PARTE 9: COS'É PER ME L'AMORE? PT. 2 E COSA!? HOODIE HA UNA SORELLA?!
Le tirai uno schiaffo.
Mi guardò sconvolta e terrorizzata, come se pensasse che fossi cambiato, che ironia. Sono un killer ed i killer non cambiano mai, perché nessuno lo capisce?
Si girò verso l'unica finestra presente nella stanza dandomi le spalle. Mi girai e le diedi le spalle andandomene.
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Pov. (T/n)
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Perché? Perché era capitato proprio a me? Mi girai verso l'unica finestra che c'era dandogli le spalle e pensando a quanto appena accaduto. Prima si comporta in modo dolce e poi ritorna di nuovo ad essere il solito psicopatico e cattivo. Non capii... Non riuscii a capire cosa gli passasse per la testa. Che avevo detto di male? Lo sentii darmi le spalle ed uscire dalla porta ed un presentimento iniziò a nascere in me. Mi alzai lentamente, quando sentii una domanda che non mi sarei mai aspettata.
Toby: «Cos'è per te l'amore?»
Quella fatidica domanda che non pensavo un killer potesse chiedere alla sua preda.
«Che intendi?»
Toby: «Cos'è l'amore.»
«Per me l'amore è stare con chi ti piace o vuoi bene e rallegrarla se è giù e cose così... Perché me lo chiedi?»
Si girò verso di me ed in un lampo sentii la sua mano sui miei occhi e delle labbra soffici sulle mie.
Rimasi scioccata. Era il mio primo bacio, poiché Leo non ebbe mai il coraggio di baciarmi, si, qualche bacetto veloce, ma mai un bacio vero. Si staccò dopo un po' ed infine si diresse verso la porta uscendo. Caddi in ginocchio non capendo cosa fosse appena accaduto.
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Pov. ???
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Era giunto il momento. Dovevo riuscire a far cambiare idea ad Hoodie. Ricordo ancora cosa successe quand'ero più piccola...
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Il mio nome era Ray ed avevo tredici anni. Avevo gli occhi azzurri ed i capelli bianchi e lunghi, la pelle molto chiara e mi piaceva indossare felpe con cappuccio e pantaloni lunghi. Ero un tipo molto gentile, anche se quando la gente mi chiedeva di raccontagli la mia storia diventato triste o provavo a cambiare argomento poiché non mi piacque essere la sorella di un killer, ma se qualcuno provava a far del male a qualcuno a cui ero affezionata, la difendevo con tutta me stessa, cercando di non uccidere, cambiando personalità.
Vissi in un orfanotrofio per molti anni fin quando non fui adottata a sette anni. Conobbi mio fratello, Hoodie, in quell'età e di aver incontrato il mio attuale peggior nemico, ovvero Slenderman, anche se ne fui abbastanza spaventata. Hoodie provò a portarmi dalla loro parte, ma non ne volli sapere. Volevo solo avere una vita normale, ma dal giorno in cui rifiutai ho molte volte degli incubi, ma non volli far preoccupare mai nessuno...
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M'incamminai verso il bosco della mia città, dove avevo sentito esserci stati degli attentati e sapevo benissimo di chi fosse la colpa. Ero ricoperte di bende sia sulle braccia che sulle gambe ed avevo delle cicatrici perché mi allenati duramente per questo giorno. Arrivai alle tre casette che erano state costruite di fianco alla Creepyhouse per i tre proxy e vi entrai. Erano fatte interamente di legno, anche i mobili. Ovviamente entrai in quella di mio fratello, che, appena mi vide, rimase a bocca aperta. Non avevo molto tempo. Slendy sapeva che ero nel suo territorio e sapevo che non vedesse l'ora d'incontrarmi.
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«Bhé, io finisco qui, spero vi piaccia e che abbia descritto abbastanza bene il personaggio di emiliaelucia e...»
Ray: «Bye piccoli pervy!»
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