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"Forse un po' ti penso, Dio, che fastidio."
- Ernia •Superclassico
-Madeleine, ti prego, lo sai che non mi piace quando fumi- smetto di osservare il cielo stellato e mi giro alla mia destra, vedendo mia madre che mi osserva, mentre si stringe nella sua vestaglia beige di lana.
Sono seduta sul balcone di casa da almeno un'oretta, continuo a pensare e ripensare a ciò che è successo con Matteo in questi giorni. Dal momento che l'ho incontrato fino a quando ci siamo salutati oggi fuori dal ristorante dopo pranzato, non riesco a smettere di ripetermi che sono una deficiente per aver creduto chissà cosa quando invece lui è fidanzato da mesi.
-Sì, scusami- spengo la sigaretta, tanto era ormai finita, e mia madre mi lancia uno sguardo stranito, visto che solitamente mi sarei lamentata di essere ripresa sempre da lei come se fossi una bambina. Non fumo tanto, solo qualche volta durante le giornate stressanti e dure, perciò mi infastidisco quando mi sgrida per questo. So che non è abitudine buona nemmeno farlo così, ma è di aiuto... Lo è dal periodo in cui sono arrivata a Nizza.
Sospira debolmente e si avvicina a me, posandomi una mano sulla spalla. -Che sta succedendo? È qualche giorno che ti vedo strana, dalla sera della cena- ovviamente, era naturale che si accorgesse. Mi conosce fin troppo bene
-Ti dico che non lo so nemmeno io...- scrollo le spalle con indifferenza, anche se in realtà, dentro di me, sento tutto fuorché indifferenza. Sento milioni di emozioni, e quasi nessuna è positiva
-Prova a spiegare, dai- usa il tono dolce che mi riserva sempre quando vuole farmi capire che mi è accanto, mentre mi osserva come se fossi ancora la sua bambina e sapesse di dovermi difendere. Però, stavolta, non mi dispiace essere coccolata un po' da lei e, magari, essere rassicurata dalle sue parole mai fuori posto, così decido di parlagliene.
-Qualche giorno fa, proprio la sera della cena, ho incontrato Matteo- sorrido dolcemente e automaticamente, e vedo il suo sguardo preoccuparsi immediatamente, ma non dice nulla. So bene quanto sia stato difficile anche per lei il periodo in cui sono stata male per lui. Vedere una figlia a pezzi e non poter fare nulla non dev'essere semplice. -È stato strano rivederlo dopo così tanti anni, però era come se alcune cose non fossero mai cambiate. Mi ha dato il suo numero e mi ha promesso che ci saremmo visti per un caffè. Però, invece, si è presentato alla libreria e mi ha invitata a pranzo fuori, stamattina-
Continua a scrutarmi attentamente, come a voler capire cosa ci sia che non va in tutto questo, dato che il mio tono di voce mi tradisce -è andato male il pranzo?-
-No, lui è carino ancora come allora. Ma è fidanzato.- alzo gli occhi al cielo per ricacciare indietro le lacrime e mi volto un attimo per non darglielo a vedere, anche se so che capirà che sto per piangere pure senza che lo veda
-Madeleine, siete cresciuti, cambiati, avete preso ognuno una strada diversa, ma io credo che se Dio vi ha fatti rincontrare c'è un motivo.- mi volto nuovamente verso di lei, quasi di scatto, giusto in tempo per vedere il suo sorriso dolce, come se volesse trasmettermi tutta la sua forza -Non avere fretta, non fasciarti la testa. Magari non vi siete incontrati ancora per tornare come prima, o magari sì, ma non forzare le cose comunque sia. Se una cosa è destinata a te, trova il modo per raggiungerti-
La osservo con gli occhi colmi di lacrime, consapevole che non posso più trattenerle. Poi poso il viso sulla sua pancia, visto che da seduta sono all'altezza giusta, e inizio a piangere in silenzio, mentre lei mi accarezza i capelli e cerca di tranquillizzarmi con delle parole dolci.
Non so nemmeno quale sia il motivo principale del mio pianto, se non la paura di stare ancora male come allora solo per delle stupide idee sbagliate che mi potrei essere fatta.
*****
Matteo
-Ti vedo molto assente, tutto ok?- smetto di osservare la televisione, a cui non stavo davvero prestando attenzione, e mi giro verso la mia fidanzata sentendola parlarmi
-Sto bene, sono solo pensieroso. Ho incontrato una persona del mio passato e ho rivissuto mentalmente alcuni avvenimenti di anni fa-
Lo sguardo di Noemi si incupisce per un attimo, poi inarca un sopracciglio e mi osserva come se non sapesse se dire o no ciò che le sta passando per la mente, ma poi decide di dare voce ai suoi pensieri. -Chi è questa persona?-
-Sei gelosa?- la prendo leggermente in giro, poi le lascio una carezza sulla coscia che sta sfiorando la mia -È una mia ex, una ex di quando avevo 16 anni.-
Arriccia le labbra e annuisce con aria un po' infastidita. Sì, è chiaramente gelosa. -Cosa ti fa ripensare averla vista?-
-A quante cose siano cambiate negli anni. Avanti, eravamo solo dei ragazzini, non puoi esserne gelosa- è assolutamente vero che l'ho amata seriamente, e lei ha amato me, nonostante l'età, ma sono passati sette anni e nel frattempo sono successi tantissimi avvenimenti; entrambi, ora, abbiamo la nostra vita, non c'è bisogno di essere gelosi.
-Hai ragione, scusa Teo. Solo che vederti così pensieroso mi ha fatto venire brutti pensieri- fa spallucce, mentre mi accarezza dolcemente la mano, poi sposta i suoi occhi nei miei
Annuisco comprensivo e scuoto la mano libera per aria, come a volerle far capire che non c'è assolutamente bisogno di scusarsi -È ok, posso capirti-
Lei annuisce sorridendo, poi si sporge verso di me e fa scontrare dolcemente le nostre bocche, lasciandomi un bacio a fior di labbra, senza far sganciare i nostri sguardi. -Hai intenzione di rivederla?-
Scrollo le spalle come se non lo sapessi nemmeno io. Stamattina sono stato bene durante il pranzo. Abbiamo parlato, riso, scherzato, come se non fosse passato nemmeno un giorno e noi fossimo gli stessi di sempre. -Può darsi, potrebbe essere una buona amica. Magari te la farò conoscere, ti piacerebbe-
-Mmh, sì... Vedremo- cerca di contenere il tono ancora geloso, mentre io ridacchio per la sua espressione un po' indispettita, guadagnandomi un'occhiata fulminea e malefica da parte sua -Cosa ti fa ridere?-
-Quanto tu sia adorabile mentre fai la fidanzata gelosa- non mi era mai capitato in questi mesi, prima di ora, di veder tentennare la sua sicurezza e vederla in qualche modo gelosa di qualcuna
-Cerchi solo di adularmi- incrocia le braccia al petto, lamentandosi come se fosse una bambina, mentre cerca di trattenere un sorriso
-Mmh, forse- la prendo ancora in giro, così lei prende un cuscino e me ne dà un colpo in faccia, scoppiando poi a ridere. Immediatamente sgrano gli occhi e spalanco la bocca, come se mi avesse fatto un torto terribile, lanciandole poi in seguito un'occhiata che sta a significare vendetta. Così la afferro e inizio a farle il solletico, ridendo a mia volta nel vederla implorarmi di smettere tra le risate e il respiro corto.
Dopo un po' le do tregua e lei si posiziona subito sopra di me, a cavalcioni, e inizia a baciarmi. La lascio fare e ricambio il suo bacio, consapevole che ora ha bisogno di me, di sicurezza.
Non capisco cosa la metta in allarme con Madeleine, visto che praticamente non le ho nemmeno detto nulla di lei, di ciò che siamo stati, ma non voglio che stia male per questo, assolutamente.
Nota: ehilà, 12:54. Aggiornamento diurno per farmi perdonare di non aver aggiornato ieri notte, ma come ho scritto su Instagram avevo la febbre a causa del vaccino. Ora sto meglio, spero che continui così lol.
Se non mi salirà più, pubblicherò nuovamente stanotte, alla nostra stessa ora.
Allora, in questo capitolo conosciamo la mamma di Madeleine e un po' di pensieri che la nostra protagonista ha nella mente. E, dall'altra parte, vediamo Matteo e i suoi pensieri, più la sua ragazza che è diventata gelosa al solo sapere che lui ha incontrato Madeleine. Ma perché? Sarà che Matteo quando parla di lei lo fa in modo sospetto? Chissà....
Detto ciò, aspetto commenti e pronostici per il prossimo capitolo. Grazie della comprensione che avete avuto ieri notte. Ci sentiamo stanotte (spero). Vi amo, Ele 🤍
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