Capitolo 3.
Lara solleva il tappo di plastica dal bicchiere di cartone e, tenendo il telefono tra la spalla e l'orecchio, versa una bustina di zucchero nel contenitore.
<<Ti conosco da quando siamo nate, so quando mi nascondi qualcosa>> afferma Alessia dal cellulare. Lara sospira sonoramente, accavallando le gambe e richiudendo il bicchiere. <<Cosa dovrei nasconderti scusa?>> Chiede appoggiando la spalle allo schienale in legno della pancia, tenendo con la mano sinistra il telefono. <<Perché non mi hai detto che ieri hai incontrato Tony fuori dall'università?>> Chiede la ragazza facendo alzare lo sguardo della cugina. <<Come lo sai?>> Chiede Lara portando alle labbra il bicchiere di cartone. <<me lo ha detto lui, non mi aspettavo lo avrebbe fatto davvero>> continua Alessia mentre in sottofondo si sente il suono dell'acqua che scorre nella doccia.
Un'espressione confusa nasce sul volto di Lara. <<Ah, davvero?>> Chiede bevendo un sorso di caffè. Alessia balbetta qualcosa in pugliese, incomprensibile alle orecchie della cugina. <<Lo ucciderei ogni giorno per quello che ha fatto, ma è ancora il mio migliore amico>> dice la ragazza sospirando <<Sai che mi preoccupo per te, sei come una sorella e non voglio che tu stia ancora male come l'anno scorso>> continua Alessia e la voce di Ondreaz le grida qualcosa canticchiando. <<Non accadrà>> le ripete Lara agitando leggermente il bicchiere.
<<Quindi con Ryan c'è del tenero?>> Chiede Alessia, cambiando discorso e chiudendosi la porta del bagno alle spalle. <<Alessia, basta con questa storia>> si lamenta Lara facendo sbuffare la cugina dall'altra parte del telefono. <<Guarda che vedo le vostre foto e i post che mettete su Instagram>> le ricorda mentre Lara beve gli ultimi sorsi di caffè. <<Ti ho già detto e ripetuto che non ci sarà mai nulla tra me e Ryan. Non sono il suo tipo non so più come dirvelo>> ripete l'Italo-americana alzandosi dalla panchina. <<Meglio. Non mi fa impazzire quel tizio>> afferma sospirando.
<<Non è così male sai? Potrebbe piacerti se lo conoscessi anche se non è come..>> Lara abbassa lo sguardo mentre le parole le si bloccano in gola facendole morde le labbra screpolate dal freddo.
Entrambe restando in silenzio per diversi secondi mentre Lara percorre il vialetto verso l'edificio dove avrà lezione. Le foglie secche scricchiolano sotto le sue all star invernali e il cappotto la ripara dall'aria fredda dell'autunno.
<<Quando pensi di riuscire a chiamare Dre, dice che ultimamente non vi state sentendo molto. Gli manca la sua migliore amica>> rompe il silenzio Alessia, schiarendosi la voce. Lara passa la mano sul volto ed apre la porta spingendola con la spalla. <<Hai ragione, stasera lo chiamerò su FaceTime. Ora devo andare>> si affretta a dire incrociando lo sguardo con quello di Ryan che l'aspetta appoggiato al muro accanto alla porta dell'aula. <<Mi raccomando, non state troppo sotto la doccia tu e Dre>> afferma Lara facendo tossire la cugina. <<Non so di cosa parli. Sono le sette del mattino qui a Los Angeles>> dice Alessia con voce acuta. <<Da quando tu e Dre avete un orario per farlo?>> Continua la ragazza ridendo. <<Vai a lezione, ritardataria>> la incalza la cugina prima di salutarla.
Lara infila il telefono in tasca, accelerando il passo verso Ryan.
<<Sei tu in ritardo oggi>> le fa notare il ragazzo seguendola dentro la classe. La professoressa Clark è già appoggiata alla cattedra, lo sguardo concentrato sui suoi appunti per la lezione.
L'aula è già piena e i due ritardatari sono così costretti a prendere posto in prima fila. <<Stanotte ho dormito poco e stamattina non volevo uscire dal mio letto>> gli racconta la ragazza mentre entrambi si levano in fretta le giacche, lasciandole sullo schienale delle sedie. Lara appoggia la borsa a terra, tra il banco e la sedia e con l'elastico nero che porta al polso si lega i capelli che le ricadono davanti al viso in un codino disordinato. <<E che facevi al posto di dormire?>> Chiede il ragazzo facendo girare tra le dita la penna a sfera, come se fosse la bacchetta di una batteria. <<aspettavo te>> risponde Lara guardandolo con sguardo malizioso. Il ragazzo alza un sopracciglio e le si avvicina lentamente. <<Non dirmi queste cose o potrei crederci>> dice lui, ridendo, contagiando l'amica.
<<Ok ragazzi, mettete via i cellulari e prestate attenzione>> dice la professoressa Clark facendo il giro della scrivania, sedendosi poi su di essa osservando i suoi studenti.
<<Oggi ci sono molti studenti esterni a questo corso. Probabilmente futuri colleghi o semplici menti di passaggio>> continua arricciando il naso e socchiudendo leggermente gli occhi. <<faremo un dibattito. Voglio che apriate le vostre geniali e curiose menti. Chi di voi sa darmi una buona causa per scatenare una guerra?>> Chiede appoggiando le mani contro il legno scuro della cattedra, facendo dondolare le gambe avanti e indietro. <<Economia>> grida una voce femminile dall'alto dell'aula. <<La politica>> segue un ragazzo nella prima fila, nella sezione alla sinistra di Lara. <<Giusto ma sono motivazioni di cui si parla sempre. Sforzatevi maggiormente>> afferma la donna stringendo i pugni davanti a sé.
<<Le emozioni>> dice qualcuno dall'altra parte dell'aula.
Per la seconda volta in due giorni il cuore di Lara perde un battito. <<Interessante risposta signor?>> Chiede la Clark indicando il diretto interessato. <<Lopez; Antonio Lopez>>.
Mentre un piccolo borbottio dalla parte femminile della classe si alza, Lara si gira a guardarlo rivolgendogli uno sguardo serio che Tony sembra ignorare. <<Si spieghi meglio signor Lopez>> lo incoraggia la donna.
Tony si mette più dritto sulla sedia e passa la lingua tra le labbra. <<emozioni forti come l'amore, la gelosia, la rabbia e la perdita di qualcuno possono portare ad una guerra; come nell'iliade descritta da Omero>> specifica il ballerino.
Lara torna a guardare davanti a sé e scuote leggermente la testa, sorreggendo la testa con la mano.
<<Pellegrini non mi sembra molto convinta delle parole del signor Lopez. Vuole dire la sua?>> Lara si schiarisce la voce guardando l'insegnante.
<<La guerra contro Troia è scoppiata perché Menelao non sopportava l'idea che un uomo più giovane e bello gli avesse soffiato la donna>> dice Lara alzando leggermente le spalle, sentendo gli occhi degli altri su di lei. <<e perché Paride non è stato in grado di tenersi il pisello nei pantaloni>> continua alzando un sopracciglio. Una leggera risata di sottofondo si scatena tra gli studenti.
<<un uomo innamorato farebbe qualunque cosa per la sua donna, anche scatenare una guerra>> ribatte Tony sollevando la gamba destra, appoggiando la caviglia sopra il ginocchio sinistro lasciato in vista dagli strappi dei jeans scuri.
Lara si gira verso Tony e i due restano a guardarsi alcuni istanti in silenzio.
<<Menelao non era davvero innamorato di Elena. Il loro era un matrimonio forzato>> ribatte la ragazza con ovvietà continuando a guardarlo <<Elena lo amava probabilmente, ma mentre lei lo aspettava nella sua stanza lui si scopava un'altra>> continua voltandosi nuovamente verso l'insegnante. <<Paride era un vero fidanzato perché ha liberato Elena dal matrimonio infelice con Menelao>> conclude Lara mentre alcune grida di approvazione si alzano dai suoi compagni. Tony si sporge leggermente in avanti e si sistema il cappuccio della felpa che fuoriesce dalla giacca. Lara si gira nuovamente verso di lui <<Paride non era un vero uomo, non ha avuto il coraggio di combattere per dimostrare a Elena il suo amore>> dice il ballerino guardando la ragazza negli occhi prima che torni a dargli le spalle. Lui abbassa la testa e stringe i pugni.
<<Paride non avrebbe mai messo le corna a Elena>> afferma Lara guardando il pavimento dell'aula.
Il silenzio cala nella stanza e l'insegna, complimentandosi con i due, da inizio ad altri dibattiti.
****
A fine lezione l'aula inizia a svuotarsi e Lara si sistema con tutta calma. <<Cos'era quello?>> Chiede Ryan restando a guardare l'amica con le braccia incrociate davanti al petto. <<Cosa?>> domanda la ragazza guardandolo di sfuggita mentre si infila la giacca. <<Il dibattito. Conosci quel ragazzo?>> Chiede sollevando le sopracciglia in un'espressione curiosa. La ragazza di gratta la fronte e sfila l'elastico nero, lasciando che i ciuffi di capelli le scivolino davanti al viso. <<È una lunga storia>> risponde mettendosi in spalla la borsa a tracolla, aspettando che lui la segua fuori dall'aula. <<È quella lunga storia di cui mi hai parlato quando ci siamo conosciuti?>> Chiede Ryan seguendola. Lei annuisce ed insieme percorrono il corridoio, raggiungendo l'atrio. <<E che ci fa qui?>> Domanda Ryan sistemandosi lo zaino in spalla.
Lara sospira. <<Mi ha chiesto di perdinarlo>> risponde la ragazza guardando la porta davanti a loro che continua ad aprirsi e a chiudersi lasciando passare gli studenti da dentro a fuori e viceversa. <<E tu vuoi farlo? Vuoi perdonarlo?>> Continua Ryan guardandola dall'alto, appoggiandosi alla colonna portante. Lara si ferma mentre il suo sguardo si perde in un punto non preciso davanti a sé. <<Ancora non lo so>> dice mentre un respiro profondo le fa sollevare le spalle.
<<Per quanto può valere, anche io farei di tutto per essere perdonato dalla persona che amo>> afferma il ragazzo catturando l'attenzione dell'amica.
<<Lara>> grida Tony, alzando lo sguardo dal cellulare, stando seduto sulle scale che portano al piano superiore.
La diretta interessata si gira e l'ex fidanzato si alza sistemandosi i pantaloni.
<<Io vado>> le sussurra Ryan uscendo dall'edificio. Lara lo saluta e torna al ragazzo che si sta avvicinando a lei.
Con un veloce gesto della mano si abbassa il cappuccio della felpa e si sistema i capelli disordinati.
<<Ho la sensazione che ci fosse un messaggio nascosto nelle tue parole prima>> dice fermandosi davanti alla ragazza, prendendo alcuni istanti per osservare l'amico di Lara, seguendolo con lo sguardo mentre esce dalla porta principale.
Lei incrocia le braccia al petto e scuote la testa <<Erano solo parole Tony>> dice stringendosi nelle spalle. Lui storce il naso. <<Da quando per te le parole sono solo parole?>> Chiede infilando le mani nelle tasche dei pantaloni. Lara abbassa lo sguardo non potendo fare altro che dare ragione al ballerino.
<<Perché dovrei farlo?>> Gli chiede alzando lo sguardo e incrociando il suo. Tony corruga la fronte guardando quegli occhi che per notti intere hanno accompagnato i suoi sogni più belli. <<Perché dovrei darti una seconda possibilità?>> Ripete la ragazza.
Tony guarda meglio il viso della ragazza e si chiede se è sempre stata così bella e reale come in questo momento.
Gli occhi marroni contornati da lunghe ciglia, il naso un po' patata che sul suo viso sta benissimo e le labbra rosee che amava baciare.
Lara, non ricevendo risposta, rilassa le spese e raddrizza la schiena. <<Come immaginavo>> sussurra dando le spalle al ballerino e attraversando la porta fino ad uscire dall'edificio.
Scende le scale con una strana sensazione dentro che le manda in subbuglio il petto.
Dei passi veloci si fanno sempre più vicini.
<<È il destino>> grida Tony prima di fermarsi davanti a lei, smettendo di correre.
<<Il destino ci ha fatti incontrare quel giorno a inizio agosto; il destino ci ha fatti innamorare a prima vista e ci ha fatti separare>> afferma guardandola con un leggero sorriso sulle labbra. <<Una settimana fa ho visto una pubblicità di voli last-minute>> continua mentre l'espressione di Lara cambia fino ad aggrottare le sopracciglia.
<<È stata una coincidenza>> dice lei sbattendo velocemente le palpebre cercando di stare dietro al ragionamento dell'ex fidanzato. <<Non poteva solo essere una coincidenza Lara. Puoi credere al destino di Macbeth ma non al nostro?>> Chiede speranzoso.
Lara sospira e chiude gli occhi mentre si strofina la parte destra del viso non il palmo della mano.
<<Il destino è il diavolo che cammina in incognito Tony>> afferma tornando a guardarlo. Lui si guarda intorno e si stringe nelle spalle. <<Allora è il diavolo a voler tutto questo>> risponde Tony come se fosse la risposta più ovvia. <<Ti prego Lara; dammi un'ultima possibilità. Ti prometto che se sprecherò questa opportunità sparirò per sempre dalla tua vita>> Le dice avvicinandosi maggiormente a lei. Riescono quasi a sentire l'uno il respiro dell'altra e per la prima volta dopo tantissimo tempo si sentono nuovamente bene.
<<Va bene Tony, hai un'ultima possibilità. Non la sprecare>> afferma Lara facendolo sorridere.
<<Non lo farò>>.
****
Lara appoggia il PC davanti a sé e porta la tazza di tè alle labbra.
Lo schermo nero con la scritta "chiamata a Dreaz🐼" viene sostituita dalla faccia sorridente del suo migliore amico.
<<Lara, allora non sei morta il biblioteca sepolta dai tuoi libri>> afferma il giovane uomo facendola sorridere. <<Come va la vita a New York? Oh, e.. bel pigiamino>> afferma spingendo la ragazza ad abbassare lo sguardo sulla sua maglia bianca coperta di stelline e arcobaleni. <<Be' almeno io quando mi vesto accendo la luce>> ribatte la ragazza appoggiando le spalle alla parete, lasciando che la luce proveniente dalla finestra, sotto cui e seduta, illumini il suo volto. <<Questa era cattiva>> dice Ondreaz portandosi la mano al petto scoppiando a ridere poco dopo.
<<Avete distrutto la doccia stamattina?>> Chiede Lara incrociando le gamba e appoggiando la spalla alla finestra. <<Vorresti i dettagli eh? Che ragazza cattiva>> le dice il suo migliore amico con un sorrisetto. <<Ale mi ha già raccontato i dettagli. Ho dovuto lavarmi gli occhi con l'ammoniaca>> scherza con una smorfia a metà tra il disgusto e l'imbarazzo.
Passa la mano tra i capelli, districando i nodi e osserva le luci della città in lontananza.
<<Alessia ha ragione. Sembri turbata>> riprende tornando serio. Lara sospira e osserva il liquido reso scuro dalla tazza nera che tiene tra le mani. <<Sapevi che Tony era in città?>> Chiede la ragazza guardando il suo migliore amico dall'altra parte dello schermo. <<Si, lo sapevo, ma ho preferito non dirti nulla>> rivela spostando il telefono, appoggiandolo a qualcosa di più stabile.
<<Avevo promesso ad Alessia che non ti avrei detto niente. E così è stato>> continua passandosi la mano tra i capelli spettinati che, evidentemente, si sta facendo crescere.
<<Hai promesso ad Alessia che non mi avresti parlato di Tony?>> Chiede rigirando tra le mani la tazza. Ondreaz sembra pensarci per alcuni secondi prima di guardarsi intorno per assicurarsi che la fidanzata non sia nei paraggi.
<<Ho promesso ad Alessia che ti avrei aiutata dimenticare mio fratello e lui se ne sarebbe dovuto fare una ragione>> rivela lasciando l'amica senza parole.
Appoggia la tazza a terra e, portando con sé il portatile, si siede sul letto.
<<Che cosa è successo a Tony in questo anno?>> Chiede incrociando le gambe e guardandosi le mani.
<<Non molto diverso dal tuo anno>> risponde Ondre con una punta di tristezza nella voce.
<<Ho deciso di dargli una possibilità Ondre. Perché quando me lo sono trovata davanti ho sentito come se per la prima volta dopo un anni riuscissi a respirare di nuovo>> rivela la ragazza guardando il cumulo di scarpe accanto al calorifero della sua stanza. <<Non so cosa farà Tony. Ma non ti lascerà andare tanto facilmente>> la rassicura Dreaz facendola sorridere leggermente.
****
Tony guarda distrattamente lo schermo a cristalli liquidi davanti a sé, non prestando attenzione al film trasmesso.
La mente bloccata su una persona.
<<Ti ha dato una seconda chance Tony, ora dovrai sudare sette camicie per poter riavere la sua fiducia>> gli dice Benny sedendosi sul divano, non molto lontano dal ballerino. Porta il bicchiere di vino rosso alle labbra e solleva le gambe sul divano, coprendole con la coperta. <<Farei qualunque cosa per poterla sentire di nuovo mia>> afferma il ragazzo guardando la zia di Lara. Carlos appoggia le mani sulle spalle di Tony e lo scuote leggermente. <<Non devi portarle la luna o scalare l'Everest. Devi essere te stesso. Lei si è innamorata della tua semplicità, del ragazzo che sei realmente non del ballerino di tiktok che si vede su uno schermo>> dice l'uomo lasciando che il suo accento messicano si mischi con l'inglese.
Nella sua mente riaffiorano i ricordi di un anno terribile pieno di pessime compagnie; un anno passato a confondere il giorno con la notte, a litigare con il fratello e la sua migliore amica e sperare di potersi ancora addormentare tra le braccia di Lara.
<<Forse Lara aveva ragione. Non sarei dovuto venire fin qui. Non mi merito il suo perdono. Non riavrò più la ragazza che amavo>> afferma Tony appoggiando la nuca contro i cuscini del divano. Benny si sporge verso il ballerino e gli colpisce all'orecchio facendo scattare l'indice dopo averlo trattenuti con il polpastrello del pollice.
<<Se la ami quanto dici, non smettere mai di lottare per lei>> lo rimprovera la donna puntandogli un dito contro.
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