CAPITOLO 19
Il Dicembre fu affascinante più del Novembre appena andato a farsi friggere, almeno così apparentemente sembrava.
La musica non cambiava affatto tra lei e Mattia iniziava ad esserci gelo, ne approfittava per stare con i fedeli Piotr, Pacifico, Monica e Ludovica. Se c'era anche Giorgio lei era felice, sapeva di non poter contare su Marco che aveva orari strambi, lui era reperibile sempre su whatsapp dal momento in cui solo per lei lo usava.
In famiglia andava tutto a puttane, Sara stava male e non rendeva più a scuola, i suoi professori l'avevano segnalata perché la giovane aveva perso tutto l'entusiasmo e la verve che sempre era parte del suo carattere spumeggiante, era diventata passiva, come sua sorella maggiore a Marzo.
Il giorno 2/12 andò assieme a sua madre a scuola al Colloquio scuola famiglia. Entrò dalla prof di Matematica e Fisica.
Chiese:"Buongiorno, mia figlia come va? Studia?"
La professoressa ribatte con un'altra domanda:"Qui non si parla di profitto, a guagliona studia. C'è un altro problema." Continuò:"Sara è spenta, che succede? C'è qualcosa che non va a casa?"
La madre improvvisamente scoppiò quasi in lacrime con la prof di matematica a cui raccontò tutto.
"Non è successo nulla di grave, o meglio non così grave. Sara si è fidanzata con uno che abita lontano da noi, che ha una situazione familiare disastrata, il padre non lavora è inabile al lavoro, la madre è casalinga, hanno un sacco di figli, tre, lui è il maggiore e poi ci sono i fratelli. Io non riesco a capire perché mia figlia sia attratta dai casi pietosi e umani che deve puntualmente salvare. Professoressa io non capisco perché sta succedendo questo a casa mia, perché da me, che ho sempre dato insegnamenti buoni, perché, mi chiedo perché?"
"Signora è normale, Sara ha 16 anni, vuole fare esperienza, anche se per esempio che ne so si sarà fatta toccare per provare qualche sensazione, a lei che importa...? Sapesse le mie figlie quante maniate... Ja signò, di che parliamo su....?" "Ma lei ha ragione, bisogna essere moderni, ma credo stia troppo avanti. Che io sappia Sara non ha ancora fatto nulla, come l'altra figlia mia. Io sto impazzendo perché non volendo che stia male devo assecondarla, anche perché ha le tachicardie e potrebbe venirle qualcosa da un momento all'altro e potrei portare mia figlia sulla coscienza per la vita. "
"Signò sono giovani, fatela sbagliare. Al massimo capisce che non è per sempre, mica tutto è per sempre? Mo andate dagli altri che sicuro devono parlare del profitto e non di psicologia."
"La ringrazio professoressa."
"Di nulla. Io prima di essere insegnante di matematica e fisica, lo sono di vita. Non mi dovete ringraziare, è pane quotidiano!"
Andò dagli altri professori per parlare di profitto, solo da Italiano andò e parlò della sua situazione.
"Buongiorno professoressa, sono la madre di Moretti."
"Si ho capito, Sara è bravissima, le piace la letteratura, ma soprattutto il latino, è molto portata, si vede."
"La ringrazio, lei è brava le piacciono le sue discipline."
"Lo vedo. C'è un qualcosa che non mi convince in lei. Cosa significa il suo atteggiamento disinteressato nei riguardi della classe, delle giornate scolastiche? Perché ha questo problema?"
"In breve vi racconto. Mia figlia si è messa con un ragazzo che abita lontano da noi, ha un padre inabile al lavoro, una moglie casalinga, due figli piccoli e questo Christian che è il figlio maggiore di 15 anni. A me e a mio marito non piace assolutamente. Dove si è andata a buttare con due genitori professionisti e con una sorella che a breve si laurea?"
" Vi racconto una storia. Mia sorella si fidanzò al mare con un ragazzo che era meno benestante rispetto alla mia famiglia. Erano persi d'amore però secondo i miei genitori non potevano stare assieme a causa di divergenze di ceto, come è successo anche a lei. Però mia sorella lo ha sposato, sono rimasti insieme e poi purtroppo è morto. Per mio padre nonostante si fosse emancipato, liberato dall'etichetta che gli era stata data, restava sempre e comunque il povero rispetto a noi.
Circa il ceto se ne accorgerà Sara, circa le abitudini che dice lei pure se ne accorgerà a tempo debito. Lei proverà a cambiarlo nei modi, nei suoi atteggiamenti, ma lui resterà lui. Si accorgerà tutto più avanti, ora lo vede con gli occhi dell'amore e non vede niente. È normale a questa età. Lei si accorgerà di tutto e se lo ama veramente se lo terrà, se poi non era vero amore lo lascerà causa divergenze familiari. Mi auguro di esserle stata d'aiuto."
"La ringrazio, come dice lei deve fare il suo corso e poi si accorgerà... Mi auguro presto. Non sono cattiva, sono solo mamma che non sa niente di questo tipo e della famiglia e non vuole che la figlia si imparenti con queste persone."
"Stia tranquilla."
"La ringrazio."
Andò a parlare dalla prof di storia a cui raccontò tutto e le diede uma soluzione.
"Signora dopo tutto questo lei potrebbe far venire Sara allo sportello di scuola, ci sto io laureata in psicologia oltre che storia e filosofia, Elena l'altra vostra figlia, lo sa. La scuola deve essere a conoscenza di questa cosa, nel senso che voi lo sappiate ecco perché devo farle firmare una liberatoria."
"La ringrazio, allora, grazie."
"Ho dimenticato di dirle che circa il profitto inutile lamentarsi, è come la sorella, brava."
"Va benissimo. Al prossimo colloquio, sperando sia migliore."
Poi si avviarono alla macchina per tornare casa, poiché erano davvero molte persone in fila dal professore di arte e da inglese, educazione fisica e qualcun'altro minore.
Tornò e raccontò al marito tutto.
"Daniele abbiamo un problema è non ce ne siamo accorti. Non è possibile."
"Costanza che è successo, mi spieghi?"
"Ci hanno fatto segnalato la figlia allo sportello della scuola. Cioè deve andare a parlare da una psicologa come se avesse un problema più grave, tipo disturbi alimentari o addirittura mentali, hai capito? E io devo essere additata come cattiva madre solo perché non voglio che sta con quello?"
"Chist nun stanno buon (Questi non stanno bene). Non è assolutamente possibile, come si può? Noi siamo ottimi genitori, bravissime persone, non è possibile che ci date problemi così. Mo è il turno di Sara."
"È vero. Dicono che nostra figlia è spenta, è diversa da come la conoscono, non parla, non ride e tutto questo per uno stronzo con cui noi osteggiamo, non perché sia camorrista, o figlio di uno di loro, ma perché non conosciamo e non sappiamo niente di loro. Non è possibile. Ma perché tutto questo a noi?? Noi che eravamo l'invidia di tutti con un lavoro buono, delle figlie belle e studiose. Ma perché?"
"Mo basta ma'. Pensiamo a quello che dobbiamo cucinare perché poi devo andare a San Giorgio con i ragazzi dell'oratorio."
"Va bene però nun t voglio vedere online ncopp a WhatsApp stasera è capit? Nun t mettere a scrivere cu chill. Devi stare con i tuoi amici."
"Va bene."
"Elena stasera vieni con noi è scontato."
"Ovviamente aahhh, vengo anche io. Era logico manco dovevi dirlo."
La sera andarono a mangiare tutti e tre al ristorante del compleanno della madre, lo stesso dove andarono in Gennaio. Si sedettero allo stesso tavolo del 4/03 del 2023, quando Elena non sentiva più Vito e stava male.
Appena sedette ricordò quella sensazione bastarda, ma decise di accantonarla per qualcosa di più importante, vedere Armando se ci fosse stata l'occasione, era nel suo quartiere, dopo tutto.
Ordinarono la giovane salsiccia e funghi, il padre un hamburger con patatine e la madre una scaloppina con peperoni che avrebbe diviso con i funghi di Elena. Mangiarono e cercarono di calmarsi tutti.
Elena prima di cenare, scrisse a Mattia, poi si dimenticò di lui. Quando, ma soprattutto se l'avesse risposta, forse sarebbe ritornata da lui. La rispose effettivamente un pó tardi, però fu gentile abbastanza.
Disse:"Mi mescolo tra i giovani, sto ad Aversa."
"Io a San Giorgio, sto a piedi è a due passi dal mio quartiere, faccio subito."
Poi chat stoppata.
I giorni passarono tra punto situazione studio, tra caffè con gli amici e cazzeggi vari, prediche e litigi causa Sara a casa Moretti. Il giorno più caro ad Elena fu tra il 4 e il 5 Dicembre, poiché vide Mattia e gli amici suoi, ma soprattutto lui le fece l'occhiolino e le sorrise. Tali gesti furono visti da Pacifico e Piotr che la incoraggiarono a provarci. Era ovvio che Elena voleva provare infatti non si perse d'animo con lui. Di ritorno si rilassò a casa e alle 21 le scrisse "Mattia La Haine Arte".
"Ehi"
"Ohi ciao, tutto bene?"
"Che mi racconti?"
"Nulla di che. È tu?"
"Domani è il mio compleanno e ne compio finalmente 20."
"Wooow bello. Complimenti!"
La ragazza ovviamente lo ricordava benissimo.
"Fammi sapere se ti cambia qualcosa aahhh."
"È solo un anno in più e di saggezza."
Ore 9:00
La mattina dopo Elena le scrisse:"Matty auguri ❤️"
"Grazie ❤️"
"Comq non è cambiato chissà che aaahh è sempre uguale."
"Va beh daiii. Noi ci vediamo tra poco. "
Ore 15:00
"¿Matty donde estàs con tus amigos? Scrisse Elena.
La giovane vestita di blu ghiaccio, con orecchini a forma di cuore blu con fiorellini turchesi, stivaletti neri immancabili, un pantalone a scacchi neri e blu ghiaccio e il solito chignon con il trucco blu sugli occhi, il mascara nero e il rossetto fuxia delle grandi occasioni, partner in crime della ragazza da anni, oramai.
Nel frattempo sedeva sempre sull'immancabile scaletta, dove li attendeva. Cercava disperatamente di sistemare, senza sgualcire, il suo nuovo medusino double face blu nella parte felice e rosa nella parte triste che aveva battezzato col nome di Elia,"Eli" in dialetto napoletano e romano. Beccò Claudio e gli disse:"Cla ti piace?"
"Carinissimo aah."
"Lui è Elia e non sarà mai triste. Lui è felice e così resterà. Elia è il mio alterego."
"Mi piace aahh. È bellino"
Nel mentre i ragazzi arrivarono. Elena si alzò e diede per la prima volta un bacio sulla guancia a Mattia per dargli gli auguri di compleanno. Il ragazzo sembrò un pó stralunato, ma contento di questo gesto inaspettato.
Iniziò la lezione di arte, appena il prof arrivò, sui futuristi che Elena aveva sulle scatole. Si parlava di materia il quadro di Boccioni che raffigutava "in maniera ultra fantasiosa" la madre di lui affacciata al balcone.
Che nervi le facevano i futuristi con la guerra sola igiene del mondo, un automobile rosso fiammante per andare lontano e guardare al progresso. Pittori classici non logigi e conformi alla modernità, a fuoco le biblioteche, i musei, tutta la classicità, il vecchiume.
Donne non lavorano, donne gestite. Il tutto le faceva schifo, eppure le avrebbero dovuto ispirare vibes circa il periodo storico che le piaceva, ma li teneva letteralmente sulle palle.
Il giorno successivo lei era vicina al marmolino dell'università e cazzeggiava sul telefono, improvvisamente Mattia arriva. Aveva una felpa azzurra, dei jeans grigi e le sneakers bianche ai piedi. Che gli era successo? Perché aveva cambiato radicalmente look?.
Parlavano, si guardavano, si sorridevano, belle emozioni per Elena.
Mattia guarda un cartello ed Elena lo segue con lo sguardo, lei intanto era ancora affossata nel marmolino vicino all'aula. Se Mattia non avesse alzato lo sguardo per vedere dove stava andando, lui ed Elena si sarebbero baciati, forse per sbaglio. Sarebbe stato un bacio fantastico e inaspettato completamente.
Tutto questo positivismo che non era quello di Comte, fu distrutto in pochi minuti.
Mattia aveva invitato Ettore, Vita, Vincenzo e pochi altri amici stretti, lo fece avanti ad Elena e non tenne conto di lei, che sapendolo ci rimase una merda. Fu croce nera con tutti loro, aveva addirittura pensato di andare a mangiare lí e dire:"Anche voi qui? Che coincidenza!". Poi si calmò, parlando con Giorgio e dopo con suo padre e sua sorella su Whatsapp e scacciò il pensiero.
Prima di ritornare a casa, comprò il medusino anche a Sara, era verde e rosa. Lei lo chiamò Martino, lei lo pose triste a causa di Christian e della situazione.
I successivi giorni passarono veloci o forse Elena si era chiusa in una bolla per non pensare al mondo esterno e soffrire come un anno fa, anche perché gli avvenimenti non riguardavano lei.
Un qualsiasi giovedì, che non fu così tanto qualsiasi si addentrò nella ricerca di Armando che riuscì a fruttare. Scrisse a quell'Armando di tanto tempo fa che gli con fermò di non essere lui il tipo che cercava. Decise di andare a piedi a Via dei Tronchi, di ritorno dall'uni. Andò appena arrivata alla sua stazione, ma per paura di perdersi, di fare tardi e di ritrovarsi il cellulare scarico definitivamente spento, accelerò il passo verso casa sua.
Successivamente Elena si accaní sull'applicazione tellonym avendo capito che l'avesse anche Mattia, fu sobbissata da mille dubbi e da un sacco di domande a cui rispose prontamente.
Alcune erano domande assurde tipo:"Vuoi scopare all'università?, oppure meglio distruggere una lattina da giù o romperla nel mezzo, o schiacciare la bottiglia di acqua a tappo chiuso e al centro o a tappo aperto?"
Elena si divertiva, aveva addirittura pensato che il "vuoi scopare fosse Mattia. Era tentata a dire si poiché la verginità prima o poi doveva perderla, però non sapeva chi fosse il mittente, quindi era una cosa inutile e dunque una perdita di tempo bestiale. Ipotizzava assieme a Giorgio che potesse essere qualcuno che conosceva i suoi spostamenti, i suoi orari o che comunque avrebbe avuto un piccolo e minimo interesse per lei solo a chiedere tale cosa, spinta.
Alla fine Elena si arrese all'evidenza di tale personaggio che non voleva mostrarsi e non voleva una relazione o cosa simile ma una basica e schifosa avventura. Se ne rese conto perché all'ultimo giorno di lezione fece tutto Corso Umberto con Vita, Ettore e Vincenzo, gli amici di Mattia. Infatti gliene parlò alla ragazza che le disse:"Se è uno che voleva scopare solo, che te ne importa... Poi cioè quanta gente conosce il nostro dipartimento? Ancora ma che te ne frega. Se succede qualcosa dillo a me li vengo a picchiare.!!!"
"Grazie tesoro" disse Elena dandole l'abbraccio.
Prima di andare via lei disse:"Raga ormai si è instaurato un rapporto tra noi. Posso dirlo. Mi piace un ragazzo ad arte, solo che non so le sue intenzioni sinceramente. Non mi muovo e aspetto. Io comunque mi sento così trasparente, io guardo e gli altri mi sembra che non lo facciano. Boh. Va bene tenete tutto per voi, ok?"
Salutò Ettore abbracciando anche lui.
Il ragazzo le disse una cosa enigmatica al massimo. "Tu sei bella, tutti hanno gli occhi per guardare, tu credi che non li hanno. Ma in realtà ce li hanno e hanno capito il tuo valore, sei tu che non vedi."
Elena andò al treno e fu assalita da mille dubbi. Subito contattò Giò e gli disse tutto, lui fu esauriente e le disse:" Ma mica l'amico è innamorato di te? "
"Giò ci ho pensato pure io. Però che senso avrebbe.... Si sarebbe mostrato interessato, no? Non mi scrive mai..."
"Pure secondo me. Però... Mai dire mai... Che ne sai. Ti piace Mattia però che ne puoi sapere."
"Eppure c'hai ragione mo vado a casa ciao!!"
"Ciaooo"
Durante le festività natalizie Elena e Sara studiavano e sempre se si poteva, causa turni del padre uscivano quando si poteva per Napoli a Via Toledo come abitudine era col gruppo di amici, mentre Elena usciva da sola e poi si congiungeva con madre, padre e amici dei genitori.
I giorni della settimana in realtà vedevano assieme alla madre la serie "Noi siamo leggenda", cinque amici, ragazzi che avevano dei poteri. Massimo, Massi aveva le mani di fuoco, Lin la possibilità di trasformarsi in altre persone, Jean che aveva la possibilità di poter aggiustare ciò che si rompeva, Greta aveva il potere di tornare indietro e Andrea che riportava in vita qualsiasi essere vivente a scapito della sua vita, poiché aveva un problema al cuore. A loro piacque questo telefilm che fu interessante e coinvolgente. Era meravigliosa anche la sigla "uno come noi".
PERIODO NATALIZIO
Alla Vigilia di Natale dovevano venire tutti a casa di Elena come ogni anno. Lei aiutò lietamente la madre con sua sorella e anche sua zia Cristina che accorse in loro aiuto come sempre faceva. Insieme alla zia, Elena pulí le vongole, condí il salmone con olio, aceto, sale e prezzemolo. Poi prese olive, capperi per condire le scarole e assieme a sua sorella fece tartine a vari gusti: uova di lompo nero e rosso, salamini e vari gusti di formaggio che ovviamente a Elena non piaceva.
Vennero tutti tranne Giacomo, Miriam e tutta la famiglia di Zio Mirko.
A Natale sarebbero andati a casa di Zia Cristina infatti fu così, c'era un ospite atteso. Il cane di Giacomo che era grandissimo e tanto appassionato di cibo che mangiavano gli umani. Andava sempre vicino a zio Luca ed Elena perché lo zio era solito sfamare il cagnolone che aveva una crush segreta per Marina.
Si ricordò di fare gli auguri a tutti, anche a Mirko. Ci parlò il giusto necessario, le fece piacere che almeno si sentirono per breve tempo. Li fece a Mattia ovviamente e nulla cercò di distaccarsi e distrarsi. Fu brava, molto. Fece gli auguri ai ragazzi di Sorrento con cui usciva in estate, sia i grandi che i piccoli. Li fece anche ad Adriano, il bel barman del bar la Perla con cui si sentiva periodicamente, che fu super felice di sentirla, come sempre accadeva.
Chiusero con l'ospitata a casa della nonna Elena, per gli auguri e per la solita fetta di panettone che Elena e il padre sempre mangiavano. Il padre era in ospedale a fare 12 ore sarebbe smontato alle 20:00. Lí accorse Zio Antonio con la moglie e il cuginetto che diedero auguri a Elena, Sara, la Zia Costanza e la Zia Cristina oltre che ai nonni. Fu un Natale molto particolare, pieno di regali. Di ritorno a casa vide il programma su Parigi, di Angela, pensò a Mattia, al Centre Pompidou il museo di arte contemporanea che progettò Renzo Piano. Lo contattò e glielo disse, lui fu felice di questo gesto, ma nulla fece per avere un trattamento migliore.
A Santo Stefano andarono tutti i Moretti a casa di Nonna Elena. Le sorelle aiutarono la nonna a impattare a fare i vassoi col prosciutto crudo, il salame e i vari salumi. La madre pulí l'insalata e poi si dedicarono alla cottura delle tagliatelle. Sembrava un ristorante a catena di montaggio dove tutti davano il loro contributo.
Solo dopo accorsero zia Monica, Zio Antonio e Riccardo. Erano sempre ritardatari. La zia aiutò ad apparecchiare, spazzare a terra e sparecchiare all'occorrenza. Fecero tutto Elena, la madre e sua sorella in maggiore parte a livello di divisione di lavoro.
Poi mangiarono panettone e pandoro particolare alla cioccolata al latte, era una squisitezza.
Gli altri giorni fu tutto piatto o quasi. Furono dei giorni per dedicare tempo allo studio della filosofia teoretica nel caso di Elena che avrebbe avuto l'esame a Gennaio e sarebbe dovuta essere pronta prima di quel mese.
Sara pure studiava ma aveva più compiti e non doveva soffermarsi su un'unica disciplina.
Proprio il 29/12 giorno del compleanno del padre andò a Salerno a vedere le luci d'artista, come ogni Dicembre. Proprio in quella data smanettando su Facebook trovò finalmente Armando Cortini e gli andò a guardare il profilo, in realtà c'era ben poco da vedere. Erano tutte foto di quando era piccolo o adolescente. C'era qualche foto di famiglia ma poco o nulla.
Il giorno tanto atteso in cui tutto sarebbe volto al termine con un pó di paura avanti a sé, stava arrivando.
Eccolo.... Il 31/12 in cui tutto si mandava via a scapito di un anno nuovo, libero e diverso dal vecchio.
La sera si riunirono tutti a casa di Zia Cristina, in realtà dovevano andare a casa di Zio Mirko ma lui preferí andare da ospite anziché ospitare. Fu una bella serata in cui Elena ovviamente aiutò la Zia con i piatti anche a cronometrare la pasta e a sparecchiare, anche se le forze lavoro quella sera erano tutte collaborative e ne erano molte di più. Sara nel mentre aveva avuto la "BENEDIZIONE" dai genitori per vivere la storia con Christian e tutto si stava per chiudere.
Elena in tutto questo come stava però, effettivamente non se lo chiedeva nessuno. Era felice per sua sorella ovviamente ma scazzata per quello che stava succedendo a lei. Voleva Mattia e non se l'è preso, voleva Vito e ha dovuto chiudere, voleva st'Armando e non sapeva un tubo di lui. Aveva solo capito che doveva stare bene con sé stessa, mettere quella massa in più che aveva perso causa uomini e dispiaceri vari, infatti diceva:"Pork a Capodanno, Pork tutto l'anno"
Augurò al suo migliore amico Giò un anno pieno di soddisfazioni, che sarebbe stato meglio per entrambi, meglio dell'altro, poco catastrofico e più positivo.
Arrivò il 2024 che portò via il 2023, anno bello, ma anche brutto. Anno che è servito per la crescita personale di Elena.
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