10. Le nozze

L'aria di festa era respirabile ovunque all'interno del regno di Lothlòrien. Le strade erano cosparse di petali di fiori dai mille colori, le case erano addobbate con rose bianche, il popolo aveva indossato gli abiti buoni e le botteghe ed i negozi erano chiusi, perché nessuno aveva intenzione di perdersi il grande evento.

Anche al palazzo reale si percepiva agitazione ed emozione. Nelle cucine, poi, la frenesia era alle stelle: c'erano gli arrosti di selvaggina da girare, le zuppe da mescolare, il pane da tagliare a fette, i vari formaggi da disporre ad arte sui vassoi d'argento, i dolci da guarnire di miele o creme. Tutti correvano qua e là, girando questo ed assaggiando quello, i capi cuoco impartivano frettolosamente ordini e le sguattere ed i servi pulivano furiosamente i corridoi e le sale della reggia, lustrando lampadari e spolverando mobili.

Spero proprio che questo matrimonio vada bene si disse il direttore del reparto di pasticceria mentre ritoccava la meravigliosa torta che il re aveva voluto interamente decorata da roselline di zucchero Lo spero proprio. Dopo tutta la fatica che stiamo facendo... se qualcosa va storto questa volta mi arrabbierò sul serio. Sissignore! Non permetterò che nessuno rovini questa cerimonia.

Ai piani reali la situazione non era certo migliore. Amdìr camminava avanti ed indietro davanti alla porta della camera della cugina, aspettando che lei, aiutata dalle sue ancelle personali, finisse di indossare l'abito nuziale. Il giovane era veramente agitato: era sveglio dalle prime luci dell'alba per verificare che i cibi del banchetto fossero pronti, il Padiglione delle Cerimonie ben decorato, le sedie per gli ospiti sistemate e del giusto numero. Si era dato molto da fare per quel matrimonio, non voleva che niente andasse storto.

-Ehi, fratello, calmati.- gli disse Imin, come suo solito appoggiato alla parete- A vederti sembra che sia tu il futuro sposo, invece sei solo il testimone di nozze.

-Lo so, Imin, lo so.- rispose Amdìr, continuando a camminare- Ma non posso fare a meno di essere agitato. Si tratta di una cerimonia importante, niente deve rovinare tutto questo, neanche il più piccolo dettaglio deve essere lasciato al caso.

-Va bene, ma tu ora rilassati.- lo rimbeccò il gemello- Stai diventando più agitato di nostra sorella...

-Ti ho sentito, sai?- gridò la voce di Indil, seguita da un- Ahi! Sei sicura che vada bene così stretto?

-Vedrai che andrà tutto per il meglio.- contiunò Imin.

Amdìr annuì e poi disse, a voce alta, in direzione della porta- Indil, sei ancora lì? Quanto ci vuole ad indossare questo vestito?

-Sono pronta!- rispose la fanciulla.

La porta si aprì lentamente e i giovani sgranarono gli occhi e le loro bocche si aprirono impercettibilmente. Non l'avevano mai vista tanto bella nella loro vita.

**********
Thranduil era sul palco innalzato sotto il Padiglione delle Cerimonie e continuava a torcersi le mani. La cerimonia sarebbe iniziata di lì a poco, ma a lui sembrava già passata un'eternità. Era teso e si sentiva più agitato di quanto non fosse mai stato in vita sua. Indossava un elegante completo bianco dai ricami dorati e sui lunghi capelli biondi era posato un diadema argentato con dei diamanti incastonati.

-Thranduil.- gli sussurrò Oropher, in piedi accanto a lui- Smetti di agitarti. Ti guardano tutti!

-Lo so, Adar, ma non posso farne a meno.- gli rispose il giovane con lo stesso tono di voce- Questo... è un passo importante e... per tutti i Valar! E se Indil non si sentisse ancora pronta? E se, all'ultimo momento, cambiasse idea?

-Io direi che ha tutte le intenzioni di presenziare a questo matrimonio.- considerò il re di Bosco Atro, guardando un punto oltre le spalle del figlio.

Il giovane gli lanciò un'occhiata interrogativa e si girò giusto in tempo per vedere la carrozza verniciata di bianco fermarsi davanti al sentiero di marmo che conduceva al luogo dove si sarebbe svolta la cerimonia. Il primo a scendere fu Amdìr, anche lui molto elegante nella sua uniforme da capitano delle guardie. Il giovane porse la mano alla cugina per aiutarla a scendere, e tutti poterono ammirarla nel suo pieno splendore.

L'abito era bianco e rosso e molto semplice, ma conferiva alla fanciulla un aspetto davvero regale. Non aveva alcun tipo di spallina, ma una striscia di stoffa rossa ricamata le cingeva le spalle. Il corpetto era bianco con due o tre fiorellini scarlatti. La gonna era lunga fino ai piedi, aveva un piccolo strascico e sul davanti era presente uno spacco che lasciava vedere la sottogonna rossa decorata da fiori perlacei. La stoffa bianca era, al tatto, liscia e leggera, mentre quella rossa era più pesante e ruvida. Il Sole si rifletteva sul bianco, lanciando bagliori di luce tutt'intorno a se. L'acconciatura consisteva in una treccia laterale che cadeva sulla spalla sinistra della fanciulla.

Mentre passava, gli invitati le facevano le congratulazioni e le auguravano ogni tipo di fortuna e lei rispondeva gentilmente a tutti, il che la faceva avanzare piuttosto lentamente. Quando, però, finalmente, la giovane promessa salì le scale e si avvicinò radiosa e sorridente al suo futuro sposo, Thranduil si sentì l'Elfo più felice è fortunato di tutta Avra. Vederla così radiosa lo faceva stare bene, i sentimenti si riversarono nel suo cuore tutti insieme e la sua bocca si dispiegò in un largo sorriso mentre prendeva per mano la sua futura moglie.

-Bene.- cominciò Oropher, non appena gli ospiti si furono seduti ai propri posti- Siamo tutti qui riuniti oggi, per celebrare l'imminente unione tra questi due giovani. Scambiatevi le promesse che resteranno valide per tutta la durata della vostra vita.

-Io, Thranduil Oropherion, prometto a te, Indil Naimilen, di amarti sempre, ogni secondo della mia vita, fino alla fine dei miei giorni. Prometto di rispettarti e di restarti sempre accanto nei momenti di difficoltà e di ascoltare ogni tua idea ed ogni tuo consiglio.

-Io, Indil Naimilen, prometto a te, Thranduil Oropherion, di amarti in eterno, fino all'ultimo mio respiro, di sostenere le tue decisioni, di cercare di aiutarti in tutto e, sopra ogni altra cosa, prometto che nulla di quanto provo per te in questo momento cambierà mai, perché il mio amore è infinito.

Il giovane principe le prese dolcemente la mano sinistra e le infilò al dito un'anello di oro bianco con incastonati diamanti ed ametiste. Era appartenuto a sua madre, ed Indil sapeva quanto era importante per il suo oramai marito, e lo apprezzò più che se fosse stato un qualsiasi anello di matrimonio.

-Dunque, con il potere conferitomi dal mio grado di regnante, io vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa.

I due sorrisero e si scambiarono un bacio appassionato mentre il popolo gioiva e lanciava petali di rose. Erano tutti molto commossi ed Imin fu convinto di vedere una piccola lacrima solcare la guancia destra di suo fratello Amdìr.

Alla fine della cerimonia ci fu il banchetto. La grande tavola era stata spostata dalla Sala a lei destinata al centro dei giardini e sopra di essa erano stati innalzati innumerevoli archi di pietra da cui pendevano rami fioriti di rose. Tutti mangiarono a sazietà e brindarono ripetutamente ai novelli sposi. I due principi si tennero sempre la mano e chiacchierarono vivacemente tra loro, dandosi un bacio di tanto in tanto.

I genitori dei due sorridevano ogni volta che questo accadeva e si sentivano più allegri, perché i loro figli erano felici. A re Oropher venne raccontato di tutte le peripezie che la coppia aveva dovuto affrontare per innamorarsi prima e ottenere il matrimonio poi, ma non si adirò ed, anzi, commentò- Tutto è bene quel che finisce bene. E poi, se fosse stato tutto troppo facile, non ci sarebbe stato gusto.

Successivamente al pranzo di nozze si aprirono le danze. Thranduil e Indil ballarono come non avevano mai fatto, ed avrebbero continuato, forse per sempre, se non fossero stati separati dalla miriade di persone che volevano fargli gli auguri. Le ragazze presenti accerchiarono la sposa e cominciarono a farle i complimenti per il vestito. Il giovane marito, invece, venne intromesso nelle chiacchiere dei signori, ed ogni volta che qualcuno lodava la bellezza e la grazia di sua moglie, lui doveva fare di tutto per non regalargli un pugno.

Quando, alla fine di ogni cosa, gli ospiti furono tornati ogni uno alle proprie case, i novelli sposi poterono concedersi un piccolo momento tutto per loro.

-Allora?- chiese il giovane a sua moglie- Come ci si sente ad essere sposata con un principe meraviglioso come Thranduil?

-Ah, benissimo.- rispose Indil, ridacchiando- Devi sapere, mio caro, che mio marito è una persona gentile, premurosa, simpatica, bella e per di più molto modesta!

Scoppiarono entrambi a ridere. Era una bella sensazione, sapere di essere legati per la vita.

-Ti amo, Thranduil.- sussurrò la fanciulla.

-Ti amo anch'io, Indil.- rispose il principe, baciandola dolcemente.

Mentre le loro labbra si sfioravano, il Sole tramontava su di loro...

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