27°

"E per quanto tu possa prometterti di stare attenta, alla fine poi finisci, di nuovo, per l'ennesima volta, per mettere la tua fiducia in mani che, invece di accarezzarla, la fanno a pezzi."
-Fonte: Tumblr

Spengo il motore, parcheggiando la macchina davanti al palazzo dove abita Andrea, poi prendo un bel respiro profondo prima di scendere e avvicinarmi ai campanelli.
È quasi ora di cena e ho chiesto a mia madre, appena tornata a casa, se potesse prestarmi la macchina. Inizialmente non era molto d'accordo, vedendo il mio chiaro stato di disperazione, ma poi le ho detto che le avrei spiegato tutto una volta tornata a casa e, dopo mille raccomandazioni, si è convinta a prestarmela.

Avevo assolutamente bisogno di venire fino a Brescia e parlare con lui, per capire cosa diavolo è successo davvero in quel maledetto venerdì. Se è colpa di Noemi, perché Matteo ha dovuto dare le colpe ad Andrea? Davvero non ci capisco niente, più cerco di fare chiarezza e più tutto diventa complicato.

Ho la testa che mi esplode per colpa dei pensieri e del pianto disperato che ho fatto dopo aver discusso con Matteo. Pensieri che non riesco a controllare, vanno ognuno per i fatti loro. Continuo ad esaminare quel giorno e tutti quelli che ho condiviso poi con il centrocampista dell'Atalanta, e non riesco a credere che mi abbia mentito. Come si può guardare qualcuno che ami negli occhi e mentirle? Come si può non provare neanche un briciolo di senso di colpa? Io non riuscirei mai a fare la stessa cosa con lui.

Cerco il cognome "Cistana" sulle targhette dei vari campanelli e, dopo aver suonato, la sua voce riecheggia dal citofono, pronunciando la classica frase, ossia "chi è?"

-Sono Madeleine, posso salire?- per un momento temo che mi ignori e mi lasci qui in strada, visto come ci siamo lasciati, invece lo sento sospirare e, dopo pochi secondi, il portoncino si apre.

-Sali, la strada la sai.- il suo tono di voce non è dolce e simpatico come quando ci siamo conosciuti, ma non gli do colpe. Si è sentito sicuramente preso in giro da me, non posso biasimarlo. Conoscevo lui e nel frattempo pensavo a Matteo...

Apro il portoncino e subito inizio a fare le scale fino a raggiungere il suo appartamento. Quando arrivo, è già fuori ad aspettare, nel pianerottolo davanti alla sua porta. Appena mi vede, la sua espressione rimane apatica, come se non gli importasse assolutamente niente di avermi davanti o meno.

-Andrea, ciao. Devo parlarti- parlo leggermente affannata dopo aver salito le scale di corsa -Possiamo entrare o non ti va?-

Ci pensa su qualche secondo, scrutandomi con i suoi occhi azzurri e profondi, poi annuisce e mi fa un cenno con la mano per invitarmi ad accomodarmi in casa sua. Accolgo immediatamente il suo invito e lui mi segue subito dopo, chiudendosi poi la porta alle spalle. Mi guardo intorno, leggermente in imbarazzo, quando mi ricordo del nostro primo bacio sul divano e del litigio che ci ha portato a lasciarci. Scuoto la testa, per scacciare via questi pensieri, e poso il mio sguardo sul moro che mi sta osservando come se aspettasse una mia mossa.

Lui non parla, dimostrandomi così che ce l'ha ancora con me. Ed è palese visto che quando ci frequentavamo non era certamente così taciturno.

-Voglio sapere se due settimane fa sei stato a casa di Matteo- vado dritta al punto, non vedendo l'ora di abbandonare questo appartamento. Mi mette a disagio il suo comportamento e mi fa sentire di troppo, quindi meglio che parliamo subito, così me ne andrò velocemente

Andrea fa una smorfia, poi sorride amaramente, mentre annuisce. -Sì, sei venuta a Brescia solo per questo? Potevi chiedere a lui, visto quanto siete intimi- il suo tono è tagliente, mentre continua ad osservarmi come se fosse estremamente deluso da me

-Volevo la conferma da te. Era un venerdì?- devo essere sicura, devo capire cosa è successo realmente quel giorno

Sbuffa davanti alla mia domanda, come se si stesse annoiando, e annuisce -sì, mi ricordo bene perché il giorno dopo avevo una partita in casa. Ma che ti cambia sapere il giorno?-

Per un momento valuto di dirgli tutto, ma poi decido di non farlo. Non voglio certamente che provi compassione per me o che, magari, goda nel sapere che le cose tra me e Matteo stanno diventando sempre più complicate. Insomma, la situazione è già abbastanza dura senza che qualcuno ne tragga soddisfazione, tra l'altro a quello ci pensa già Noemi. Il solo ricordo del suo viso soddisfatto, per essere riuscita a farci litigare, mi fa salire il sangue al cervello. Maledetta serpe.

-Era una cosa importante. Grazie, sei stato molto d'aiuto. Ora andrei- faccio per andarmene, indicando la porta, ma Andrea fa uno scatto verso di me e mi mette la mano davanti, facendomi segno di stare ferma. Questa cosa che le persone mi obbligano a non andare via sta iniziando a darmi fastidio, prima Noemi e ora lui. È un vizio collettivo?

Gli lancio un'occhiata interrogativa, non capendo perché l'abbia fatto. Fino a qualche minuto fa era chiaro non mi volesse davanti, e quando sto per andare via me lo impedisce? Tutti si divertono a mettere confusione nella mia mente, come se non ce ne fosse già abbastanza.

-Made, ti ha fatto qualcosa?- me lo chiede con un pizzico di rabbia, come se l'idea che Matteo mi possa ferire, lo faccia innervosire. Ok, forse non sarebbe felice di come stanno andando le cose tra me e Matteo, a differenza di Noemi -Hai pianto, i tuoi occhi sono rossi e gonfi, in più non saresti venuta a chiedermi conferma di questa cosa se con lui fosse tutto ok. Che sta accadendo?-

-Sto bene, davvero.- mento spudoratamente, mettendo su il sorriso più falso che ho. Sono fortunata che lui non mi abbia conosciuta abbastanza, così che non possa capire quanto non siano vere le mie parole. Matteo non avrebbe mai creduto a questo mio sorriso forzato -Comunque mi dispiace, Andrea, per tutto. Meriti una ragazza che possa amarti realmente- lo penso davvero, io con lui non sono stata perfetta, ma non perché in lui ci fosse qualcosa di sbagliato, ma perché il mio cuore era già occupato da qualcuno. Ma lui è un bravo ragazzo e so che, in giro, esiste una persona che farebbe follie pur di stare con lui.

Annuisce appena, come se le mie parole non lo convincessero abbastanza, poi si avvicina alla porta e, aprendola, mi fa capire che ora sono libera di andare perché non ha nient'altro da dirmi. Un po' mi dispiace vederlo così, quasi arreso, mi dispiace essere la causa del suo dispiacere. Non ho mai voluto questo, non avrei accettato nemmeno una delle sua avances se avessi saputo che, alla fine, sarei tornata con Matteo. Non sono una che gioca coi sentimenti degli altri, è una cosa che mi fa stare male, anche solo pensare di farlo mi dà la nausea.

Gli passo accanto, uscendo dal suo appartamento, e mi tiene per un attimo le dita, così mi giro di scatto verso di lui, posando i miei occhi nei suoi, attendendo che parli. -Non permettergli di farti del male. Non so se ti merita, questa è una tua scelta, ma non farti spezzare il cuore ancora una volta.- sorride appena, mentre i suoi occhi cadono sulle mie labbra, ma per fortuna distoglie immediatamente lo sguardo e, lentamente, molla la presa sulla mia mano.

Io mi limito a fare un cenno del capo, facendogli capire che ho afferrato le sue parole, poi mi giro di spalle e mi allontano da lui senza dire nulla. Non saprei nemmeno che dirgli, in fin dei conti. Anche perché, probabilmente, gli sto già permettendo di farmi del male, considerata la situazione attuale...

Scendo le scale velocemente e poi esco finalmente fuori dal palazzo, respirando a pieni polmoni l'aria gelida di Brescia. Solo ora mi rendo conto che non ho idea di cosa fare dopo aver saputo che davvero Andrea è stato a casa di Matteo.

Su quello non mi ha mentito. Almeno una cosa è vera, e questo mi fa tirare un leggerissimo sospiro di sollievo. Però, questo mi fa capire che c'è una seconda parte di quel venerdì, una seconda parte che Matteo mi ha tenuto nascosta. Qualcosa che coinvolge Noemi, come lei ha gentilmente deciso di farmi sapere.

Perché Matteo è andato a casa sua? Perché l'ho dovuto scoprire così, per strada, da una persona che non aspettava altro che farmi del male? Sono tutte domande a cui non mi so dare risposta. Forse solo Matteo potrebbe farlo, ma al momento il mio cuore non si fida di lui. Al momento, non so se crederei a una sola parola che esce dalla sua bocca.

Come posso fidarmi di lui se, quando gli ho chiesto di quel venerdì, mi ha fatto passare per paranoica e mi ha raccontato solo metà della storia? Casualmente la metà della storia che parlava del mio ex, facendomi sentire pure in colpa per la mia reazione esagerata, e non della sua di ex che fa di tutto per farci lasciare e farmi stare male.

Come posso fidarmi di lui, se dopo avermi stretta a sé nel suo letto, mi ha sorriso e baciata come se non avesse nulla da dirmi e fosse tutto a posto?

La risposta è che non posso. Per quanto male mi faccia, non riesco a fidarmi di lui, in questo momento. Probabilmente è un mio limite dettato dalla mia fragilità, ma lui non ha fatto nulla per dimostrare che mi sbagliassi e io non posso fare nulla per smettere di avere paura.

Nota: 03:23 ehilà, capitolo anche oggi. Ele ama il popolo.

Anyway, in questo capitolo vediamo che Madi decide di andare a chiedere ad Andrea se, effettivamente, quel venerdì lui è stato a casa di Matteo. Lui ci rivela di sì, poi raccomanda a Madi di non farsi spezzare il cuore da Matteo... Per un momento sembra desideroso di baciarla, ma non lo fa. Si vede che sta male, povero. A fine capitolo, abbiamo una Madi molto combattuta. Da una parte ha avuto conferma che una parte della storia di Matteo è vera, ma dall'altra non capisce perché lui le abbia mentito su Noemi e, soprattutto, come abbia fatto a mentirle dopo ciò che hanno condiviso. Ahi, la cosa si fa interessante.

Detto ciò, grazie di tutto. Come sempre aspetto i vostri commenti e i vostri pronostici sul prossimo capitolo. Baci e dolce notte, Ele 🤍

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top