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"​​Ditelo alle persone quando e se vi fanno del bene. Ditelo senza timore, né vergogna. "È bello che ci sei", "mi fai bene al cuore", "grazie per questo o quello"... Le belle parole sono carezze per l'anima. Fanno bene a tutti. A chi le dice e a chi le riceve. La bellezza non deve conoscere censura. Mai."
-Letizia Cherubino

È passata una settimana da quando sono tornata a stare con Matteo e le cose vanno a gonfie vele. Lui è perfetto, proprio come ricordavo. È sempre attento alle mie esigenze e ai miei bisogni, e io cerco di essere con lui altrettanto perfetta, anche se non è semplice egugliarlo.

Lui ha un talento innato nel sapere sempre cosa dire e nel riuscire a farmi stare meglio con una sola frase, ed è sempre stato così. Davanti a lui le mie insicurezze crollano come un castello di carte. Ha un potere magico nei miei confronti, nessuno mi fa così bene.

Non ho ancora detto a mia mamma che siamo tornati insieme, ma credo che sia palese visto quanto sono raggiante negli ultimi giorni. Sono tornata la ragazzina spensierata di anni fa, quella che smaniava dalla voglia di vederlo e faceva di tutto per far sì che accadesse. Come quella volta che, tornato a scuola da un torneo calcistico che l'aveva tenuto lontano quindici giorni, avevo finto di stare male per poter stare in infermeria. Lui aveva fatto la stessa cosa e avevamo passato tutta la mattinata scolastica fuori dalle nostre rispettive aule.

Peccato che quella scelta mi sia costata una nota, perché la professoressa dell'ultima ora, la professoressa Sciabola di algebra, non accettava che avessi passato tutto il tempo a non fare niente, ma non mi importava di nulla in quel momento. Volevo solo stare con lui e godermi la sua compagnia dopo che mi era mancato così tanto. Ero ingenua, irresponsabile, ma ero innamorata realmente e ne ero consapevole, nonostante avessi solo sedici anni.

Sorrido in preda ai ricordi e poi torno a sedermi al bancone, per controllare le notifiche sul mio telefono. Il cuore mi fa un balzo nel petto quando vedo che ho ricevuto un messaggio proprio da colui che occupa i miei pensieri.

"Domenica giochiamo in casa e:
1- ti voglio in tribuna a fare il tifo per me
2- stasera ti porto a cena fuori, anche se non possiamo fare tardi.
Non accetto un no come risposta a nessuna delle due offerte. Ah, comunque mi manchi"

Riesco a percepire la dolcezza delle sue parole anche tramite un semplice messaggio e, ovviamente, gli do una risposta affermativa. Non vedo l'ora di uscire con lui, di passare il mio tempo con lui. Non mi stanco mai, vorrei passare con lui ogni momento libero.

Non vedo l'ora che sia stasera.

*****

Sblocco il telefono per l'ennesima volta, ormai lo faccio da quasi un'ora solo per nervosismo, dato che avevo appuntamento con Matteo alle 20:30 e sono quasi le 21:30. Ho provato a mandargli vari messaggi, perché sono preoccupata che gli sia successo qualcosa, dato che non è mai stato in ritardo, ma non ha li ha nemmeno visualizzati. Allora ho provato a telefonargli, ma mi ha rifiutato la chiamata entrambe le volte.

-Novità?- mia madre fa capolino in cucina mentre gira l'impasto della torta in una ciotola verde, per me è un mistero come faccia a cucinare con così tanta felicità. Alla fine le ho detto di noi, è stata contenta di vedermi felice, anche perché adora Matteo, anche se mi ha raccomandato di stare attenta e di proteggere il mio cuore sempre. So bene che non vorrebbe mai più vedermi stare male come la scorsa volta.

-No, non l'ho ancora sentito. Sono abbastanza preoccupata, in realtà- faccio spallucce e, nello stesso momento, la vibrazione del mio cellulare attira la mia attenzione. Sblocco immediatamente lo schermo e mi rendo conto che è un messaggio da parte di Matteo dove mi avverte che è giù.

Scatto in piedi, sentendomi sollevata dal fatto che stia bene, poi saluto mamma, avvisandola che è arrivato, e dopo aver indossato il giubbotto e lo zainetto nero, scendo giù. Ad ogni gradino che faccio, sento l'ansia svanire e il fastidio crescere. Mi ha lasciata aspettare per quasi un'ora in preda alla preoccupazione senza nemmeno avvisare?!

Apro il portoncino del palazzo e, appena metto il naso fuori, intercetto immediatamente la sua macchina parcheggiata. Mi chiudo la porta alle spalle e poi lo raggiungo, bussando leggermente al finestrino per attirare la sua attenzione. Si gira di scatto verso di me, smettendo di osservare un punto indefinito alla sua sinistra, e fa scattare la sicura, permettendomi così di salire in auto.

Mi accomodo immediatamente, stando ben attenta a non far alzare la gonnellina nera che ho addosso, poi chiudo lo sportello e, finalmente, mi giro verso di lui. Capisco immediatamente che qualcosa non va, perché ha lo sguardo tormentato, ma poi sorride, come a volermi tranquillizzare.

-Ciao piccola, scusa il ritardo. Ho avuto un problema all'appartamento.- si sporge verso di me, facendo scontrare appena le nostre labbra per regalarmi un bacio dolce -Perdonami-

Mi allaccio la cintura, appena lui inserisce la prima marcia e parte, poi mi giro appena verso la sua direzione, scrutandolo attentamente. Sembra teso e so che non è una mia impressione. Lo conosco abbastanza bene. -Che cosa è successo? Non mi hai nemmeno risposta, ero molto preoccupata-

Lui sospira appena e annuisce come se ne fosse consapevole, prima di spostare la mano dal cambio alla mia coscia, coperta solo dalle calze velate nere. Inizia ad accarezzarmi con il pollice, facendo dei movimenti regolari e concentrici, come se avesse assolutamente bisogno di un contatto.

-Lo so, mi dispiace. Non potevo rispondere, ma ora è tutto ok. Era una cosa da niente- sembra scegliere con cura le parole da usare, come se, in realtà, non volesse farmi sapere la verità.

Continuo ad osservarlo in silenzio, perdendomi ad ammirare il suo profilo così perfetto ai miei occhi, mentre cerco di capire cosa gli stia passando nella mente. È palese che qualcosa ci sia, ma vuole tenermi fuori da qualunque cosa sia. Non so se sia un bene oppure no. Non so se sia per proteggermi o perché non è nulla di grave... o semplicemente perché è qualcosa che io non devo sapere.

-Matteo, sai che con me puoi parlare, no?- è l'unica cosa che gli chiedo dopo minuti di silenzio passati a macinare i pensieri

Lui si gira a guardarmi per qualche secondo, poi riposa lo sguardo sulla strada e fa un cenno affermativo col capo, come se lo sapesse bene. -Sto bene, Madi. Sto con te e sto per passare un'intera serata ad ascoltarti parlare e a osservarti. Non potrei stare meglio di così-

Inutile dire che le sue parole mi colpiscono e, piano piano, contribuiscono a fare scemare la mia preoccupazione e il mio fastidio per aver aspettato un'ora senza notizie.

-Va bene... quando vuoi sono sempre qua-

La stretta della sua mano sulla mia coscia si fa leggermente più stretta e le farfalle nel mio stomaco iniziano a planare impazzite e senza controllo. Vorrei fermasse la macchina e mi baciasse. Vorrei sentire il suo profumo. Vorrei poterlo accarezzare. Vorrei poter passare le mani sul suo viso, sui suoi capelli. Vorrei semplicemente mi guardasse dritto negli occhi e spegnesse ogni tormento che sento dentro in questo momento.

-Madi, forse non capisci ancora cosa mi fai, cosa sei per me. So che ci sei, so che ci sei sempre stata. Non è bastato uno stato diverso a dividerci realmente, non sono bastati i sette anni di lontananza.- sorride appena, scuotendo il capo come se fosse tutto così assurdo da esaminare. E in effetti un po' lo è... sentire per qualcuno ancora gli stessi sentimenti che provavi anni e anni prima. Sembra pura magia. -So che posso contare su di te, l'ho sempre saputo.-

Butto fuori l'aria accumulata per colpa dell'ansia e poi poso la mia mano, così piccola in confronto alla sua, sulle sue dita. Accarezzo dolcemente la sua pelle, con i polpastrelli, rendendomi conto che anche un così piccolo contatto con lui mi fa battere il cuore. Con lui ogni minima cosa è una montagna russa di emozioni, solo con lui.

-E ne sono così felice, Teo. Io sono qua, voglio essere sempre qua per te.- vorrei dirgli quelle parole magiche... vorrei pronunciarle perché sono la verità. Io lo amo, lo amo da anni e non ho mai smesso. Le sento sulla punta della lingua che vorrebbero saltare fuori, ma siamo tornati insieme da solo una settimana e non voglio affrettare le cose, essere precipitosa.

Soprattutto non voglio dirlo ora e così, con il suo umore che non è dei migliori. Voglio che sia speciale. Voglio che lui mi guardi negli occhi quando lo dirò, che capisca la mia sincerità e quanto mi porto dentro.

Per il momento, mi limito a far intrecciare le nostre dita, accontentandomi e godendomi il sorriso dolce che gli nasce sul volto davanti al mio gesto. Un sorriso tutto dedicato a me.

Nota: 01:50 ecco il capitolo ragaz. Ha un'aria un po' malinconica, me ne rendo perfettamente conto, ma ci stava

Anyway, vediamo una Madi super innamorata prima che riceve l'invito da Matteo, poi che lo aspetta a casa e, infine, che in macchina cerca di capire cosa lui abbia. Dall'altra parte abbiamo un Matteo che fa ritardo, cosa non da lui, che sembra strano, ma comunque cerca di tranquillizzare Madi e cerca di essere sempre dolce. Che sarà successo realmente?

Detto ciò, come sempre aspetto i vostri commenti e i pronostici per il prossimo capitolo. Vi auguro una dolce notte, baci, Ele 🤍

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