CAPITOLO 23
Aprile iniziò in maniera parecchio scoppiettante... Ovviamente perché Elena e la famiglia evitarono di andare alla casetta di montagna a pasquetta poiché il padre faceva il turno di notte al lavoro e dunque rimandarono l'uscita di pasquetta a giorni dopo. Fu estenuante e diverso dal momento in cui la giovane stava sicuramente meglio rispetto all'anno scorso, poi si sentí con un' altra persona dopo un anno di tristezza estrema. Infatti l'anno prima Elena se la viveva male la pasquetta, aveva la morte nel cuore. Tutto le sembrava orrendo e senza soluzione, come se fosse un boccone amaro da buttare via, non ebbe tutti i torti ma come dicono gli antichi il tempo lenisce le ferite e dunque un anno dopo non si vedeva più nulla. Lei non credeva di poter guarire da una ferita così grande e tanto profonda, però dovette dare ragione al tempo, era guarita, inaspettatamente.
Scriveva quando poteva con Roberto, si sentiva fortunata ma con un quasi probabile dubbio:"Roberto era interessato a lei?"
Era prematuro farsi questa domanda, non era però così scontato farsi una domanda simile, alla fine anche Vito era interessato a lei, poichè faceva più o meno le stesse cose.
I due si scambiavano un sacco di messaggi divertenti ma il tutto era condito dalle conversazioni interessanti che avevano sull'università, sulle auto e sui motori delle macchine sportive Porsche, Mustang, Ferrari e Mclaren.
Elena si sentiva affascinata da un modo che non le apparteva, era camaleontica con la capacità di adattarsi, quindi forse ci riusciva bene a discernere la persona che era lei, dai ragionamenti e modus vivendi e operandi di Roberto (che lei assolutamente non condivideva).
Il ragazzo dal punto di vista delle esperienze, ne aveva avute molte. Vantava di un gran bel curriculum in effetti!
Roberto aveva avuto molte relazioni, non soltanto, ebbe il primo rapporto sessuale a soli 15 anni in estate con la più sveglia del gruppo (chiamata da tutti gli altri puttana poiché molto libera). All'età attuale, quasi ventiduenne ha avuto un sacco di donne, anche una donna matura, aveva una scopamica, ma in realtà più di una.
Ed è proprio questa ragione che mise in crisi Elena. Parlarono improvvisamente della perdita verginità e delle esperienze che la ragazza non ha ancora avuto. Parlavano liberamente di tutto, però lei non era serena a parlare di questo argomento, si sentiva bloccata. Decise di mentire sull'esperienza avuta, tanto lui non sapeva quale fosse la verità reale. Si sentí male a mentire però era l'unico modo per tenerselo ancora o comunque per mostrarsi già femmina fatta. Questa situazione mise in forte agitazione la ragazza che non riusciva a fare i conti col suo passato e con la sua inesperienza di fondo.
Roberto di fatti era uno che si godeva la vita, nonostante come dicesse ad Elena lui cercava l'amore vero, quello che ti faceva battere il cuore.
Elena forse nutriva una specie di interesse per questo tipo, poiché era diversa da lui, era più forte ma comunque cercava la persona giusta ma comunque la pensava diversamente dal ragazzo. Per questo forse i due andavano abbastanza d'accordo.
Il giorno dopo, il 2 Aprile, si portarono Giacomo e Monica i due sposini a Salerno, andarono a festeggiare la pasquetta il giorno dopo. La giovane Elena era diventata tutt'uno pezzo con la cintura GG, il jeans stracciato e le camicie o magliette nei pantaloni. Era cambiata un botto nell'abbigliamento, nel modo di portare i capelli che portava completamente sciolti e piastrati, lavati con lo shampoo e una maschera che li ammorbidava e li rendeva lisci e senza nodi. In questo nuovo look si piaceva molto di più in effetti.
Portava la camicia verde militare con la pistagnina, nel jeans accompagnata infatti dalla sua cinta, aveva un giubbotto di pelle blu, era più felice dello scorso anno, era pronta ad affrontare qualunque sfida, si sentiva libera. In ogni storia ig sentiva la canzone di Natasha Bedingfield Unwritten, si immaginava con Roberto. Le colpí profondamente come canzone ma non la sentí mai.
La gita proseguí presso la Salerno nuova, quella di Piazza della Libertà, quella più moderna e diversa, completamente trasformata e rimodernizzata, si ipotizzava che lì abitassero il presidente De Luca e l'attrice Silvia Mazzieri la moglie di Yuri Gugliucci. Sui citofoni dei grandi grattacieli non c'erano i nomi né i cognomi quindi fu parecchio difficile capire chi ci abitasse. C'erano i mosaici della città, dei paesi vicini tipo Vietri, Raito, il lido La Crestarella che si trovava a Vietri. Elena andò poi sugli scogli assieme a Giacomo che l'aiutò a salirci sopra. Fece la foto iconica con le braccia aperte ad angelo, segno di libertà e serenità, quella che forse dopo tanto tempo stava riaquisendo.
Andarono, come ogni tappa rispettata, a mangiare al Trianon, frittelle,impepata di cozze, pizza e bibite. Stavano scoppiando come palloncini talmente avevano mangiato.
Elena continuava a sentirsi, nei limiti dell'uscita ovviamente con Roberto, mentre Sara con il suo fidanzato su whatsapp.
Fu quella sera che si misero d'accordo per vedersi da vicino una primissima volta. Fu contenta, ma molto, molto agitata nel frattempo. Non sapeva come fare. Forse le piaceva e quella sera lo aveva capito. Andata in cucina non riusciva a toccare cibo, ma lo toccò pure alla velocità della luce, poi.
La ragazza comunque in quel periodo pensava a preparare l'esame di filosofia morale, ma non soltanto, si sarebbe dovuta dividere tra il corso di linguistica e quello nuovo di storia Romana due che ancora doveva iniziare.
A tenere compagnia ci pensava "Vanina un vicequestore a Catania" con tutti i suoi familiari, che fu la fiction che tra fine Marzo e tutto il resto di Aprile accompagnò la sua routine del Mercoledì sera.
Fervevano ad una certa i preparativi per il compleanno imminente di Sara festeggiato al Bar Giulia, il giorno 11 Aprile. Elena non sapeva cosa mettere, alla fine riesumò il vestito fucsia con i rombi e diamanti preziosi della comunione del cugino, messo di nuovo per fargli vedere la luce dopo quell'anno di merda vissuto. Voleva dargli una nuova veste, quella della felicità, ci riuscí alla grandissima. Era un pó turbata, ma forse mancavano pochi giorni all'esame era anche normale o forse.... Era nervosa per l'abito che portava, che nemmeno voleva mettere.
Da lí in poi si calmò e festeggiò come si deve, era contenta. Aveva avuto il numero chiesto al diretto interessato, Armando lo "psicologo" , lo aveva aggiunto e contattato quella stessa sera. Poi scoprí che aveva una fidanzata italiana chiamata con un nome strano di derivazione ebrea, credente come lui. Stavano assieme da anni, forse cinque.
Effettivamente Elena non lo sapeva, ma dall'immagine di profilo che aveva con la tipa doveva essere deducibile. La ragazza era identica a lei alla fine, bruna, con occhi castani e capelli castani e lunghi, non così tanto diverse erano le due.
Dopo la bufera iniziale si rilassò e tutto andò per il meglio.
Cazzo si avvicinava l'esame sempre di più, le notti da fare sui libri aumentavano ma era a - 2 esami alla fine del suo percorso universitario triennale, doveva stringere i denti un altro pò.
Il 19 Aprile si sentí con Roberto no stop, fu felice di avere il suo sostegno, oltre che quello del padre che sempre l'accompagnava ad ogni esame, poi da rito si mangiava il cibo cinese assieme alla famiglia a casa.
Quel giorno Elena arrivò tardi, la prof fece l'appello e il suo nome c'era, qualcuno lo aveva messo, ma chi?
Se lo chiese fino a quando Armando non le disse:"Ele ho fatto io il tuo nome e cognome alla prof."
"Ok. Grazie Armando. Senza di te probabilmente non lo facevo."
Un anno dopo l' ha salvata, mentre l'anno precedente voleva ucciderla per aver lasciato il suo migliore amico.
Come cazzo cambia il tempo, Elena ne fu contenta comunque. Sentiva che questo filo tra Vito, Armando, Claudio e infine lei non si sarebbe mai spezzato. Questo nonostante lei si stesse facendo tutta la sua vita completamente da capo. Quelle stesse persone che l'avevano fatta male, ad eccezione di Vito e Claudio, la stavano aiutando di nuovo. Forse in Pirra c'era del buono, lo ha dimostrato in questa occasione.
Giorgio che doveva fare l'esame, era assorto nei suoi pensieri, era tipo il primo che facevano insieme i due migliori amici. Lui aveva continui abbassamenti di voce ed era instabile, camminava avanti e indietro. Elena aveva ansia e conati di vomito, ma tutto sommato reggeva bene. Si metteva vicino all'amico a consolarlo, toccandogli la spalla, in senso di dolcezza e vicinanza.
Lui prese 30 e lei 24. Subito dopo lei avvertí Roberto, nemmeno fece caso che era passata nello stesso corridoio dell'esame di storia della filosofia, l'esame della disfatta. Non fece caso a niente correva per tutto il corridoio, come una bimba, col cellulare in mano lasciando audio a Roberto, poi scese le scale e raggiunse Giorgio al bar dove festeggiò il post esame.
Gli parlò del suo ormai innamoramento per questo nuovo tipo, lui acconsente, dicendo che fosse molto simile a lui come ragazzo. Lo vedeva simile a lui nelle caratteristiche fisiche e nel carattere, da come Elena gli aveva raccontato, era un timido strano, non prendeva l'iniziativa però il suo aver avuto esperienza parlava praticamente da solo.
I due amici erano contenti, finalmente potevano rilassarsi. Lui disse:"Mo putimm pensà e femmene e all' uommn. Siamo liberi". Ancora parlavano di Mattia e di Ettore l'amico, che praticamente era la cotta segreta di Giorgio, che sicuramente lo preferiva all'amico Mattia, che visto vicino a lui, sfigurava in bellezza e presenza.
Elena invece si sentiva rinata, con un pensiero in meno. Era serena nonostante il pugno allo stomaco improvviso, che generalmente si toglieva dopo l'esame, andato bene o meno.
Dovendo andare poi a prendere con suo padre il cibo cinese, salutò Giorgio.
Quella maledetta sensazione di pugno allo stomaco, non se lo spiegava però. Il post esame generalmente era caratterizzato da una sensazione di pace e beatitudine, tantissima voglia di mangiare fino allo sfinimento e dormire una notte intera.
Boh questa volta forse era solo oppressa e nervosa. Doveva dormire e ricaricarsi, mise nelle cuffie una playlist apposita chiamata 🫶🏻 simbolo che più usava Roberto in chat. Ci mise varie canzoni che gli ricordavano Roberto. Queste erano: After Dark, Bon Ton, Midnight City, Walking in the wire, Kryptonite, Ma quale idea, Chiagne, Panico, Cenere e Amore Cane. Queste erano canzoni che ascoltava di recente, un mix perfetto dedicato ad un'altra persona.
Elena non vedeva l'ora di seguire il nuovo corso col professore di storia romana due, il suo relatore di tesi. Sentiva il doppio onere, quello di essere attenta ma soprattutto studiare benissimo il materiale d'esame, dal momento che la responsabilità di prendere quel trenta a cui tanto aspirava, rischiava di metterla in crisi o a spingerla in ritmi mai sperimentati.
Lasciò con tantissima voglia il corso di linguistica, lasciandosi alle spalle tutte le vicissitudini dell'inizio dell'anno, ricordando anche i brutti periodi.
Stava guarendo e guardando al futuro, prima o poi doveva farlo.
Non vedeva l'ora di conoscere gente nuova, anche se per la maggior parte erano suoi colleghi che conosceva già. C'era solo una ragazza nuova che si rivelò importante per lei.
La giovane Clover, molto alta e magra era sempre gioiosa, gentile. Portava i capelli castani lunghi e ondulati, l'eyeliner sugli occhi, phard leggero e sempre rossetti accesi dal rosso al marrone. Una ragazza dolce e davvero buona che riuscì a far buttare Elena in un'amicizia inaspettata. Lei in realtà era più grande di lei di circa due anni, aveva seguito il corso con il vecchio professore di storia romana due, che poi cancellò il programma. Questo era il suo ultimo esame poi si sarebbe laureata in lettere moderne con una tesi su Arnaut e le memorie di famiglia con approfondimento sull'autore Magrelli.
All'inizio non si erano subito piaciute, forse Elena era sulla difensiva, è sempre così, avere a che fare con un Capricorno è un guaio infernale. È sempre così, all'inizio stanno sulla difensiva e poi si sciolgono diventando migliori amici, o comunque persone importanti all'interno della vita altrui. Clover per Elena fu esattamente così. In breve tempo divennero amiche.
Il 29 Aprile dopo che era andata a Sorrento come ogni weekend con la famiglia, decise di divertirsi e familiarizzare con questa ragazza. Solo dopo un caffè che presero insieme, a cui Elena la invitò quasi per scommessa, riuscì poi a fidarsi.
Fu così che in men che non si dica con questa si aprí, le raccontò due brutti episodi che l'avevano segnata. Non parlò subito di Vito.
Sedute al tavolo del bar di fronte alla Università Federico II, chiamata da tutti "la Centrale", poiché era la sede centrale dell'università loro, iniziarono comodamente a parlare dei cavoli loro.
Elena le disse:" Poi non l'ho detto a nessuno, è vero. Tu sei la prima ragazza a cui lo dico, poiché lo sanno solo Marco e Giorgio al momento. Mi scrivo con uno che studia qui, fa ingegneria gestionale e si chiama Roberto, ha la mia età su per giù ed è un gran tipo."
"Ah. Ecco chi è Roberto. Io credevo fosse quello della lezione!"
"Ah nono. Che io sappia quel Roberto è fidanzato.."
"Dal momento in cui ci stiamo sentendo sempre e con cadenza abbastanza regolare non so come interpretare questo. Conta che ancora non ho avuto opportunità di capire quando ci vediamo, ci stiamo organizzando comunque."
"Figurati io non sono così esperta. Ti posso dire che comunque un pó ci terrà o magari che ne so siete amici o non saprei, beh continua e vedi."
"Hai ragione. Ora come ora qualcosa non va. Questo è andato a Roma ospite a casa dell' amica Diana, studente fuorisede a Roma. Si sono baciati e sono stati assieme, almeno non si sono fidanzati. Però è stato un pugno allo stomaco. Mi devi credere. Ci sono rimasta male perché è stato tenero, ma allo stesso tempo crudo, me lo ha detto quando poteva stare zitto."
"Ah è dura quindi. Almeno si è fidato, pensa se non si fidava."
"Poi c'è un'altra cosa importante. Al mare conobbi il ragazzo che lavorava al tabacchi era bono da paura, lo stalkeravo senza seguirlo all'inizio, poi gli accettai la richiesta e addirittura ci scrivevamo. Ero sempre io a farlo per prima ma vedevo che lui mi scriveva rispondeva abbastanza puntuale, con faccine, cuore rosso e risate.
Di ritorno da Sorrento, gli dico che ero stata là, che ci saremmo visti la prossima volta sicuramente... Ricevo brutte notizie all'orizzonte purtroppo..... Adriano è andato a Roma, di dove era originario, è tornato a casa e fa l'ausiliario al Policlinico Gemelli. Io ovviamente gli ho augurato tutte le fortune del mondo, ma morivo dentro dalla tristezza immane.
Mi sono accorta che tenevo a lui quando era veramente troppo tardi per lanciarmi effettivamente in qualcosa di simile ad una relazione. Sarebbe stata a distanza ma per lo meno lo conoscevo, i miei anche ed era un tipo simpatico e tanto dolce. "
"Tutto in una volta, oddio. Wow. Non ti fai mancare nulla. Eh per non parlare di me poi. "
"Cioè?"
"Allora.... Mi scrivo con il mio vicino Alessandro. Non ci sentiamo soltanto... Abbiamo una relazione, cioè è una non relazione in realtà. Ci vediamo quando si può soltanto per stare insieme e poi niente di che. Lui non vuole legami, a me figurati va bene così. È iniziato piano, per poi finire in questo modo, come siamo adesso. "
"Wow. Sono stupita ti giuro però se ti va bene, è ok! Lui quanti anni ha?"
"Ne compie 31 ad Aprile, abbiamo 7 anni di differenza, io ne devo fare 24 ad Ottobre."
"Ah ok. Beh è molta differenza ma si può comunque contrattare, diciamo così."
"Si infatti non è proprio male. Nessuno nella mia famiglia sa che ci vediamo, mia sorella maggiore sospetta qualcosa, ma mentre sospetta poi non sospetta più."
"Ci credo. Aahh tu stai sempre attenta e sta tranquilla!"
"Ok.. Ci posso provare, ora andiamo a seguire sennò arriva prima il prof che noi."
"Ok!!"
Dopo aver pagato il conto andarono a seguire, registravano la lezione e poi facevano sbobine da mandare ai corsisti e non.
Il corso procedeva bene, le nuove amicizie pure, il professore era splendido e ironico come al solito, non c'era nulla che andasse male.
Gli altri giorni di Aprile non fecero lezione e si sarebbero beccati direttamente a Maggio, un nuovo mese, con un capitolo tutto da scrivere e scoprire per Elena.
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