PARTE 13: AVA
Sentito quello che era appena accaduto. La mia migliore amica, l'unica a cui io mi sia mai affezionata era una killer. Wow chi l'avrebbe detto, mi sembra di vivere il sogno che lei mi raccontò. Volevo anch'io essere una killer, dopotutto le sorelle non si lasciano no? Allora presi un ago e mi feci forza.
Anny: «Non sono da meno.»
Dissi cucendomi metà guance fino alla bocca e presi un respiro profondo dirigendomi nella stanza di mio fratello minore.
Finalmente l'avrei ucciso, non lo sopportavo più. Gli cucii la bocca e gli occhi e con l'ago gli tagliai la gola e con il suo sangue scrissi sulle pareti.
"NON AVRESTE DOVUTO SOTTOVALUTARMI"
"SONO LIBERA DA VOI ORA"
"SONO POISON NEEDDLES"
E poi mi diressi nella stanza dei miei facendo la stessa cosa, ma scrivendo un qualcosa di diverso.
"PROVATE A CERCARMI E VI FARÒ LO STESSO CHE HO FATTO A LORO"
E poi me ne andai con il mio fedele cellulare. Rimasi, così, orfana allora, durante un'uscita per uccidere, incontrai il mio fratellone Jason e lui decise di adottarmi, diventando così fratelli.
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Passeggiavamo per le stradine del bosco di Slendy scherzando e sclerando come sempre, quando, ad un tratto, sentimmo dei passi avvicinarsi verso di noi. Mi misi in posizione d'attacco pronta, ma c'ho che sbucò fuori dai cespugli fu solo una ragazza.
Night: «Um... Tu sei?»
???: «Sono Ava, una Creepy che passava di qui, no scherzo, ero venuta a trovare mio cugino.»
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Pov. Ava
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Passai di lì per caso dopo aver incontrato mio cugino, chissà perché litigava con quella ragazza e lei chi era? Mah, chi lo sa. Passeggiavo tranquilla quando sentii delle risate così decisi di avvicinarmi e bhé adesso ho fatto amicizia con loro, ma bando alle ciance e si dia inizio al racconto.
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Ero una ragazza di diciott'anni, le mie armi erano arco e frecce. Ero di media statura, carnagione chiara e labbra rosee, grandi occhioni azzurri e capelli lunghi e biondi. Ero un tipo stabile, avevo vari attacchi di panico la notte e a volte parlavo da sola. Fui solo una bambina di quattro anni quando tutto iniziò, ma non scorderò mai quel giorno... Il giorno in cui divenni ciò che sono, il giorno in cui sterminai tutta la famiglia che mi adottò...
«Ava, resta chiusa lì dentro, finché non ci senti uscire, ok?»
La piccola bambina dagli occhi innocenti e spaventati guardò i genitori, per l'ultima volta.
Il padre della bambina ebbe alcuni affari economici molto loschi, e per uscirne chiese l'aiuto ad una famiglia di vampiri purosangue.
Nel mondo i vampiri esistono e convivono ogni giorno nascosti nelle ombre dell'indifferenza delle persone.
Il loro modo per nutrirsi è quello di mordere le persone, ma come fare per non essere notati?
Beh la risposta è semplice, siete mai andati in una stanza non ricordandovi dopo cosa ci siete venuti a fare?
I vampiri hanno alcuni particolari poteri per modificare i ricordi recenti o eliminarli causando un totale black-out.
Il padre di Ava, però, per restituire il favore doveva dare dei soldi in cambio che però la famiglia, essendo già in condizioni sbilanciate, ritardò il debito che con il tempo ebbe un interesse.
Un giorno la famiglia si stancò di aspettare, dato che si erano sporcati le mani senza un loro beneficio, così rinchiusero i due genitori del bambina in una prigione della grande mansione, inoltre presero Ava sapendo che i genitori tenevano molto al loro bambina, come risarcimento, ma il bambina essendo sul punto di morire poiché soffriva di una strana patologia mortale, la famiglia purosangue la morse, trasformandola.
Ava Sakai visse con la famiglia Murakami per tutta la sua infanzia crescendola come una creatura, una bestia inutile venendo maltrattata fin dalla sua tenera età di quando fu portata via, aveva quattro anni, quindi infondo non capì veramente che fine avessero fatto i suoi genitori o perché fu stata portata in quel posto orribile.
Soprattutto la moglie del capofamiglia era ossessionata dalla ragazzina dagli occhi rosso brillante, la marchiava di volta in volta fino a marchiarla dello stemma della famiglia, ma solo per piacere personale, alla fine ad Ava sembrava solo uno scarabocchio sul suo petto e sul suo collo.
Quando Ava venne un giorno a scoprire la verità sulla sua famiglia, il sangue gli ribollì nelle vene dalla rabbia e uccise quasi tutti i componenti della famiglia adottiva lasciando poi i loro cadaveri marcire in quelle prigione così come ormai i suoi defunti cari.
Solo la donna, che la marchiò avidamente sopravvisse dando la caccia ormai alla vagabonda Ava, che presto si ricongiunse con suo cugino Brian Thomas.
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Poison: «Quiiindi... Chi è tuo cugino?»
Ava: «Lui è...»
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«Bhé, spero vi piaccia e scusate se non aggiorno da molto, ma sono stata molto impegnata in questi giorni.»
Sans: «Bye piccoli pervy!»
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