Capitolo 3


Da qualche parte, a Parigi...
《Non ci posso credere! Ce l'hanno fatta anche questa volta.》 Disse urlando. Il suo miraculous produsse dei "bip" e dopo un paio di minuti ne uscì un piccolo kwami a forma di farfalla. 《Nooroo! Come faccio ad ottenere altre farfalle?》 intimò all'esserino che balbettò 《Gl-glielo già spiegato, p-padrone. Le farfalle tornano da s-sole al po-possessore del miraculous, m-ma se usato in maniera sbagliata esse n-non tornano perchè...》 《Nooroo. Io non ti ho chiesto questo.》disse con tono calmo e pacato. Inspirò,《 Come. Faccio. Ad. Ottenere. ALTRE. FARFALLE?》 urlò sempre di più, avvicinandosi al kwami. Il kwami era terrorizzato 《Non si possono creare altre farfalle, signore》 sussurò, l'uomo era chiaramente infuriato 《Quindi, cosa dovrei fare? Andare in giro per Parigi con un retino acchiappa farfalle, in cerca delle mie akuma?》. Ora che ci pensava, era una bella idea, ovviamente avrebbe convinto qualcuno a farlo il posto suo, ma rimaneva un'idea geniale. Nooroo era preoccupato 《Padrone, non vorrà usare...》 《Si, è giunto il momento di aggiungere un miraculous holder alla combriccola...》 concluse l'uomo guardando alla finestra istoriata, che si chiuse.

Pervinca
Avevo promesso a Jérôme che sarei andata a scuola "senza fare storie" -manco fossi una bambinetta, che rabbia!- ; e alla fine, eccomi qui, nella scuola d'elite.

Entrai prima di perdere la poca convinzione che avevo. Vagai per circa dieci minuti, prima di trovare la mia classe: Perchè a causa dell' agitazione mi ero scordata come si chiedeva informazioni in francese. Quando entrai in classe, erano presenti solo due ragazze sedute che chiaccheravano. Mi avvicinai alle due ragazze, 《Quel posto è libero?》 domandai, indicando un posto in ultima fila, 《Certo!》 Esclamò la ragazza coi capelli nocciola 《Ma perchè non ti siedi qui dietro di noi? Tranquilla, è libero anche questo posto!》《Ehm... ok》risposi insicura, non feci in tempo a sedermi che venni bombardata dalle domande《Allora, da dove vieni? Ti sei trasferita da poco? Quale è la tua materia preferita? Hai già sentito parlare di Ladybug e Chat Noir? Oh giusto! come ti chiami?》《Alya! Non riempirla così di domande, o la spaventerai》affermò entrando un ragazzo dalla pelle ambrata con un paio di cuffie al collo《Ciao, io sono Nino e lui è il mio amico Adrien》 disse indicando un ragazzo biondo dietro di lui che sembrava appena uscito dalla copertina di Vogue. Sembrava pensarla così anche la ragazza corvina davanti a me, che diventò paonazza appena il biondino la salutò. Alya prese la parola 《Riepilogando: Io sono Alya, lei è la mia amica Marinette e loro sono Nino e Adrien. E tu?》《Io mi chiamo Pervinca, piacere di conoscervi》, Alya disse fingendo di essere seccata《Ok, hai risposto a una delle mie domande e le altre?》, scoppiammo tutti a ridere.

Stavo uscendo di scuola, quando vidi delle persone terrorrizzate scappare via. Marinette che era di fianco a me sussurò 《Un'akuma》,《Cosa?! Un'altra?》esclamai. Marinette si girò di scatto e mi guardò forse per la prima volta da stamattina: Mi è sembrata con la testa sulle nuvole per tutto il giorno, ma non ci avevo dato peso, anche perchè Alya mi ha confermato che ha una cotta per Adrien. Mi squadrò per un attimo, poi sbiancò e mi chiese sottovoce 《Stai bene?》 -Ok, l'innamoramento di Marinette era più grave di quello che Alya mi aveva raccontato- 《Si tutto a posto, e tu?》le risposi, 《Scusa, ma devo andare》《Va bene, ci vediamo domani》gli dissi mentre correva via. Poi notai Adrien che corse via nella stessa direzione di Marinette: non riuscii a salutarlo. Alya mi sfecciò di fianco dicendo 《Dove c'è un akuma ci sono anche i protettori di Parigi. Devo andare! Il ladyblog non diventa famoso da solo! Ciao》poi scomparì. Ero rimasta davanti al portone della scuola quando mi raggiunse Nino 《Sono scomparsi tutti vero?》 《Già...》 《Lo fanno sempre quando c'è un akuma in giro..》, guardò verso il luogo dove erano tutti corsi via, poi mi guardò e disse《Domani non c'è scuola, ci vediamo lunedì!》《Non lo sapevo! Ci vediamo lunedì allora》 《Ok, ciao》.

Tornai a casa e dopo aver mangiato mi coricai sul mio letto. Più che una scuola d'elite mi è sembrata una scuola normalissima, e le persone che ho conosciuto erano simpaticissime, peccato non aver chiesto il numero a Jérôme: avrei potuto raccontargli la mia grandiosa giornata, probabilmente mi avrebbe fatto i complimenti o presa in giro come al solito. E con un sorriso in faccia mi addormentai.

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