Capitolo 4.
Una coltre di nuvole grigie copre il cielo sopra new York.
Canticchiando una canzone degli Iron Maiden, Lara finisce di vestirsi indossando un paio di flare trousers grigi e sopra un pullover a maniche lunghe di colore beige. Mette intorno al collo alcune sottili collane argentate con piccoli ciondoli e infila le dr Martens nere. Raggiunge il salotto spegnendo la luce della sua stanza.
Si infila il cappotto e mette in spalla la borsa, recuperando le chiavi ed il cellulare. Apre il portone, fermandosi di colpo trovando davanti alla porta un sacchetto bianco con il logo di un bar e un bicchiere di cartone da asporto. Piegandosi sulle ginocchia prende in mano il sacchetto e il contenitore di cartone colorato e chiude la porta di casa.
Si siede sulle scale e sbircia all'interno del sacchetto trovando una brioches e un pezzo di carta a quadretti piegato in due. Appoggia il bicchiere sullo scalino sotto quello su cui è seduta e apre il foglietto per leggerne la disordinata calligrafia: "caffè macchiato e brioche al cioccolato per iniziare la giornata come hai sempre fatto. TL".
Lara scuote la testa e solleva il coperchio di plastica, bevendo un sorso. Storce leggermente il naso. <<ti sei dimenticato lo zucchero>> sussurra tra sé e sé prima di notare una bustina di zucchero e un secondo biglietto: "pensavi davvero mi fossi dimenticato lo zucchero? TL".
Trattenendo a stento un sorriso la ragazza versa lo zucchero nel caffè macchiato e, mordendo la brioche, scende velocemente le scale fino ad uscire dal portone del palazzo. Si incammina verso la fermata della metropolitana rovistando nelle tasche. Infila le earpods nelle orecchie, coprendole con alcune ciocche di capelli e attraversa la strada di corsa evitando il mare di taxi gialli.
Mentre resta con le spalle appoggiate al palo giallo del vagone della metropolitana, la sua testa si muove a tempo con le note di una serie di canzoni italiane. Convincendo gli altri passeggeri che sia pazza, inizia a muovere le labbra sopra le parole dei cantanti.
Una bimba di non più di sei anni, vestita da fatina arancione, la osserva facendo dondolare avanti e indietro i piedi. I capelli biondi legati in due codini, fermati da un nastro con delle perline colorate. Lara le sorride e la piccola la saluta con la mano prima di tirar fuori la lingua, divertita. Anche la ragazza le fa una smorfia facendola ridere.
L'apertura delle porte e i gruppi di studenti e lavoratori che entrano nel vagone attirano l'attenzione di Lara. Tiene tra i piedi la borsa e indietreggia di pochi centimetri finché le spalle non vanno a scontrarsi contro la parete piena di graffiti e pubblicità scarabocchiate. Intorno a lei le persone hanno tutte la testa china sui propri smartphone; alcuni gruppi di amici parlano tra loro a voce troppo alta e un gruppo di ragazze, non molto lontano da lei, spettegolano su alcuni personaggi famosi.
Guarda la punta lucida delle sue scarpe, si lascia trasportare dalla musica e si prepara alla giornata universitaria.
****
Mentre alcune piccole goccioline iniziano a cadere dal cielo scuro, Lara apre il pesante portone ed entra nell'atrio della biblioteca.
Pochi istanti dopo, un lampo illumina le finestre e un tuono risuona tra le mura. Una forte pioggia si abbatte sulla città e un brivido di freddo attraversa la schiena di Lara.
L'anziana signora che gestisce la biblioteca attira l'attenzione dell'italo-americana. Quest'ultima si avvicina al bancone, ci appoggia le braccia sopra e saluta l'anziana con un sorriso. <<è passato un ragazzo ieri>> la informa tenendo gli occhi puntati sullo schermo del vecchio computer fisso. Gli occhiali rotondi poggiati quasi sulla punta del naso e la catenina di tessuto rossa, in abbinamento con il suo maglione, agganciata alle stanghette dei suoi occhiali, è appoggiata sulle spalle e dietro al collo. <<ha chiesto di te e mi ha dato questo>> continua lasciando sul bancone una piccola scatola rotonda di colore nero, abbellita da un nastro verde smeraldo e argento e chiuso con un fiocco. <<chi era?>> chiede Lara ma la donna alza le spalle. <<non lo so, non mi ha detto il suo nome. Ma era davvero molto carino>> rivela alzando lo sguardo verso la ragazza, ammiccando. Lara scuote leggermente la testa, ringraziandola e prendendo il regalo in mano.
Attraversa la sala principale e si infila tra gli alti scaffali polverosi sino a raggiungere la scala a chiocciola di metallo e legno che porta alle balconate del piano superiore. Non molto lontano dalle vetrate colorate, sedute intorno ad un tavolo rettangolare ci sono Lydia e Dahlia. La prima indossa un paio di jeans con risvolto a metà tibia; una camicetta rossa a point neri; ai piedi un paio di mary jane nere e i corti capelli sistemati con della lacca. Dahlia sfoggia i suoi nuovi leggins di pelle nera; un crop top di pizzo bianco e una giacca di pelle nera con delle rose rosse e blu cucite sopra e un paio di air force 1 nere; i capelli biondi dalle punte mosse in leggeri boccoli.
Notando l'amica, interrompono la loro conversazione su Johnny Depp e, alzando lo sguardo la salutano con un sorriso.
<<com'è andato l'esame Lydia?>> le chiede Lara prendendo posto sulla sedia vuota tra le amiche. Si sfila la giacca lasciandola sullo schienale. Lascia la borsa a terra. <<è andata nel panico e ha fatto confusione tra Da vinci e Michelangelo>> rivela Dahlia sorridendo dolcemente a Lydia. <<Come hai fatto a confonderli?>> Chiede Lara con un cenno di patriottismo nella voce. <<Mi sono distratta dal signor Lee>> alza le spalle Lydia, mordendosi le labbra. <<Il donatore del centro artistico di East Village?>> Afferma Dahlia facendo annuire l'amica. <<Lydia non è troppo vecchio per te?>> Chiede ancora la canadese mentre l'amica le rivolge un'occhiataccia. <<Ha la stessa età di Jeffrey Dean Morgan>> ribatte la diretta interessata, sbuffando. <<Jeffrey Dean Morgan, effettivamente, è un gran figo>> rivela Lara appoggiando il regalo sul tavolo.
<<ammiratore segreto?>> chiede Lydia sorreggendo la testa con entrambe le mani. <<il natale è arrivato in anticipo?>> dice Dahlia picchiettando le lunghe unghie nere sullo schermo del suo cellulare. <<è solo un regalo>> ribatte Lara stringendosi nelle spalle, giocando con il nastrino. Dahlia la sprona ad aprirlo, curiosa di vederne il contenuto. <<cosa pensi che sia?>> chiede Lydia con l'espressione di una bimba davanti ai fuochi artificiali.
Senza darle una risposta, Lara scioglie il fiocco e solleva il coperchio sbirciando al suo interno.
C'è il suo braccialetto, quello con i ciondoli che Tony le aveva regalato. All'interno della scatola c'è un sacchettino di tessuto microforato contenente altri piccoli charms; un aeroplanino di carta, un cuore spezzato e un elefantino.
<<c'è un biglietto>> afferma Dahlia rovesciando il regalo, facendo scivolare sul tavolo un quadrato di carta. Le parole "so ancora tentarti?" sono scritte in minuscolo con una penna verde.
Lara sorride mentre osserva il bracciale nel palmo della sua mano.
<<allora, chi te lo ha regalato?>> chiede Lydia guardando il bracciale con occhi innamorati. <<il mio diavolo tentatore>> risponde Lara rimettendo il bracciale, il messaggio e gli altri ciondoli nella scatola, richiedendola e mettendola con cura nella borsa.
<<è stato Tony vero?>> chiede Dahlia spostando la sua sedia il più vicino possibile a quella dell'amica. Lara annuisce, guardandola negli occhi. <<hai deciso di perdonarlo?>> chiede ancora la bionda mentre osserva Lydia alzarsi e avvicinarsi alla balconata, per poter parlare al telefono, non molto lontana da loro.
<<Quello che è successo non è facile da cancellare o dimenticare>> sospira Lara appoggiando la guancia contro la mano, sorreggendosi la testa. <<ma non posso negare che quando l'ho rivisto, mi sono sentita come se avessi preso un profondo respiro dopo aver trattenuto il fiato per troppo tempo>> spiega stringendosi nelle spalle. Dahlia le stringe la mano destra, abbandonata sul tavolo davanti a lei. <<e che cosa vuoi fare adesso? Mi sembra davvero convinto di voler rimettere le cose a posto>> le dice l'amica guardandola in volto.
Lydia torna verso le amiche con il suo passo leggero, come se stesse camminando su batuffoli di cotone, tenendo la schiena dritta. Si siede al suo posto e ascolta la conversazione delle compagne senza commentare o intromettersi.
Lara sospira e, strofinando l'occhio sinistro con la mano, inizia a pensare. <<è una ferita ancora dolorosa Dahli, ma voglio dargli una possibilità>> dice Lara intrecciando le mani con quelle della canadese. <<ne sei sicura?>> chiede la ragazza e Lara sorride leggermente. <<no, per niente. Ho già toccato il fondo, più giù non posso andare>> conclude l'italo-americana mentre la pioggia batte ininterrotta contro le vetrate alle sue spalle. La poca luce proveniente da esse le illumina con un mix di colore.
Per tutta la mattinata e il pomeriggio sono rimaste chiuse in biblioteca, ognuna a prepararsi per il proprio esame. Solo l'ora di pranzo, e con essa la fame, l'ha fatte uscire da quel mondo di libri e polvere.
*****
<<Stasera ci sarà anche Ryan?>> chiede Dahlia scendendo lungo gli scalini della biblioteca, attenta a non scivolare nelle pozzanghere.
Lara scuote la testa, stringendosi nel cappotto. <<No, ha il turno serale in ambulatorio>> risponde la ragazza sospirando. <<Io ancora non ho capito cosa c'è tra te e Ryan>> si intromette Lydia allacciando tutti i bottoni della sua giacca. Le amiche si girano a guardarla accendersi una sigaretta. <<un giorno capirai>> le dice Lara appoggiando un braccio intorno alle sue spalle. <<Non penso che capirò. La tua vita sembra uscita da Wattpad>> ribatte con una smorfia, facendo ridere le amiche e lasciando uscire dalle labbra una nuvoletta di fumo.
<<Parliamo di cose più importanti>> afferma Dahlia mentre camminano verso il Blues Ocean, non molto lontano dalla Columbia. <<Cosa canti?>> Chiede guardando Lara. <<Improvviserò>> alza le spalle Lara guardando dritta davanti a sé. <<Sono le cinque. Hai ancora un'ora per decidere>> le fa notare Lydia guardando l'orologio che porta al polso.
<<Quando sarò sul palco decido>> ribatte velocizzando il passo.
Il marciapiede bagnato sembra luccicare sotto l'insegna al neon del Blues Ocean caffè. La vetrata già decorata a tema Halloween si affaccia sulla Amsterdam Ave.
Omar, il figlio del proprietario, che permette a Lara di suonare ogni terzo giovedì del mese, la saluta con la mano.
Una dopo l'altra le ragazze entrano e Lara si avvicina al trentenne dai lunghi capelli rasta. <<È già tutto pronto, devi solo rallegrare Manhattan con la tua voce>> la informa appoggiando il vassoio sul bancone in legno scuro. Girandosi verso la ragazza le appoggia le mani sulle spalle e le sorride. <<Ho una richiesta per stasera>> le dice guardandola con i suoi profondi occhi verdi. Lars annuisce. <<Redemption Song, ma come la canti tu che mi fai venire i brividi>> continua Omar agitando le mani velocemente, facendola ridere. <<Va bene, ma non agitarti troppo>> gli dice prima di allontanarsi e salire sul palco.
Appoggia le sue cose contro il muro e si siede sullo sgabello prendendo in mano la chitarra. Inizia ad accordarla e suona qualche canzone come accompagnamento mentre il bar inizia a riempirsi pian piano.
In prima fila Lydia e Dahlia si godono un veloce aperitivo e parlano sottovoce con l'amica.
Come attirata da qualcosa, Lara alza lo sguardo incontrando quello di Tony in fondo al locale. Sta seduto ad un tavolo accanto alla vetrata e la guarda, tenendo le braccia incrociate sopra al tavolo.
Lara appoggia un piede sul sostegno dello sgabello, avvicina il microfono e inizia a suonare. Le sue dita premono le corde e il plettro le pizzica leggermente.
La sua voce intona Next to me, degli Imagine dragons e gli occhi di tutti sono puntati su di lei.
Alcune persone canticchiano insieme a lei; altre, come Tony, restano a guardarla in silenzio assorbendo quelle parole.
"So thank you for taking
a chance on me
I know it isn't easy
But I hope to be worth it"
Lara alza nuovamente lo sguardo incrociando quello del ballerino. Inizia a pensare a quelle parole e non può fare a meno di specchiarcisi dentro. Si sente preso in causa e sbatte le palpebre un paio di volte prima di unirsi all'applauso iniziato nel momento in cui Lara ha finito la canzone.
Con un sorriso ringrazia tutti e inizia la sua cover da brivido di una delle canzoni più belle di Bob Marley.
*****
Alle otto Lara appoggia la chitarra e spegne il microfono. Si siede sul bordo del piccolo palco bevendo alcuni sorsi dalla bottiglia di birra di Lydia.
<<Sei stata fenomenale>> le dice Dahlia esaltata mostrandole il video che le ha fatto su Instagram, pubblicato poi nelle storie in evidenza del profilo della canadese. <<Smettila di mettermi nelle storie in evidenza Dahli>> le dice Lara ridando la bottiglia all'amica.
<<Tutti dovrebbero sapere quanto sei brava>> afferma Tony fermandosi alle spalle di Lydia, attirando l'attenzione delle tre. <<Lei è Lydia Thompson. Dahlia penso tu la conosca già>> dice Lara indicando le sue amiche. <<Tony vero? Lara ci ha parlato tantissimo di te>> gli sorride Lydia guardando male Dahlia, seduta davanti a lei, quando riceve un calcio sulla tibia.
<<Domani ho un esame alle otto. Devo scappare; Lydia vieni con me?>> Cambia discorso Dahlia iniziando ad alzarsi sotto lo sguardo confuso e dolorante dell'amica. Dopo alcuni attimi, passati a guardare le amiche, si alza prendendo le sue cose e salutando Tony e Lara lasciandoli soli.
<<Posso accompagnarti a casa?>> Chiede Tony infilandosi la giacca. Lara annuisce e prende le sue cose.
Prende la sua parte dell'incasso della serata e saluta Omar unendo le mani davanti al viso. Segue Tony fuori dal bar e cammina vicino a lui lungo il marciapiede. Le loro braccia si sfiorano e restano entrambi in silenzio finché il ballerino non si avvicina ad un'Audi RS4 Avant di colore nero. <<Pensavo fossi fedele alla Tesla>> dice Lara aprendo lo sportello del passeggero, guardando Tony dall'altra parte della macchina. <<La mia auto attira troppo l'attenzione. Carlos me l'ha prestata>> spiega il ragazzo mettendosi al posto di guida.
Lara si siede accanto a lui, chiude la portiera e si allaccia la cintura.
<<Dove vivi?>> Le chiede uscendo dal parcheggio. <<W 72 attesta>> risponde Lara guardandolo smanettare con il navigatore sul cellulare. <<Questa macchina ha il GPS>> lo informa Lara appena si fermano ad un semaforo. <<Lo so, ma non so come si usa>> risponde Tony facendola ridere. <<Sei sempre il solito>> sussurra lei guardando fuori dal finestrino.
Per tutto il tempo il silenzio fa compagnia ai due ragazzi. Tony guarda la strada, di tanto in tanto guarda la ragazza accanto a lui e sorride. Felice di averla vicina.
<<Siamo arrivati>> dice Lara lasciandoli parcheggiare davanti all'ingresso del palazzo. <<Sei stata davvero brava stasera e non già più paura del pubblico>> le dice Tony girando la testa verso destra. Lei annuisce, ringraziandolo. <<Allora, buonanotte>> dice Lara aprendo la portiera prima di scendere. <<Buonanotte>> la saluta il ballerino sorridendo mentre la guarda avvicinarsi al portone del palazzo.
Appoggia la testa contro il volante e sospira.
Lara appoggia la mano sulla maniglia del portone e indietreggia fino a tornare verso la macchina. Picchietta l'indice contro il finestrino attirando l'attenzione di Tony. Lui si sporge, apre la portiera e Lara si sporge per poterlo guardare.
<<Voglio farti vedere una cosa. Vieni>> dice chiudendo la portiera e aspettandolo vicino al portone.
Gli fa strada verso il vecchio ascensore dalle porte di metallo e, tirando le sbarre per chiudere le porte, schiaccia il bottone dell'ultimo piano.
<<A gennaio volevo tornare a casa, a Roma. Vivere qui, da sola, iniziava a diventare pesate>> dice Lara incrociando le braccia al petto, guardando il pavimento ricoperto di moquette grigia. <<Cosa ti ha fatto cambiare idea?>> Le chiede Tony appena l'ascensore si ferma. <<Mi sono innamorata>> risponde la ragazza.
Tony abbassa lo sguardo e stringe i denti. Lara, notando l'improvviso cambiamento dell'ex fidanzato, apre le porte dell'ascensore e si avvicina alla porta antincendio che ci dice al tetto. <<Vieni?>> Gli chiede. Sconsolato Tony si ferma accanto a lei in un piccolo spazio tra due muri grigi separati solo dalla porta di metallo nera.
Lara la apre e esce sul tetto.
L'intero Skyline di Manhattan illumina il cielo davanti a loro. Dal muro portante dell'uscita di sicurezza partono due cavi di luci colorate, agganciate a dei pali. Dei divanetti colorati, coperti da un telo trasparente, abbelliscono la sommità dell'edificio. <<Come potevo non innamorarmi di questa vista?>> Afferma Lara avvicinandosi al parapetto. <<Roma è bellissima e il suo panorama toglie il fiato, ma questo mi ha rapita>> dice sedendosi con le gambe nel vuoto.
Tony si siede accanto a lei. <<Ho visto di meglio però>> dice girandosi a guardarla. Ma lei non se ne accorge; troppo presa dalla vista dei grattacieli e dei palazzi di New York.
Per un tempo che sembra infinito restano ad ammirare la notte, la mezza luna alta in cielo.
Tony appoggia la mano sul cornicione e Lara gliela stringe facendo rabbrividire entrambi.
<<Sono le nove. Forse dovremmo rientrare>> rompe il silenzio Lara scavalcando il parapetto. Tony la imita infretta.
Attraversano la porta e prendono l'ascensore, scendendo fino al quarto piano.
<<Casa dolce casa>> dice la ragazza fermandosi davanti alla porta dell'interno 4D. Restano l'uno davanti all'altra, gli occhi persi in quelli dell'altro.
Tony le porta una ciocca di capelli direi l'orecchio e le accarezza la guancia.
<<Mi dispiace per averti delusa. Non ho scusanti per quello che ti ho fatto>> dice allontanando la mano. Lara gli afferra il polso e appoggia la sua mano sulla sua guancia, andandogli in contro. Quel contatto gli era mancato tantissimo. Lara chiude gli occhi mentre le dita del ragazzo le accarezzano lo zigomo.
Si avvicinano lentamente.
I loro cuori battono all'unisono.
I loro respiri si mischiano.
La porta si spalanca ed entrambi si girano a guardare Noah e la piccola bambina dai corti capelli castano scuro tra le sue braccia.
<<Questo si che è imbarazzante>> afferma Noah arrossendo leggermente mentre la bambina stringe tra le mani un peluche a forma di giraffa.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top