CAPITOLO 6
"UN MAGGIO POSITIVO O TUTTA FINZIONE?"
Elena presa dai suoi demoni interiori, si chiedeva questo. Voleva viversi l'ultima tranche dei corsi universitari con i suoi amici di sempre e con nuove conoscenze.
Infatti a proposito delle nuove conoscenze, conobbe Francesca, la fidanzata di Marco, veramente bella e simpatica, proprio come lui.
Legarono subito le due ragazze, perché avevano in comune Marco, in due vesti assolutamente diverse.
Per Elena, Marco era un amico meraviglioso, gentile, che assecondava ogni sua scelta, dandole consigli ottimi. Infatti tutti ricorderanno Marco cosa ha fatto fare ad Elena ad Aprile, se non fosse stato per lui Elena non avrebbe parlato con Vito, non si sarebbe aperta in nome della verità, ma soprattutto in nome dell'amore che muoveva il sole e le altre stelle, la citazione dantesca torna di nuovo a rendere vividi i ricordi della ragazza.
Elena voleva ancora Vito, non ha mai smesso di volerlo.
Era davvero finzione 'sto Maggio.
Lei non stava bene, la piccolina non voleva chiudere, non era capace di voltare pagina.
Quando chiusero in modo definitivo quell' Aprile entrambi sapevano che nulla era chiuso ed infatti non fu chiuso un cazzo. "QUEL DANNATO E MALEDETTO COME RIMANIAMO DETTO DA VITO AD ELENA, aveva lasciato tutto in forse.
Elena lo amava, ma non poteva starci assieme, era un amore proibito il loro."
Elena e Vito si amavano ancora, quest' amore era davvero forte, sarebbe stato capace di resistere a tutto. Quei due erano capaci di far l'amore con l'assenza, con i ricordi, con tutto quello che fece da contorno fino al 28/03. Purtroppo Vito era un'anima fragile. Era bollato e condannato dalla figura del padre completamente assente e completamente immesso in un mood errato. "ALDO MARIANI affiliato ai BONETTI, un uomo considerevole effettivamente, da non considerare uomo. Uno che faceva del male alla famiglia, seppur con un'impronta onesta è una piaga, sì è una piaga."
Elena odiava il suo mancato suocero, gli faceva ribrezzo perché aveva rovinato la vita del suo mancato fidanzato, di Ettore e di Teresa, condannandoli ad una vita errata, non di stenti, probabilmente.
Ma priva di affetti e di desideri. C'è da dire che però non potevano avere ciò che realmente volevano, non potevano avere un'esistenza felice e libera. Infatti Vito ha dovuto pagare il prezzo di perdere Elena.
Lei ci sarebbe stata probabilmente, ma i suoi glielo avrebbero rinfacciato per la vita, le avrebbero rovinato la vita in entrambi i modi.
Sia autorizzandola, lasciando che frequentasse il figlio di un camorrista o fare come hanno fatto, tagliando questo legame non ancora da chiamare amore, ma da chiamare solo 'frequentazione o simpatia'.
Marco si subiva gli scleri di Elenuccia tutti i giorni, e sapeva che non avrebbe smesso facilmente. Lei era così, rimuginava facile su tutto ciò che era successo. Si chiedeva continuamente:
"Se avessi continuato, come sarebbe stato? Ora come sta Vito?, soprattutto MI ODIA per tutto quello che gli ho fatto? "
Parlò anche con Francesca, la fidanzata di Marco. Le raccontó tutto, i due fidanzati avevano pareri discordanti sulla loro storia, su come si sarebbe dovuta comportare. Effettivamente Elena stava così in stasi, sospesa nel limbo.
Era felice perché rideva, mangiava, si divertiva, usciva, seppur in Uni con gli amici e poi con suo padre per fare compere.
Era tutta finzione FUORI era così divertita, seria,tranquilla, felice, mentre DENTRO invece era un mezzo straccio. Fingeva di star bene, era semplice mettere maschere per coprire i suoi reali sentimenti, era brava in questo, ne aveva già dato prova.
Ebbe un forte interesse per ciò che le accadeva intorno seguito da una forte botta adrenalinica.
Il giorno 4/5 alle 22:37 il Napoli ad Udine vinse lo scudetto ed infatti Elena era felicissima, rideva tantissimo ed inondó il suo profilo con cuori blu con scritto FNS, per distinguerli da altri cuori blu. Elena ovviamente era super euforica perché aveva vinto la sua squadra, ma anche perché era in connessione con Vito pur non sentendolo più ormai da quel quasi lontano 17/04. Erano così uniti.
Evidentemente c'era chimica anche da lontano, non solo quando c'erano chilometri da percorrere, ma anche da parte del cuore, erano lontani poveri ragazzi, si amavano e non potevano urlarlo al mondo.
Proprio il giorno dopo i meravigliosi festeggiamenti, Elena decise, presa dal desiderio voluttuoso di quel 'grandissimo fidanzato che avrebbe voluto avere', decise anche con la benedizione di Marco di scrivere una lettera ai suoi genitori in cui raccontava cosa gli fece provare di positivo o negativo Vito, scrisse anche la sua decisione finale, ovvero RIPRENDERSELO.
LA LETTERA RECITAVA:
- 5/05/2023 ore 20:31
Cari mamma e papà, lo sapete non sono mai stata brava a parlare. Infatti l'ho sempre fatto con un libro stracciato aveva sempre bisogno dell'interprete data questa mia difficoltà di comunicazione. Ho deciso di scrivere sperando di essere chiara, di essere capito ma soprattutto di non essere aggredita ancor prima di iniziare a parlare. Ora inizio a scrivere.
Dal 28 marzo sto una merda una vera merda, pensavo che dopo i vari Giulio e Claudio, avessi trovato una persona meravigliosa, uno che mi voleva veramente bene per come ero realmente. Per ciò che avevo e non, per il mio carattere orrendo che gli ho più volte fatto capire dicendogli:" non sono sempre così. Sono scontrosa, timida, spesso nervosa, non sono perfetta." A lui piaceva ugualmente, mi aveva accettato per le mie strane passioni calcistiche e per la mia voglia pazza di studiare. Infatti mi diceva sempre:"tu devi riposarti, devi stare calma, devi stare tranquilla e devi pensare a te. E basta studiare prendi un giorno per te".
Era un ottimo ragazzo. Avete presente il complementare il tuo e di papà, ecco che l'avevo trovato.
E cos'era? Moderno, bello, ammetto che poteva non piacere ma a me piaceva. Era un super vivace, una uragano, infatti io lo chiamavo "uragano". Lui aveva cambiata e in meglio. Mi spronava a dare di più, ad essere di più e non voleva cambiarmi, ma voleva migliorarmi.
Io in cambio, volevo renderlo un ragazzo felice, non che non che non lo fosse, ma volevo renderlo come l'avevo conosciuto, uno vulcanico e pazziariello.
Certo ho conosciuto Vito serio, quello vittima di errori non suoi, quello fragile, triste che avesse un vuoto. Ho conosciuto anche quello.
Quante volte ho pensato è colpa mia, non gli dò abbastanza ascolto, non gli sto vicino, non sono presente. Lui purtroppo non mi ha aiutata, non si apriva e non era facile farlo.
Molto spesso mi sono chiesta cosa avesse, cosa lo tormentasse, infatti gli chiesi tutto più volte, senza ottenere nulla. Mi ricordava spesso quello che già facevo io, non parlare e tenere tutto dentro, poi arrivavate voi che tiravate col contagocce.
Sono stata persuasiva. Infatti mi raccontò un po' il 15 marzo della situazione familiare. Mi disse che il padre lo aveva abbandonato a 14 anni. Io non sapendo la verità, che ho creduto ci rimasi una merda.
Glielo feci capire, lui disse "Io ormai sono abituato tranquilla, fa male più a te che a me! "
A Marzo gli chiesi Il lavoro della mamma e il suo nome, lui mi disse non definito. Io pensai:"Vabbè sarà proprio povero in confronto a me che ho i genitori che lavorano o si vergognava del lavoro della mamma" Il 23 marzo mi fece parola del padre, giusto perché io sono figlia a mamma stalker, quindi decisi di scandagliare anche per una curiosità. Ormai si era capito, eravamo cotti entrambi, sembravano due scemi. Io non ero riuscito assolutamente a star calma, ero veramente felice. Lui era bello molto. Del padre mi disse che viveva da una parte che non conosceva, aggiunse che un mese prima, a Febbraio, lo aveva visto. Mi raccontò che gli disse:" con te io gli disse con te io non voglio avere niente a che fare o ci sei sempre o niente." A Febbraio lui si meritava una faccia tanta di schiaffi e di tanti v********* all'ora. Infatti mi rispondeva tardi ai messaggi e poi spariva dai radar.
A marzo ci siamo ritrovati di nuovo.
Io sono stata male dopo che ho appreso ciò che abbiamo letto sapere che la madre e il padre sono due narcotrafficanti mi aveva fatto male, mi sentivo male in un incubo.
Avevo perso quello che avevo costruito in tre mesi finalmente io avevo trovato quella pace e quella serenità di cui avevo bisogno. Avevo perso il mio centro di gravità permanente. Infatti esisteva solo lui, non c'erano seconde scelte, mi ero decisa con lui non l'ho mai stessa. A lungo andare ho vissuto con i sensi di colpa per avergli mentito, non volevo fossi giudicata p******. Vito era buono e non meritava le bugie. Ci teneva molto a me ed anche io.
Marco che sapeva tutto dal giorno X fino al lutto mi consigliò di essere sincera con lui. Io sentivo di dirgli la verità, forse volevo pure ricominciare nonostante tutto. Diciamo la parte inconscia di me pensava questo, mentre quella conscia però voleva solo essere onesta con lui.
Per me ha significato molto fare quel passo, non è stato facile sentire per l'ultima volta al telefono la sua voce. Però per me fu rassicurante sentire la verità, pur dovendo sentire tutto quel mare di tristezza che si teneva dentro.
Quello che mi fece malissimo fu:"Adesso che facciamo come rimaniamo?"
Qui ho capito che entrambi ci volevamo ancora e allo stesso identico modo. Evidentemente si aspettava chiarimenti da me, poiché non mi aveva bloccato in telegram perché sperava mi facessi viva.
Non so se effettivamente entrambi aspettavamo questo. L'unica cosa che so è che eravamo rimasti sospesi, sentivamo dentro di noi che non era finita realmente. Quando mi ha chiesto "Come rimaniamo?" Dopo aver fatto una normale pausa,
gli ho fatto però capire, senza supplicare come pensi tu mà, senza essere ridicola che ci tenevo ancora a lui. Purtroppo data la situazione dovevamo finire, gli ho spiegato che sono stata male, che non riuscivo a studiare, che ho passato l'esame di filosofia nemmeno so come. Ero distrutta psicologicamente. Gli ho raccontato che non riuscivo più a parlare con Armando (Pirra) per voi che non sapete i nomi. Vito mi ricordava lui era una cosa psicologica erano molto amici. È stato proprio Armando che ci ha spinti a vedersi il 23, sennò chi lo sa che sarebbe successo.
Lui zitto ascoltava calmo, non so cosa gli passasse per avere sempre il momento, poi parla e inizia a dire cose schifose tipo:"Io sono una m****. Non sono buono. Stammi lontano lontano porto guai. Lasciami perdere. Hanno ragione i tuoi." Chi era il vero Vito? Quello conosciuto o questo fragile fatto piccolo. Naturalmente mi ha fatto mi ha fatto piangere, confesso. lo, se l'avessi avuto vicino, l'avrei abbracciato più stretto del 23 Marzo sicuro.
Lui è stato onesto, ancora diceva che sua mamma non c'entrava niente, che era innocente vittima di suo padre. L'unica sua colpa è stata innamorarsi di suo padre, di quell'uomo. Vito ha giurato che erano tutti e tre puliti ed onesti, solo il padre era la mela marcia. Loro tre non sapevano nulla del padre, né dove abitava, né cosa faceva.
Lui dava ragione a voi, dicendo che non biasimava voi per la scelta fatta e soprattutto apprezzava me che gli avevo detto la verità, che avevo avuto coraggio. Mi ha detto:"Il fatto di Mirko tanto io avevo capito che era una bella colossale. La verità, quella me la potevi dire al 28 e ti avrei spiegato. Immaginate con la voce che aveva, tutto convinto, quello che se la credeva e se la tirava. " Non poteva essere che ti trovavi un altro dall'oggi al domani o che tutto quello che avevamo vissuto era una parentesi, non poteva essere."
Poi siamo ripassati in chat telegram. Tutto il prima era al telefono è stato lui a farmi la chiamata, lui voleva spiegarmi. Io non gli ho chiesto niente.
In chat scrive:"tu di me pensa quello che vuoi. Io, mia mamma e mio fratello siamo le persone più oneste al mondo. Siamo puliti. Mia mamma è la persona più onesta del mondo. Se potessi mi taglierei un braccio per quello che ha vissuto. Spero un giorno di poter fare qualcosa di buono per la mia famiglia, voglio ripulirla."
Dopo questo messaggio, dove gli ho ribadito che non volevo andasse così, che mi dispiaceva, dove mi scusavo di nuovo e dove mi sono veramente aperta dicendogli non è giusto che dobbiamo pagare per gli errori di altri. Qui lui mi ha scritto:" non è giusto, devo pagare solo io non tu"
"Tutti siamo di passaggio, io in fondo lo ero."
"gli rispondo di no" Poi finiamo con un messaggio "Sono stato felice con te"
io gli rispondo:"Eh. lo so, anche io."
Io e la mia convinzione spaventosa, mi faccio spavento da sola. Mi viene da pensare che sono così perché capisco di averlo perso. comunque non ci bloccavamo poi io l'ho bloccato venerdì perché me lo disse papà. Lui mi sblocca su WhatsApp, io no sembra che ha chiuso sembra che ho chiuso ma non è così. Non è facile, io ci non ci riesco mi manca.
Ieri mi è mancato quando il Napoli ha vinto lo scudetto e lui era malatissimo come me. Infatti commentavamo tante volte le partite. Eravamo uguali, pazzi.
Sono contenta che abbiamo scoperto, però io ho perso la cosa più bella che avevo. Avevo voi, gli amici di Uni, ma io volevo quel tassello mancante. Vito era ottimo, era quello che mancava per farmi diventare completa.
Lo so che è tutto sbagliato forse non sono in me, forse ho un'età e voglio cadere per rialzarmi e sbagliare. Io ho sbagliato tante volte in passato ma non così, non ho abbastanza lividi pesanti per poter mettere una figura di m**** nell'album.
Io lo amo. Che ne so, sono pazza, incosciente, non lo so che c**** sono. Forse era davvero quello giusto e non voglio che scappi.
Sappiate che lui mi ha allontanato il 17 Aprile però non so se lo ha fatto per proteggermi, per allontanarmi, per abbandonarmi o se lo voleva davvero. L'unica cosa che so che ho subito avvertito è che non voleva lasciarmi. Voleva che stessi con lui.
Io lo farei. Ho paura di morire ma non voglio stare senza di lui. All'apparenza sembra che io stia bene, stia libera, che mangi serena e tranquilla. Ma non è vero. Dentro sto una m****, sto male, ho ancora le sue parole che mi rimbombano nella testa. Mi manca.
Mi auguro possiate capirmi, tutti siamo stati innamorati almeno una volta nella vita di una persona.
Ecco potete sicuramente capire. Forse sono una delusione di figlia, non sono quella che aspettavate, non sono quella che avete cresciuto con buoni principi, probabilmente. Non sono quella che credevate, forse pensate sia scesa così in basso.
Adesso però io sto bene, mi sento apposto con la coscienza.
Qualunque scelta farò, qualunque cosa sceglierò, so che voi ci sarete sempre.
Lo so.
Vi voglio bene,
Ele❣️ -
Scrisse questa lettera ai suoi per cercare di convincerli circa la reale natura di Vito.
Lui era onesto, pulito, diverso.
Non era come suo padre.
Di suo padre aveva solo il cognome, lui era identico alla madre in tutto, persino nel tono di voce e nelle battute.
Vi starete chiedendo perché Elena lo sa.
Quando parlavano al telefono spesso, Elena sentiva la madre parlare in sottofondo, era tanto gentile ed educata, si comportava da mamma amica.
Ricordava un giorno particolare in cui fece una battuta e sembrava effettivamente la versione femminile di Vito.
Elena secondo voi diede la lettera ai suoi?
Nooo ovviamente è ancora nascosta in un quaderno, disperso chissà dove, poi. Lei era inconcludente o meglio aveva paura di esternare il suoi reali sentimenti, per reazioni inutili o troppo eccessive dei suoi, preferiva stare zitta tenere tutto dentro, poi improvvisamente esplodere come una bomba o peggio implodere.
Ecco lei voleva implodere su sé stessa.
Non era folle, era solo incompresa, avrebbe voluto una possibilità da parte dei suoi, ma nulla era buono e serví, non volevano sentire ragioni.
Non era una situazione semplice era durissima ma lei voleva come si suol dire ABBRACCIARE LA CROCE e combattere, ma le fu praticamente negato, data la giusta paura che avevano i suoi per loro stessi ma principalmente per Elena e Sara.
I rapporti tra i Moretti non cambiarono mica eh, solo che Elena non sopportava i suoi. Erano diventati estranei per lei, più insopportabili del solito. A sue spese, purtroppo aveva imparato a diventare arida e cattiva ad usare la gente per i cavoli suoi. Non voleva proprio con i suoi genitori, però non riusciva a perdonarli per gli insulti di Aprile e per tutto ciò che le hanno fatto penare seppur per una giustissima causa!
Non li aveva completamente tagliati fuori dalla sua vita, assolutamente, però era più restía nel comunicare tutto ciò che le accadeva intorno. Ovviamente scoppiava per un non nulla, soprattutto con la madre, artefice della sua infelicità, della sua insicurezza, della sua tristezza, timidezza e tantissimi altri aggettivi negativi.
Alla faccia di aprirsi al mondo, Elena si era chiusa a riccio e non voleva più aprirsi.
Era diventata menefreghista e superficiale, già lo era ma si era acuito tutto adesso, provava solo dolore.
Perché proprio con i genitori che fino al 2023 le avevano dato tutto quello che una ragazza avrebbe voluto?
Era palese, Elena voleva Vito, l'unica cosa che non poteva avere né pretendere. Non era giusto questo odio verso i suoi genitori, era ingiusto, però loro non la capivano, né cercavano di capirla.
Quando le chiedevano:"Ele tutto bene?", lei rispondeva:"Sì va tutto bene, sto studiando adesso".
Era palese che mentisse.
Lei fingeva di star bene era così semplice, era costretta a non dire la verità perché sarebbe realmente morta, voleva farla finita inizialmente, non le sarebbe piaciuto morire per mano di altri.
Tralasciando i macabri pensieri di Elena, che era partita in senso negativo perché desiderava l'amore proibito che non voleva mollare assolutamente nemmeno nell'idea.
Marco tutte queste follie le sapeva, sapeva anche che non pensava nulla di questo scritto precedentemente.
Lei amava i suoi genitori più di ogni altra cosa al mondo. Aveva bisogno della loro approvazione per fare tutte le cose, soprattutto della madre e quindi erano importanti nella sua vita, lei ci teneva a tutti e due. Solo che capite, "stev ncazzat co munn".
Se la prendeva facilmente con loro, persone con cui poteva prendersela senza avere conseguenze drastiche.
Con chi voleva realmente prendersela non poteva, era inutile, là seriamente sarebbe potuta spirare.
Elena non riusciva a capacitarsi, lo amava ancora e se lo sarebbe preso per quello che era non voleva cambiarlo, voleva migliorarlo. Lo avrebbe accettato anche col padre che si ritrovava.
Era consapevole tutti avevano scheletri nell'armadio, tutti, quindi lei ci avrebbe provato.
Non riusciva a rendersene conto.
Lo aveva lasciato ed aveva fatto bene. Però non era giusto, non lo era affatto. Come se si fosse tolta una costola, faceva malissimo questo allontanamento, volontario sì, ma imposto da esterni ed il ragazzo pure lo sapeva.
Si sentiva a terra, depressa, che si trascinava per far tutto, già era magra, ma lo era diventata ancora di più.
La battuta d'arresto più pesante l'ebbe il 13/05 quando fece l'Eurovision Song Contest in tv. Decise di vederlo, poiché c'era Marco Mengoni in gara con Due Vite. Al momento dell'esibizione però pianse un pó, senza essere vista, ripensando al primo incontro con Vito, ripensando a quando era felice ed in ansia quella mattina.
Capí che ascoltare Due Vite le faceva male, lei era triste e nostalgica di quel momento. L'avrebbe voluto vicina a lei, sul divano di casa sua, fare come Marco e Francesca quella stessa sera.
Il giorno dopo si sarebbe potuta divertire, ma ok, il divertimento era nullo paragonato alle sua reale situazione.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Il CAPITOLO 6 è molto breve in confronto agli altri.
Ho preso atto di scrivere molto e di annoiare leggermente.
Il capitolo è dunque una sintesi dei due precedenti e fa da PRELUDIO al più importante da LEGGERE TUTTO, è il CAPITOLO CARDINE, IL CAPITOLO 7, È IMPORTANTE COME IL 4° ED IL 5°.
Poi capirete perché. STAY TUNED AND LEGGIT UAGLIÙ!
Io amo spoilerare ma non va bene, non posso, vi tolgo la curiosità sennò 😂😂😂.
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