Capitolo 8.

Agosto 2021

Lara appoggia la valigia a terra e osserva il palazzo al 235 W 71st di New York. Con l'aiuto del taxista porta gli scatoloni e le valigie nell'ingresso del palazzo. Paga il viaggio e gli da la mancia per averla aiutata. Stringendosi la coda di cavallo si avvicina alla cassetta della posta lasciata aperta da zia Benny. Al suo interno c'è un mazzo di chiavi e un post it verde lime.

"L'appartamento è già pronto, devi solo aggiungere le tue cose. Quarto piano interno D.
P.S. Benvenuta a NY"

Sorridendo chiude lo sportellino in vetro scuro della cassetta delle lettere. Giocando con il mazzo di chiavi inizia a lasciare gli scatoloni nell'ascensore e chiude le grate di metallo nero. Tenendo in spalla lo zainetto e il borsone sale le scale fino al quarto piano. Respirando affannosamente apre la porta di legno scuro. Schiaccia il tasto accanto alle porte dell'ascensore e, aspettando che le sue cose arrivino al piano, entra in casa. Appoggia il borsone dietro il divano e lo zainetto sopra di esso mentre si guarda intorno. Non ci sono foto foto alle pareti; gli scaffali sono vuoti e così anche la libreria moderna. La cucina è fornita di tutto e manca solo il cibo nelle credenze o in frigorifero. Il suono che segna l'arrivo dell'ascensore attira l'attenzione della ragazza. Esce sul pianerottolo mentre una ragazza con un vestito giallo a fiori bianchi scende le scale.

<<ti serve una mano?>> le chiede guardando Lara tirar fuori dall'ascensore scatoloni su scatoloni. <<grazie per l'aiuto>> le sussurra Lara mentre inizia a lasciare nel salotto le sue cose.

<<io sono Lydia. Mia nonna lavora nella portineria a fa le pulizie nel palazzo>> dice con il suo intenso accento Inglese allungando la mano destra verso Lara. L'italo-americana gliela stringe, presentandosi. <<cosa ti ha portata nella grande mela?>> chiede Lydia appoggiando lo scatolone a terra. Su di esso la parola "libri" e' scritta con un pennarello nero. <<principalmente l'università>> risponde la ragazza alzando le spalle. <<a settembre inizio a studiare storia alla Columbia e dovevo cambiare costa>> spiega portando le valigie nella camera da letto, fortunatamente già arredata. <<la costa ovest non ti piaceva più?>> chiede Lydia aiutandola ad aprire alcuni scatoloni. <<diciamo che le cose a L.A. non sono andate come speravo>> spiega appoggiando le mani sui fianchi, infilando i pollici nei passanti dei jeans azzurro chiaro. <<devo andare a pranzo con la mia coinquilina, perchè non vieni con me?>> chiede l'inglese appoggiandole la mano sulla spalla coperta dalla t-shirt bianca con il logo della coca cola in rosso. Lara scuote la testa, declinando l'invito con gentilezza. <<ho davvero un sacco di cose da sistemare e devo fare la spesa>> risponde indicando il frigorifero alle sue spalle. <<motivo in più per pranzare con noi. Anche noi studiamo alla Columbia e delle amiche che conoscono l'università può far comodo>> insiste rivolgendole un caloroso sorriso. <<e poi più tardi possiamo aiutarti a svuotare tutti questi scatoloni>> continua allargando le braccia, guardandosi attorno. Lara arriccia il naso e rilassa le spalle. <<va bene, vengo con voi>> risponde prendendo la borsa e seguendo la nuova amica fuori dall'appartamento.

Presa la macchina di Lydia, una Lancia Ypsilon Rosa Mountbatten con gli interni in ecopelle bianca, non passa molto tempo prima di raggiungere la loro destinazione. Per tutto il viaggio Lydia ha parlato di arte, facoltà che studia alla Columbia e di come non le manchi neanche un pò Birmingham. <<scusa se ho parlato troppo, ma quando conosco qualcuno divento logorroica>> ridacchia imbarazzata parcheggiando l'auto. <<tranquilla, sono così anche io>> le dice slacciandosi la cintura di sicurezza. Insieme camminano verso il marciapiede che separa la strada ed il bar. L'insegna al neon Blues Oceans è spenta e dalla porta aperta proviene della musica Jazz. <<Dai vieni>> la richiama Lydia entrando seguita dalla nuova amica. Gli interni coperti da pannelli di legno scuro sono tappezzati da quadri moderni separati in tre sezioni; il soffitto di un grigio molto scuro porta appesi dei lampadari di metallo, formati da figure geometriche sovrapposte, illuminano l'ampia sala riempita da tavoli a muro affiancati da cassapanche coperte da cuscini bianchi, da sedie di legno bianco e sgabelli di plastica in bianco lucido. Un bancone moderno e illuminato alla base da strisce di led gialli è posto alla sinistra dell'ingresso; dietro di esso scaffali alti fino al soffitto sono pieni di bottiglie di alcolici di ogni tipo, marca, provenienza, forma e colore. Al fondo della sala un piccolo palco di legno scuro è allestito con altoparlanti e alcuni sostegni per microfoni.

Lydia alza la mano e saluta una ragazza bionda seduta all'angolo. <<dai vieni>> dice a Lara raggiungendo la ragazza che, vedendo, sorride. Le mani di Lara si fanno improvvisamente fredde quando il suo sguardo incrocia quello della ragazza bionda, molto simile se non uguale all'ultima persona che vorrebbe vedere in vita sua. <<Dahlia, lei è Lara e si è appena trasferita qui da Los Angeles>> le presenta Lydia sedendosi sulla sedia davanti alla coinquilina. Lara e Dahlia si stringono la mano, salutando. <<Sei Lara Pellegrini, l'amica delle D'Amelio?>> chiede facendola annuire. <<e tu sei la sorella di Sj>> continua l'italo-americana lasciando la borsa sullo schienale della sedia, accavallando le gambe sotto al tavolo, Dahlia annuisce. <<quindi vi conoscete?>> chiede Lydia guardando entrambe le ragazza con curiosità. <<mia sorella si è scopata il suo ragazzo>> afferma Dahlia sistemandosi il cappello da baseball nero firmato gucci. <<ex ragazzo>> puntualizza Lara tamburellando le dita sul tavolo. Il silenzio cala tra le tre mentre un giovane uomo con i rasta legati in una coda porta alle tre delle bottiglie di birra. <<comunque, benvenuta a New York>> afferma Dahlia cambiando discorso, alzando la bottiglia e piegandola verso le altre. I colli delle bottiglie si incontrano con un tintinnio dando inizio a una lunga e divertente conversazione tra le ragazze.


L'uomo che in precedenza ha portato loro le ordinazioni si avvicina nuovamente mettendo su un vassoio i piatti sporchi. <<allora ragazze, avete trovato una musa per questo posto?>> chiede guardando le due clienti fisse scuotere la testa. Dahlia gira la testa verso Lara e la guarda con gli occhi socchiusi. <<tu canti vero?>> chiede mentre la diretta interessata sgrana gli occhi. <<si, perchè?>> domanda sentendosi osservata. <<Omar cerca qualcuno che canti qui una volta al mese>> le spiega Lydia guardandola mentre rovista nella borsetta, estraendo un pacchetto di sigarette. <<potrebbe interessarti?>> chiede l'uomo passando un accendino colorato a Lydia. Lara si morde leggermente la punta della lingua e storce la bocca. <<ponso pensarci?>> chiede facendolo annuire. <<tre giorni ti bastano?>> chiede Omar sorridendole e allontanandosi verso il bancone.


****


Oggi

Lara tira su con il naso e si mordicchia l'interno della guancia mentre guarda la pioggia scorrere lungo i vetri delle finestra all'angolo. Il ricordo del primo incontro con le sue amiche l'ha tenuta in sospeso mentre Lydia e Dahlia, sedute al bancone della cucina discutono ancora della festa di Halloween.
<<anche l'anno scorso ti sei messa quel costume, perché non cambi?>> chiede la canadese guardando la coinquilina seduta davanti a lei. <<perché mi hai bocciato tutte le altre idee>> risponde Lydia sorreggendo la testa con la mano.

Lara scuote la testa divertita mentre torna a guardare fuori dalla finestra.



****



Settembre 2021

Suonando l'ultimo accordo alza lo sguardo sul poco pubblico del mercoledì sera che batte le mani. Lei ringrazia con un sorriso e beve un sorso di acqua ghiacciata. <<qualcuno ha delle richieste?>> chiede nel microfono sistemando il capotasto sulla chitarra. Un ragazzo davvero molto carino, che lei ha già visto nel suo corso di storia, è seduto nella prima fila di tavoli sotto al palco e tiene la mano alzata. <<hai una canzone romantica ma triste nel tuo repertorio?>> le chiede facendola annuire.
Premendo le corde con le punte delle dita inizia a suonare gli accordi della prima canzone tanto romantica quanto triste che le è venuta in mente.


On the first page of our story
The future seemed so bright
Then this thing turned out so evil
I don't know why I'm still surprised
...

Mentre la sua voce malinconica e dolce allo stesso tempo viene riprodotta dal microfono il suo sguardo è fisso fuori dalla vetrata del locale. La città vive la sua vita frenetica mentre le prime foglie degli alberi diventano gialle.
Mentre le parole della canzone escono dalla sua bocca una serie di ricordi dolorosi, seppur bellissimi, le invadono la mente convincendola ad ascoltare il consiglio di sua cugina Alessia: voltare pagina e lasciare il passato alle spalle.


Mentre il locale inizia a svuotarsi, Lara si prende alcuni minuti per sistemare la chitarra nella custodia. Le sue amiche sono andate via a fine esibizione, scusandosi, ma costringendola a prendere la metropolitana per tornare a casa.
Spegne il microfono e lascia il plettro nella scatoletta di metallo insieme a tutti gli altri. <<solo chi ha sofferto per amore sa cantare così quella canzone>> afferma il ragazzo che le ha fatto la richiesta. <<non credo più all'amore, non dopo avermi spezzato il cuore senza ritegno>> risponde appoggiando lo strumento contro il muro, dietro il palco. <<Mi chiamo Lara>> dice allungando la mano verso il ragazzo. Lui gliela stringe. <<Ryan. Bella voce, complimenti>> dice seguendola verso l'ingresso del locale. Lei lo ringrazia e prende la sua parte di soldi ricavati dalla serata. Saluta Omar con la mano e esce sul marciapiedi mentre Ryan le tiene la porta aperta. <<fammi indovinare; hai un brutto trascorso con l'amore?>> chiede lei mentre camminano verso la fermata della metropolitana. <<lui mi ha lasciato con una email>> risponde infilando le mani nelle tasche degli stretti jeans scuri. Lara lo guarda sorpresa. <<cosa ti sorpende: il fatto che mi piacciano gli uomini o la storia della email?>> chiede Ryan ridacchiando. <<con una email? Ancora non ci credo>> afferma ad alta voce Lara stringendo la tracolla della borsa, facendolo sorridere. <<assurdo vero? Non credevo che si usassero ancora per fare queste cose>> ribatte lui appoggiandosi al palo del semaforo. <<cosa ti ha spezzato il cuore?>> le chiede incrociando le braccia tatuate, lasciate in mostra dalla camicia blu scuro arrotolata sopra i gomiti. <<lui era perfetto, gentile e divertente. Mi è bastato uno sguardo per innamorarmi di lui. Ma a lui non bastava>> racconta guardando un punto vuoto dall'altra parte della strada. Lui, capendo subito come finisce la storia della ragazza, si schiarisce la voce. <<che ne dici di andare a bere qualcosa? Domani non abbiamo lezione>> propone facendola annuire. <<va bene, brindiamo ai nostri cuori spezzati allora>> risponde sorridendo. <<e ai ragazzi che ci piantano in asso>> risponde attraversando le strisce pedonali, camminando in direzione opposta della fermata della metropolitana.



****



Oggi

Dahlia grida il nome dell'amica e Lara sobbalza, tornando alla realtà. <<hai sentito cosa ti ho chiesto?>> chiede trattenendo una risata. Lei scuote la testa. <<verrai con Tony?>> ripete Lydia facendola sbuffare. <<oh no, dopo la scorsa settimana meno lo vedo e meglio mi sento. Ma io e Ryan siamo d'accordo di trovarci lì>> afferma alzandosi dal divano sotto la finestra per prendere posto accanto alle amiche. <<ma se aspetti tutti i giorni di vederlo fuori dall'università o aspetti un suo messaggio>> le rinfaccia Dahlia, guardandola. <<avete deciso i costumi?>> chiede Lara cambiando discorso. <<Lydia vuole vestirsi ancora da zombi>> afferma Dahlia scorrendo le foto salvate sul ipad di Lydia. <<è una tradizione>> ribatte l'inglese, sbuffando infastidita. <<Chiunque si vestirà da zombie. Perchè non ti vesti da sexy infermiera zombie?>> propone Lara facendo sorridere l'amica. Dahlia annuisce, stringendosi nelle spalle. <<tu hai scelto?>> chiede l'italo-americana alla canadese. <<vampiro pronto a nutrirsi del sangue di qualche bel ragazzo>> risponde sporgendosi verso Lara, fingendo di mordere il collo. <<assumo verbena, non ci provare>> la allontana scatenando le risate generali. <<tu da cosa ti vestirai?>> le chiede Lydia incrociando le braccia sul bancone.Lara osserva il tatuaggio di un paio di ali da angelo che l'amica ha tatuate sul polso e sorride. <<da angelo caduto>> risponde ricevendo il consenso delle amiche. <<e dimmi, Ryan si vestirà da demone?>> le chiede Dahlia colpendole il braccio con il gomito, rivolgendole uno sguardo ammiccante. <<oh sì, il più bello e dannato dell'inferno>> risponde il diretto interessato entrando nell'appartamento, facendo voltare le tre. <<non ti aspettavo così presto>> dice Lara guardando l'orologio che porta al polso. << Nick aveva un impegno stasera e ho pensato di passare prima>> risponde lasciando alla ragazza lo scatolone di amazon. Lydia e Dahlia si guardando mimando con le labbra il nome pronunciato da Ryan. <<grazie per essere passato a ritirarlo>> lo ringrazia baciandogli la guancia. <<figurati. Ora scappo, domani mattina devo consegnare la tesi sul rinascimento>> dice salutandola e aprendo la porta. <<ritardatario>> gli dice Lara facendolo sorridere. Con un gesto della mano saluta le due ragazze e si richiude la porta alle spalle.<<chi è Nick?>> chiedono in coro Dahlia e Lydia mentre guardano l'amica aprire lo scatolone con un coltello. <<il ragazzo con cui sta uscendo>> risponde appoggiando sul bancone i libri e la varia cancelleria che era nello scatolone. <<Che cosa?>> gridano in coro sorprese.

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