CAPITOLO 14

Il 28/10 iniziò a scriverle il ragazzo d'arte che lei aveva adocchiato all'università. Non sapeva neanche il nome, lo guardava e lui ricambiava gli sguardi senza sorrisi.

Il ragazzo era un bel fusto. Alto, con i capelli leggermente ricci, neri e corti. Aveva degli occhi castani molto belli, scuri quanto i suoi. Portava gli orecchini e qualche collana di troppo. Indossava spesso anelli e pochi braccialetti.
Questo le fu lampante all'immagine di profilo WhatsApp che aveva. Gli si vedevano gli anelli, i capelli ricci e il braccialetto. A lei piacevano particolarmente le mani. Erano grandi, ma non all'altezza di quelle del suo Vito.

Iniziarono a parlare.
Fu lui a scrivere alla giovane, intavolando una discussione su Goya, suo pittore preferito. Da là partirono le presentazioni.
"Piacere Elena!"
"Piacere Mattia".
"Ci siamo beccati ad arte. Tu sei la ragazza occhiali e chignon."
"Si esatto aahh, proprio io." "Tu invece il ragazzo capelli ricci, orecchini se non erro e collana?"
"Si esatto aahhh, allora ci siamo beccati."
"Quindi sei al secondo anno?" "Non proprio, io sono al terzo. Ho scelto storia dell'arte contemporanea perché era un esame a scelta."
"Io sto al secondo anno, sto a storia dell'arte, a me è beni culturali."
"Di dove sei?"
"Io sono di un quartiere vicino San Giorgio. Te?"
"Io invece sono di un quartiere vicino Aversa"
"Ok. Cosa vuoi fare dopo l'uni?"
"Il curatore di mostre. Te?"
"Io vorrei insegnare le materie umanistiche."
"Mi auguro che tu ci possa riuscire. Hai proprio la faccia da prof. Aahhh"
"Oddio. Ahhhh grazie mille.. Speriamo, lo spero anche per te."

Elena era felice di parlare con lui. Fu una conversazione apparentemente banale ma si presentarono.
Gli era piaciuto dal primo momento.
Da vicino guardandolo di continuo, però senza parlargli, notava che portava gli stivaletti e non le snickers come i comuni mortali. Riusciva ad intuire che fosse un bel ragazzo e altrettanto un bravo ragazzo.

Continuarono a parlare per tutta la sera. Lei era fuori casa, non sapeva lui cosa stesse facendo, dove fosse.

Pensò:"Questo invece di uscire con gli amici, sta qui su WhatsApp a parlare con me? Ceh io non capisco."

La conversazione si spostò sul calcio, uno dei tanti amori di Elena.
"Ma allora è vero che tifi Bayern Monaco? Perché?"
"Aahhh allora è vero che sono diventata una leggenda per questo!! Sul gruppo mi conoscono per questa ragione infatti. Non mi conoscono per il nome che ho, non mi conoscono neanche per Elena la ragazza di storia."
Continuò lei:"Sì tifo Bayern e ne sono orgogliosa. Credevo fosse una cosa stupida e ridicola. Ho doppia squadra, tifo anche Napoli comunque."
"Io ero fanatico da piccolino. Poi ho abbandonato."
"Vediamo un pó se mi conosci... Chi è il mio calciatore preferito?"
"Kimmich? (Lo dico perché è il mio in realtà 😅)"
"No. Mi piace, gran centrocampista, ottimo numero 6. Il 6 prima era di Thiago Àlcantara. Per tutti è Thiago.
Kimmich è gran bel ragazzo. Non è lui però."
"Ahhh se non sbaglio Thiago sta al Barcellona? Correggi se sbaglio. "
"No è al Liverpool. Aahh"
"Allora ti piacciono i goleador, quelli che segnano? Sané, quindi?
" No. Mi piacciono i goleador, ma preferisco i difensori della porta. Amo i portieri. Il mio preferito è Neuer. Fiera di non essere scontata 😅"
"Ottimo."

Fece un audio, le fece sentire la sua voce.
Aveva una voce calma, molto pacata, misurata ad ogni parola, melliflua quasi.
Le spiegò nell'audio che Neuer dopo la cazzata degli sci dopo il mondiale era scaduto un pó.
Non fu una bella pubblicità infatti. È stato un pó stupido effettivamente.
Ma secondo me lo avranno pagato anche se non giocava.

Elena pensò:" Finalmente c'è chi è più calmo di me quando parla, fiù."

Poi lei gli fece un audio spiegandogli un pó di roba sul  calcio e sul suo Neuer. Infatti sì hai proprio ragione. Credo lo abbiano pagato lo stesso.
"Oggi hanno giocato e lui è tornato. Devo dire  che hanno vinto di misura aahhh 8:0 contro l'ultima di classifica."

Poi alle 00:15 smisero di parlare su whatsapp, l'ultimo messaggio era di Elena.

L'abitudine di questi era lasciare l'ultima parola a lei e poi contattarla un altro giorno e in qualsiasi momento, con un altro argomento.

Nonostante questo era felice, non pensò ad Armando lo "psicologo" di San Giorgio, non pensò ad un altro tipo di arte tale Antonio.
Un ragazzo carino ma non troppo desideroso di esserle amico o ipotetico partner. Molto somigliante a Vito, poiché aveva occhi castani e capelli castani, baffi e barba. Unica differenza tra i due erano i capelli lunghi e ricci.
Paragonato al Mariani, era insipido alla fine.

Tra gli altri non pensò al grande amore perso.
Ecco che:"Il Grande amore non è sempre quello che si può raggiungere.  È anche quello che resterà sempre grande anche senza essere realizzato. Vito per Elena e Elena per Vito, sarà così per sempre.
Potranno avere mille storie, mille avventure. Poi potranno maturare e scegliere di sposarsi. Avere dunque un marito, una moglie e mettere su  famiglia.
Resteranno sempre loro nel rimpianto/rimorso di non essere riusciti nell'intento di stare insieme. Non è colpa loro. Forse doveva andare così."
Elena era pensierosa, ripeteva tra sé e sé:"doveva andare così". Continuava a ripetere questa frase. Si doveva capacitare per la scelta fatta. Non fu così semplice accettare la realtà. Vito Mariani era uscito dalla sua vita per colpa solo sua, della sua paura, del rigetto dei genitori. Poveri ragazzi, povera Elena.

Cercò di vedere la luce in fondo al tunnel. Si era divisa in tre e indecisa sulla scelta prematura di un partner che le facesse dimenticare Vito. Aveva bisogno di distrarsi.

Un giorno incontrò Antonio in giro. Si illuminò, è vero era con gli occhiali da sole e non si vedeva niente. Però accadde.
"Ciao" disse sorridendo.
"Ciao"
"Antonio scusa. Io non trovo un libro per l'esame. È introvabile. Tu che hai scelto?"
"Quello sull'Art Nouveau. Se ti serve il saggio sul Romanticismo, vai in una libreria di fronte a Piazza Bovio, può essere che sta là."
"Grazie mille. Buona lezione."
"Sei nato a Maggio, il 17?"
"No. In realtà sono nato in Agosto, il 7 aahh."
"Ok, va bene. Ciao."

Prima cosa parlò con Giorgio 2, suo compagno di giochi in questo. A lui piaceva Antonio. Gli piaceva anche Mattia.

L'amico Giò preferiva Antonio, gli ricordava lui da giovane, bravo ragazzo, tenero. Il classico tipo che spesso cambiava acconciature e modo di vestire.
Su Armando lo psicologo non si espresse, Elena lo lasciò nascosto per un pó.
Poi fece uscire lui dal cilindro magico.

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