Capitolo 15
Sedendosi sulla valigia Lara cerca di chiuderla, tirando la zip con forza. Federico resta a guardarla, appoggiato con la spalla allo stipite della porta. <<Se non ti sbrighi saremo a Roma per carnevale>> sbuffa, spostando poi l’attenzione sulla figlia che, indisturbata, resta aggrappata al letto della zia. <<non è colpa mia se non si chiude>> risponde la ragazza a denti stretti, inginocchiata sopra la valigia. <<forse perché hai messo dentro troppe cose>> ipotizza Fede con ovvietà, beccandosi un’occhiataccia da parte della sorella. <<non è così piena>> ribatte sbattendo la mano sulla superficie nera della valigia, sbuffando. Fede, spazientito, attraversa la stanza chiedendole di alzarsi. Solleva la valigia appoggiandola sul letto, aprendola mentre la sorella lo guarda stando con le braccia incrociate. Fede sistema i vestiti facendoli incastrare come se stesse giocando a tetris. Poi, senza la minima fatica, chiude la valigia rimettendola a terra e indicandola con entrambe le mani. <<Che nervoso>> sussurra la ragazza facendo scattare la maniglia della valigia, tirandola verso l'alto, per poterla trascinare fino al pianerottolo.
Cleo inizia a gridare divertita attirando l'attenzione dei due. Sentendosi osservata si copre gli occhi con le mani, guardando il padre attraverso le dita socchiuse. <<Che succede signorina?>> Le chiede prendendola in braccio. La bimba si agita, iniziando a scalciare e indicando la valigia della zia. <<Stiamo per partire Cleo. Andiamo a Roma dai nonni>> le dice Lara infilandole il cappello di lana a forma di coniglietto bianco e rosa. <<Oa>> ripete la piccola guardando Federico mentre le infila il piumino. <<Certo, a Roma>> ripete Lara schiacciandole leggermente il nasino con l'indice.
<<Inizio a portare queste in macchina>> dice Fede lasciando la figlia sul divano. Lara si infila le scarpe, piegandosi sulle ginocchia per allacciare le stringhe rovinate. <<Ony. Ara, ony>> ripete insistentemente Cleo guardando la zia dal bracciolo del divano. <<Che dici Cleo?>> Chiede infilandosi la giacca di jeans, foderata all'interno di un soffice pelo colore crema. <<Ony>> ripete Cleo prendendo in mano il telefono della ragazza, porgendoglielo. <<Ony>> ripete ancora guardando la zia inginocchiarsi accanto al divano. <<Tony?>> Chiede facendo annuire la bambina. <<Tony non verrà Clao. Anche lui deve stare con la sua famiglia>> le dice accarezzandole le guance. <<Ony>> risponde la piccola con tono triste. Lara prende il telefono dalle mani della nipotina, infilandolo in tasca prima di prenderla in braccio. <<Ora andiamo ok? Papà ci aspetta>>. Cleo resta aggrappata al passeggino mentre guarda la zia chiudere la porta di casa. Guarda il braccialettino di perline viola e bianche che porta al polso, regalo di Tony. <<ony>> sussurra sospirando con un poco di tristezza prima di essere presa in braccio dalla zia. <<sei pronta Cleo?>> le chiede Lara facendola annuire, dandole poi un bacio sulla guancia.
Mentre Fede guida verso l'aeroporto Lara resta a guardare New York ricoperta di neve. Canzoni natalizie vengono riprodotte dalla radio e Cloe, seduta nel seggiolino sui sedili posteriori, sfoglia il suo libricino sensoriale sugli animali della fattoria. La ragazza controlla ancora una volta il telefono ma nessun messaggio le è arrivato. Entrando su instagram guarda le storie degli amici, rispondendo ad alcune di esse con degli auguri di buon natale. Sospira mentre ricomincia a guardare la neve che cade lentamente dal cielo grigio scuro. Pietro si ferma ad un incrocio e osserva la sorella restando in silenzio. <<iglio! Ia, iglio>> grida cleo sporgendosi in avanti guardando la zia, cercando di attirare la sua attenzione. Lara si gira sorridendole. <<che bel coniglietto>> le dice facendola annuire. Torna seduta con la schiena contro il seggiolino, continuando a sfogliare il libricino colorato.
<<stai aspettando un suo messaggio o la ricarica delle vite di Candy crush?>> chiede Federico guardando la sorella con la coda dell’occhio. Lara sorride appena, grattandosi sotto il naso. <<non so di cosa parli>> risponde controllando ancora il telefono prima di infilarlo nella tasca del giubbotto.
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<<Buon pomeriggio passeggeri, è il comandante che vi parla. Sono le ore 5.30 e stiamo per iniziare la manovra di atterraggio del volo New York - Roma; vi preghiamo di allacciare le cinture e vi ringraziamo per aver volato con noi>> dice la voce del pilota, riprodotta dagli altoparlanti. Lara si sfila gli auricolari mettendoli nella loro custodia e sbadiglia. Nei posti accanto a lei, Fede sta ancora dormendo stringendo al suo petto la figlia, anche lei nel mondo dei sogni. Cleo stringe tra le manine la mano del papà, ciucciando qualche volta il ciuccio a forma di farfalla colorata. Sistemando le sue cose nella borsa inizia a richiamare il fratello, svegliandolo appena prima dell’atterraggio. <<siamo già arrivati?>> le chiede strofinando gli occhi che a fatica tiene aperti. <<si, siamo tornati a casa>> risponde lei infilandosi lo zainetto, guardando la pista fuori dal finestrino. I tetti, le strade e l'erba sono innevati. <<è da un sacco che non vedevo la neve a Roma>> le fa notare Fede sporgendosi quanto basta per guardare fuori dall’aereo. <<forse perchè è da tanto che non passiamo qui il Natale>> gli risponde alzando le spalle, abbottonandosi il cappotto. Insieme coprono Cleo che indisturbata continua a dormire.
<<non ricordavo che Fiumicino fosse così grande>> afferma Federico cercando di capire dove si trova l'uscita. Lara sospira richiamandolo ancora, guardandosi intorno mentre si appoggia alla valigia. <<che c’è?>> gli chiede facendolo sbuffare. Lara allunga il braccio indicandogli un cartello luminoso con la scritta “uscita”. <<ah. Potevi dirlo prima eh>> le dice ricominciando a spingere il passeggino, tirando dietro se la valigia. Lara allarga le braccia, scioccata. <<ho cercato di dirtelo sei volte>> risponde raggiungendo il fratello a passo svelto.
Raggiungendolo, invia un messaggio alla madre, avvertendola che sono atterrati e che prenderanno un taxi. <<hai avvisato mamma?>> le chiede salendo sulle scale mobili. <<proprio ora>> risponde controllando le altre chat e i social. Sorride, guardando una storia di Ondreaz in cui asciuga i capelli ad Alessia. <<tu hai davvero qualcosa di strano>> le ripete Federico facendole alzare lo sguardo dal telefono. <<è natale Lara. Ti prego almeno in queste vacanze non cadere ancora nel passato>> le chiede stringendole la mano sinistra. Lei gli sorride, annuendo. <<tranquillo, questo natale sarà diverso te lo prometto>> lo rassicura scendendo dalle scale mobili. <<Lo prometti?>> Le chiede Fede, camminandole accanto fino ad uscire dall'aeroporto. <<Certo, non si mente a natale>> gli risponde alzandosi quelle punte dei piedi per baciargli la guancia. <<Ora andiamo, prima che nevichi o che mamma mandi i servizi segreti a prenderci>> dice Fede sporgendosi dal marciapiede per fermare un taxi.
Caricate le valigie e il passeggino nel portabagagli, Lara da l'indirizzo al taxista. Osservando la sua amata città, ora innevata, sorride al ricordo di quando l'ha lasciata per iniziare la sua avventura. Ormai, sembra passata una vita.
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Chiude la portiera, mettendosi lo zaino in spalla, mentre osserva la facciata principale della villa. Il cancello scuro è aperto e il vialetto, ora sgombro dalla neve, è ricoperto di sale. Sulla porta i coniugi Pellegrini aspettano elettrizzati i figli e la nipotina, ormai sveglia da metà viaggio in macchina. <<Finalmente, fatevi abbracciare>> grida Jenna restando a braccia aperte sull'ultimo gradino del piccolo porticciolo. <<Ciao mamma>> rispondono in coro i due, stringendola. Lara respira il profumo di cannella e fragole della madre e chiude gli occhi, nascondendo il volto nell'incavo del suo collo; proprio come faceva da bambina. <<Su entrate o vi congelerete>> afferma asciugandosi una lacrime con l'indice, spostandosi di lato per farli entrare. Pietro e Federico appoggiano le valigie accanto al scalinata a rampa dalla balaustra in vetro. <<Carini i maglioni di natale abbinati>> dice Fede schiacciando il naso rosso della renna che Pietro porta sul maglione. <<Te pigli na pizza in faccia>> ribatte Pietro allontanano il figlio dal suo maglione natalizio. <<E non è finita qui>> afferma Jenna indicando il pupazzo di neve che porta sul suo maglione. All'improvviso, questo inizia a brillare grazie alle piccole lampadine inserite nella stampa. <<Lo adoro>> afferma la donna con voce acuta schiacciando ancora il piccolo pulsante all'interno della manica, cambiando colore alle lucine. Cleo, affascinata, batte le mani divertita. <<Ora le ho davvero viste tutte mamma>> ridacchia Lara guardando la madre. <<Ogni stronzata la trovi tu>> dice Fede guardando la donna, scuotendo la testa leggermente. <<Ah no, ti sbagli. Sono ste stronzate e attivare lei>> ribatte Pietro baciando la moglie sulla fronte.
Sorridendo, Lara si guarda intorno. I suoi genitori hanno cambiato l'arredamento dell'intera casa. Da classico ora è molto moderno ed elegante. <<Che cambiamento>> afferma camminando nel salotto che non riconosce più. <<Da vecchio spazio a Villa da divi di Cinecittà>> ribatte Fede prendendo uno schiaffo sulla spalla da parte della madre. Cleo indica il grande albero di natale completamente ricoperto di decorazioni azzurre, oro e argento; gli stessi colori di tutte le altre decorazioni della casa. <<Vuoi vedere l'albero?>> Le chiede Pietro prendendola dalle braccia di Federico. <<Che albero sia>> afferma Jenna seguendo i due verso l'oggetto dell'attenzione della loro nipotina. <<Perché non iniziate a disfare le valigie? Gli zii saranno qui per l'ora di cena>>
<<Porto su le valigie>> dice Fede dando un colpetto alla sorella che, senza dire una parola, lo segue su per le scale.
Il largo e luminoso corridoio color sabbia è diviso da 5 porte bianche. Lara cammina lentamente verso la prima porta a destra, trascinando dietro di sé le valigie. Appoggia la mano sulla maniglia e apre la porta, sbirciando al suo interno. La sua camera è uguale identica a come l'ha lasciata quando è partita per Los Angeles quasi quattro anni prima. Lascia la valigia contro l'armadio decorato e accende la luce, guardandosi intorno. Si sfila la giacca appoggiandola sulla trapunta verde acqua e si piega a guardare il suo acquario. Un post-it giallo e appiccicato al vetro:
"I pesci stanno bene, nessuno di loro è diventato sushi.
Mi sono preso cura di loro.
Papà"
Accende la luce dell'acquario e, accarezzando il vetro freddo si allontana. Scosta la tenda e guarda fuori dalla finestra. Il giardino sul retro è completamente ricoperto di neve. L'albero vecchio quanto suo padre, che d'estate le regala tanta ombra e fresco, ora è spoglio e ghiacciato. Il piccolo laghetto con le carpe Koi e le tartarughe è coperto da una serra di vetro perfettamente curata.
Per evitare di lasciarsi troppo andare alla nostalgia, cammina verso la porta che conduce al bagno in comune che divide la sua camera da quella del fratello.
Attraversandolo, apre la porta con incise delle lineette e delle misure con un pennarello indelebile, contrassegnate da un momento preciso, e si affaccia alla camera del fratello.
Le pareti sono ancora grigio scuro, ma non è più in disordine come la ricordava. Il letto appoggiato contro il muro è sovrastato da mensole piene di cimeli e trofei sportivi impolverati. La sciarpa della Roma è fissata con dei chiodi sopra la scrivania da gamer e il grande armadio coperto di adesivi ha ancora le ante sbilenche. <<Prima o poi ti arriverà in testa un'anta quando lo aprirai>> afferma Lara bussando contro l'armadio, facendolo scricchiolare. Federico è seduto pensieroso a terra, le spalle appoggiate al letto dal piumone, la cui stampa di raggi luminosi ricordano i laser di una discoteca.
<<Mi sembra passato un secolo dall'ultima volta in cui ho dormito in questa stanza>> le racconta Fede rigirando tra le mani un vecchio pallone da basket. <<A chi lo dici>> sussurra la sorella guardando il sacco da box lasciato in un angolo della stanza. <<Sembra un secolo quando eri quel ragazzo scansafatiche e idiota che dormiva di giorno e viveva di notte>> continua lei, camminando per la stanza. Un'altra cosa della casa che non è cambiata. <<Quel Federico è diventato padre e ha un lavoro dei suoi sogni. Ora, se provassi a invertire il giorno con la notte come una volta, crollerei dal sonno dopo dieci minuti>> afferma in risposta Federico, scoppiando a ridere con la sorella.
<<Ti serve una mano con le valigie?>> Chiede Lara guardando il fratello alzarsi e tirare su da terra il borsone con le cose di Cleo. <<Tranquilla, posso farcela>> risponde baciandole la guancia prima di mettersi al lavoro.
Lara si chiude la porta del bagno alle spalle e sobbalzare quando una serie di notifiche fanno vibrare il telefono nella tasca dei suoi pantaloni. Lo afferra speranzosa trovando le notifiche di qualche gioco che ha sul telefono e dei messaggi di "buone vacanze" sul gruppo delle ragazze. Ma di lui ancora nessuna traccia. Le aveva promesso che le avrebbe scritto una volta arrivato a Las Vegas.
Sbuffando, si passa la mano sul volto e cammina a testa bassa in camera sua. Infilandosi gli auricolari nelle orecchie inizia a disfare la valigia.
****
Dall'altra parte del mondo alcune valigie si stanno riempiendo.
Tony piega le ultime felpe e le sistema nella valigia, schiacciando i vestiti con le mani. <<Noi abbiamo finito>> po' informa Alessia appoggiandosi allo stipite della porta, guardando il ragazzo chiudere la valigia. <<Anche io>> risponde mettendo a terra il bagaglio. <<Stai bene?>> Chiede la ragazza sedendosi lentamente sul letto di Tony. Quest'ultimo sbuffa, grattandosi un braccio. <<Potrebbe essere un totale fallimento>> risponde sedendosi accanto a lei, facendo scricchiolare le doghe di legno sotto al materasso. Alessia gli sorride, stringendogli la mano. <<A lei piacerà>> lo rassicura prendendo dal comodino la piccola scatola quadrata di colore rosso, chiuda da un laccetto di raso bianco. <<Come lo sai?>> Le chiede appoggiando i gomiti sulle ginocchia, sorreggendo la testa con le mani. <<La conosco più di sé stessa Tony. Le piacerà>> afferma Alessia, accavallando le gambe. Tony sospira ancora e si lascia cadere all'indietro facendo scricchiolare nuovamente il letto. <<Credi che mi abbia perdonato?>> Le chiede Tony guardando il soffitto di camera sua, catturato ormai in un vortice di insicurezza e negatività. Alessia gli stringe un ginocchio e gli sorride. <<Lei ti ha dato un'altra possibilità. Il perdono te lo devi meritare Tony. Ma questo non significa che non lo avrai>> risponde la ragazza picchiettando la mano sulla gamba del ballerino. Tony annuisce leggermente. Coprendosi gli occhi con il braccio ritorna a pensare, chiedendosi come si è ritrovato a farle tanto male quando lui voleva solo farla stare bene.
Alessia lo guarda con un velo di tristezza e, sorridendo appena, gli accarezza la gamba. <<Vedrai che starete ancora bene Tony>> dice dolcemente prima di alzarsi per tornare da Ondreaz. <<Lo credi davvero?>> La ferma Tony mettendosi seduto. Alessia si gira a guardarlo, appoggiando la mano sulla porta. <<Ne sono sicura>> risponde sparendo nel corridoio, lasciandolo nuovamente da solo.
Dopo essersi fatto la doccia, Tony spegne la luce sdraiandosi a letto. Appoggia la testa sul cuscino e sblocca il telefono. La luce fredda e blu del cellulare gli illuminano il volto. Passa in rassegna le storie su Instagram, soffermandosi maggiormente su quelle di Lara, ormai arrivata a Roma da un paio di ore.
Controlla tutti gli altri social fino a trovarsi nella chat con Lara. Il loro ultimo messaggio risale all'ora di pranzo di due giorni prima, quando Lara è uscita con le amiche lasciandolo mezzo addormentato in camera sua. Ricorda perfettamente la sensazione che ha provato dormendo tenendola abbracciata; ricorda ancora lo stato di tranquillità che ha provato quando quella mattina si è svegliato trovandola appoggiata al suo petto.
Schiacciando sulla casella dei messaggi, inizia a digitare una serie di parole che, non convinto, cancella subito dopo.
Resta un secondo a pensare e scrive un'altra frase che, non soddisfacendolo abbastanza, cancella come la precedente. Sono entrambi online, ad aspettare l'uno il messaggio dell'altra, ma nessuno manda nulla.
Sbuffando, Tony spegne il telefono appoggiandolo sul comodino e, stringendo sotto di sé il cuscino chiude gli occhi cercando di dormire.
****
Lara, seduta accanto alla finestra, pizzica le corde della chitarra tenendo lo sguardo verso il giardino. Federico e Cleo sono in giardino, a giocare con la neve. Le loro risate le sente pure lei. Osserva il telefono acceso accanto a lei, ancora fisso sulla chat con Tony. È la terza volta che guarda lo schermo un istante dopo che la scritta "sta scrivendo" scompare. Continuando a suonare I'll never fall in love again guarda fuori dalla finestra. Il suo respiro appanna il vetro ogni volta che l'aria calda incontra la superficie fredda, impedendole di vedere chiaramente il giardino.
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