CAPITOLO 21
Ecco che arrivò Febbraio e con questo sembrò molto più vicino l'esame d'arte che Elena doveva sostenere in Febbraio inoltrato.
Si preparavano tutti mentalmente alla famosissima "Settimana Santa di Sanremo".
Era da sempre risaputo che Elena durante il Festival si accaparrava il divano. Questo, che era arancione e con gli evidenti segni degli anni, aveva una seduta comodissima, tanto da affondarci dentro tipo sabbie mobili. Era talmente comodo che ci si poteva addirittura dormire.
Data la certa età era rivestito con i copri divano verde e un altro più grande marrone scuro, entrambi erano adornati con fiori giganteschi che prendevano gli stessi colori della copertura.
Come da consuetudine di anni ormai era sempre Costanza, la madre delle due ragazze, a comprare il "TV Sorrisi e Canzoni, speciale Sanremo", rivista che
portava i testi dei brani dei cantanti in gara al Festival. Come sempre le due sorelle se lo divoravano per capire il contenuto delle canzoni e in caso non si conosceva l'artista, si leggeva la loro storia.
Le due, felici e tanto incuriosite, iniziarono a sfogliare il giornale che odorava di nuovo e di carta. Videro nella copertina che c'erano cantanti che conoscevano, altri che non conoscevano. Erano 30, più degli scorsi anni.
Elena disse in tono scherzoso: "Saa qua secondo me si fanno le 4 di mattina con tutti questi big. Va beh noi non lo guardiamo tutto sicuro."
"Wa sicuro aahh. Io devo andare a scuola, figurati. Lo guarderemo in pomeriggio o mamma ci dirà qualcosa."
"Ragazze tranquille ci penso io. Vi dirò io tutto. Voi andrete a dormire e vi sveglierete riposate. Elena tu devi studiare e tu devi andare a scuola."
All'indice del giornale videro che molti cantanti li conoscevano: Mamhood, Angelina Mango, Emma, Alessandra Amoroso, Negramaro, Annalisa, Ricchi e Poveri, Fiorella Mannoia, Fred De Palma, Il Volo, Ghali, Irama, Diodato, Dargen D'amico, The Kolors, Renga Nek, Loredana Berté, Sangiovanni e Mr. Rain.
Molti invece non li conoscevano, solo perché non li ascoltavano. Erano: Rose Villain, Il Tre, Gazzelle, La Sad, Bnkr44, Santi Francesi, Maninni e per finire Geolier.
Geolier era il cantante preferito della madre di Vito e quindi non le sarebbe dovuto assolutamente piacere perché le ricordava una parentesi ormai finita e archiviata. Geolier lei di nome lo conosceva ovviamente, ma si era imposta di non conoscerlo per stare meno male psicologicamente, per non pensare a chi piaceva e quindi si era imposta di odiarlo. Riuscì ad odiare Geolier ma non a dimenticare il passato. Era difficile dimenticare il passato se puntualmente andava a stalkerare il profilo della donna.
Il Sanremo del 2024 per Elena aveva un sapore strano, un sapore nuovo, di rinnovamento, di serenità. Tutto ciò era mascherato da tristezza, mancanze e vuoto incolmabile che un tale Vito aveva lasciato dentro di lei. Effettivamente lei pensava che questo potesse essere colmato sicuramente da Vito stesso, ma anche da una sostituzione che tanto sostituzione non era, ovvero Mattia. Solo che lui era enigmatico e quindi Elena non riusciva a capire dove andare a parare. Era perennemente indecisa su Mattia e Armando, forse vedeva adatto a lei più Mattia, poiché era quasi suo coetaneo e dunque potevano avere idee simili. Armando lo vedeva più grande, calmo e a tratti responsabile, forse troppo. Elena aveva bisogno di divertirsi era giovane, ci bastava già lei che era molto ferma e basava molto al controllo delle emozioni, uno uguale a lei sarebbe stata una leggera congiura.
Mettendo da parte i suoi dubbi amorosi, si viveva il Sanremo dal divano con la sua famiglia, sperava di poterlo passare a chattare con Mattia ma non fu così, avrebbe già visto l'epilogo di questo film e non le sarebbe piaciuto, sapendo probabilmente come sarebbe andata a finire.
Si godette tutto e bene. Fiorello che faceva gag divertenti, quelle poche volte che appariva, Amadeus con le sue giacche particolarmente glitterate e l'orchestra e i direttori che tanto amava.
La prima sera alla conduzione c'era Marco Mengoni che visibilmente emozionato e leggermente impacciato.
Da consuetudine dovette cantare la canzone vincitrice dello scorso anno. Quando cantò "Due Vite", Elena pianse, nascosta in un angolo, ricordava bene l'effetto di quella canzone su di lei, ricordava perché era così importante per lei. Non era una croce, forse dopo un anno sentirla le aveva chiarificato i dubbi o forse le aveva fatto capire che non era poi così male vivere il ventiduesimo anno da single senza casi umani, ma in questo momento erano casi disperati. Nonostante tutto ciò amava quella canzone e niente e nessuno gliel'avrebbe fatta odiare.
Fin d primo ascolto fu colpita da molte canzoni: Un ragazzo e una ragazza dei Kolors, che aveva sonorità degli anni 80, grosso modo. Poi fu colpita da Annalisa in gara con la canzone Sinceramente, le piacque molto perché era ballabile e con un significato, una bella canzone d'amore. Ancora le piacque Emma con Apnea, Mamhood con Tuta Gold che era simpaticissima, circa i "gilet neri pieni di zucchero" che tutti interpretavano "Cileni di zucchero". Ascoltò con disinvoltura la Rabbia non ti basta, di Big Mama e Il cielo non ci vuole di Fred de Palma. Molte canzoni erano riflessive come La Noia di Angelina Mango o Fino a qui di Alessandra Amoroso.
Si soffermò su Pazza della Berté e precisamente sul ritornello:"Sono pazza di me e voglio gridarlo ancora". A lei colpí un'altra parte:"Io sono pazza di me perché mi sono odiata abbastanza".
Appena sentí Geolier fu rapita da quella canzone, anche se odiava il performer. Le piaceva, ma le ricordava Vito, infatti si sentiva in contatto con lui nonostante non lo fosse realmente. Le capitava di pensarlo. Non sapeva come gestire questa canzone alimentata anche dallo stalker ossessivo del profilo della madre del ragazzo che puntualmente metteva questa canzone nelle storie.
Il pezzo che rapiva Elena era il ritornello, che recitava così:
"Nun l''ess''a pnzat maje
Ca ll'inizio d''a storia era già 'a fin d'' storia pe nuje
'O ciel ce sta guardann e quant chiove è pecché
S'è dispiaciuto pe'me e pe'te
Picciò mo sta iniziann a chiovere
Simmo duje estranei ca s'incontrano
E stevo penzanno a tutte le cose che ho fatto
E a tutte quelle che ho perso
Non posso fare nient'altro
I p'me tu p'te
I p'me tu p'te
I p'me tu pe'te"
Qui tutte le certezze le caddero, non era bello pensarlo, guardare le storie della madre e sentire quella canzone più volte in sottofondo. Poteva guarire ma si sentiva oppressa dal pensiero, dal ricordo, da ciò che aveva vissuto con lui in quel periodo neppure un anno fa.
Aveva bisogno di tempo per razionalizzare nonostante fosse passato un anno. Infatti stava male, ma nessuno se ne era accorto in famiglia, tutti la credevano serena, sottostress per l'esame e quindi in salute lontana dai pensieri.
Nonostante tutto riuscí a vivere nel loop sanremese in piena regola, pensava a Vito che non era con lei, pensò anche al fatto che poteva star bene e iniziare una vita da sola.
Commentava i meme di Instagram dei Jackal, o ancora trash Italiano o Ansa che pubblicavano le novità di Sanremo e tutto quello che ne competeva. Non solo. Elena spesso si sentiva con Adriano il barista carino della Perla, con cui si scambiò gli auguri di Natale a Dicembre. I due avevano una simpatia forte per "Sinceramente" di Annalisa e speravano potesse vincere o comunque piazzarsi alta. Lui era il classico romanaccio che però era trapiantato a Sorrento da anni. Elena la storia non la sapeva proprio bene, sapeva soltanto che era sorrentino di adozione, proprio come lei. In molte storie di Instagram lui metteva paesini vicino Sorrento e dunque lei li guardava e commentava sempre. Elena era affascinata da lui, forse per la romanità, per la forte inflessione romana che le dava vibes positive e un tocco di rimando all' impero, già per il nome.
Forse era un mezzo per divertirsi, un diversivo per dimenticare tutto il male vissuto in passato.
Si scrivevano periodicamente era un modo per passare il tempo, faceva piacere ad entrambi.
Le restanti sere si tennero poco in contatto, Elena probabilmente attendeva un messaggio da Mattia o qualcosa da Armando di psicologia. Alla fine si era arresa, c'era lei, la sua famiglia e Giorgio loro, solo loro, il resto non contava. Fu come da consuetudine che si faceva il "Totosanremo" in casa loro e a casa di Zia Cristina come ogni ultima serata. Prima di farlo la regola era essere a stomaco pieno, zia Cristina aveva sempre un modo per farlo aprire a tutti. Quella sera cucinò pizza marinara, pizza con i frigitelli, che Elena da sempre chiama friarielli e la pizza alle scarole con noci, mandorle, olive bianche e nere.
Con la pizza gustosissima nello stomaco, decisero di iniziare le danze del Totosanremo. Per Sara avrebbe vinto Geolier, seguito da Annalisa e Angelina Mango. Per Elena invece avrebbe vinto Annalisa, La Mango per seconda, i terza ci avrebbe messo Amoroso e poi Emma in quarta posizione. Per finire avrebbe piazzato in quinta posizione Geolier. In effetti l'odio atavico per tal persona c'era ma non al punto tale di non vedere la bravura e la padronanza di performance che aveva a soli 22 anni.
Si stupirono quasi tutti che alla fine a vincere fu Angelina Mango con la Noia, seguita da Geolier e solo al terzo posto c'era Annalisa con Sinceramente.
Da quella volta si era capito che il mondo era dei giovani, che comandavano loro, le nuove sonorità avevano fatto immediatamente spazio alle vecchie, sostituendole a pieni voti.
Molti hanno ringraziato Amadeus e Fiore, il loro ultimo Sanremo ricco di emozioni, sensazioni positive, divertimento e soprattutto il trionfo di Amadeus su tutti, sulla modernità, sul talento, sui giovani e soprattutto sul fatto che era suo figlio José a scegliere le canzoni da far partecipare assieme alla moglie.
Fu l'unica notte in cui andarono a dormire relativamente tardi, con un pó di delusione, con molta felicità per la giovanissima vincitrice.
Lazza rovinò la festa con 100 messaggi, che sembrava la colonna sonora della vita di Elena, scritta e cantata da Vito, che non voleva sentire più lei. Andò a dormire amareggiata e parecchio frastornata.
Ricordava esattamente come stava l'anno prima e l'anno dopo, provava a non pensarci, provava ad archiviare quel maledetto pensiero. Ci avrebbe provato, anzi avrebbe dovuto farlo per lei stessa.
Come sempre si svegliò, fece colazione con il cappuccino della madre condito con caffè e cacao, accompagnato dalla tazzina immancabile di caffè che portava in stanza. Nel mentre ascoltò i commenti della vincitrice che si accingeva a capire l'Eurovision come funzionava, voleva prima godersi la fama, il successo e i firmacopie.
Tra un rilassamento e l'altro era arrivata quasi al realismo francese di Courbet, ci stava per arrivare. Improvvisamente si ritrovò una notifica di Instagram.
Un certo Christian Cortini, che aveva in comune Pirra e Marino con lei, l'aveva invitato la richiesta di seguirla.
Non solo... Lui era un amico di Vito. Ma perché l'aveva seguita... La conosceva? Sapeva chi era Elena Moretti? Sapeva cosa aveva fatto al suo amico?
Elena fu sobbissata dai dubbi, presa dall'ansia e colta da quella orribile sensazione di peso sullo stomaco. Da quella volta lei non riuscí a calmarsi. Provava ma non ci riusciva, le sembrava tutto difficile. Fu tentata di rifiutare quella maledetta richiesta ma assolutamente non lo fece, accettò.
Pensò:"Cosa c'è di strano? Mah accettiamo."
Fu l'inizio della fine. Lo sapeva benissimo anche lei.
Da quella volta iniziò a sognare Vito di nuovo, a pensare al passato e a torturarsi di nuovo. Non era colpa sua ma Elena non poteva evitare di starci male, non riusciva a evitare il dolore, più provava a voltare pagina, più si buttava sulla pagina del passato. Non era colpa sua, non questa volta.
Da quel maledetto giorno tutti gli amici di Vito la seguirono su Instagram e lei accettò. Lei poi mise l'abitudine di vedere l'accesso del ragazzo in telegram, male ci restò a vedere che c'entrava forse per l'università. Sapere che non c'entrava per lei era una condanna. Elena accettava gli amici di Vito poiché voleva forse vedere il ragazzo se stava bene, se era felice, se aveva un'altra. Non si rendeva conto che si stava solo uccidendo, non aiutando, lei non lo aveva ancora capito.
Fascio di nervi e tanta ansia, era quasi pronta per il suo esame, se non fosse stato per il compleanno di Mirko a cui avrebbe voluto fare gli auguri per il 39esimo, ma il numero non lo aveva più. Ma dopo tutto quello che le aveva fatto, forse nulla di eclatante. In fondo lui aveva solo interrotto bruscamente la corrispondenza tra i due. Questo Elena non lo meritava, o almeno non dopo l'estate bellissima che avevano passato. Non dopo le presunte avances sottili, innocenti con un filo di ironia e autoironia che contraddistingueva entrambi fattele da Mirko. Elena restiteva, ma si sarebbe voluta spingere con un bacio o chissà cosa che non arrivò assolutamente mai.
Dato che le aveva fatto vivere un'estate indimenticabile non doveva sparire, lei forse era stata troppo attaccata a lui tanto da vincolarlo, o forse era stata troppo "ardita", ma neppure tanto, quei due erano fuoco assieme, bastava non lasciarli soli, infatti non ci stavano mai da soli.
Passò il compleanno dei due gemelli Castaldi, c'era quindi il countdown per l'esame di Elena. Sara era in gita quindi erano solo in tre a casa, si sentiva la mancanza della ragazza, la sua verve era travolgente, ci prova a la sorella maggiore che però non era così brava. Le mancava sua sorella, anche andare dalla nonna le mancava, doveva studiare erano gli ultimi giorni di lavoro, poi si sarebbe liberata.
Il 26 non tardò ad arrivare. Fece l'esame per 4ª,portò a casa un gran bel 26 e fu così felice che dopo andò a comprare il cibo cinese al loro ristorante di fiducia come faceva sempre post esame, aldilà del risultato.
Si riposò dopo mangiato, era inspiegabilmente serena e libera, sapeva cosa le attendeva, ma voleva godersi la libertà, non doveva pensare al mese successivo, sarebbe stato controproducente.
Ascoltò le canzoni che le piacevano, quelle di Sanremo e varie altre. La sera andò dalla nonna per raccontarle dell'esame e per riprendere le vecchie abitudini, ma questo durò poco poiché con molta sorpresa si era laureato la stessa mattina del suo esame Giacomo, il marito di Miriam che aveva invitato a casa per i festeggiamenti.
Quella stessa sera a casa di Giacomo si riunirono tutti quanti i suoi familiari, zia Cristina e la sua famiglia, Zio Mirko e tutti quanti. Fu un momento tranquillo sereno e divertente per tutti. Elena mangiava serena, era felice però dentro di sé era angosciata per il mese che doveva arrivare, il mese della sua rovina.
Ultimo se non ultimo lo zio Mirko che si stava per laureare in Ingegneria per avere un sogno realizzato. Si laureò a fine Febbraio, fu un evento meraviglioso. Elena indossò la camicia del primo appuntamento con Vito, voleva portarlo con sé, anche se lui ci stava sempre con lei. Assistetterò alla proclamazione e ad una piccola festa dentro l'edificio, fu un bel giorno, spensierato. La sera i festeggiamenti sarebbero proseguiti in pizzeria.
Sua sorella la vedeva strana e capí subito che cosa avesse. Così le fece un discorso mentre lavava i denti.
Lei le spiegò cosa secondo lei stava provando:"Elena ho capito che tu succede, stai nervosa, tra un pó viene Marzo e stai male, penserai a lui. Ti capisco bene. Anche a me quando mi lasciai con quello stupido pensavo mo viene Marzo come faccio? E adesso? Poi Marzo è arrivato e non mi sono rovinata, l'ho preso con pazienza."
"...... Ci hai visto giusto. Che devo fare? Ho paura che va male, che mi rovino tutto, ho paura." improvvisamente pianse, finalmente pianse, ce la fece.
Cercò di calmarsi per la festa, non doveva rovinarsi per un'aspettativa fasulla.
Per la cena indossò una camicia azzurra con i fiori beige e blu con uno scollo profondo che eseltava le sue forme, mise una spilla sennò sarebbe stata troppo scollata.
In pizzeria era nervosa, neppure l'idea della festa l'aveva calmata, non riusciva a mangiare, ma alla fine ci riuscí. Cercò di non pensarci, cercò di cancellarlo. Infatti si godette tutto, con tanto di foto con lo zio, stette con i cugini e si rilassò.
Doveva dimenticare le sofferenze, doveva per lei stessa.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top