capitolo 1

Trascinata l'ultima valigia in macchina Lara si ritrova stretta tra le braccia della madre.

<<Lasciami má, non vado in guerra>> afferma la ragazza ricambiando però la stretta della donna. <<Smettila di crescere>> afferma Jenna con il suo accento americano.

<<Jenna lo stai facendo di nuovo>> si intromette il padre di Lara, ricordando alla moglie il suo atteggiamento da mamma super protettiva. <<Pietro, la nostra bambina starà un anno da sola dall'altra parte del mondo>> ribatte la donna sistemandosi dietro la testa il ciuffo di capelli castani striati di grigio. L'uomo scuote la testa borbottando un "la bambina ormai ha diciannovenne anni".

<<Su mamma, non sarò sola. Ci saranno tutti gli altri ragazzi>> cerca di rassicurarla la figlia, riuscendo poco nel suo intento, infilando le mani nelle ampie tasche dei larghi pantaloncini a metà coscia di jeans azzurro chiaro. <<Ho stalkerato, come dite voi giovani, questo gruppo, la "Hypehouse"; ci sono davvero tanti ragazzi. Troppi. E spesso e volentieri vanno in giro a torso nudo>> dice Pietro appoggiandosi alla macchina e incrociando le braccia al petto.

<<Torni a casa con un bel fidanzato?>> Chiede Jenna ricevendo un no come risposta da padre e figlia. <<Non sembrano affidabili>> ribatte lui piegando la gamba sinistra, di acciaio scuro, e appoggiando la scarpa contro la striscia paraurti del fuoristrada grigio. <<Non cambierete mai>> sbuffa Lara lasciando sbattere le mani contro le gambe e tornando dentro casa per prendere lo zainetto.

<<Parti già?>> Chiede Federico, il fratello maggiore di Lara, appoggiandosi contro il muro che separa la cucina dal salotto. È ancora senza maglia e con un paio di pantaloni sportivi. <<Sì Fede, ho il check-in tra mezz'ora>> risponde la ragazza guardando l'ora sul telefono, sistemandosi la maglia a maniche corte con il logo della marvel. <<Mi infilo qualcosa al volo e vi raggiungo>> risponde il ragazzo sbadigliando, sparendo dietro il muro.

Lara si porta in spalla lo zainetto di pelle nera e torna sul vialetto lasciando il cancelletto aperto.

Si da un'ultima occhiata alle spalle per riuscire a focalizzare nella mente più dettagli possibili della casa in cui è cresciuta: l'esterno bianco, le finestre nere, il giardino anteriore dove sua madre coltiva la sua innumerevole serie di fiori, il sentiero di sanpietrini su cui da piccola inciampava sempre, il garage attaccato alla casa e il canestro fissato al muro sopra la saracinesca con il quale suo padre e suo fratello giocavano.

<<Lara datte na mossa>> grida Pietro mentre mette in moto la macchina. <<arrivo pà>> risponde la ragazza correndo verso la macchina e aprendo la portiera posteriore, salendo seguita poco dopo dal fratello ventunenne. <<ma che te sei messo?>> chiede Lara guardando il fratello con indosso una canottiera larga e malconcia, dei pantaloni sportivi della roma e un paio di infradito. <<ahó me sono messo la prima cagata che ho trovato>> risponde abbassandosi i rayban sugli occhi verdi. <<il gatto del vicino ti ha attaccato mentre uscivi di casa?>> chiede Jenna voltandosi verso i figli, facendo ridere Federico con sarcasmo. <<no mà, er gatto gli sta aggrappato a li cojoni>> ribatte Lara beccandosi un'occhiataccia dal fratello. <<ahò, me state a dà er pilotto>> si intromette Pietro mentre guarda i figli dallo specchietto retrovisore.

Qualche minuto dopo Lara ha già fatto il check-in e ha imbarcato le sue due valigie e il beauty case agganciato ad una di queste.

In mano ha il passaporto e i biglietti.

<<Stà in campana eh>> sussurra Federico stringendo la sorella tra le braccia tatuate. <<mi mancherai pischella>> continua lasciando andare la sorella accarezzandole la testa, spettinando i suoi capelli rossi. <<anche tu Fede>> risponde Lara.

In un attimo si trova stretta tra i suoi genitori. <<mandaci un messaggio quando sarai da zia Benny>> ripete Jenna in procinto di piangere. <<dai mà, non ti preoccupare>> sussurra la ragazza guardando la madre con le lacrime agli occhi. <<non piangere, per un anno non ascolteremo più quella merda di musica trap>> afferma Pietro stringendo la moglie e facendola ridacchiare.

<<non fare stronzate e non permettere ai ragazzi di allungare le mani>> dice l'uomo dai capelli brizzolati rivolto alla figlia, stringendola con un braccio. <<e tu non ti arrugginire>> risponde lei indicando la protesi metallica che il padre ha dal ginocchio sinistro in giù. <<non accadrà>> risponde lui lasciandole un bacio sulla testa.

<<Lara Pellegrini!>> grida una voce squillante attirando l'attenzione di tutti i presenti nella zona di check-in.

La diretta interessata si volta verso l'ingresso trovando sua cugina. <<Alessia Lombardo>> risponde con lo stesso tono Lara.

<<no fa u stuedc>> ribatte la ragazza nel suo dialetto pugliese. <<ahò, parla la mia lingua>> risponde l'altra cercando di far ridere la cugina, senza riuscirci. <<che fai, parti senza avvisare?>> chiede fermandosi davanti all'altra, incrociando le braccia, con espressione seria. <<non volevo svegliarti, ho pensato che magari fossi stanca>> risponde Lara alzando le spalle.

Alessia le colpisce la fronte con una schicchera. <<Non arrampicarti sugli specchi>> afferma assottigliando lo sguardo, rischiando di far scoppiare la cugina a ridere <<non potevo non salutarti scema>> continua Alessia abbracciandola. <<non fare nulla che io non farei>> le sussurra poi all'orecchio. <<vorrai dire "non farti nessuni che io non mi farei">> la corregge la rossa ridendo.

<<ci sentiamo va bene?>> chiede Alessia facendo annuire l'altra. <<certo, ti passerò Ondreaz al telefono>> conferma Lara prendendosi un pugno sulla spalla. <<sei violenta, secondo me a lui non piacciono le ragazze violente>> continua beccandosi un'occhiataccia e un altro pugno sulla spalla. <<dacci un taglio>> la avverte Alessia puntandole un dito contro. Lara alza le mani in segno di resa.

<<Il tuo aereo sta per atterrare, ti conviene muoverti>> si intromette Jenna.

<<allora ciao>> sussurra Lara stringendo lo zainetto a se, guardando la sua famiglia e indietreggiando lentamente.

<<Datte na mossa!>> gridano all'unisono Pietro e Federico facendola sobbalzare. Anche se non sembra sono entrambi dispiaciuti di vedere la piccola di casa Pellegrini partire sola per il lungo viaggio che l'attende, ma sanno bene che è uno dei suoi più grandi desideri.

Con passo svelto Lara raggiunge la zona di imbarco e da un ultimo sguardo oltre la porta scorrevole in vetro semiopaco. Prendendo un lungo respiro segue il corridoio fino alla sala d'imbarco dove si siede ad attendere, avvisando Dixie della sua imminente partenza tramite messaggio su iMessage.

Nove ore di volo l'attendono e approfitta del wifi dell'aero per scaricare qualche puntata su Netflix. Collega le cuffie bluetooth appoggiandole introno al collo.

****

La voce del pilota richiama l'attenzione dei passeggeri e Lara abbassa le cuffie.

<<Tra qualche minuto atterreremo all'aeroporto internazionale John Fitzgerald Kennedy di New York; allacciate le cinture e grazie per aver volato con American Airlines>> dice in inglese la voce metallica provenienti dagli altoparlanti. Lara sistema le sue cose nello zainetto, allaccia la cintura e alza il tavolino.

Alza la copertura del finestrino e osserva l'immensa distesa luminosa sotto di sé e, con piacere, nota che una parte di lei si sente finalmente a casa.

Una volta scesa dall'aereo accende subito il telefono mandando un messaggio a tutti per avvisare del suo arrivo e, come prima cosa, chiama sua zia Benny. La donna le risponde dopo alcuni squilli. <<Lara! allora sei atterrata?>> Chiede la donna con il suo bellissimo accento del New Jersey. <<Sì, pochi secondi fa. Ora sto andando al ritiro bagagli>> risponde la ragazza guardandosi intorno, cercando qualche cartello o indicazione. <<Ottimo, io sono già qui fuori, ti aspetto agli arrivi>> risponde la donna prima di terminare la chiamata.

Dopo circa cinque minuti alla ricerca del ritiro bagagli, trovato solo in seguito alla decisione di seguire la folla, attende per diverso tempo le sue valigie.

La prima ad arrivare è quella di plastica dura di colore grigio metallizzato ricoperta da un numero infinito di stickers di qualunque cosa. <<O finalmente>> afferma tra sé e sé quando vede passare sul rullo anche la seconda valigia, metà con la fantasia della bandiera italiana e l'altra metà con quella americana.

Trascinandosi tutto dietro segue le frecce a terra che indicano la zona degli arrivi; attraversa le porte scorrevoli e, da lontano, vede una donna dai corti capelli biondi sbracciarsi, restando in piedi su una panchina.

La donna indossa una larga maglia a tinta unita bianca e dei larghi pantaloni con motivo Paisley multicolore lunghi fino alle caviglie. Una lunga collana sfarzosa luccica sulla sua maglia e i tanti orecchini le decorano le orecchie, così come gli anelli e i bracciali.

Lara si avvicina a sua zia e le due si abbracciano. <<Finalmente sei qui, quanto mi sei mancata>> afferma Benny prendendo il viso della nipote tra le mani. <<Anche io sono felice di rivederti zia, sei favolosa>> risponde la ragazza mentre prende la donna sotto braccio, trascinando, una a testa, le valigie fino alla macchina. <<È merito di Carlos, mi tiene in forma e mi fa sentire come se avessi ancora vent'anni>> afferma Benny come se stessero parlando del nuovo gossip sulla bocca di tutti.

<<Chi è Carlos?>> chiede Lara, aiutando al donna a mettere le valigie nel bagagliaio del fuoristrada. <<Il mio insegnante di pilates>> risponde con ovvietà, salendo sul sedile del conducente. <<Ma non facevi tennis?>> chiede la ragazza sedendosi accanto alla donna e allacciandosi la cintura.

Dei suoni confusi fuoriescono dalle labbra di Benny mentre guida lungo la strada, seguendo i cartelli verso il centro città. <<Quando ho fatto la prima lezione di prova e ho conosciuto Carlos ho deciso, a malincuore, di lasciare il tennis>> risponde guardando la nipote di sfuggita.

Per il resto del viaggio hanno parlato della permanenza della ragazza sul suolo americano, di come Jenna, la sorella di Benny, ha vissuto la partenza della secondogenita.

<<Esagerata come sempre. Ma la capisco, dopo il vostro incidente l'avrei fatto anche io>> risponde la donna aprendo il cancello del passo carraio che conduce ai garage sotto il palazzo di venti piani.

Lara abbassa lo sguardo grattandosi la fronte. <<Mi dispiace tesoro non volevo girare il coltello nella piaga>> sì scusa la donna guardando la ragazza con dispiacere. <<Tranquilla. È acqua passata>> risponde la ragazza con un sorriso tirato.

Il silenzio cala tra le due e Benny lascia la macchina nello spaziosissimo garage e le due si avvicinano all'ascensore. <<Hai fame? Possiamo ordinare una pizza>> rompe il silenzio la donna mentre salgono verso l'ultimo piano, cambiando discorso.

<<Certo, perché no?>> Risponde Lara sorridendo. Tra le due il clima torna felice e tranquillo come prima di toccare il tasto dolente della famiglia Pellegrini.

Le porte dell'ascensore si aprono e l'ingresso del loft di zia Benny appare agli occhi della ragazza. Il corridoio grigio chiaro, abbellito da quadri di paesaggi, si apre sull'open space con vista su Central Park. Lara si avvicina alle alte finestre completamente trasparenti, ammirando il rettangolo verde qualche metro più in basso. <<Che vista>> afferma la ragazza girandosi verso la zia. <<Ordino la pizza, tu guarda pure in giro. Fa come se fossi a casa tua>> avvisa appoggiandosi con i gomiti all'isola della cucina, portando il telefono fisso all'orecchio.

La ragazza inizia così a girare per il loft della zia.

L'arredamento del salotto è moderno e i colori variano dall'azzurro chiaro al bianco; il divano in pelle bianca è posto davanti a un grande televisore led, divisi l'uno dall'altro da un tavolino in vetro. Sui muri sono appese delle mensole bianche decorate da vari soprammobili e cornici di foto. Una piccola fontana zen è appoggiata sul ripiano e accanto ad essa l'assistente vocale di Google lampeggia.

La cucina a vista è separata dal resto dell'open space da un muro a mezza altezza.

I mobili e l'isola della cucina sono di un grigio chiaro, i ripiani in pietra chiara. Tutti gli elettrodomestici di ultima generazione sono neri e uno scaffale mobile è pieno di scatolette, confezioni di cibo, bottiglie.

Tra la sala e la cucina c'è un tavolo in legno chiaro con sei sedie in metallo e legno.

Raggiunge l'ingresso dove cinque porte di legno scuro spiccano contro il corridoio chiaro. Una di queste è aperta e accende la luce accanto allo stipite.

Un bagno spazioso ha le pareti ricoperte di piastrelle azzurre e il pavimento in marmo grigio. Una grande doccia dalle ante trasparenti è separata dal lavandino di ceramica, sormontato da un grande specchio retroilluminato, dal il water di ceramica con l'asse di legno; accanto alla porta ci sono una lavatrice e un'asciugatrice moderne.

Esce dalla stanza, spegnendo la luce, e aprendo la porta davanti a quella del bagno. È la camera degli ospiti con un grande letto dalla struttura in legno con coperte arancioni, un armadio a muro nero e alte finestre coperte da tende colorate.

Alle pareti sono fissati quadri di arte contemporanea; nella stanza accanto c'è la stanza di zia Benny, con un grande letto dalle coperte zebrate, una cassettiera nera lucida, un armadio grande quando un'intera parete e le finestre seminascoste da tende bianche e nere. L'ultima porta conduce allo studio dove la donna lavora, quando non è in ufficio, come capo redattrice di una rivista di moda.

Durante la cena, sedute al tavolo da pranzo, le due continuano a chiacchierare. <<E una volta a Los Angeles che farete?>> Chiede Benny portando alle labbra la bottiglia di birra, guardando la nipote seduta accanto a sé. <<Starò nella casa sulla spiaggia con Charlie e Dixie, ma passeremo le giornate con gli altri>> risponde Lara sgranocchiando un pezzo del bordo di pizza.

<<Ho iniziato a seguirli sui social, sembrano carini; soprattutto quei due fratelli>> dice facendo l'occhiolino rivolto alla nipote. <<I fratelli Lopez dici?>> Chiede Lara ignorando l'espressione della zia, riconoscendo sua madre in quello sguardo.

Benny annuisce mordendo una fetta.

<<Ancora non li conosco. Ci seguiamo sui social ma nulla di più>> risponde la ragazza alzando le spalle. <<Mia cugina Alessia ha un debole per Ondreaz, ma non penso siano i più carini; anche Tayler non è male>> Continua tagliando un triangolo sbilenco, e racchiudendo la fetta prima di mangiarla.

<<Carini? Sono degli dei quei due>> afferma la donna guardando Lara come se avesse appena detto una follia. <<Zia, potrebbero essere i tuoi figli>> ridacchia la ragazza prendendo in mano il bicchiere di Pepsi. <<Beh, potrei aver bisogno di un toyboy>> dice la donna pulendosi le mani dalla poca farina rimasta sui bordi della sua pizza al salame piccante.

<<Sembri mia madre>> ridacchia Lara grattandosi la fronte. <<È mia sorella, mi sembra normale>> commenta Benny sorridente.

<<Però hai ragione, sono troppo giovani per me; anche se sono tutti molto carini>> conclude chiudendo il suo cartone ormai vuoto.

<<L'importante è che tu ti diverta. Hai bisogno di passare del tempo con le tue amiche. E chi sa, potresti tornare da tua madre fidanzata>> dice la donna stringendo la mano di Lara guardandola divertita. <<Non sono qui per trovare un fidanzato zia, ma per staccare la spina>> risponde la diciannovenne chiudendo il suo cartone con un gesto secco.

<<Come vuoi>> risponde Benny alzando le mani e iniziando a sparecchiare insieme alla nipote.

Le due si siedono sul divano iniziando a girare sui vari canali alla ricerca di qualcosa da guardare. <<9999 canali e nulla da vedere>> commenta la donna sbuffando, ricominciando il giro dei canali. <<Cerca qualcosa su Netflix o su Infinity>> suggerisce Lara stiracchiandosi, allungando le gambe davanti a sé.

<<Hai visto Now you see me?>> Chiede indicando il televisore. <<Quello dei maghi truffatori?>> Chiede Benny facendo annuire la nipote. <<Solo qualche pezzo>> risponde facendo partire il film. <<Ti piacerà. Dopo aver visto questo film Fede ha deciso di mettersi a imparare trucchi con le carte>> dice Lara facendo ridacchiare la zia.

<<Tuo fratello è come me, inizia qualcosa di nuovo solo perché è figo e si stufa in poco tempo>> dichiara la donna chiedendo poi all'assistente vocale di spegnere le luci.

<<Federico è fedele solo alla sua amata Roma>> dice Lara sbadigliando, prestando attenzione allo schermo.

Intorno alle undici, a film ormai finito, Lara da la buonanotte alla zia e dopo essersi lavata i denti, raggiunge la stanza degli ospiti. Si infila la canottiera bianca e i pantaloncini a righe bianchi e verdi, prestati dalla zia, e si siede a gambe incrociate sul letto.

Guarda un po' i post e le storie dei suoi amici e mette loro dei like, riposta nelle storie quelle in cui viene taggata e condivide con le amiche qualche video o meme finché non decide di spegnere il telefono e mettersi a dormire.

Prende la solita pillola per dormire e appoggia la testa sul cuscino, addormentandosi poco dopo anche grazie al jet lag.

****

La mattina seguente la ragazza viene svegliata dall'odore di pancake e caffè.

Stiracchiandosi si mette seduta, si strofina gli occhi e appoggia i piedi per terra.

Camminando scalza raggiunge la cucina dove trova la zia, con in dosso il suo pigiama di seta rosa, cucinare a tempo di Hungry Eyes. <<Anche mamma prepara sempre la colazione con questa canzone>> dice sedendosi sullo sgabello accanto all'isola. Sul ripiano sono appoggiate due tovagliette di carta colorata.

<<Lo faceva tutte le mattine nostra madre. Era una patita di Dirty Dancing lei>> risponde riempiendo due tazze di caffè, lasciando una davanti a Lara. Lei prende la tazza tra le mani soffiando sul liquido scuro guardando l'ora sull'orologio a muro.

Sono quasi le dieci e mezza.

<<Come hai dormito?>> Chiede Benny appoggiando i piatti con la colazione sulle due tovagliette. <<Ieri sera ho preso la pastiglia e mi sono svegliata un paio di volte>> risponde Lara sbadigliando. <<servono ancora a qualcosa?>> dice Benny sedendosi accanto alla nipote.

<<ultimamente non molto, ma non voglio dosi più forti, l'ultima volta sono stata malissimo>> risponde la ragazza giocando con uno dei pancake prima di tagliarne un pezzo per mangiarlo. <<Ti prego non dirlo a mamma>> sussurra Lara guardando la zia. <<Non lo farò; ma non voglio che tu stia male Lara>> afferma la donna severa.

Mentre la donna va a vestirsi Lara avvisa Charlie del suo imminente arrivo.

<<Fatto, andiamo>> dice Benny barcollando, avendo ai piedi una sola scarpa con il tacco, tenendo l'altra in mano. <<Esci con Carlos?>> Chiede la ragazza entrando nell'ascensore, controllando di avere tutto nel suo zainetto di pelle e guardando la zia vestita con una camicetta bianca e dei pantaloni neri e eleganti.

<<Andiamo a pranzo insieme e poi.. chi sa>> risponde la donna infilandosi la scarpa e passando la mano tra i capelli.

Salgono in macchina e la donna inserisce le indicazioni per raggiungere l'aeroporto di Norwalk.

Lara porta il telefono all'orecchio e attende che la sua migliore amica le risponda.

Dopo alcuni squilli la voce di Dixie grida il nome dell'amica. <<Sono in macchina, venti minuti e sono lì>> dice Lara guardando fuori dal finestrino. <<Stiamo aspettando Charlie, non trova il caricabatterie>> risponde la ragazza sospirando.

In sottofondo si sente sua sorella gridare qualcosa e Heidi rispondere a modo. <<Possiamo lasciarla qui?>> Chiede Dixie esasperata. <<Ti ho sentita>> risponde Charlie sempre più vicina. <<Su ragazze, o farete tardi>> dice Marc mettendo in moto la macchina.

<<Stiamo arrivando Lara, giuro>> ridacchia Dixie facendo ridere anche l'amica. <<Ci vediamo lì scema>> afferma Lara prima di fermare la chiamata.

Appoggiando la testa contro il finestrino, Lara si mette a guardare il cielo impaziente di riabbracciare le sorelle d'Amelio.

Mezz'ora dopo Benny aiuta Lara a tirar fuori dal bagagliaio le valigie.
Il sole picchia sulla città e le persone corrono avanti e indietro per il parcheggio.

<<Odio questo aeroporto, non si capisce dove bisogna andare>> dice Benny mentre le due entrano nella struttura. <<Se non ti perdi all'aeroporto di Orio al serio di Bergamo, non ti perdi in nessun aeroporto>> commenta Lara stringendo il manico della valigia.

<<Ecco i d'Amelio>> afferma Benny indicando un punto oltre le spalle di Lara. Quando si volta lei e le sorelle si corrono incontro, abbracciandosi. <<Quando mi siete mancate>> grida Lara nascondendo il viso contro le spalle di Charlie e Dixie. <<Anche tu, da morire>> risponde Dixie stritolando l'amica. <<Non ci siamo viste per più di un anno>> dice Charlie appoggiando la testa contro la spalla di Lara, più bassa di dieci centimetri.

<<Lara, ti trovo benissimo>> afferma Heidi salutando la figlia della sua migliore amica del college. La ragazza ringrazia <<come stanno i tuoi genitori?>> Chiede Marc e Lara si stringe nelle spalle <<bene, hanno faticato a lasciarmi partire>> risponde sorridendo. <<Più tardi chiamerò Jenna, è da tanto che non ci sentiamo>> dice Heidi facendo lamentare il marito <<allora starete al telefono per delle ore>> si intromette Marc facendo ridere le tre ragazze.

Purtroppo non c'è tempo per le chiacchiere perché il loro aereo sta per arrivare.

<<Noi andiamo>> grida Dixie prendendo a braccetto Lara, lasciandole un bacio sulla guancia. <<Ci sentiamo al vostro arrivo>> dice Heidi salutando le figlie. Tutte e tre attraversano l'aeroporto in fretta.

<<Los Angeles stiamo arrivando>> grida Lara seguita dalle due sorelle.

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