli spuntò sul volto.
Vincent: cosa ti avevo detto? Anche stavolta stai fallendo miseramente. Mi hai sempre reso i giochi molto più semplici e ti ringrazio per questo. Ora non dovrò fare altro che ferirti l'ennesima volta per farti perdere le ultime forze rimaste, dopodiché sarò io stesso a posarti nuovamente nel costume di Springtrap. La differenza è che questa volta non ci sono i tuoi amici,
nessuno potrà salvarti...
Sentii il cuore schizzarmi in petto quando la lama fredda del coltello insanguinata venne a contatto con la cicatrice sul mio collo. Chiusi gli occhi e continuai a tremare aspettando lentamente di percepire il dolore del colpo. Anche se però mi trovavo in punto di morte mi
sentivo fiera del mio coraggio. Sentivo di stare per morire ma con dignità. Non avrei mai accettato il fatto di non aver neanche provato a sconfiggere Vincent, mentre in quel momento aspettavo la morte con forza.
Ad un tratto proprio mentre la lama mi ferì la prima parte della cicatrice sotto le mie urla di dolore, sentii la porta spalancarsi di colpo. Vincent giró subito lo sguardo verso di essa e quando ebbi anch'io la possibilità di vedere di chi si trattasse, scoppiai a piangere scoprendo che si trattava proprio di Balloon Boy.
B.B: Lasciala stare Vincent!
Gli urlai di andarsene con le lacrime agli occhi ma lui zoppicando si diresse verso Vincent e gli afferrò il braccio. Strappò il coltello dalle mani del Purple Guy cadendo però in ginocchio dalle pessime condizioni in cui si trovava.
Io: B.B ti prego fermo! Scappa, corri, vattene da qui, non morirai per me!
Vidi Vincent cadere a terra spinto da Balloon Boy che si voltò, sempre con le lacrime agli occhi.
B.B: M-mi dispiace ,di tutto.
In un attimo Vincent approfittò della debolezza di B.B, strappandogli il coltello dalle mani e sferrandogli una profonda pugnalata con il coltello proprio sul petto. Vidi in una manciata di secondi il corpo del piccolo animatronics cadere a terra senza forze.
Osservavo il suo corpo privo di vita urlando strozzata dai singhiozzi in preda ad un pianto senza fine. Mi aveva abbandonato per sempre, per salvarmi.
Io: L'hai ucciso! Come hai potuto?!
Strillai contro il Purple Guy ancora a terra, dolorante. Lui continuava ad osservare compiaciuto la sua vittima. Le lacrime scendevano imperterrite dai miei occhi e mi strinsi la testa tra le ginocchia dalla disperazione. Avrei voluto che tutto quello non fosse mai accaduto, MAI!
Improvvisamente sentii la rabbia e la tristezza accumularsi nel mio cuore e afferrando il mio coltello, rimasto ancora dall'altra parte della stanza mi diressi verso Vincent. Ormai non percepivo più nulla, solo il profondo dolore per Balloon Boy e la rabbia.
Il dolore delle cicatrici mi sfiorava a malapena in confronto a tali sentimenti molto più forti. Non appena fui davanti a lui, ancora sdraiato a terra ansimante, gli posai un piede sul petto impedendogli quasi di respirare. I suoi occhi rosso sangue e il suo sorriso perfido erano fissi su di me. Io lo fulminai con il mio sguardo colmo di odio e di ribrezzo forzando ancora di più la pressione sul petto, facendolo tossire.
Vincent: Fallo, dai uccidimi. Tanto il tuo amichetto non tornerà in vita lo stesso. Non avrò la mia libertà ma il fatto di averti fatto soffrire a tal punto mi permette di morire felice. Ah un ultima cosa: ricorda che
Sarò sempre il tuo peggior incubo...
Osservai i suoi occhi mutare dal rosso al viola in un lampo. Le sue parole mi scivolarono addosso come l'acqua, tranne l'ultima frase. Quando la pronunciò, milioni di brividi mi percorsero il corpo.
Strinsi la presa sul coltello e mi piegai per avvicinare il mio viso al suo. In un secondo raccolsi tutto il rancore che avevo in corpo e sussurrai sorridente le parole che meglio esprimevano tutti i miei sentimenti in quel momento.
Io: tu non meriti di vivere ancora.
Lui scoppiò in una sonora risata, mentre io strinsi i denti e con le lacrime agli occhi, tremante avvicinai il coltello al suo petto, per poi osservare il corpo del mio amico che aveva sacrificato la sua vita per salvare la mia.
Io: Questo è per te b.b...
Sussurrai a me stessa in lacrime per poi, in una frazione di secondo, infliggere una profonda e dolorosa pugnalata sul petto di Vincent. In pochi secondi sentii la sua risata spegnersi sempre di più, per poi vederlo chiudere per sempre i suoi occhi Viola, che sarebbero rimasti per sempre impressi nella mia mente.
Fu doloroso per me compiere quel gesto: stavo pur sempre uccidendo un anima. Dovevo farlo però, per rivendicare i miei amici e soprattutto in quel momento Balloon Boy. Il dolore che provavo mi aveva aiutata a non arrendermi e a sconfiggere una volta per tutte quelle che era stata una piaga per tutti noi.
Quando mi assicurai che Purple Guy fosse del tutto morto, mi precipitai verso il mio amico e mi inginocchiai accanto a lui. Con le mani fredde e tremanti e gli occhi ricolmi di lacrime, gli accarezzai il volto metallico con gli occhi chiusi.
Io: C-cel'ho fatta hai visto b.b? L'ho fatto per te, ti prego dimmi che non mi hai abbandonato, ti prego...t-ti prego...
Sussurrai tra i singhiozzi, abbracciandolo e accarezzandogli ancora il viso. Mille pensieri mi attraversarono la mente in quel momento. Pensieri di dolore, tristezza e rabbia che avrei voluto reprimere, ma che la morte del mio amico rendeva ancora più presenti nella mia testa. Mi sentivo strana: combattuta da un lato ma entusiasta dall'altro. In quel momento non riuscivo sicuramente a pensare ad altro oltre che alla morte di Balloon Boy. Me ne sentivo in un certo senso responsabile ma in compenso sentivo che sarebbe stato necessario e nemmeno ne sapevo il motivo.
Nella stanza rompevano il silenzio solo i miei numerosi singhiozzi di pianto. Mi mancava così tanto quel piccolo animatronic che avrei dato qualsiasi cosa per riaverlo indietro. Non meritava una fine del genere e non riuscivo a sopportarlo.
Ad un tratto sentii i miei amici irrompere nella stanza e alzai lo sguardo in lacrime verso di loro per poi incontrare, ad uno ad uno, i loro occhi sconcertai. Foxy, dopo aver compreso la dinamica della situazione, si precipitò subito su di me, inginocchiandosi e prendendomi la vita con un braccio, facendo posare la mia testa sulla sua spalla. Mi lasciò un leggero bacio sulle labbra per poi sussurrarmi un "va tutto bene piccola" notando il mio pianto senza fine.
Mentre Foxy mi accarezzava dolcemente i capelli, Freddy si avvicinò al corpo di Balloon Boy scrutandolo attentamente, sotto gli sguardi atterriti di Bonnie, Chanty e Chica.
Freddy: È-è morto...
Affermò lui sottovoce lasciando che qualche lacrima cadesse dal suo volto per bagnare il corpo inerme di B.B. io lo osservai continuando a piangere percorsa da brividi. Avrei solo voluto dimenticare tutto quello.
Io: Si...per salvare me, Freddy...
Tremavo e piangevo disperata nelle braccia di Foxy, osservando i miei amici che a loro volta osservavano la scena impietriti. A rompere il silenzio solo i miei singhiozzi disperati.
Qualche secondo dopo sentii la mano di Foxy stringere la mia e lo vidi sorridermi, anche lui in lacrime.
Foxy: Sarebbe stato orgoglioso di te e di quello che hai fatto, tesoro. Ricorda che hai appena ucciso Vincent e liberato tutti noi dalla sua eterna schiavitu. Sei davvero la ragazza più forte e coraggiosa che io conosca e b.b lo aveva sempre saputo, per questo si è sacrificato. Poi ricordati che in momenti difficili come questo puoi sempre contare sul mio amore e tutto il bene che ti vogliono gli altri perché siamo sempre pronti a supportarti e aiutarti piccola. Ricordati sempre che ti amo e sorridi sempre perché sei bellissima quando sorridi e b.b non vorrebbe vederti triste in questo momento.
Concluse le ultime parole mi sollevò il mento con due dita per far immergere i miei occhi nei suoi, per poi baciarmi dolcemente, come solo lui sapeva fare. Ci staccammo pochi secondi dopo. Mi dava energia stare con lui, mi dava la forza di continuare ad andare avanti e superare tutto. Strinsi ancora di più la mia testa nell'incavo del collo di Foxy, bagnandolo di lacrime che ancora non volevano smettere di scendere dai miei occhi rossi di pianto. Mille brividi continuavano a viaggiare per la mia schiena ogni volta che Foxy passava una mano fra i miei capelli. Lo amavo perché sentivo che mi stava dando tutta la forza necessaria per superare anche quest'ennesima situazione.
Accanto a me, poco dopo, venne a sedersi anche Chanty che mi stampò un bacio sulla guancia accarezzandomi una spalla per tirarmi su il morale.
Chanty: Hey, se posso chiedertelo, cosa è successo di preciso?
Io le feci cenno che ne avremmo parlato dopo e lei annuí con le lacrime agli occhi per la morte di B.B. Retrassi dalla tasca il ciondolo di Balloon Boy e lo strinsi, bagnandolo di lacrime.
Io: me lo aveva donato lui...
Aggiunsi a bassa voce, sotto lo sguardo curioso di Chanty, Foxy e gli altri. Strinsi gli occhi e il ciondolo sperando che in qualche modo il mio amico tornasse in vita, ovviamente invano. Bastarono poi pochi secondi per ricominciare a sentire il dolore acuto di tutte le ferite che avevo. Vidi infatti Chica avvicinarsi con sguardo preoccupato alla vista delle mie contorsioni di dolore.
Chica: Francy lascia che ti accompagni in infermeria, dobbiamo assolutamente curare le tue ferite, sono molto gravi!
Io annuii e Chanty insieme a Foxy si alzarono permettendomi di tornante in piedi. Foxy mi strinse a sé cingendomi la vita con un braccio per aiutarmi a camminare.
Chica: Lasciala pure a me Foxy, la reggo io.
Dietro le mie spalle sentii un acuto rumore metallico e mi voltai all'istante. Vidi Freddy che reggeva il costume di Balloon Boy dalle braccia. Subito le lacrime continuarono a scendere dai miei occhi più velocemente.
Freddy: Bonnie, Foxy, aiutatemi a portate il corpo di B.B nella sua stanza. Una volta lì la chiuderemo e lo lasceremo lì.
Vidi i due annuire per poi aiutare Freddy a sollevare il corpo. All'istante sentii di non poter più sopportare di vedere il mio amico senza vita o anche solo di rimanere in quella stanza così presi per un braccio Chanty e uscii sala stanza a passo svelto, per quanto potei. Chica tentò di seguirmi ma la fermai.
Io: Voglio solo stare sola con la mia migliore amica, ne ho davvero bisogno Chica, ti prego. Passerò dopo a farmi medicare le ferite, per ora riesco ancora a camminare.
Lei mi sorrise forzatamente.
Chica: Se hai bisogno di qualsiasi cosa puoi trovarmi nell'infermeria!
Annuii da lontano e mi allontanai con la mano della mia amica intrecciata nella mia. Ci avviammo verso il corridoio centrale per poi sederci dietro la scrivania del guardiano. Io incrociai le braccia su di essa e vi posai sopra la testa ancora con gli occhi colmi di lacrime.
Chanty: Andrà tutto bene vedrai. Se il suo destino doveva essere questo tu non potevi di certo cambiare il fato. Ora ti prego non essere triste, sorridi per la tua migliore amica okay?
Io sollevai il volto per incontrare il suo sguardo sorridente e notando la sua espressione leggermente buffa mi spuntò un sorriso sul volto, mentre tentavo di asciugarmi le lacrime.
Io: ti voglio bene amica mia.
Le sussurrai abbracciandola. Era sempre pronta a tirarmi su il morale e c'era sempre riuscita. Ci completavamo a vicenda e non avremmo potuto vivere l'una senza l'altra.
Tornai quindi a sorridere alla mia migliore amica che mi aveva appena tirato su leggermente il morale.
Ad un tratto però sobbalzammo sentendo un colpo molto forte, come lo sbattere di una porta, provenire dall'ingresso del locale, accessibile solo dall'esterno. Ci voltammo immediatamente verso di esso, mano nella mano. Io impallidii all'istante vedendo un uomo in divisa da poliziotto sulla porta con un walkie-talkie nella mano destra puntarci immediatamente con lo sguardo.
Sentii Chanty iniziare a tremare e feci lo stesso.
Io: Penso siano stati mandati per le nostre ricerche. Manteniamo la calma, ma sopratutto non scappiamo: ormai ci hanno visto, correre sarebbe inutile.
Le sussurrai tentando di calmarla.
Chanty: Si ma ci porteranno via da qui, dai nostri amici!
Aggiunse lei preoccupata per cosa sarebbe successo nei seguenti cinque minuti. Ad un tratto il poliziotto entrò per poi premere un bottone rosso sul walkie-talkie e pronunciare le seguenti parole: "Le abbiamo trovate, mandate una volante per portarle in aereoporto. Indirizzo New Jersey Route 24. Fate in fretta."
All'istante il poliziotto di avvicinò a me prendendomi per un braccio e tentando di portarmi all'uscita. Iniziai ad urlare e a piangere per poi sentire la sirena della volante che si avvicinava sempre di più a noi. Chanty tentò di prendermi la mano ma fu mandato all'istante un altro poliziotto per tenerla ferma. Piangevo e urlavo anche per il dolore che mi stavano provocando alle ferite. "Non vogliamo farvi del male, siamo qui per portarvi a casa ." Queste le parole pronunciatami dal poliziotto che mi stava tenendo, ma io continuavo ad agitarmi: non volevo assolutamente lasciare qual posto e i miei amici.
Dal corridoio centrale vidi poi arrivare Bonnie, Chica, Freddy e Foxy probabilmente attirati dal rumore della sirena della volante, appena arrivata sul luogo. Quando Foxy mi vide trattenuta dal poliziotto tentò di venire verso di me, ma furono mandati poliziotti per trattenere ognuno di loro. Continuavo a piangere a dimenarmi tra le braccia di ferro del poliziotto che mi teneva con forza.
Foxy: Cosa sono venuti a fare?
Strillò Foxy dall'altro lato della stanza in lacrime.
Io: Sono qui per riportare me e Chanty a casa!
Alle mie parole vidi Foxy liberarsi dalla presa dell'agente per venire verso di me. Quando però il comandante della pattuglia riuscì a vedere meglio chi fossero vidi il suo volto accigliarsi e pronunciare altre parole al walkie-talkie "Abbiamo anche i robot animali del Freddy Fazbear Family Dinner. Non dovevano rimanere chiusi in quel locale? Bene sbarazziamocene. Fai venire un camion della pattuglia, in fretta.". Volevano uccidere i nostri amici! Non potevo permetterlo, ma altre lacrime mi scesero dagli occhi non capendo in che modo potessi essere utile. Mi sentivo impotente.
Ad un tratto per poter salutare i miei amici decisi semplicemente di parlare al poliziotto che mi teneva.
Io: Vorrei solo ehm, salutarli. Sono stati loro a prendersi cura di noi in questo mese, la prego signor agente sia comprensivo.
Vidi il volto dell'uomo rilassarsi per poi provare una certa pena nei miei confronti. Pochi secondi dopo infatti, con un cenno della testa, mi diede il permesso di salutare i miei amici. Ordinò ai poliziotti che stavano reggendo Chica, Freddy, Bonnie e Chanty di lasciarli e io corsi immediatamente da loro. Abbracciai ad uno ad uno i miei amici assieme a Chanty e vidi le lacrime agli occhi di ognuno di loro.
Chica: Ci mancherete tanto piccolette.
Aggiunse Chica abbracciandoci e stampatoci due baci sulla fronte. Io la strinsi ancora una volta tra le lacrime. Era stata veramente importante per me e probabilmente senza la sua abilità medica non sarei mai sopravvissuta.
Io: sei stata veramente importante per me Chica, mi mancherai.
Le sussurrai dopo essermi sciolta dall'abbraccio per poi osservare Chanty che stava salutando Bonnie per l'ultima volta con un bacio. A tale visione le lacrime inziavano a scendere già imperterrite al pensiero di Foxy. Avrei dovuto salutare anche lui è sapevo già che sarebbe stato dolorosissimo.
Abbracciai Freddy che mi strinse a lui molto forte.
Freddy: Grazie di tutto piccola guerriera. Speriamo di rivedere presto te e Chanty. Ci mancherete davvero tantissimo.
Io: Grazie a te Freddy, ci sei sempre stato per noi e sei davvero l'orso più simpatico, coraggioso e forte che abbia mai incontrato. Ti voglio tanto bene.
Gli dissi scoppiando in lacrime. Lui mi accarezzò la testa per poi lasciarmi salutare Bonnie dopo che Chanty lo ebbe lasciato andare. Lo abbracciai di corsa tremando. Era davvero dura lasciare anche lui.
Io: Non so come farò senza di te Bonnie.
Gli sussurrai sorridendo tra le lacrime. Lui mi sorrise con gli occhi lucidi.
Bonnie: Non so davvero cosa dire. Non dimenticherò mai tutto questo. Grazie per questa bellissima avventura.
Mi sorrise strizzandomi un occhio per strapparmi un sorriso. Io lo abbracciai un ultima volta per poi passare a Foxy che intanto mi era stato vicino mentre salutavo tutti gli altri. Crollai emotivamente tra le sue braccia, in lacrime. Lui mi accarezzava dolcemente i capelli tra i singhiozzi. Era troppo dura per entrambi.
Lui mi portò una mano sul volto per asciugarmi qualche lacrime per poi prendermi per un fianco e tirarmi verso di lui fino a trovarci petto contro petto. I suoi occhi dolci, bagnati di pianto erano fissi nei miei. Non riuscivo a dire una parola, volevo solo baciarlo un ultima volta. Come a leggermi la mente, lui mi baciò pochi secondi dopo facendo durare il nostro ultimo bacio un'eternità.
Durante quel bacio ogni singola emozione che avevo provato in quei due locali mi attraversò il cuore. Fu una sensazione bellissima e bruttissima allo stesso tempo. Non ero pronta ad abbandonare per sempre tutto quello. Una volta che le nostre labbra si divisero ripresi ad immergere i miei occhi nei suoi sorridendogli.
Io: Ti amo e lo farò per sempre, anche a 10.000 kilometri di distanza.
Lui mi strinse a sé un ultima volta.
Foxy: Anche io piccola e ti prometto che un giorno ci incontreremo di nuovo, te lo prometto.
A quelle parole scoppiai a piangere ininterrottamente sciogliendomi dal suo abbraccio e venendo portata via da un agente per un braccio. Voltai lo sguardo dalla parte opposta. Osservarli faceva ancora più male. Quando mi fecero sedere nei sedili posteriori, in pelle, della volante insieme a Chanty continuai a piangere con le mani davanti al volto sulla spalla della mia amica, anche lei in preda ad un pianto senza fine.
Quando la macchina partí riuscii solo a vedere i miei amici e Foxy trascinati da quattro poliziotti all'interno di un camion, poi più nulla. Per tutto il viaggio solo il rumore dei miei singhiozzi e quelli della mia amica a rompere il silenzio all'interno della volante diretta in aereoporto...
"Ora Caro Diario, mi trovo sull'aereo diretto a Roma. Sono quasi 8 ore che siamo in viaggio e io ancora non ho smesso di piangere. La nostalgia è davvero tanta ma dovrò superarla prima o poi. Sento la mancanza anche delle cose negative che mi sono accadute all'interno di quel locale. Spero di essere riuscita a scrivere tutto in queste 8 ore della mia avventura. Chantal è ancora addormentata con le lacrime sulle guance e credo stia sognando di essere ancora con Bonnie. Per tutte e due è davvero impossibile superare un momento del genere, ma scriverti con le cuffiette nelle orecchie mi fa sentire davvero meglio. La musica dei Coldplay riesce a farmi stare meglio in qualsiasi momento di difficoltà. Comunque sia, è stata un'avventura piena di momenti emozionanti che mi hanno fatto crescere molto. Non riuscirò e non potrò mai dimenticare tutto questo. Ricordo ancora il momento in cui siamo arrivate all'interno del primo locale: terrorizzate dal fatto che gli animatronics avessero potuto farci del male. Solo a pensarci ora mi viene da sorridere con le lacrime agli occhi. Sinceramente voglio conservare ogni pensiero e ricordo di questa avventura che spero di non dimenticare mai, ma soprattutto spero di sorridere ogni volta che ci ripenserò. Ora sono le 8 del mattino e sotto la fievole luce del tramonto intravedo la mia città. Devo lasciarti Diario, ti scriverò al più presto. Magari alla prossima avventura in Five Nights At Freddy's...
Francesca"
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