35°
"Per favore, in mezzo a tutta questa baraonda,
continua a essere una stella luminosa e costante.
Davvero poche cose rimangono a indicare la strada:
la poesia, e tu, e la solitudine"
- Estratto di una lettera di Vita Sackville-West a Virginia Woolf
Osservo Matteo che, seduto sul divano di casa mia, gioca con Benedetta e il peluche che, come le aveva promesso, le ha regalato. Mia cuginetta non smette di ridere e di chiamare il mio fidanzato come: Matteo uno, mentre il peluche come: Matteo due.
Lui è così dolce mentre giocherella con lei e sembra non faticare nemmeno più di tanto a tenere a bada le sue grida e le sue risate. Sembra essere completamente a suo agio e questo mi tranquillizza leggermente su ciò che devo trovare il coraggio di dirgli. Ma solo un po', perché sono davvero super agitata, il mio cuore non accenna a calmarsi e il mio stomaco è stretto in una morsa tanto che mi fa venire la nausea.
Quando stamattina Marcelo è partito, voleva sapere a tutti i costi cosa mi preoccupasse, ma gli ho spiegato che gliene avrei parlato solo più avanti, perché prima dovevo metabolizzare il tutto e parlarne con Matteo. Ha capito subito che insistere non avrebbe aiutato, così mi ha fatto promettere che gli avrei scritto se avessi avuto bisogno e si è poi imbarcato per salire sull'aereo. Sono davvero felice che abbia deciso di passare qua due settimane, mi ha aiutato a capire dove sbagliavo e mi ha spronata a tornare da Matteo, sapendo che solo lui poteva rendermi felice. Non gli sarò mai abbastanza grata per ciò e per avermi teso una mano in Francia, quando nessuno mi considerava ed ero sola e disperata. Una persona così non è facile trovarla, sono stata fortunata.
-Madeleine, stai bene? Sei molto pallida- mia zia mi accarezza dolcemente il braccio e io annuisco, regalandole un sorriso rassicurante
-Sto bene, sono solo molto affamata- mento, visto che il vero motivo è l'ansia sempre più crescente in me -Grazie dell'interesse, comunque- lei sorride e annuisce, nonostante capisco che non se l'è bevuta. Mi congedo e vado davanti al divano, attirando l'attenzione di Matteo e della piccola Benedetta.
Il mio fidanzato sorride, ma vedendo che sono agitata si fa subito serio, mentre mia cuginetta mi prende la mano e mi bacia il dorso. Sgancio gli occhi di Matteo e mi piego leggermente, prestando l'attenzione a Benedetta -Piccola, posso rubarti Matteo uno per un attimo? Torniamo prestissimo, prometto-
Si illumina sentendo che l'ho chiamato come fa lei e, per questo, annuisce facendo ondeggiare le due piccole codette che ha sulla testa e le donano un'aria ancora più pestifera -va bene, vi aspetto qua-
Le lascio un bacio sulla guancia e poi tendo la mano a Matteo che, dopo aver regalato una carezza alla bambina, me la stringe e si alza dal divano. Inizio immediatamente a camminare verso la mia stanza e lui mi segue in silenzio, senza mollare le mie dita nemmeno per un attimo.
Solo una volta arrivati nella camera, chiudo la porta e gli rivolgo il mio sguardo. Ha capito che c'è qualcosa che mi preoccupa e per questo ha lo sguardo tormentato e un'espressione tesa sul viso. -Madi, che sta succedendo?-
Alla sua domanda, abbasso lo sguardo verso le mie mani che stanno terribilmente tremando, così lui si avvicina di scatto a me e me le stringe forte tra le sue. Automaticamente riporto gli occhi sui suoi. Non posso davvero avere paura di parlare di questa cosa con lui, in fin dei conti, no? Lo conosco bene, eppure sono comunque terrorizzata.
-Matteo, sappi che ti amo davvero tantissimo... Non importerà ciò che deciderai, lo capirò comunque-
Cerca di sorridere, mentre opta per smorzare la tensione e provare così a farmi tranquillizzare -Mi vuoi lasciare per caso?- mi fa il solletico dolcemente e io rido un po', a causa delle sue dita che mi torturano il collo -Ecco, sei bellissima quando sorridi, fallo sempre. Puoi parlarmi apertamente, qualsiasi cosa sia-
-Siamo così giovani...-
Lui annuisce confuso -lo siamo, ma questo che c'entra?-
-Matteo, stamattina ho fatto un test di gravidanza. Avevo un ritardo di una settimana e ho deciso di comprarlo e farlo, così per scrupolo.- gli occhi mi si riempiono di lacrime, mentre realizzo quanto sia reale tutto ciò che sta succedendo. Parlarne ad alta voce lo fa sembrare ancora più vero e mi sento ancora più spaventata dagli eventi e da ciò che potrebbe accadere. -Non pensavo che...- lascio la frase in sospeso mentre vedo il viso di Matteo sbiancare leggermente. Ecco... lo sapevo che questo era troppo persino per lui.
-Sei incinta, Madi?- lo chiede con un filo di voce, posando le mani sui miei fianchi e senza distogliere lo sguardo dal mio, nemmeno per un momento
Io prendo un respiro profondo e annuisco leggermente, quasi in modo impercettibile, ma so che ha comunque capito che la è risposta affermativa. Lo vedo nei suoi occhi. Vengono attraversati da mille pensieri, così inizio a parlare velocemente e con ansia -sei libero di dire quello che vuoi. Lo so, siamo ancora troppo piccoli ed è normale non essere pronti. Ceh, ti immagini me a fare la mamma? Non ne sarei certamente in grado, non ho certamente avuto il buon esempio di mio padre su come crescere un figlio... Sei assolutamente autorizzato a pensare tutto questo e oltre-
Lui sembra totalmente sconnesso dalla realtà, quasi come se non sentisse nemmeno ciò che sto dicendo, mentre abbassa lo sguardo verso la mia pancia e poi me la accarezza con le mani in modo dolce, come se avesse paura di nuocere al bambino, anche se è impossibile, visto che sono solamente di 6 settimane. -Un mini me e te?-
È questa l'unica cosa che mi chiede, mentre rialza lo sguardo sul mio e vedo i suoi occhi che scintillano commossi, questo fa iniziare a piangere anche me. Non sembra arrabbiato o disperato, non sembra niente di tutto ciò. Sembra... felice?
-Sì, credo risalga al giorno che abbiamo fatto pace a casa tua.- non so come sia possibile, visto che io sono protetta dalla pillola, evidentemente faccio parte di quella piccola percentuale che rimane incinta nonostante prenda il farmaco
Mi guarda intensamente e poi sorride. Sorride sincero. Come se gli avessi dato la notizia più bella del mondo. -Madi, di cosa hai paura? Non hai avuto l'esempio di tuo padre, ma hai avuto una madre meravigliosa e tu lo sarai altrettanto, se non di più.- mi bacia dolcemente le labbra, come per rassicurarmi -Perché temevi di dirmelo? Cosa pensavi che avrei deciso? Di lasciarti?- quasi ride, pensando a quanto sia assurda questa possibilità -Non lo farei mai. Certo, non era programmato e sì, siamo giovani, ma questo bambino è mio quanto tuo. Un figlio da te, Madi? Potrei impazzire.-
-Matteo, non hai idea di come io mi senta bene in questo momento. Mi sono tolta un gran peso dallo stomaco, avevo così paura che potessi ritenere che fosse troppo presto, ma allo stesso tempo volevo assolutamente parlartene.- confesso, stringendo forte le sue mani che si sono appena allontanate dalla mia pancia -Ma ora mi sento sciocca, so che tu non faresti mai il vigliacco in nessun modo-
Molla immediatamente le mie mani e mi afferra il viso, costringendomi a un contatto visivo. I nostri nasi si sfiorano e sento il suo respiro sulle mie labbra, per quanto è vicino. Questa vicinanza mi manda in panne. -Ti amo, Madi. Ti amo da quando ti ho incontrata otto anni fa e ti ho amata in questi sette anni di lontananza. Voglio stare con te tutta la vita. Voglio una famiglia con te, prima o poi il figlio sarebbe dovuto arrivare. È arrivato ora? Va bene, è presto, ma non importa. È nostro, non mi serve sapere altro-
Scoppio definitivamente a piangere, ma stavolta di gioia. Dopo tantissimo tempo, le mie lacrime non sono dettate né dallo spavento né dalle mie fragilità, ma dalla gioia di avere una persona accanto che mi ama così incondizionatamente. -Ti amo, Teo. Sarai un padre fantastico, ti guardavo con Benedetta e ti immaginavo con il nostro bambino. Sei la persona giusta con il quale passare il resto della vita, l'ho sempre saputo-
Sorride intenerito e, senza ribattere più, abbassa leggermente il viso e fa congiungere finalmente le nostre labbra, mentre mi tiene il viso con le mani. Io porto immediatamente le mie sui suoi capelli e rispondo prontamente a questo bacio passionale e ricco di emozioni. Sento la paura per qualcosa di nuovo come l'arrivo di un figlio, ma sento l'amore reale che prova per me, vedo un futuro felice e accanto a lui, come ho sempre sognato.
I brividi si impossessano di tutto il mio corpo quando sposta le labbra sul mio collo, spostandomi i capelli su una spalla, poi le avvicina all'orecchio, sussurrando -sei tutto ciò che voglio. Non dimenticarlo mai- credo che ora, dopo la sua reazione che ha avuto davanti a una notizia così grande, non potrò proprio più scordare cosa sono per lui.
Mi limito ad annuire e poi lo stringo forte. In un attimo mi circonda tra le sue braccia e io inspiro il suo profumo e mi faccio piccola piccola, beandomi del calore che mi trasmette con la sua stretta e sentendomi protetta e a casa.
Qualsiasi cosa succederà, ora, ne sono certa. Saremo sempre in grado di affrontarla.
Nota: 22:38 oggi ho deciso di aggiornare prima per dare la possibilità anche a chi va a scuola di assaporare questo penultimo capitolo.
Eh sì ragazzi, avete capito bene. Penultimo, però niente male, eh?
Inizialmente vediamo un Matteo che giocherella con la piccola Benedetta, mentre Madi li osserva adorante e con un po' di ansia. Alla fine scopriamo che questa ansia deriva dal fatto che aspetta un bambino. Matteo reagisce in modo esemplare e alla fine lei si tranquillizza, capendo che la loro storia, ormai, può solo che andare bene. Quanto sono dolci?
Anyway, sappiate che ho deciso già il titolo della storia su Jorginho. Vi spiegherò bene, però, nel prossimo capitolo.
Ora vi saluto, vi chiedo per l'ultima volta i pronostici per il prossimo capitolo e i commenti su questo. Vi amo immensamente, un abbraccio, Ele 🤍
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