10.
Nella fantasia avevo immaginato che Wesley vivesse in un normale palazzo perciò rimango molto sbalordita quando il taxi di Luke si arresta accanto ad un palazzo tutto in vetro. Un palazzo elegante abitato sicuramente da gente molto facoltosa.
"Luke - chiedo mentre apro lo sportello dell'auto per scendere - chi diavolo è questo Wesley?"
"Cosa vuoi sapere?"
"Cosa fa? Di cosa vive?"
"Mi stai chiedendo se è ricco?"
"Lo è?"
"Si. Viene da una famiglia molto facoltosa".
"Capisco. Il classico ragazzo che vive sulle spalle di mamma e papà".
"Ti sbagli. Tutto quello che vedrai è suo. Solo suo. Ha un bel giro qui a New York. Ha saputo sfruttare bene tutte le situazioni. Non ha bisogno dei soldi dei genitori. Non è un magnate ma vive più che bene. Vieni, ti accompagno su da lui".
"Oh, grazie, ma non importa. Posso andare da sola".
"No, preferisco accompagnarti".
"Non ti fidi del tuo amico?"
"Sei una bella ragazza e a lui piacciono le belle ragazze".
"Stai dicendo che ci proverebbe con me?"
"Si".
"Penso di no, invece. Penso di non essere entrata nelle sue grazie".
"Per sicurezza ti accompagno".
"Andiamo".
Osservo Luke parlare con il portiere che afferra la cornetta per chiamare Wesley e poi ci indica l'ascensore e il piano.
"Io odio tutta questa routine. So in quale piano abita il mio amico e so se è in casa o no".
Osservo il volto imbronciato di Luke mentre parla e scoppio a ridere.
"Perché ridi?" Chiede mentre pigia il bottone per chiamare l'ascensore.
"Sembri un bambino a cui i genitori si rifiutano di comprare le caramelle".
"Quelli che battono i piedi e si strappano i capelli?"
"Proprio quelli. Su, Luke, il portiere fa solo il suo lavoro".
"Lo so. Però non lo sopporto lo stesso".
Le porte dell'ascensore si aprono, entriamo dentro e saliamo al venticinquesimo piano. L'ansia inizia ad impossessarsi del mio corpo a mano a mano che sul display vedo i numeri scorrere velocemente uno dopo l'altro e se da una parte vorrei fuggire via dall'altra penso che non ho nulla da temere. Vado solo a riprendere le mie cose.
Un piccolo sobbalzo, un breve suono e le porte dell'ascensore si aprono lasciandomi a bocca aperta e senza parole. Non è il lusso che mi circonda a far uscire i miei occhi fuori dalle orbite bensì la visione di un petto nudo tutto disegnato.
Lui è lì, difronte a noi, bello come un dio greco, sicuro della sua bellezza, che mi scruta per capire quanto ne sia rimasta affascinata. Penso che non sia un caso il fatto che si sia presentato dinanzi a noi senza una maglietta addosso. Narciso. Si, avrebbero dovuto chiamarlo così invece che Wesley. Molto più appropriato. Faccio di tutto per mostrarmi indifferente e di non fargli capire del brivido di eccitazione che percorre la mia spina dorsale nel momento in cui si volta di spalle per condurci dentro casa. Anche la sua schiena è completamente tatuata. Un mostro? No. Semplicemente meraviglioso.
"Faccio un caffè?" Cerco di riprendermi dallo stato di trance in cui sono caduta. Vorrei rispondere con vero piacere ma Luke mi precede con un no, grazie che mi lascia delusa.
Evito il suo sguardo e mi guardo intorno per catturare ogni particolare di quella stanza luminosa. Pochi mobili, un enorme vetrata come finestra, un televisore acceso su un canale di musica, un divano bianco e...un paio di slip da donna a terra. Rotti. Mhhhh. Ama il sesso violento? Cosa ci faccio qui? Come diavolo mi è venuto in mente di accettare la sua sfida? Sono talmente persa nelle mie riflessioni che quando sento Wesley chiedere a Luke se non si fida di lui sobbalzo. So che ha un impegno importante e che non ha tempo da perdere con me perciò lo invito ad andare via mostrandogli una sicurezza che in realtà non ho. Le gambe tremano, il cuore non vuole proprio rallentare i suoi battiti e le mani sono sudate. Forza Vanessa, puoi farcela mi dico mentre vedo Luke richiudere la porta d'ingresso alle sue spalle.
Oramai soli, nel momento in cui il mio sguardo incontra il suo, l'enorme stanza diventa piccola e troppo intima. Mi osserva e mi sento come se mi stesse spogliando nuda. Di nuovo un brivido attraversa la mia schiena. Deglutisco e cerco di reggere con fermezza il suo sguardo. Non voglio che immagini nemmeno lontanamente cosa provo in questo momento.
Sempre con lo sguardo su di me, afferra due calici e una bottiglia di vino.
"Non bevo" lo fermo decisa prima che versi il liquido nei bicchieri.
"Astemia?" chiede inarcando le sopracciglia.
"No, ma non bevo roba alcolica di prima mattina".
"Capisco. Bevi soltanto davanti ad un piatto di pasta o di carne".
"Più o meno".
"Peccato. Sai che un buon bicchiere di vino migliora l'umore e favorisce il sesso?"
"Sono già di buonumore e noi non dobbiamo fare sesso".
"Hai ragione sul sesso. Quanto al buonumore non saprei. Non ho visto un sorriso sulle tue labbra finora ".
"Dammi un motivo per cui avrei dovuto sorridere".
"Fortuna".
"Ti stai prendendo gioco di me?"
"No. Il vino era per brindare alla fortuna che abbiamo avuto. E tu dovresti essere felice invece di stare sulle tue perché non è facile ritrovare i propri bagagli a New York".
Penso alla fine che hanno fatto i suoi vestiti e mi sento tutto tranne che tranquilla e felice. Secondo me sta trovando il modo di vendicarsi facendomi ubriacare.
"Posso riavere la mia valigia?" Non vedo l'ora di lasciare questo appartamento.
"Posso offrirti almeno un caffè, prima?"
Forse è meglio che mi mostra un po' gentile. Prima lo accontento, prima andrò via da qui.
"Vada per il caffè".
"Seguimi".
Lo seguo in cucina. Enorme, bianca, ultramoderna. Mi aspettavo di vederlo all'opera con la caffettiera ma mi sbagliavo. Lo osservo aprire uno sportello, controllare se c'è tutto il necessario, richiudere lo sportello, sistemare due tazzine sul buco al di sopra del forno e, come per magia, due tazzine di caffè fumante sono pronte per essere sorseggiate. Mi siedo nello sgabello della penisola e lui difronte a me. Afferro la tazzina, soffio sul liquido nero troppo bollente da bere, poi l'avvicino alle labbra ma gli occhi , purtroppo, non riescono a staccarsi dal suo petto.
"Ti piace?"
"Il caffè?" Prendo tempo facendo finta di non capire a cosa si riferisce.
"No. Quello che stai fissando".
"Fai molto sport. Niente male come addominali" continuo a tergiversare.
La sua risata riempie la stanza.
"Niente male!? Lo prendo come complimento. I miei tatuaggi. Volevo sapere se ti piacciono i miei tatuaggi".
"Niente male neanche quelli".
"Perché ho l'impressione che ti stia prendendo gioco di me?"
"Forse perché lo stiamo facendo entrambi. Comunque hai un corpo perfetto. Ma lo sai già. I tatuaggi sono troppi per i miei gusti ma rispetto quelli altrui".
"Ne ho altri se ti interessa saperlo".
"Immaginavo". Getto un occhio sull'orologio che ho al polso. Mi tiro su dallo sgabello e continuo "Si è fatto tardi. Devo andare. Grazie per il caffè. Se mi dai la valigia..."
"Certo. La valigia". Si alza anche lui e si dirige verso quella che presumo essere la sua stanza da letto. Quando torna ha la mia valigia in mano. Senza volerlo emetto un sospiro di sollievo.
"Donna di malafede" mi dice aprendo il pugno della mia mano per poggiarci il manico della valigia.
"Scu-scusami" balbetto sapendo di aver sbagliato.
"Veramente pensavi che non te l'avrei mai resa indietro? Mi vedi in giro per New York con una minigonna in pelle, tacchi a spillo e calze a rete?"
"Non ho calze a rete" chiarisco inorridita. Odio le calze a rete.
"Peccato. Fascerebbero alla perfezione le tue splendide gambe".
"Devo andare".
"Hai paura di me".
"No. È tardi e devo lasciare la pensione in cui alloggio. Grazie per tutto".
"Hai bisogno di un passaggio?"
"N-no. No. Grazie. Chiamo un taxi".
"Non hai bisogno di chiamare un taxi. Dammi cinque minuti e sarò tutto per te".
Mentre lo vedo di nuovo sparire in camera sua, mi accascio sul divano perché penso che potrei cadere da un momento all'altro. LUI si è offerto di darmi un passaggio. Ma io non voglio. Non mi sento a mio agio. E poi tutta questa gentilezza? So di non essere brutta ma... Secondo Luke lui ci proverebbe con me. Non so. Lui...È...è...è troppo per me. Quelle mutande a terra...strappate...non ho mai fatto sesso sopra le righe. Già, ma non hai neanche provato mai un'emozione che ti avesse lasciata stravolta dopo penso con molta sincerità. Lui sarebbe capace di stravolgermi? Mi do uno schiaffo per riprendermi dai pensieri hard che mi stanno occupando la mente e lui sopraggiunge proprio nel momento in cui mi mollo un ceffone sulla guancia destra.
"Masochista?"
"No. Pazza isterica. Faresti bene a starmi lontano. Sono contagiosa".
Il suo sorriso prima e la sua risata a squarciagola che riempie tutta la stanza dopo, strappa un sorriso anche a me.
"Pensi che sia una cretina, vero?"
"No" mi fissa serio "sei solo una bellissima ragazza che fa bene a stare lontana da tipi come me. Ti chiamo un taxi".
"Non... Non sono...contagiosa...se è questo che temi".
"Lo so. Sono io che non sono un bravo ragazzo. Sai come ti sto immaginando in questo momento? Nuda...sdraiata sul divano...con me sopra che ti stuzzico tutta..."
"E le mutande strappate a terra?"
Vedo il suo sguardo volgere verso quegli slip gettati sul pavimento e non posso fare a meno di ridere.
"Sai, mi piace..."
"Alt. Non voglio sapere cosa ti piace. Si, forse è meglio che mi chiami un taxi" e mi avvicino alla porta trascinando la valigia.
Aspetto che lui concluda la chiamata poi apro la porta e sulla soglia dico "Grazie di tutto e appena inizierò a lavorare giuro che ti ripagherò dei vestiti rotti".
"Non ce n'è bisogno. Basta che mi offri una cena".
"Una semplice cena" è meglio mettere le cose subito in chiaro.
"Una semplice cena con una bottiglia di vino rosso per completare il tutto".
"Senza nessun dopocena però".
"No, nessun dopocena".
"Dovrai aspettare un po'. Ancora non so se mi prenderanno a lavorare".
"Nessuna fretta. Sai come e dove trovarmi".
"Allora grazie di nuovo e...ci vediamo per la cena".
Chiudo la porta e attendo l'ascensore. Non è che con l'invito a cena mi sono cacciata in qualche guaio? Ma no, cosa vado a pensare! Se avesse voluto approfittare di me lo avrebbe fatto oggi. Invece...un galantuomo.
Wesley's pov
La porta si chiude e rimango solo con i miei pensieri.
E che pensieri! L'ho immaginata veramente nuda sul divano, come d'altronde immagino nude tutte le donne che mettono piede nel mio appartamento. Si, perché l'unico motivo per cui una donna varca la soglia di casa mia è per scoparla.
Lei ha bisogno di essere un po' più lavorata. Non è di quelle che ci stanno subito ma la pazienza è il mio forte quindi...tempo al tempo. Ho solo bisogno di un po' d'informazioni e l'unico che può darmele è Luke. Almeno spero.
Afferro il cellulare e compongo il suo numero.
"Ciao Wes, tutto bene? Vanessa è andata via?"
"Si, sana e salva. Ti sei preoccupato per nulla".
"Non ero preoccupato".
"Luke, ti conosco. Non le hai telefonato solo perché poi avresti dovuto vedertela con me".
"Ma cosa dici?"
"La verità. Ascolta. Vanessa ha parlato di un lavoro. Sai dove?"
"Le ho dato il nome del locale di Harold. Lì potrà trovarsi bene. Le ho detto di dirgli che la mando io".
"Si, ma Harold non ha bisogno di personale".
"Si, cercava una cameriera".
"Va bene, allora. Ti saluto".
"Aspetta. Ma a te cosa importa dove va a lavorare Vanessa?"
"Infatti non m'importa. Volevo solo essere tranquillo che avesse trovato un buon posto dove andare a lavorare. Mi sembra una brava ragazza".
"Si, lo è e lì si troverà bene".
"Ti saluto".
"Adios amico".
Fisso lo schermo del cellulare. Compongo un nuovo numero.
"Harold? Sono Wes". Ascolto i suoi saluti, il suo bentornato e le sue chiacchiere che sembrano non aver mai fine poi dico " si presenterà da te una ragazza, Vanessa. Non ricordo il cognome, ma non importa. Bellissima ragazza. Segnati questo nome e non dimenticarlo. Ha avuto il tuo nome da Luke...No...non devi darle lavoro...lo so ma Luke non verrà mai a sapere di questa conversazione a meno che a parlare non sia tu...ascoltami, maledizione...lasciami finire di parlare...verrà da te ma tu hai già trovato una ragazza purtroppo. Però hai un'alternativa. Hai capito quale vero?"
🍀🍀🍀
Immaginate l'alternativa?
Galantuomo o bastardo?
Commenti e stelline ⭐️⭐️⭐️⭐️
Il prossimo aggiornamento entro domenica perché vi ho fatto aspettare troppo e devo farmi perdonare.
Vi ricordo di seguire la pagina Instagram yleniamarini_books.wattpad perché la maggior parte delle volte gli avvisi e le notizie importanti vengono pubblicate lì.
Smack 💋💋💋💋💋💋💋💋
Ylenia
Per maggiori informazioni sulla storia
•Pagina Instagram della storia: yleniamarini_books.wattpad
•il mio Instagram personale:
ylenia.marini
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top