Capitolo 1

Povs Tancredi

Era il mio primo giorno nella nuova scuola in cui mi ero trasferito da poco. Tutto nuovo : sguardi , nomi , persone , aule, colleghi. Ció che mi circondava all'esterno era tutto nuovo, peccato che dentro la mia anima nulla cambiava. Un anima che non voleva tacere, che quotidianamente mi ricordava quello che era accaduto anni prima.
Arrivato a scuola mi precipitai nella segreteria per farmi indicare il mio orario giornaliero e le rispettive aule, ci misi un pò ma poi la trovai.
SEGRETERIA
Entrai in una stanza non molto grande dove una donna era intenta ad utilizzare il suo cellulare, chissà su quale dei tanti social che ormai avevano invaso le vite di molti.
"Non verrà molta gente qui!" pensai.
Mi avvicinai al vetro che ci divideva e dissi :《Buongiorno!》
Ma non ebbi risposta.
Allora ritentai alzando la voce :《Buongiorno!!!》e finalmente la signora si accorse di me :《Buongiorno Signore mi scusi ma non l'avevo sentita arrivare, lei deve essere il Professor Bennett,mi avevano avvisata che sarebbe arrivato ! 》
"Come girano in fretta le voci " pensai.
《Si signora, sono il Professor Bennett vorrei avere la lista dei miei orari mattutini e le rispettive classi, grazie! 》
《Certamente un attimo e arrivo da lei》. Di li a poco la signora uscí dalla stanza in cui si trovava ed andò in un altro stanzino per poi tornare con dei fogli in mano.
《Ecco a lei professore,  se ha bisogno di qualcos'altro non si faccia problemi a chiedere》
Quell'ultima frase suonava così ammiccante e maliziosa, tanto da mettermi in imbarazzo.
Dopo qualche secondo di silenzio perso tra i mie pensieri mi decisi a risponderle:《 Emm, Certamente la ringrazio, Arrivederci. 》....e mi diressi subito all'uscita senza nemmeno sentire cosa avesse replicato. Ero un bell'uomo per quanto avessi 40 anni me li portavo bene..le persone che non mi conoscevano mi davano al massimo 30/32 anni...da giovane avevo sempre praticato sport e mi sono sempre tenuto in forma, forse sarà anche per questo che risultavo ancora appetibile alle donne, come per la segreteria di prima. Nonostante ciò  non ho mai voluto sposarmi ne tanto meno intraprendere una relazione...dopo l'ultima!.
Okay Tancredi basta pensare al passato è ora di andare ad insegnare un po di filosofia.

La giornata stava trascorrendo tranquillamente, tutti i colleghi che avevo incontrato tra un'intervallo ed un'altro si erano dimostrati molto gentili e disponibili. Ad un certo punto parlando con l'ennesima Professoressa con " gli ormoni in subbuglio "  mi resi conto che stavo facendo tardi alla mia ultima lezione giornaliera e così mi precipitai in classe.
Appena arrivato mi resi conto che la maggior parte degli alunni erano intenti a fare tutto fuorché quello che di solito è concesso fare in classe: c'era qualcuno che ascoltava la musica dagli auricolari, altri seduti sui banchi, altri persino a giocare a carte...ma per questa volta farò finta di non aver visto.
Nonostante fossi già in classe di un paio di minuti nessuno si era ancora accorto della mia presenza..... decisi di sedermi, ma spostando la sedia feci troppo rumore e qualche alunno si girò verso di me con l'aria un po  scocciata per aver interrotto l'ora di svago.
Aspettai ancora un paio minuti per avere l'attenzione di tutti così da potermi presentare.
《Buongiorno ragazzi sono il Professor Tancredi Bennett e sarò il vostro insegnante di Filosofia per quest'ultimo anno scolastico.
Tutti salutarono in coro con un "Buongiorno".
Dopo qualche istante sentii una voce un pò stridula che mi poneva la solita domanda inerente al mio nome Italiano ed il cognome Inglese... " Tipica !" Pensai.
Con molta tranquillità decisi di rispondergli...
mentre al banco giù in fondo notai una ragazza che sbuffava con aria stralunata alla domanda del suo compagno.
Non le diedi molto peso ma poi la riguardai bene e...."oh mio Dio è uguale a lei... " Pensai.
Mi ricomposi subito e risposi alla domanda del ragazzo, dapprima chiedendogli :《Ciao tu sei ? 》
ma poi, non ricevendo una risposta immediata aggiunsi :《 Ho il nome Italiano e il cognome Inglese perché mia madre é italiana emigrata in Inghilterra e mio padre è inglese. Quando nacqui mia madre per mantenere in qualche modo le sue origini italiane mi chiamò Tancredi e mio padre mi diede il suo cognome, ovviamente inglese. Ho vissuto in Inghilterra fino all'eta di 27 anni e poi ho deciso di venire qui in Italia, inizialmente solo per visitare le sue bellezze, ma poi dopo vari avvenimenti ho deciso di rimanere qui e non tornare mai più in Inghilterra. 》
Il ragazzo che mi aveva posto la domanda non rispose più e nemmeno gli altri proferirono parola..."magari gli sto annoiando con questi discorsi  " pensai .
Ci fu ancora qualche attimo di silenzio, ma poi mi decisi a parlare ponendo la banale domanda che tutti i professori facevano :《Allora ragazzi a che punto siete arrivati con il programma ?》
A quel punto una ragazza alzò la mano, sbracciandosi, come se non aspettasse altro .
Le diedi la parola e lei cominciò ad elencare tutti gli argomenti, che a quanto pare avevano fatto da quattro anni a questa parte.
Io ovviamente tutte quelle cose le sapevo già,ma non la interruppi perché sembrava così orgogliosa delle sue conoscenze! Durante quegli interminabili minuti in cui la ragazza continuava il suo monologo, ebbi l'occasione di riguardare meglio la ragazza che mi aveva colpito così tanto prima...la guardai e riguradai...Sí era proprio uguale a lei...i capelli nero corvino, gli occhi grigio intenso, le labbra rosate e gli zigomi pronunciati . Indossava un maglioncino nero corto sulla pancia e un paio di Jeans attillati...era veramente bella.
Sembrava che quello che stesse dicendo la sua compagna le stesse dando fastidio, infatti alzava spesso gli occhi al cielo e faceva spallucce,come se fosse sfufa di sentire ogni volta le stesse cose.
Quando la ragazza finì il suo discorso le dissi più gentilmente possibile :《Grazie mille per le informazioni 》 e subito dopo cominciai ad accennare gli argomenti che avremmo studiato per quest'ultimo anno di scuola, in vista della maturità. Finalmente la ragazza mi degnò di uno sguardo sembrava interessata a quello che stavo dicendo; o almeno lo speravo, c'erano molti ragazzi che mi guardavano annuendo senza capire nulla realmente, a me dava abbastanza fastidio questa cosa e per questo chiedevo spesso :"Ragazzi sicuri di aver capito tutto ? Altrimenti rispiego!"
Ma la maggior parte delle volte tutti rispondevano "Si si prof, abbiamo capito tutto" ... ed io facevo finta di credergli, ma tanto già sapevo che avrei dovuto rispiegare tutto . Ancora non capisco, perché al giorno d'oggi i ragazzi si sentano in imbarazzo a chiedere una seconda spiegazione, come se ci fosse da vergognarsene.

Tutto sommato non era andata così male la giornata ; ragazzi interessanti dal viso sveglio, colleghi abbastanza disponibili... (anche troppo!). Era proprio quello di cui avevo bisogno adesso ,una sferzata di aria nuova. Mi sentivo pronto a ricominciare di nuovo ,come avevo fatto ogni volta in questi anni del resto , ma sta volta avrei ricominciato da me.

Terminate  le ore di lezione andai a casa.

Un appartamentino niente
male il mio! Una stanza da letto , un salottino , cucina , bagno ,il tutto arredato con mobili vintage. Non ci misi molto a trovarlo , appena arrivai a Roma, mi innamorai subito di quel piccolo borgo alle spalle di Piazza di Spagna, dove il tempo sembrava essersi fermato ai tempi della "Dolce Vita" di Fellini .
Entrai nel mio appartamento, tempo di riporre il mazzo di chiavi al suo solito posto, e subito la puntina del mio giradischi inebriava la stanza di melodie....sempre le stesse...sempre quelle, che un tempo nutrivano la mia anima e che oggi fungono da mastice per le troppe ferite .
Oggi però quella musica sembra avere un sapore nuovo, non so perché, ma quegli arpeggi , quelle sinfonie che fino a ieri mi riportavano a quegli attimi lontani, passati , e mi lasciavano sempre uno strano amaro in bocca, oggi invece facevano comparire sul mio viso un dolce ghigno simile ad un sorriso.
Perché ? Ma perché ?
Mi domandavo .
Non sapevo dare una spiegazione a tutto questo , però era una bella sensazione che ormai avevo dimenticato e messo in casseto .
Qualcosa o qualcuno aveva scosso la mia anima , e mi sentivo vivo , avevo persino voglia di ballare ; anzi accennai due passi di valzer con la scopa intorno al tavolino.
Oddio che ridicolo ! Ma che faccio ? Sembro un liceale con le farfalle nello stomaco.
Meglio che prepari la cena altrimenti questa sera faccio la dieta.
Vado al frigorifero , tiro fuori un solitario petto di pollo e una triste bustina di insalata gia pronta.
Questa sera cena da RE !!
Non sono mai stato un bravo chef....ma mi accontento ..sopravvivo!
Termino di cenare e come di consueto esco sul mio terrazzino accompagnato dal mio solito libro e mezzo bicchiere di whisky ,ma questa sera la voglia di leggere é poca . Ad ogni rigo distolgo l'attenzione , ad ogni rigo penso a quegli occhi furbi e stizzosi , a quel visetto antipatico di quella ragazza all' ultima fila .
Che scemo ! Potrebbe essere mia figlia !

Secondo voi chi sarà la misteriosa donna che il Professore nomina spesso ?

Spazio scrittrice
Ciao lettori...ringrazio ognuno di voi per aver letto l'introduzione della mia storia. Spero che questo primo capitolo vi piaccia e se vi va scrivetemi cosa ne pensate...critiche, consigli, e magari lasciate qualche voto grazie mille.
Clarissa ♥

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