1 Capitolo
Mi risveglio con una secchiata d'acqua in faccia. Mi strofino gli occhi e guardo verso mia cugina che se la sta ridendo a crepapelle finché non le urlo contro insulti.
"Wendy Johnes! Ma che diavolo ti è saltato in mente!?" chiedo sempre urlando mentre sposto i miei capelli color miele dal viso ancora fradici
"Scusa Elisa, ma é il caso che tu ti prepari. Non vorrai fare tardi il primo giorno di lavoro?" mi chiede perforandomi con i suoi occhi nocciola
"Oh cacchio! Meglio se mi sbrigo" esclamo prima di correre in bagno a sistemarmi, e poi in camera a vestirmi molto casual con una maglietta a maniche corte con la scritta I'M MYSELF pantaloni di una tuta e scarpe mentre lego i capelli in una coda di cavallo.
Non feci neanche colazione, chiamai il taxi e diedi l'indirizzo arrivando appena in tempo, prima che vedessi un ragazzo alto, con capelli scuri occhi glaciali e barba ben curata venirmi incontro.
"Miss Thyol, giusto?"mi chiede in un inglese perfettamente marcato.
"Sì, sono Elisa Thyol" rispondo pacata.
"Io sono Dylan Sydik, venga con me, le mostrerò come lavoriamo e l'ufficio" mi comunica freddamente. Annuisce e ci avviamo, ma sto già provando una sensazione strana: che sarà mai? Accantono il pensiero e mi concentro sulle scale
Arriviamo al mio ufficio che da quanto posso vedere ho in comune con lui.
"Lavoreremo insieme da domani, ci sono molti casi da risolvere e Lei farà esperienza direttamente sul campo, non sono ammesse indiscrezioni e adesso le verrà data la sua uniforme"
Una ragazza poco più grande di me mi consegna la mia uniforme già con il nome e la targhetta che dice <<novellina.>> Cerco di non prendermela, è vero che sono nuova ma novellina era proprio necessario? Sembra che lo faccia apposta.
"Ho capito, normalmente a che ora siamo in ufficio?" chiedo perché dopotutto devo organizzarmi. "Domani il primo turno inizia alle otto e trenta, andremo ad indagare sul campo, si tratta di un omicidio che non si sa bene come sia avvenuto" mi risponde sempre con tono freddo.
"Mi segua, le presento il resto della squadra" annuisco e metto la mia divisa nell'armadietto dove c'è scritto Thyol e accanto l'iniziale del mio nome.
Ci dirigiamo verso una sala riunioni, dove Sydik si schiarisce la voce per attirare l'attenzione dei presenti.
"Ragazzi, da domani sarà con noi anche la novellina miss Thyol. Thyol, il ragazzo bruno con gli occhi verdi è Joe mentre la ragazza con i capelli blu è Anne, poi ci sono Lyra, Laura, e Giulia. Al momento gli altri sono fuori per cui sono solo loro" mi comunica rivolgendosi a me. Sembrano tutte brave ragazze, ma per quanto riguarda Lyra ho una strana sensazione. Mi sembra di averla già vista ma dove?
Finite le presentazioni sono libera di tornare a casa, dato che inizierò domani. Sto camminando per la strada quando mi scontro con una ragazza e cadiamo entrambe. "Ehy! Guarda dove metti i piedi!" mi riprende lei, mentre ci rialziamo sto per rispondere finché non la riconosco. "Elisabeth!? Da quanto tempo! Sono Elisa, ti ricordi?" lei mi squadra ma poi i suoi occhi si illuminano e mi stritola in un abbraccio.
"Elisa!!!! Sei proprio tu! Sono almeno cinque anni che non ti vedo! Come stai? Da quanto tempo sei qui?"
"Oh, una domanda per volta! Sto bene e tu? E non sono qui da molto in realtà sono arrivata ieri" rispondo. Sono veramente felice di averla ritrovata.
"Io sto bene, sto lavorando. E tu? Cosa ti porta a Londra?" mi chiede mentre si sistema i suoi capelli biondi dietro l'orecchio.
"Sono qui perché la DOGMA mi ha scelta!" comunico senza troppi giri di parole.
"La DOGMA!? Accidenti! Allora realizzerai finalmente il tuo sogno, sono felicissima per te." Le sorrido in risposta, le nostre madri si conoscevano siamo praticamente cresciute insieme.
"Invece coi ragazzi come sei messa?" Domando e le arrossisce.
"Ho incontrato un ragazzo bellissimo, dolce, premuroso come pochi e... beh hai capito. Tu invece? Qualcuno che ti fa battere il cuore?" mi chiede.
"Onestamente non saprei dirti... ho incontrato questo ragazzo oggi che mi accompagnata, ma è un tale scontroso."
"Chissà, forse è solo una facciata. Entrambe abbiamo avuto diverse delusioni, ma il vero amore arriva."
"Come sempre hai ragione. Spero solo non si riveli uno stronzo. Notizie di Gaia?" domando. Gaia è una nostra amica che non si fa viva da un po', chissà che combina.
"No, nulla. Io ora devo andare, spero che potremo prendere un caffè insieme. Come facevamo prima."
"Lo spero anch'io. Allora a presto."
"Ciao!" E con questo mi avvio verso casa prima che Wendy mi faccia fuori.
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