12. Le parole della regina

Thranduil era subito fuori dalla camera da letto matrimoniale e camminava avanti ed indietro, nervoso ed agitato come non mai. Erano passati nove mesi ed un giorno esatti da quando la sua sposa lo aveva informato della gravidanza, ed ora lui stava aspettando che ella, assistita dal guaritore di corte e da alcune ancelle, mettesse al mondo la loro erede.

Un rumore di passi frettolosi che percorrevano il corridoio distrassero per un momento il principe.

-Thranduil!- la voce agitata di Amdìr rimbombò lungo la stanza- Allora? Come va? Come sta?

-Calmati!- esclamò il giovane futuro padre- Mi basta la mia agitazione, senza che tu aggiunga la tua. Indil dovrebbe stare bene, non ho sentito nulla fin ora, ma è li dentro da molto tempo ormai... oh, Amdìr! Non sono mai stato più agitato in tutta la mia vita...

-Lo so.- rispose il cognato- Tranquillo, però. Indil è una giovane più forte di quanto non sembri. Vedrai che andrà tutto per il meglio. E presto avrò una nipotina! Potrò viziarla, vero?

Thranduil scoppiò a ridere per la prima volta in molti giorni di ansia- Certamente!- rispose- Ma non prima che io le abbia insegnato a combattere.

-Combattere?- ripeté il gemello- Ma è una donna!

-E allora?- ribatté il principe- Qui, a Bosco Atro, anche le donne imparano a combattere. Da voi non è forse così?

-A dir la verità, no.- disse L'Elfo di Lothlòrien, ridendo- Bene! Mia nipote non è ancora nata e comincia già a sorprendermi! Penso che le regalerò uno dei miei pugnali...

-Sì, bé, non acceleriamo troppo i tempi.- lo frenò il futuro sovrano del Reame Boscoso- Prima di regalarle qualcosa con cui possa farsi male, io ci penserei bene.

In quel momento arrivarono anche Imin ed Oropher, ansimanti per il tanto correre.

-È già nata? Quanto manca?- chiese istericamente il gemello di Amdìr.

-Non sappiamo.- rispose Thranduil, tornando nell'agitazione- Non ci sono ancora giunte notizie e non si sente niente... sinceramente tutto il tempo che ci stanno mettendo comincia a preoccuparmi.

-Oh, non è l'attesa segno di problemi.- rispose il re, in tono alquanto professionale- Ricordo che tu, Thranduil, nascesti dopo ben sette ore. Ore che io, però, passai accanto a tua madre. Dovresti entrare, figlio, credo che a tua moglie farà piacere averti accanto.

Il principe annuì e si affrettò a bussare alla porta della camera del parto. Ad aprirgli fu un'ancella un pò scossa e parecchio seccata dall'interruzione.

-Sì?- chiese, irritata, cercando di mantenere un tono riverente ma continuando a guardare in direzione del letto alle sue spalle.

-Sono venuto a sapere se Indil non avesse bisogno di qualcuno che le stia accanto...- balbettò Thranduil.

La serva sospirò- Mio Signore, la principessa sta partorendo e non può essere distratta in questo momento...

-Thranduil!- esclamò la voce di Indil, strozzata dallo sforzo del parto- Fatelo entrare! Voglio che mi stia vicino.

La giovane sospirò- Allora va bene. Ma sappi, Mio principe, che potrai stare con lei solo per qualche minuto...

-Sì, sì, d'accordo.- rispose frettolosamente lui.

Il giovane superò la donna che aveva davanti e si precipitò a soccorrere la sua amata sposa.

-Indil! Come stai? Come va?- chiese preoccupato.

-Tranquillo, amore, sto bene.- rispose la principessa. Era molto sudata e respirava affannosamente.

Passò il tempo e il giovane padre fu spedito ad aspettare fuori, insieme agli altri membri della famiglia. Ogni tanto una serva si affacciava e diceva- Ci siamo quasi.

Poi, dopo un tempo che parve infinito, un'ancella aprì la porta e gridò- È nata! La bambina è nata!

Tutti si rassicurarono, ma, minuto dopo minuto, cominciarono nuovamente a preoccuparsi. Non si sentiva nessun rumore: né un pianto, né un gemito, né le risate della novella mamma, né i complimenti delle serve e del guaritore alla bambina. Solo delle voci bisbigliate, un lieve rumore di passi, una frase detta frettolosamente e poi... le lacrime di Indil?!

Thranduil entrò correndo nella stanza e vide sua moglie singhiozzare su un involto di fasce ricamate.

-Indil... che succede...?- chiese preoccupato, avvicinandosi alla sposa.

Lei non gli rispose, solo appoggiò la testa contro il suo petto e nascose il viso piangente tra le pieghe della veste del marito.

-Oh, Thranduil...- mormorò, tra i singhiozzi- Nostra figlia... è nata... è nata...

-È nata, sì, lo so.- rispose il giovane- Non sei felice? Abbiamo aspettato tanto questo momento e...

-No, non capisci!- esclamò Indil, continuando a singhiozzare- Lei... è morta...

Il mondo si fermò. Il cuore del principe saltò un battito. Sulla sua anima cadde un peso. Ed anche a lui sfuggì una lacrima, che cadde sui biondi capelli dell'amata. La abbracciò con impeto e forze e lei si resse a lui, mentre l'acqua inzuppava i vestiti dello sposo.

-Tauriel.- disse la fanciulla- L'avrei chiamata Tauriel.

Tauriel. Gioia della famiglia.

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