CAPITOLO 22
MARZO DI MERDA O....
Eccolo qui il mese che Elena temeva, il mese difficile da smaltire, da decifrare.
Marzo il mese della disfatta che ha rovinato la vita di tutti in primis la sua.
Per lei era difficile trovare pace e trovare un modo per stare tranquilla e per lasciarsi tutto alle spalle, ma era davvero complesso per lei.
Per cercare di rilassarsi finí di vedere Emily in Paris, la serie 3, che aveva iniziato ad Aprile di un anno prima e decise di terminarla a Marzo dell'anno corrente. Fu una medicina per lei, almeno in parte sedò il suo malessere. Divorò Skam Italia, la sua serie tv preferita in assoluto. La sua preferita era la 1, dove c'era Eva, il suo personaggio del cuore.
La serie che stava guardando era l'ultima quella con protagonista Asia, la ragazza anoressica. Dunque veniva trattato un tema molto forte.
Tale tematica la toccava molto, poiché essendo "naturalmente magra" e "mangiando moltissimo non ingrassando" aveva paura di finirci dentro.
Spesso Elena, nei momenti di sconforto, disperazione e fortissimo stress da studio, rischiava di andare verso quella direzione. Era ovviamente coscienzosa lei, soprattutto forte a non finire in quel maledetto baratro. Infatti non ci è mai caduta e mai ci cadrà.
Grazie alle serie tv, che la rilassavano, cercò di non pensare a nulla, nonostante ricordasse tutto quanto, tutto ciò accadde l'anno scorso era stampato nella sua mente. Era un computer questa ragazza, era impressionante. Doveva dimenticare per andare oltre, per andare avanti. Non sapeva fare nulla di tutto ciò, come si fa?
Lo pensava, sperava chi lo sa che cosa, non riusciva a dimenticare niente di ciò che aveva vissuto un anno prima.... Forse stava sbagliando lei. Forse lui era ripartito... Chi lo sa. Elena aveva perso le speranze.
Non iniziò proprio bene il mese.... Il 3 Marzo fu seguita da altri amici di Vito. Lei accettò, cosa poteva fare... Andò agli scavi di Pompei e provò a rilassarsi, ma invano. Il dolore era con lei, quella maledetta sensazione di non dire nulla ai suoi non era proprio bella. Era una costrizione stare zitta ma lei doveva, doveva perché i suoi non l'avrebbero capita assolutamente.
Era incazzata col mondo, ci stava tutta l'incazzatura. Povera Elena. Voleva essere libera dopo un anno, ma in realtà si sentiva schiava ancora, ancora di quella persona e di quel pensiero, indirettamente lo amava ancora. Ma aveva smesso mai? Forse no.
Quello stesso giorno, oltre ai mille turisti, mille si fa per dire, beccò una signora che portava casualmente una cintura di Gucci dorata con la doppia G, come quella della madre del ragazzo. Anche Vito l'aveva, argentata però. Decise che a Napoli ne avrebbe comprata una... Argentata, come quella. Non voleva farsi male, voleva sentirlo vicinissimo, ne aveva bisogno.
Era un modo per superare forse. Non hanno mai chiesto perché la volle comprare, nessuno ormai lo ricordava più. Lei solo lo rammentava.
Le uniche sue medicine erano i suoi amici e le fiction in televisione che vedeva con i suoi in cucina. Infatti la ragazza solo al pensiero che il lunedì 4 Marzo sarebbe iniziata l'università, quindi la sua nuova vita l'avrebbe salvata. Altra cosa che l'aveva messa in salvo era l'inizio della fiction "Le indagini di Lolita Lobosco". Le piaceva tutto, dall'ambientazione, all'attrice che interpretava Lolita, ovvero Luisa Ranieri, per passare alle colonne sonore della serie che le mettevano un senso di pace, che tantissime volte ascoltava per risalire dal fondo. Le ricordava molto anche l'ultima serie vista quando sentiva il ragazzo e Claudio contemporaneamente un anno fa in Gennaio. Infatti se solo avesse pensato a questo sarebbe stata sicuramente male.
Il corso universitario di linguistica italiana che aveva iniziato a seguire era difficile, brutto e chi più ne ha, più ne metta.
Purtroppo le serviva per il futuro, doveva sciropparselo nonostante fosse uno strazio. Doveva fare di necessità virtù.
Non era l'unica a seguirlo, lo faceva con Monica, il fido Claudio, Giorgio l'amico di Claudio e Monica, Ludovica l'altra e gli immancabili Armando Pirra e Claudio Marino.
Infatti quelli erano una persecuzione‼️
Claudio e Armando provavano a farla cadere, ma assolutamente non ci sarebbero riusciti. Ovviamente le cadute che i ragazzi le infliggevano naturalmente erano tutte nella mente di Elena, non c'erano davvero. Era lei che pensava tutto ciò. Era lei che inconsciamente non era guarita da questa storia. Lei però doveva essere forte, doveva risalire dalle ceneri.
Le novità non sono finite qui... C'erano i ragazzi più piccoli, frequentanti il corso di lettere moderne al primo anno, che dovevano seguirlo obbligatoriamente e qualche studente erasmus a cui Elena non perdeva tempo a mettere gli occhi addosso. Queste cosette di poco conto le facevano sicuramente tutti, lei in particolare lo faceva soltanto per puro divertimento, non per qualcosa di serio.
Un ragazzo erasmus in particolare era biondo con gli occhi azzurri, quasi verdi forse, aveva barba e baffi, sembrava tedesco. I due si guardavano molto, senza parlarsi.
Poi ebbero occasione di parlare, scoprí che si chiamava Jacub Hulek, era della Repubblica Ceca ed era suo coetaneo. Lui era davvero bello, solo troppo straniero.
Tutto il restante Marzo per Elena proseguí bene, con i soliti fantasmi e con la compagnia degli amici fidati. Vari caffè non mancarono e varie stupidaggini tra amici pure, lei stava bene, di nuovo, sebbene fosse il "mese cruciale".
Andò da Barbero al San Carlo con il suo amico Marco, fu un'esperienza meravigliosa, finalmente sentí il suo idolo indiscusso. Elena era contenta, prese il biglietto all'amico e fecero molte foto al teatro. Lei non era mai entrata al San Carlo pur vivendo a Napoli, era bellissimo, grande, pieno di affreschi, era davvero un luogo d'élite infatti per un solo secondo si sentí come una damina del 700,accomodata al palchetto reale. Insomma era un'esperienza bellissima quella che fece con i suoi amici.
Elena tornò a casa ma quell'11 Marzo fece il terremoto e Sara era sola a casa, purtroppo lo sentí. Menomale che era a telefono col suo fidanzato e quindi aveva compagnia. Che ansia, fu sentito da Miriam e anche dagli zii che abitavano lontano da loro. La madre iniziò ad avere l'ansia poiché loro erano in viaggio e Sara da sola.
Tornarono ed era andato tutto bene, Sara prese un grandissimo spavento, il che era normale, l'ultimo terremoto lo fece nel 1980 e le due ragazze non esistevano ancora, non lo avevano mai sentito.
I giorni dopo furono forse semplici, forse normali o anonimi.
Nacque il figlio del suo calciatore preferito il giorno 15 Marzo e lei lo pubblicò nella sua Ig story perché era innamorata di Neuer follemente.
Tutta questa sua fitta bolla di felicità, di equilibrio. Bolla a tratti ridicola, sicuramente precaria si ruppe in un niente. Fu purtroppo semplice capire il perché... Due
furono i campanelli d'allarme.
Nelle sue scorribande di conoscenza universitaria conobbe un ragazzo chiamato Vito Cardone, un giovane universitario di Salerno, suo coetaneo. Lui era nato in Agosto, il 12, era del segno del Leone, era Bruno come il suo Vito, aveva barba e baffi come lui, anche il suo stesso nome. Aveva differentemente da lui gli occhiali da vista.
Tutto ciò non poteva essere possibile, ma lo era, purtroppo.
Anche se questo evento non programmato l'aveva turbata, fu contenta di conoscerlo, poteva essere un modo per sfatare il mito di quel nome, di quelle coincidenze ridicole che però facevano una prova enorme.
Non fu così semplice all'inizio sopportare quel nome e tutto quello che c'era dietro. Ne fu consapevole, gliene parlò addirittura mettendo le cose in chiaro. Per lei era normale parlarne, certo forse mettere in piazza tutti i suoi guai era un pó sbagliato. Secondo Elena però era giusto affinché potesse superare il tutto anche se era dura da digerire. Infatti per la giovane parlare era la medicina giusta per risolvere i problemi. Anche se questo significava mettere tutti i suoi guai in piazza.
A casa parlò con la sorella e Nonna Elena che subito la misero in guardia, ma lei non voleva fare chissà cosa, voleva solo essergli amica e in questo caso aggiornare la nonna che non sapeva nulla. Pensa se le avesse parlato dello studente erasmus della Repubblica Ceca, sarebbe morta in seduta stante!
In effetti le due si allarmarono solo a sentire il nome Vito associato ad una nuova persona. Però si allarmarono per nulla, come sempre, ma è stato meglio dirlo, conoscevano benissimo Elena.
La Nonna le disse:"Tu fai bene ad essergli amica, ma non aspettarti chissà cosa, cioè non caderci solo per il nome, la data di nascita dello stesso mese ed altro."
Disse prontamente Sara :"Elee ma cosa fai. Solo perché si chiama come lui ci cadi, non è logico però."
Elena sbottò:"Si, certo. Però dai. Io stavo raccontando a nonna che giustamente non lo sa.
Mi fai parlare? Ceh non sparare sentenze, senza far parlare la gente."
Stizzita aprí instagram e vide che Armando mise una storia, volle aprirla ma non la riusciva a vedere. Subito capí tutto... Nella storia c'era Vito e lui non voleva essere visto. Era ovvio che sentiva livore nei riguardi di Elena e non voleva che lei vedesse cosa stava facendo, se si stava divertendo, se era felice, se era fidanzato, se gioiva. L'aveva tagliata fuori. Forse se l'era pure meritato per come l'aveva trattato.
Ma lei non la pensava così, però.
Di ritorno a casa cercò di capire se fosse stata bloccata e alla fine, sì lo capí, chiese alla sua amica Monica di guardare la storia e inviargliela per vedere se c'era Vito. Lei però fu parecchio riservata non volle inviargliela, quindi non seppe se c'era Vito o meno. Si salutarono senza menzionare l'accaduto e con molti cuori.
La notte ci dormí su, ma non aveva niente chiaro in testa... Alla festa del papà, indossò un jeans e la camicia blu a righe, con l'immancabile cintura nera che mise in sostituzione di quella ancora da comprare.
Non poteva sapere che quel giorno si sarebbe trasformato, presto o tardi in un incubo da cui non sarebbe più uscita.
Arrivata al Chiostro la parte più antica dell'Università, dove c'erano le aule studio e molti amici da conoscere, vide Ettore il ragazzo più grande di lettere moderne che era pure bravo in informatica.
"Ettore buongiorno!"
"Uee" "Tutto bene?"
"Si dai. Sto un po' qui e poi vado a lezione. Studio un pó."
"brava, brava."
Mentre stava per andare, le vennero in mente due cose che il ragazzo poteva spiegarle. Lei si sedette sul muretto per stare più comoda. Ettore era già lì seduto, quando si sedette anche lei le porse una Margherita in segno di galanteria.
Elena chiese al ragazzo dopo essersi seduta:
"Ettore, scusa?"
"Wee"
"Per caso sai come si possono vedere le storie di utenti che si seguono ma che hanno bloccato la visualizzazione delle storie?"
"Cioè mi stai chiedendo se puoi vedere la IG stories di una persona che ti ha bloccato la storia eh?"
"Esatto."
"Allora puoi vedere tutto, devi solo sperare che il profilo sia aperto."
"Ah ok. Quindi facciamo una prova?"
"C'è un sito. Là basta copiare URL del profilo o ancora mettere il nome utente e hai fatto. Comme si chiamm chist?"
"Armando Pirra, sinceramente il nome utente non me lo ricordo. P Prova a scrivere il nome."
Ettore digitò e trovò tutto. Vide la storia e improvvisamente Elena non credette ai suoi occhi...
C'era Vito e l'amico Armando gli unici che conosceva. Lui aveva una mazza da biliardo, il giubbotto Blauer del loro appuntamento e non le sembrava più così bello come l'anno scorso, forse un pó più magro. Le fece strano onestamente vedere quella storia, che fece bene a non vedere da sé.
Ringraziò l'amico e gli disse:"Credo di aver capito che mi ha bloccato apposta. Probabilmente si è accorto che guardo le storie della madre, probabilmente gli uscirò sopra. Perché non la seguo, giusto?"
"Può essere che sia questo. Va beh ma tu stai tranquilla."
"Aahh tranquilla. Lo sai che ora inizio a star male, a non voler studiare, mangiare soprattutto. Lo sai o no?"
"Elena non dire stronzate e mangia. Fregatene. Mangia."
Arrivò Tiziana la sua fidanzata. Rossa con gli occhiali da sole e con gli occhi verdi, salutò Elena e prelevò il suo fidanzato.
"Grazie Ettore sei stato gentile. Ti ringrazio"
"Mangia."
Elena nel mentre fece vari audio a Fernando, l'amico suo di storia più grande di dieci anni e si sfogò. Lui la capí, le consigliò di fregarsene e andare avanti.
Solo durante la strada del ritorno deliziò ancora l'amico Giorgio e poi Marco.
Nel frattempo andò in aula studio alle catacombe giù, era arrabbiata, frustrata, triste, voleva piangere ma non riusciva a farlo. Stava malissimo, aveva ricordato tutto quello che successe l'anno scorso col ragazzo che paragonato al giorno stesso dell'anno attuale, le sembrò nullo e quasi fasullo.
Non pubblicò ancora roba per il padre nelle storie di instagram per ricordare la festa del papà. Non era dell'umore adatto, lo avrebbe fatto a tempo debito. Poteva farlo anche più tardi, era comunque all'Università a studiare.
Mangiò quel che riuscì. Tutto il toast al salame e pochi oreo. Non bevve il succhino alla pera. Aveva solo voglia di andare al bagno e vomitare. Non stava bene, anzi, era nervosa, depressa e incazzata col mondo, quel ragazzo dopo un anno le stava facendo ancora male.
In un momento di lucidità non solo pubblicò la foto con suo padre nelle storie, mise quella del suo diciottesimo compleanno, quando i due ballarono assieme. Scrisse sotto:"Auguri al mio 🐼-papà". Decise successivamente di cancellare ad uno ad uno tutti quei maledetti bastardi degli amici insopportabili di Vito. Elena soltanto dopo aver cancellato tutti i vari coglioni che la seguivano si era calmata, quasi è rinsavita, ma solo per poco.
Appena si fece l'ora di andare ai corsi e salire i piani per arrivare all'aula di linguistica, sbatté tutte le porte e buttò violentemente il fazzoletto del toast nella pattumiera.
Era agguerrita, ripeteva sempre:"Mi devo trovare Pirra avanti, ah sì, mo gli faccio vedere quello stronzo maledetto. Maledetto perché.."
Inveiva contro Armando, aveva ragione in qualche modo, però in un angolo del suo cuore sapeva che era stato Vito a dirgli di bloccarlo, quindi Armando c'entrava a metà.
Arrivata in aula con occhiali da sole e una foga non indifferente, si diresse verso Monica e Claudio, cercando di capire se quell'essere di Armando con quella risata da stupido, era in aula e la stesse guardando.
Parlò con gli amici, ma improvvisamente scoppiò a piangere, Monica e Claudio le diedero un fazzoletto e manforte per farla calmare.
Disse loro:"Ma se io sto provando a vivere, lui perché dopo un anno mi blocca e fa ancora queste cose? Allora mi pensa ancora? Ma io come devo fare? Non è giusto ma perché?" "Monica ho capito. Mi hai voluta proteggere, ecco perché non lo hai fatto. "
"tu non ci pensare basta."
"Se ci pensi diventa deleterio Elena" disse Claudio. "Forse avete ragione voi. Provo a distrarmi".
Si accorse del pianto solo una donna più grande di loro, che menomale ebbe la decenza di non chiedere niente.
Armando non la vide piangere e forse fu bene così.
Seguirono la lezione e il pianto diventò forte risata per le stupidaggini di Claudio durante la lezione di linguistica.
Elena se ne andò da sola dopo la lezione, parlò con Giorgio e Marco di tutto ciò che aveva fatto quello stronzo di Vito e decise di rendere un caffè per rilassarsi.
Nel mentre vide i ragazzi d'arte e li abbracciò. Vide Ettore, Vincenzo e Anna Vita, che furono dolcissimi con lei. Anna Vita le disse:"Ma come stai bene!! Ciaooo" "Grazie mille!!"
"Ma qui ci manca una testa o sbaglio raga?, Dov'è Mattia?"
"Sta seguendo un corso." "Ok salutatemelo."
"Ciaoo Ele!"
Dopo questa breve avventura che l'aveva fatta rilassare un pó e tornare alla spensieratezza, riprese a fare gli audio agli amici, ricandendo nel suo sconforto. Ecco che commentava:"Ma non è normale è un bambino. Che cazzo ha fatto. Cioè Giò.... M fa parlà sul a me stu strunz."
"Ae. Hai ragione. Tu nun t preoccupà. Sta calma. Io ci sto."
Poi riprese con Marco, una volta arrivata in stazione. Ascoltò i suoi vocali e poi ne fece altrettanti.
Andò dalla nonna a cui raccontò tutto. Pianse e mangiò gli oreo, bevve succhino alla pera. Fu un palliativo, ma non le scacciò la tristezza. Mangiò l'hamburger con la lattuga il suo cibo preferito in assoluto, ma lo mangiò con conati di vomito e quindi quasi inutilmente.
Forse due cose che la fecero rilassare furono:Il messaggio di Tommy Caputo che le rispose che la colonna sonora da lei cercata era in lavorazione, sarebbe stata pubblicata ma non in album riconducibili a Lolita o altre serie. il compositore di Lolita le rispose ad un messaggio a cui nemmeno credette di essere risposta, tanto è vero che glielo eliminò, poiché fu risposta prima dall'altro compositore Santi Pulvirenti.
Questo per lei fu motivo di gioia e vanto, non capita tutti i giorni che i tuoi compositori preferiti, che diventano parte del tuo mondo, rispondano ai tuoi messaggi, quindi si risollevò.
Il secondo motivo di rilassamento fu la serie tv Rai Studio Battaglia, che vedeva con sua madre e sua sorella.
I giorni dopo trascorsero anonimi seguendo lo stesso copione. Il 21 iniziò a scrivere la tesi e il 22 andò dalla dentista accompagnando i familiari e sua sorella Sara.
Dovendo aspettare tutta la folla, cazzeggiò su instagram sull'account studentsunina. Infatti commentò uno spott di un utente che aveva scritto: Qualcuno si è fidanzato grazie a spotted?
Elena rispose aahh wa ci sta qualcuno che mi spotta?
Poi andò a casa.
Vide che un tale Roberto Bontempi l'aveva spottata, scrivendo... Ormai ti hanno spottata. Lei disse:"Ma io scherzavo, in realtà"
"Ormai lo hanno fatto."
C'erano altri tipi ma lei scelse a sensazione Roberto.
Vide il profilo privato ma era un gran bel ragazzo onestamente. Un futuro ingegnere gestionale, con la passione delle macchine sportive, Porsche su tutte.
Le inviò il segui e alle 18:00 del 22 Marzo Elena iniziò una nuova vita, cercando una pseudo felicità.
Parlarono presentandosi, fu davvero bello perché sentí la felicità di nuovo, si sentí di nuovo viva, con la pace che forse dopo due giorni si andava togliendo.
"Ormai ti hanno spottata"
"😂"
"Piacere Roberto"
"Piacere Elena "
"Che fai di bello?"
"Sto studiando anche se è noioso, tu?"
"Idem. Sei ancora in sessione?"
"Si. Quella straordinaria di Aprile 🙄, infatti ho un esame ad Aprile."
"In teoria sto seguendo i corsi del secondo semestre." "Tu in sessione?"
"Anche io sessione straordinaria haha" "Però ho iniziato a seguire i corsi anche se seguo un corso del primo anno, uno del secondo e uno del terzo" "Sono ad un passo dall'esaurimento nervoso"
"Uhhh pure io. Tracollo psicologico 😂"
"Gesù ingegneria 🙄, ma come fai?" disse Elena.
Lui le rispose:"Penso ai soldi, la Porsche non si compra da sola"
"Giustamente, brav. Mi hai dato un'ottima risposta"
Era l'unica risposta possibile, sennò ero diventato pazzo. "
"Te che fai, lingue?".
"Nah, ho fatto il linguistico al liceo, inglese, francese e spagnolo, ma le ho odiate. Ora faccio storia."
"Vabbè alla fine anche io, odio i docenti haha, odio tutto quello che faccio e figurati la mia memoria non aiuta."
Elena rispose:"Beh la maggior parte delle volte la mia memoria purtroppo aiuta😂"
"Beata te haha"
"Quanti anni hai?"
"21,tu?"
"Io 22."
"Io a tratti ne ho 12. Sei 01?"
"No! Sono 02.."
"Dunque li hai fatti di recente."
"Si esatto il 16 Gennaio, tu invece quando li compi?"
"Il 13 Ottobre."
"Oddio. Oddio bilancia no. 😂"
"Siamo così pessimi? Hahaha"
"dipende dal giorno. Va beh ja in realtà non mi piace molto come segno 😂"
"Ah quindi tutto dipende dal giorno."
"Why?"
"Io non ci credo all'oroscopo sinceramente. Credo solo alle caratteristiche dei segni"
"Dimmi le mie, vediamo se sono azzeccate."
"Secondo me sei un pó pazzo, una persona simpatica.
Hai una vita pienissima ma per amici, parenti ci sei sempre. Come la mia amica, lei è bilancia, fa esattamente così😂."
"Ma si dai credo di essere simpatico. Si sono un po' pazzo."
"Vediamo un pó a me?"
"Va beh sì ovvio. Però prova prima tu e poi ti dico se azzecchi."
"Allora secondo me sei una tipa molto, troppo disponibile per gli altri e simpatica. Aggiungo che forse perdoni tutti ma non ti fidi facilmente."
"Ci sta sul fatto di perdonare non lo so. Sono buona ma se ricevo sgarbo cavoli amari." Fece una pausa poi scrisse. "Però non sono brava a perdonare i miei errori 🥹"
"Quindi questi errori che dici saranno capitati, perché non riesci a perdonarti, non sembri una persona che sbaglia di proposito."
"Eh perché ho fatto una cosa brutta. Mi dispiace per come è andata"
"Ti va di parlarne?Tanto non giudico mai io."
"Non lo so 🥹, so che non giudichi. Non so se ce la faccio."
"È una cosa brutta e non irreparabile però brutta."
"Non insisto tranquilla. Ma se è riparabile forse non è così tanto brutta " disse Roberto gentilmente.
Elena vuotò il sacco.
"Ho dovuto lasciare il ragazzo con cui per giunta non ho conosciuto meglio diciamo così. I miei genitori sono stati bravi che hanno trovato delle cose che erano catastrofiche sui genitori del ragazzo(roba orrida).
Io ho dovuto farlo per me, per salvarmi. Ho inventato di avere un altro che logicamente non c'era. Non volevo ma dovevo.
Nemmanco un mese dopo lo ricontatto dopo che ci siamo mollati. Gli ho detto tutta la verità senza dirgli la verità vera. Lui va beh se sfoga, mi dice che sia lui, che madre e fratello sono onesti, che non hanno nulla a che fare col padre, manco sanno che fa. Alla fine non mi chiede di scegliere perché capisce che sono stata brava a dirgli la verità. Dovevo fare ciò che volevano i miei genitori, cioè lasciarlo anche se palesemente non volevo. Lui mi dice come rimaniamo? Io gli dico che devo lasciarlo. Ti amo non glielo dico. Ci siamo visti solo una volta, una volta e vedi che è successo.
Poi ci blocchiamo. Non è finita qui."
Continuò ancora: "Entrambi ci facciamo un Aprile di merda. Ci vogliamo è così palese ma insieme non ci possiamo stare.
Sono una che ha una faccia che parla, quindi ho iniziato ad avere crisi d'ansia, conati di vomito, non ci dormivo più, mi rimbombava la sua voce in testa che faceva vittimismo e che giustamente stava a pezzi. Non si era mai sfogato con nessuno. Io ero la prima. Nessuno sapeva che il padre faceva, picchiava lui, la madre e il fratello. Hanno vissuto onestamente nonostante anche la madre sia stata incriminata.
Il padre gli ha rovinato la vita, ma lo ha fatto anche a me indirettamente. Me lo ha tolto.
Alla fine parlo con i miei, che hanno una reazione di merda, mi capiscono, ma non sanno che lui mi amava e che voleva che fossi sincera con lui. Pensavano che fossi senza dignità ad averlo ricontattato nonostante lui avesse una vita piena di amici, pensavano si fosse scordato di me. Non sanno la verità proprio loro."
Scrisse ancora:" Il mese dopo ancora ci ricado. Lo sblocco e faccio l'uomo della coppia. Vedi un po che coraggio. Voglio fare l'amante. Però sono io stessa che non reggo, tutto dura 2 giorni. Non reggo la pressione addosso non mangio serena, non guardo film serena. Mi intossico soltanto. Mamma capisce che qualcosa non va. Fortunatamente non si prende il mio cellulare per leggere e non fa niente di tutto quello che se fossi stata io avrei fatto.
Lo amavo ma non ce l'ho fatta. Lo blocco senza spiegare. E il giorno dopo bombardo i miei amici di uni per il conforto che non meritavo probabilmente. Mi sono sentita una poco di buono. Non è stato corretto il mio comportamento. Mettiti nei miei panni e vedi un po' cosa si prova ad essere figlia di persone oneste che si infatua di uno alquanto onesto ma figlio di... Sporcavo l'onore della mia famiglia se mi ci mettevo.
Però facendo così ho distrutto il mio desiderio più grande, lui. Solo perché era giusto che lo facessi non perché volessi."
"Mi ha sbloccata su whatsapp e teleg in estate. Insta no. Io ce l'ho bloccato ovunque.
In questi giorni un mio collega amico universitario anche suo, mi ha bloccato le storie perché c'era lui. Io ero convinta infatti sì. Ho visto in anonimo la storia e ho cancellato tutti i suoi amici che nel frattempo mi seguivano su Instagram chissà perché.
Perché maledetto dopo un anno mi blocchi la storia? Vuoi odiarmi e non ci riesci, o ci tieni ancora e non puoi avermi, come me?"
Roberto le chiese:" Lo ami ancora?" Elena gli rispose: "Forse."
"mmmm. Io ti capiscoAnche io ho avuto una storia amorosa molto turbolenta per ragioni diverse, quindi ti capisco.
Però posso capire il senso, a me era un problema di distanza. Ti spiego meglio a breve magari."
"Forse è senso di colpa verso di lui. Avrei dovuto parlargli dirgli la verità quel maledetto lunedì invece di piangere e non mangiare e stare con i miei amiciiii" "Invece di stare bloccata in stallo dovevo essere sincera dirgli: Vito ho paura aiutami.
Non reggo la situazione."
"Ti senti in colpa per non aver detto subito la verità dici?"
"Sì anche. Non solo. Mi sento in colpa per non avergli detto che avevo paura e ansia. Che temevo i miei. Ceh la verità tutta intendo. Che vigliacca e senza palle. Povero ragazzo gli ho spezzato il cuore. E mi sento una merda."
"Non puoi incolparti, che tra l'altro non hai scelto tu. Non è colpa tua che ti sei trovata in una situazione più grande di te"
"Lui diceva non posso scegliere. Mi ha protetta. Ha scritto se dico così è per proteggerti secondo te?
Mi amava. E forse mi ama ancora."
"Ho combattuto fino alla fine per la mia lei. Sicuramente avrai la tua occasione per combattere, certe volte capita dopo anni, Magari un giorno arriverà il tuo momento"
"Aahh. A me sembra una fanfiction figurati in realtà è la mia vita." "Voglio sapere di te."
"Te lo dirò stasera." "Va bene poi non ti dimenticare."
Elena continuò con le pare solite... "Ho sbagliato secondo te, mi vedono come la puttana di turno, perché ho avuto il divieto di non dire nulla ai suoi amici, quindi loro sanno che sto co uno e non è vero."
"Non hai sbagliato perché è una situazione difficile, non è colpa tua. Ha sbagliato lui se i suoi amici ti giudicano in tale modo."
"Te di dove sei?"
"Io vengo da un paesino vicino ad Avellino, te?"
"Io di un paese vicino San Gregorio"
"Ah quindi stai proprio a Napoli, Napoli."
"Esattamente, ora sto dalla dentista e scusa se ti risponderò tardi."
Era contenta, forse quel 22 Marzo fu bello, aveva trovato un amico o una persona con cui sfogarsi. Si sentiva a suo agio con lui, si sentiva capita e ascoltata.
Era serena, dopo molti giorni di depressione. Era riuscita almeno in parte a calmarsi, provò a non pensare che il giorno dopo era 23 Marzo, il SUO GIORNO.
Sabato mattina si vestí con un jeans, una camicia a quadroni e indossò gli stivaletti di quel giorno. Andò a fare la spesa con i suoi, poco pensò al 23 Marzo, ascoltò in macchina la canzone di Geolier e Ultimo, l'ultima poesia, ascoltò 100 Messaggi di Lazza e Ma Quale idea. Le piacque nonostante stesse in quel modo. Probabilmente pensò che Roberto non sarebbe tornato minimamente però si dovette ricredere.
Stava nervosa. Direi che un anno dopo era pure normale no? Ci sta, ci sta. Al pranzo fu un'ecatombe mangiare un banalissimo panino con salame ed olive. Fu un supplizio, ma riuscí a farlo, dopo tutto la nomea di Elena era quella di soffrire senza che nessuno se ne rendesse conto, poi tornare forte.
Fu salvata da un ragazzo di università, Mirko, un ragazzo simpatico, però un pó stranuccio. Lei aveva sempre pensato che avesse un debole per lei, dal momento che la telefonava spesso. Può essere che era anche da solo e voleva compagnia.
Nel mentre scriveva con Roberto su Instagram, cercò di non pensare a nulla di negativo fu un bene forse.
Proprio quella sera uscì per Napoli con la famiglia e quegli amici del ragazzo della comitiva di Sara estiva. Vide la famosa Via dei Mille, dove c'erano negozi famosissimi come Gucci, Luis Vuitton, Dior. Proprio là, da Gucci, andò a comprare la cintura che pagò 245€.
Il ragazzo le raccontò tutta la sua bella e romanzata storia d'amore infinita sicuramente. Fu strano sentirsi in empatia con un ragazzo appena conosciuto.
Le mandò degli audio, forse 4 in cui le raccontò che era fidanzato con una tipa che era ossessiva, possessiva, gelosa e tanto insopportabile. Lo controllava e gli guardava il cellulare, sapendo il codice PIN. Ancora si inventava situazione brutte come cancro al seno o altro per tenerlo con sé.
Le raccontò che nella pausa che aveva preso da quella ragazza, ne conobbe un'altra e si baciarono. Erano all'epoca solo amici, con questa francese di Montpelier che aveva padre italiano però. Poi si misero per un pó e si lasciavano e prendevano continuamente. Aveva una migliore amica che faceva scienze della formazione con cui si è baciato e con cui aveva condiviso tutto, tranne il sesso, che è un atto sacro da non condividere con i migliori amici.
Aveva un sacco di scopamiche e molti amici, migliori amici che chiamava "best".
Elena era affascinata da questo ragazzo poiché era tutto ciò che lei non era il che simboleggiava la teoria degli opposti che si attraggono.
Effettivamente aveva ragione il ragazzo, mai confondere sesso e amore, ma mai sesso col migliore amico o amica, per giunta.
Ascoltare tutte quelle cose ad Elena fece piacere perché il ragazzo coesisteva bene con la sua indole tranquilla e mite, forse si sarebbero realmente attratti.
I giorni passarono apparentemente veloce, Elena continuava a sentire Roberto e tutto procedeva bene. Stette zitta con tutti i suoi amici, tranne con Giorgio e seconda battuta Marco.
Apprese che Roberto studiava ingegneria gestionale ma prima di questa qui, si era iscritto a meccanica, proprio come aveva fatto Marina, la cugina di Elena.
La domenica sera dopo la doccia, affiancata dalla playlist di Sanremo che normalmente ascoltava durante la doccia, dopo la solita depilata col rasoio assieme al bagnoschiuma Elena riprese la chat con Roberto mentre abilmente provava da sola a piastrare i capelli. Solo scottandosi e senza chiedere aiuto a sua sorella o sua madre, avrebbe imparato da sola. Così fece.
Nel frattempo ascoltava amore cane di Emma e Lazza e le partí subito il ritornello: "Ma dimmi dove vai la notte, in bilico forse io non so se farsi male a volte, fa luce, una dinamo. E negli occhi c'è ancora, se l'amore è un cane che viene dall'inferno, o se si è nascosto dentro un posto
che non è mai la notte"
Leggeva la chat in cui il giovane di sua spontanea volontà le raccontò le vicende della sua famiglia, lei ne fu tanto sorpresa.
"Mio nonno era un panettiere, aveva una panetteria dove lavoravano mio padre e mio zio. Poi mio nonno è morto, si è ammalato di cancro e ha dovuto chiudere, mia nonna ha preso la pensione di mio padre, che è morto a 46 anni, si chiamava Roberto come me. Mio zio ha continuato a lavorare in una panetteria, mio padre vorrebbe aprirla però non lo fa. Lui lavora la notte, fa tipo come Bat Man. Lui fa il pane e lo vende alle panetterie o ai supermercati, mia madre è casalinga. Mio fratello è fidanzato e fa economia."
"Davvero? Allora fammi una baguette, la amooo. Wow che storia." ora ti racconto la mia.
"I miei genitori abitavano nella stessa parte, si cinoscevano da sempre in effetti, però non sanno come si sono effettivamente conosciuti se vai a chiederglielo. Lui è medico lei è avvocato civilista, però entrambi erano figli di persone umili, due casalinghe e uno che aveva officina elettromeccanica e l'altro che guidava i treni, nell'Atan. Loro si sono riscattati il che è un bene, proprio come voi due nella vostra famiglia. Mia Nonna Agnese è morta di cancro, io non l'ho conosciuta, mio Nonno Marco ugualmente, però l'ho conosciuto è morto ad 89 anni. I genitori di mio padre sono qui, infatti mia nonna ci cucina un sacco di cose a cena perché andiamo a mangiare da lei tutte le sere."
"Bellissima storia."
Fino a questo momento nessuno si era spinto oltre mai a chiedere tutto ad Elena circa la famiglia o ancora a parlarne liberamente. I due giovani continuarono a sentirsi su instagram, poi un giorno il fatidico giorno, il 28 Marzo si scambiarono i Whatsapp. Fu strano un anno dopo per Elena sentirsi con un altro, nel momento in cui avrebbe dovuto pensare al passato, a ciò che fece l'anno scorso in questa data, a ciò che accadde di devastante un anno prima. Quest'anno invece era un giovedì, il giovedì santo in cui tutti erano ospiti da lei, in cui tutti più o meno mangiavano la zuppa di cozze, il polpo sulla fresella con l'olio forte. Elena rispetto all'anno scorso stava bene, cucinava con zia Cristina e la madre, collaborava, ma stava sempre sul cellulare a mettere storie in instagram ma a parlare su WhatsApp con Roberto. C'è da aggiungere una cosa molto interessante, da quando si era svegliata aveva quella sensazione di tristezza, di vuoto, quasi di voglia di rimettere, che non l'aveva abbandonata per tutta la sera, anche se vedeva Studio Battaglia con la famiglia e i suoi parenti, anche se sentiva Roberto, che proprio la mattina del 28 Marzo si era visto con Diana un'amica di vecchia data che abitava a Roma poiché studiava lí alla Sapienza.
Marzo si concluse con la Pasqua dalla zia Cristina, migliore dell'anno scorso. Mangiava era libera e felice. Questa volta Sonia, la cugina, non era serena. Non si seppe perché non riusciva a mangiare, c'era Sara a farla tornare in lei, ovvero a insistere che lei mangiasse. Era magra, poiché aveva fatto cure per dimagrire, era diversa rispetto a quando era piccola. Sonia mangiava molto, era anche generosa nelle forme, crescendo ha voluto cambiare, però era davvero troppo dimagrita tanto da sembrare bellissima, ma troppo troppo magra, gli occhiali sbordavano dal volto, talmente che era magra. Abitualmente portava i capelli sciolti lunghi, castani e la macchinetta ai denti per sistemarli. Non hanno mai detto che avesse qualcosa. Poteva parlarne con Agnese o con Marco che a dire di Sara era l'unico che la capiva, non la dava addosso, mentre il padre, la madre e soprattutto Agnese la sgridavano poiché doveva mangiare.
Ad Elena questa situazione della cugina faceva soffrire poiché un anno prima in queste condizioni, per altri motivi, sicuramente più gravi ci stava lei. Quindi pur non dicendolo si era compenetrata.
Per Elena era iniziata una vita nuova con i vecchi fantasmi del passato difficili da mandare via, lei voleva davvero liberarsene o voleva provare a conviverci nonostante volesse buttarsi in una nuova storia?
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