Un brindisi. Un patto

~Draco~
È stato strano guardare Gin senza toccarla o parlarle, è vero che davanti agli altri è sempre stato così, ma ora ho una consapevolezza diversa, so che non potrò più avvicinarmi a lei, nemmeno quando è sola.

Senza nemmeno chiedermi il permesso Theo mi porta fino alla mia stanza, chiude la porta e si siede sulla poltrona davanti al camino.

-Ho saputo di tuo padre- dice solo e io mi siedo a mia volta nel posto vicino.

Nessuno dei due aggiungerà niente. Nessuno dei due ne ha bisogno. Io so che lui mi è vicino, lui sa che io l'ho capito. E a noi basta così

-Cosa sai?- gli chiedo dopo un po'

-Per adesso io sono salvo, mio padre mi porterà all'estero durante l'estate per compiere delle missioni minori con lui. Sarò lontano da Lui-

-Io invece rimarrò al Manor- commento senza bisogno che lui lo specifichi. Entrambi sappiamo cosa implicano queste poche e apparentemente semplici parole.

Rimaniamo in silenzio per qualche minuto e poi stranamente è Theo a romperlo

-Vale quello che hai detto a me qualche settimana fa-

Mi alzo e mi avvicino a un mobiletto in un angolo della stanza, tiro fuori una bottiglia di Whisky incendiario e due bicchieri.

Un brindisi.

Un patto.

Come da sempre continueremo ad essere l'uno la spalla dell'altro.

Dopo qualche altro bicchiere sentiamo bussare alla porta e io mi alzo con un mezzo sorriso e vado ad aprire.

-Blaise- dico alla terza persona a cui si è sempre esteso il patto -mi sembrava strano non fossi ancora arrivato-

-Ora mi spiegate tutto! E non voglio mezze parole o rispostine sarcastiche. Voglio sapere perché in questi giorni siete così strani e vi isolate, ne ho tutto il diritto- dice lui, è sempre stato il più loquace ed estroverso dei tre e credo odi un po' i nostri silenzi anche se ormai ha imparato a conoscerci.

-E sappiate che non ho nessun tipo di problema a convincervi- continua accarezzando la bacchetta tra le mani.

A molti l'insinuazione nascosta in queste parole e il tono con cui sono state pronunciate farebbe non poca paura, ma noi ci limitiamo a osservarlo con un sopracciglio alzato. Nessuno di noi farebbe mai paura agli altri due.

-Il Lord vuole marchiare nuovi seguaci e chiede di trovarli tra i figli dei suoi mangiamorte più fedeli. Visto quello che è successo negli ultimi giorni Theo riuscirà ad andare in missione all'estero col padre quest'estate, io sarò al Manor- gli spiego

Lui capisce e si avvicina mettendomi una mano sulla spalla

-Sappi che io ci sarò- mi dice solo

Io vado a prendere un terzo bicchiere mentre Blaise si siede vicino a noi.

-Fino a che non iniziano a girare molti galeoni mia mamma non si interesserà alla cosa- nota Blaise e in effetti lui è quello più al sicuro in questo momento.

Questa è l'ultima frase seria. Poi la mente si annebbia e i ricordi si diradano, perdiamo il conto delle ore consci che l'importante è prendere il treno domani.

*****
Bere aiuta, ma il giorno dopo è difficile. Il mal di testa mi innervosisce e i miei amici sanno che è meglio lasciarmi tranquillo.

Appena ci svegliamo loro vanno nella loro stanza e io finisco di preparare il baule, poi ci troviamo in sala comune e andiamo insieme a fare colazione.

Tutto sembra come sempre, i sospiri delle ragazze quando entriamo, Blaise che si ferma a salutare la Granger, qualche battutina sarcastica scambiata con lo sfregiato e lenticchia, l'unica cosa che manca è lo scambio di sguardi con Ginevra. Ci sediamo al nostro tavolo e mentre mi verso il caffè noto che lei mi sta guardando come se volesse capire qualcosa. Cosa che ovviamente non le permetterò, devo comunque proteggerla.

Sul treno mi siedo nello scompartimento con i miei compagni di serpeverde e li ascolto parlare dei loro progetti per l'estate.

-E te Nott che farai?- chiede Goyle ad un certo punto, dopo un lungo monologo sui cibi che vuole provare in Francia

-Andrò all'estero, non so ancora dove-

-Decidi tu scusa- commenta qualcuno e lui neanche gli risponde

-Dracuccio?-

-Pansy! Ti ho detto di non chiamarmi in quel modo-

-Che farai te? Ti vengo a trovare- continua lei senza farsi minimamente scalfire dal mio tono seccato

-Quello che faccio sempre- commento, poi mi alzo ed esco dallo scompartimento, senza fare caso agli sguardi straniti dei miei compagni di casa

Cammino per il corridoio del treno cercando di non pensare quando qualcuno mi blocca la strada

-Dobbiamo parlare- dice una voce inconfondibile

-Non abbiamo niente da dirci Weasley-

-Io ho molte cose da dirti Malfoy- ribatte lei sottolineando il mio cognome

-Io no- commento cercando di sorpassarla

-Bene. Vorrà dire che ascolterai- continua imperterrita

Io sospiro e la seguo nel suo scompartimento, tanto sapevo che questo momento sarebbe arrivato.

-I tuoi amichetti ti hanno lasciato sola?- le chiedo sarcasticamente

-Dovrebbe interessarti?- mi chiede lei

'Magari qualche settimana fa mi sarebbe interessato' penso io, poi mi rendo conto che mi interessa anche ora e sbuffo per cacciare il pensiero

-Dimmi quello che devi dirmi, non ho tempo da perdere- commento evitando di risponderle

-Io non ti credo, non stavi giocando con me, quindi esigo una spiegazione-

'Sto per diventare un mangiamorte e non voglio ti succeda qualcosa, può bastarti?'

-Stavo giocando davvero, non mi innamorerei mai, soprattutto non di una stracciona come te- le dico secco

Vedo nei suoi occhi passare un lampo di tristezza, ma non è disposta a cedere, non vuole credermi.

-Potevi farti la Parkinson o le tue altre troiette tutte le sere, che motivo avresti avuto di giocare con me?-

-Chi ti ha detto che non facevo entrambe le cose?-

-Lo leggo nei tuoi occhi che stai mentendo-

Si avvicina a me e mi appoggia una mano sul cuore

-Draco, io ti conosco. So chi sei veramente e so che questa è una maschera che porti per nascondere qualcosa di più profondo. Dimmi la verità, posso aiutarti. Non voglio perderti. Ci tengo a te Draco!- sussurra con voce suadente.

So che dentro di lei è davvero molto incazzata per come la sto trattando, ma riesce ad essere fantastica anche in questo momento. Ha una forza che io non posso neanche sperare di sognare per un futuro lontano.

-Senti Weasley, non sei un'amichetta a cui racconto i miei affari. Ti ho usata e ora posso vendicarsi di tuo fratello quando voglio. Quindi vattene e non cercarmi più, non ti voglio vedere, sei solo una povera stracciona. Pensavi davvero che un Malfoy e una Weasley potessero stare assieme? Ingenua!-

È ingenuo io che l'ho pensato per mesi!

I suoi occhi si riempiono di lacrime e devo trattenermi per non abracciarla e asciugargliele dolcemente. Anche se è strano solo pensare che con lei sono capace di un pensiero del genere. Sento una singola lacrima cadere ulla mia guancia ed esco velocemente prima che lei la noti. Non doveva succedere. Un Malfoy non piange.

Cammino velocemente verso il mio scompartimento, prendendomela con chiunque mi passi anche solo vicino. Chiudo la porta e mi siedo ad ascoltare i loro inutili discorsi.

-Che hai capo?- mi chiede Goyle

Vedo lo sguardo preoccupato di Blaise e quello indecifrabile di Theo posati su di me e capisco che devo dire loro qualcosa prima di scoppiare

-Odio la famiglia Weasley-

-Tutti noi li odiamo- commenta Pansy

I miei due amici conoscevano le mie intenzioni quindi hanno capito più degli altri. I loro sguardi parlano per loro.

Ci saremo sempre l'uno per l'altro. Ed è questo che mi aiuta a continuare.

È quello che penso la sera quando mia madre mi dice

-Il Signore oscuro arriverà domani- io annuisco solo

-Non farlo ti prego- inizia a singhiozzare lei

-Devo. O lui ci ucciderà-

Eccomiii.
Ora potete uccidermi. So che forse potevo semplicemente fare in modo che non si parlassero più senza la litigata, ma credo che Draco pensi sia meglio che lei lo odi.
Ditemi cosa pensate del capitolo.
Alla prossima❤

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