CAPITOLO 20

"Novità in corso o si sbatte di nuovo la testa?
Boh questo non si sa. Chissà chissà domani.... "
Scriveva Elena su un diario.

GENNAIO 2024
Elena con un anno bello e orrido alle spalle viveva come al solito. Stava cercando di attuare la  disintossicazione da Vito. Cercava di capire se Armando o il nuovo Mattia potevano essere qualcosa di più per lei, una nuova cura per combattere "l'astinenza dalla dose di Mariani" e non ricaderci più.
Sembrava tutto giusto ciò che Elena stava facendo, vivere la sua vita in famiglia, pensando a lei. Si sentiva sicura e serena. Con tutte le festività vissute in famiglia riuscí a rilassarsi e a trovare "la vera Ele", quella che aveva calpestato Vito e il suo chiodo fisso.

Era da sola sentimentalmente parlando, ma  circondata dai suoi amici meravigliosi. Pensava che Armando Cortini potesse essere il suo nuovo compagno di vita, povera a scoprire che forse voleva Mattia. Fin qui tutto bene o forse è normale amministrazione.
Nel mentre preparava l'esame di filosofia teoretica che non amava all'inizio, ma poi si è molto affezionata, riuscendo addirittura a terminare prima della settimana d'esame.

Il 16/01 compí 22 anni. Aveva molti desideri da realizzare in quella giornata, il più stupido forse sarebbe stato avere gli auguri di Vito.

Detto, fatto, entrò in telegram, lo cercò e lo bloccò, sperando che lui le desse gli auguri.
Restò fino alle 18:00 sospesa, sperava che gli auguri le arrivassero, ma purtroppo non arrivarono. Presa dallo sconforto ma anche dalla razionalità che le era rimasta, lo ribloccò un pó amareggiata.
Probabilmente il ragazzo ricordava benissimo cosa fosse quel 16 Gennaio, non un qualsiasi giorno, ma preferí stare zitto e fermo per non destabilizzarla.

Molto spesso è meglio dimenticare, forse si sta meglio. Ci rimase malissimo, ma altro non poteva fare. Accontonò il pensiero e se ne dimenticò perché quel giorno era speciale a causa dei pensieri della famiglia, degli auguri di tutti i suoi parenti, degli amici, di Mattia e i ragazzi d'arte. Fu felice e mandò via quel brutto pensiero.

Tutto lo studio procedeva bene, se non fosse per la data del calendario:20/01. Effettivamente poteva sembrare una data come un'altra, ma non lo era per Elena. Era il compleanno di Teresa Oderisi, la madre di Vito ed Ettore, la sua mancata suocera e menomale.
Elena lo ricordava, come ricordava un anno prima in quello stesso giorno la storia instagram vista sul profilo del ragazzo.

C'erano 4 calici, la donna al centro con un giubbotto blauer nero e fuxia, una collana d'oro probabilmente dior, i capelli sciolti e lunghi con le punte sotto schiarite di biondo. Aveva un neo in faccia e un trucco scuro, phard rosso e rossetto rosso e portava la colata rossa alle unghie.
Sui laterali c'erano i due ragazzi: Vito a destra e Ettore a sinistra. Vito era più sorridente, aveva la barba ispida, un maglione verde, delle scarpe Nike con le stringhe, erano orrende.
Ettore aveva un orecchino a brillante, un sorriso appena accennato e la sigaretta elettronica tra le dita. Era un bel ragazzo pure lui, nonostante assomigliasse a suo padre ed Elena lo sapeva benissimo.  Tutti e tre sorridevano avanti alla torta alla cioccolata con un 44 blu sopra.
Elena dopo un anno, aveva scolpito nella mente l'immagine di quella maledetta ig story. Non riusciva a scacciarla via.

Decisa a capire che cosa c'era in serbo per il 45esimo compleanno della donna, dato che il figlio maggiore l'aveva giustamente bloccata, fu presa dalla curiosità e così entrò nel profilo della madre.

Lí trovò tutto come ricordava che fosse. Notò una storia e la vide, non curandosi del fatto che potesse uscire il nome suo.  Ettore l'aveva taggata in un video ritraente una batteria di fuochi d'artificio colorati.
Elena pensò alla vista di tutto quello che era presente nella storia che forse forse aveva fatto bene a lasciare perdere. Evidentemente sarebbe diventata ai limiti tra cafona o parente di affiliati. Si era salvata in calcio d'angolo, appena in tempo.
Si sarebbe sicuramente trasformata in ciò che non voleva e non le sarebbe piaciuto assolutamente.

Lei in realtà si era modificata dentro, questo le sembrava così strano. Dopo un anno da tutto ciò che aveva vissuto, iniziava a vedere il tutto con occhi diversi. Era diventata classista e snob, voleva e doveva farsela con chi era meglio di lei e non il contrario. Ecco che aveva capito a cosa sarebbe andata incontro con lui se ci fosse rimasta.

Con quella gente Elena Moretti non c'entrava assolutamente, erano lontani mille miglia da loro, oltre a mood di camorra, lí si sarebbe sicuramente respirata un'aria a base di Rosario Miraggio, Franco Ricciardi, anche Geolier che da quando piaceva a questa donna Elena lo ha odiato profondamente.
Un anno dopo era riuscita a trovare il suo equilibrio.

Compatibilmente ai suoi impegni e cazzeggi vari, continuò a stalkerare il profilo della donna, che imperterrita continuava a mettere storie, su storie. Elena voleva smettere ma non riusciva a farlo, era diventata un'ossessione, identica e precisa a quella di sua madre che andava a cercare una continuazione il Clan Bonetti su Google e a guardare le storie della donna. Vedeva i soliti articoli che conosceva già è la cosa la confortava poiché non c'erano novità esclusive.

Elena riuscí a sostenere questo esame il 24/01/2024 proprio al compleanno della madre. Lei indossò una maglietta pesante nera, una camicina nera velata con i fiori azzurri, un pantalone verde pesante e i suoi fedeli stivaletti neri. Aveva una pelliccia nera pesante e il suo immancabile zaino nero "K" con tutti i libri che le servivano per l'esame.

All'esame che fu fatto al dipartimento centrale degli studi umanistici. Lí c'era un edificio molto antico, illustre ed il chiostro era grandissimo, ricordava un monastero benedettino e il convento di Che Dio Ci Aiuti. A far compagnia ad Elena, c'erano Pasquale, l'amico writer che si ritrovò con lei a fare un esame dopo anni. C'erano varie persone del suo corso con cui si divertí almeno all'apparenza perché stava davvero caricata.

Ripeteva senza sosta ogni cosa, sfogliando i fogli e riguardando ciò che non sapeva. Aveva l'ansia e non riusciva a calmarsi, scese con la tazzina di caffè e senza mangiare da casa a causa della paura di fallire un esame complesso ma tanto affascinante. Infatti le andò bene e lo superò a pieni voti positivi. La prof prima di darle il voto, le disse:"Ha fatto un grande esame, complimenti. Le metto 28, a causa dell'ansia, si vedeva che le cose le sapeva, ha parlato bene e velocemente. Complimenti ancora." In realtà lei meritava un 30, ci rimase malissimo. Fuori la sede c'era sempre il padre ad aspettarla, gli amici che sapevano a confortarla e il cibo cinese da prendere ad attenderla al negozio. Elena era serena, o meglio libera da un forte peso che l'aveva attanagliata.

La sera andarono al ristorante nel quartiere di Armando a festeggiare sia l'esame della ragazza, ma soprattutto il compleanno della madre. Si misero allo stesso posto dell'anno prima. "Io mi metto di fronte a papà" disse Elena.
"Quindi uguale all'anno scorso?" aggiunse Sara un pó dubbiosa.
"Si, perché non va bene? "
"Come vuoi. Vuoi?" ancora le chiese la sorella.
"Certo. Quest'anno sto bene. Dai. È un ripercorrere le mie memorie o superare un trauma, o no?" disse Elena, sicura di sé.

Era serena, più di un anno fa perché stava bene lei, fisicamente e psicologicamente. Si sentiva forte e forse riusciva ad affrontare tutto in maniera giusta e positiva rispetto allo scorso anno, in cui le sembrava tutto nero con sentieri invalicabili e tutto difficile.

Dopo l'esame riuscí a riposarsi, rilassarsi, ascoltare canzoni e divertirsi con gli amici e la sua famiglia.
Era serena nonostante continuasse a stalkerare la madre di Vito. A volte pensava di svegliarsi con un messaggio di Ettore o della madre poiché guardava loro le storie instagram. Era entrata in un circolo vizioso, in una catena che non riusciva più a chiudersi. Che loop, e menomale che era guarita.

I giorni dopo iniziò a prepararsi l'esame d'arte che era pesante e molto lungo, poiché era pieno di roba da studiare. Il programma partiva dal Neoclassicismo è finiva all'arte del 900, quindi all'astrattismo. Iniziò a carburare con l'aiuto della signora Oderisi nonostante sapeva cosa sarebbe accaduto se tutti se ne fossero accorti.

Nel mentre sua sorella era felice e libera, viveva serena la sua relazione con Christian e stava bene, meglio rispetto a Dicembre. I genitori l'avevano accettato perché la vedevano serena, felice, libera e dunque stava bene. Studiava più liberamente e serenamente, soprattutto andavano a Napoli tutti insieme a comitiva. Elena era con la madre e i compagni dei genitori. La ragazza stava anche lei serena, rilassata.

Aspettava Febbraio e non sapeva cosa sarebbe accaduto tra lei e Mattia e per il suo esame d'arte lunghissimo, forse il più lungo che aveva fatto in questa carriera universitaria.

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