Avada Kedavra
~Draco~
'Il gran giorno è finalmente arrivato' penso sarcasticamente alzandomi dal letto quella mattina. Solo ieri sera ero a ridere e scherzare con Ginevra e Demi e oggi diventerò un assassino. Tutto questo è assurdo. Non voglio macchiarmi le mani del sangue di Silente, non voglio diventare un mostro per pagare al Lord il fallimento di mio padre. Spesso sia mia madre che Piton hanno detto che le scelte e gli errori di mio padre non avrebbero dovuto condannarmi, che non per forza avrei dovuto seguirlo, ma ora, qui, mi rendo conto che la mia strada è segnata da prima ancora che io nascessi, che non sono mai stato padrone del mio destino, la mia vita non mi appartiene e dal giorno dell'iniziazione hanno dovuto farsene una ragione anche tutti coloro che credono in me.
Stanco e impaurito come non mai mi alzo dal letto e mi vesto come se fosse un normalissimo giorno di scuola, mentre compio meccanicamente gli stessi gesti di ogni mattina da sei anni a questa parte e aspetto che Blaise venga a chiamarmi per andare a colazione rifletto sul fatto che ormai non posso più mentire a me stesso. Ho paura, ho paura di quello che dovrò fare, ho paura di quello che potrebbe accadere ai miei amici e compagni a causa dei pazzi che sta sera entreranno nel castello, ho paura di quello che succederà dopo, paura di perdere i miei amici, di rimanere completamente solo, ho paura che lei mi odierà.
-Buongiorno Dra, andiamo a fare colazione?- mi chiede Blaise entrando come sempre senza bussare nella mia stanza, io nemmeno gli rispondo e lo precedo verso la sala grande, grato al mio amico che senza saperlo ha bloccato i miei pensieri
-Ehi- mi richiama il ragazzo, che come sempre mi capisce al volo -che scuccede?-
-Niente Blay, sai che di prima mattina non sono particolarmente loquace, andiamo ho bisogno di un caffè- gli rispondo atono
-Tu non sei mai particolarmente loquace- sdrammatizza lui anche se so benissimo che la mia risposta non lo ha convinto.
In sala grande il mio amico saluta la Granger e poi ci sediamo al tavolo di serpeverde dove Theo ha già quasi finito la sua colazione
-Theo!- ghigna Blaise
-Taci!- gli risponde l'altro, io li guardo straniti e Blaise decide di spiegare -non gli è piaciuta la mia fantastica nuova trovata per svegliarlo-
-Non è decisamente fantastica- ribatte il ragazzo davanti a me -e smettila di cercare modi sempre peggiori per svegliarmi la mattina, a volte ti invidio la stanza da prefetto perchè dormire con questo idiota è esasperante- conclude rivolgendosi prima a Blaise e poi a me, dopo qualche secondo scoppiano entrambi a ridere e anche io mi lascio andare per qualche secondo, fino a che mi torna in mente che giorno è oggi
-Mi dispiace, ma la mia stanza è e rimane mia- commento prima di finire il caffè, alzarmi e uscire dalla sala grande.
Prima di allontanarmi sento un ultimo scambio di battute fra i miei compagni di casa -Perchè oggi è più gelido del solito? Con noi poi!- chiede Theo -E' così da stamattina, ho paura che sia oggi- è la risposta di Blaise e anche senza girarmi a guardarli posso immaginare le espressioni dei miei amici che gelide e fredde non lasceranno trasparire nulla, ma con un luccichio negli occhi che solo chi li conosce davvero bene può percepire come paura e preoccupazione. La stessa espressione che è anche nel mio viso e che sono sicuro loro hanno notato. Ancora una volta non posso fare a meno di ricordare il patto che abbiamo stretto molti anni fa e a cui nessuno non è mai venuto meno, con una nuova forza dentro mi dirigo verso la stanza delle necessità per controllare che nessun dettaglio sia tralasciato, non posso fallire, devo salvare la mia famiglia.
Esco da lì solo all'ora di pranzo e raggiungo i miei amici al nostro tavolo
-Vuoi parlarne?- mi sussurra Blaise
-So che avete capito, so che con voi non posso mentire e non lo farei mai- dico solo, ma è la conferma che volevano
-E' oggi- sussurra Theo e io non annuisco nemmeno stringo solo le labbra
-Non ci dirai ancora niente- continua Blaise
-E' meglio così. Solo, sta sera non uscite dal dormitorio per niente al mondo, per quanto siate purosangue sarà comunque più sicuro così- sussurro
Loro annuiscono e poi riprendiamo a mangiare come se nulla fosse. Nel tardo pomeriggio decido di andare nella stanza delle necessità e passare là le ultime ore
-Immagino che non passeremo gli ultimi giorni dell'anno e il viaggio in treno insieme- dice una voce alle mie spalle
-Non penso proprio Theo- gli rispondo
-Ci vediamo al Manor quest'estate allora- mi saluta stringendomi in un abbraccio a cui rispondo con forza
-Sappi che per qualsiasi cosa io ci sono, il tuo falchetto sa dove trovarci- mi dice Blaise indicando lui e Theo
-Grazie Blaise- gli dico sinceramente e anche lui mi stringe in un forte abbraccio, poi i due si allontanano e io li guardo andare verso i sotterranei per qualche secondo.
Non mi ero accorto che una figura ci stava guardando, Demi esce dalla colonna dietro cui era nascosta e mi abbraccia, senza dire una parola.
-Ti voglio bene, sta attento a non farti ammazzare-
-Anche te, dormi sta notte non andare in giro come il tuo solito. Ti voglio bene- le rispondo e poi ricomincio a camminare e questa volta arrivo alla stanza.
***** -Draco, pronto per rendere il Signore Oscuro fiero di te?- mi chiede Bellatrix non appena esce dall'armadio
-Si zia Bella- le rispondo meccanicamente
-Su muoviti ragazzo, non abbiamo mica voglia di stare tutta la notte in questa stanza- commenta Amycus Carrow mentre la sorella Alecto lo supporta annuendo
-Vado a controllare che il corridoio sia libero- rispondo, in quel momento un'ultima figura esce dall'armadio, che ci fa qui Fenrir Greyback? Non era previsto.
Ancora più preoccupato esco dalla stanza, non vedo nessuno e così chiamo gli altri, dopo qualche corridoio però incontriamo lenticchia e la Granger, la guardo e spalanco gli occhi, vorrei dirle di allontanarsi, di raggiungere Blaise al dormitorio serpeverde o almeno di nascondersi in quello di grifondoro, ma non posso parlarle davanti al gruppo di mangiamorte che mi è alle spalle così mi limito a lanciare un po' di polvere buiopesto dei fratelli di Gin e guidare gli altri con la mano della gloria. Dopo qualche secondo mi rendo conto che se la Granger e lenticchia pattugliavano i corridoi sicuramente lo sta facendo anche Ginevra, è così cocciuta che di sicuro non ha voluto abbandonare i suoi amici nemmeno questa volta, come lo scorso anno al ministero. Col cuore che batte forte per la paura di quello che potrebbero farle avvelocizzo il passo verso la torre di astronomia, pensando a quanto sia un orribile scherzo del destino dover fare ciò che devo proprio lì.
Poco prima delle scale l'ordine ci ferma, non mi aspettavo fossero qui! Come concordato passiamo al piano b, Amycus sale e lancia il marchio nero, poi torna giù e inizia a combattere, dopo un po' salgo le scale per aspettare Silente e Bellatrix lancia un incantesimo ai piedi delle scale perchè nessuno senza il marchio possa seguirmi. Un attimo prima di sparire vedo una chioma rossa entrare nella stanza, i nostri occhi si incrociano e una singola lacrima solca il suo viso, la voglia di mollare tutto, raggiungerla, asciugarle la lacrima e baciarla è forte, ma non posso. Ci guardiamo ancora qualche secondo, poi lei indurisce i tratti come dopo aver preso una decisione difficile; annuisce impercettibilmente e capisco che mi perdona per quello che devo fare, mimo un 'grazie' con le labbra e una lacrima solca i volti di entrambi e questa volta non la nascondo, sarrebbe inutile, poi lei si gira e corre nel mezzo della battaglia e io corro su per le scale con un unico pensiero in mente, prima finisce tutto questo meno sono le possibilità che lei rimanga ferita nella battaglia lì sotto.
Sulla torre vedo Silente, debole, lo disarmo e poi lo guardo negli occhi, ma non riesco a sostenere il suo sguardo per più di qualche secondo così riprendo a guardare la bacchetta. Lui prova a convincermi a lasciare stare, ad accettare il suo aiuto, ma non posso, non voglio rischiare la vita delle persone a cui tengo. Al tempo stesso però non voglio ucciderlo, abbasso la bacchetta, ma in quel momento i mangiamorte mi raggiungono, cercano di spronarmi e io non riesco a decidermi. Severus compare alle mie spalle e senza esitare prende il mio posto, mi risparmia di diventare un mostro e io non so se ringraziarlo o avere paura delle conseguenze, una cosa però è certa, non sarei riuscito a uccidere. Il mio padrino afferra mio il braccio e mi esorta a sendere le scale e scappare, riattraversiamo il castello e usciamo dal portone d'ingresso, corriamo lungo il grande giardino e, dopo un breve scontro tra Piton e Potter, attraversiamo i cancelli e ci smaterializziamo al Manor.
Lì mia madre, non appena mi vede, mi prende tra le braccia come quando ero bambino e avevo paura; non appena le viene raccontato ciò che è successo mi stringe di più a sè felice che io non mi sia macchiato del sangue di un uomo, ma terrorizzata per la possibile punizione del Lord.
-Silente è morto sta notte!- inizia l'uomo dopo qualche secondo -tu però mi hai deluso, hai fallito proprio come tuo padre. Grazie a Severus ciò che volevo è stato portato a termine quindi ti risparmierò la vita, non voglio sprecare inutilmente sangue puro, ma verrai punito severamente e poi, sia tu che la tua famiglia dovrete lavorare duramente per ripagare i vostri fallimenti-
Tengo il capo chino, non so cosa voglia dire essere punito severamente, ma non posso pensare con sollievo che potrò ancora vedere il volto di mia madre sorridermi. Potrò rivedere i miei amici e forse anche lei, perchè nonostante tutto Ginevra non mi odia totalmente.
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