La piramide di Chefren
Pov Antonio
Il giorno dopo mi svegliai tra le braccia di Silvia, la svegliai con un bacio, lei ricambiò , poi aprì gli occhi e mi sorrise, ci augurammo il buongiorno e poi scendemmo a fare colazione. C'erano cornetti al cioccolato, crema e marmellata, marmellate di lamponi, mirtilli, albicocche, caffè, latte e cappuccino. Io e lei prendemmo due cappuccini con due cornetti , uno alla crema e un altro al cioccolato. La colazione fu molto buona e soddisfacente, poi ci andammo preparare. Dovevamo visitare la Piramide di Chefren e la sfinge di Giza, ci vestimmo e al piano di sotto trovammo la guida , lo stesso ragazzo che ci aveva fatto visitare il museo egizio.
Fabiana e Alessandro stavano parlando con lui, salutammo i nostri amici e poi uscimmo dall'albergo, il ragazzo che disse di chiamarsi Kamir ci guidò in macchina fino a una centinaia di metri dalla piramide. Raggiungemmo la piramide a piedi, vidi la sfinge davanti ai miei occhi , era spettacolare, magnifica, straordinaria, i miei occhi erano affascinati da tale spettacolo.
Ci parlò della Piramide di Chefren che si trovava dietro la Sfinge ," Chefren fu il IV sovrano della IV dinastia , era il cenotafio eretto dal sovrano stesso sulla piana di Giza durante L' Antico Regno e denominato "Wr Kafre" ossia "Grande è Kafre"." Poi ci riferì altri particolari e stava per parlare di una leggenda quando gli squillò il cellulare, si scusò con noi e rispose.
Mi appoggiai ad una roccia sulla sabbia , siccome la guida era distratta non ci avvertì , apparve una discesa dal nulla e noi scivolammo verso l'oscurità, fortunatamente atterrammo su qualcosa di morbido e Alesssandro disse: " menomale che c'erano questi rami.." ma venimmo risucchiati , io e Silvia capimmo che dovevamo rilassarci e infatti in un attimo scivolammo via, qualche secondo dopo arrivò anche Fabiana , era rimasto solo Alessandro...
Non era affatto calmo, si dibatteva a destra e a sinistra e i rami lo stavano stringendo in una morsa al collo, Silvia e Fabiana videro alcuni punti deboli e le colpirono con due coltelli , le lame tagliarono alcuni rami e sfiorarono Alessandro , provocando la sua caduta, fortunatamente noi tre attutimmo la sua caduta e lo appoggiammo a terra.
Alessandro aprì gli occhi e ci rassicurò che stava bene , Fabiana si tranquillizzò. Eravamo ancora sani e salvi, ma Fabiana toccò una mattonella e delle spade aguzze furono scagliate in diverse direzioni e per un pelo non ci colpirono . Lei si scusò e decidemmo di non toccare nulla per non provocare altri problemi. Riuscimmo a trovare l'uscita e ci ritrovammo di fronte alla Sfinge, si era fatta notte , camminammo verso la Sfinge e credemmo di superarla facilmente ma così non fu , più cercavamo di oltrepassarla più lei rimaneva sempre davanti ai nostri occhi.
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