19°
"Un giorno qualunque, io e te, ci rincontreremo in un posto qualunque, a ricordarci, che non è stato un amore qualunque."
-Fonte: Tumblr
-Ti riaccompagno dopo cena a Bergamo, ok?- annuisco distratta, alla domanda di Andrea, troppo impegnata a cercare la patatina più grande all'interno della busta, scatenando così la sua risata -Certo che sei proprio come una bambina alcune volte- si posiziona in piedi dietro di me, mentre io sono seduta sulla sedia, e posa le sue mani sulle mie spalle, facendomi un piccolo massaggio improvvisato
-Oh, grazie!- mollo la busta di patatine alla paprika e mi rilasso sotto il suo tocco -Sei magico per caso? Potrei addormentarmi per quanto mi stai facendo rilassare-
Ride leggermente e io lancio uno sguardo all'orologio appeso alla parete, rendendomi conto che sono quasi le diciotto. -Ehm, Andre, ti scoccia se guardiamo la partita dell'Atalanta?- per un attimo si blocca, smettendo pure di accarezzarmi, poi rinizia con il suo massaggio come se niente fosse
-Se proprio devi.- vorrebbe risultare apatico, ma il fastidio trapela chiaro dalla sua voce. Gli ho parlato di tutto, gli ho raccontato di Noemi e della sua imboscata, gli ho raccontato che sono andata da Matteo a parlargli e che ho dormito là, gli ho raccontato che siamo solo amici... Gli ho parlato di ogni cosa voleva sapere, in modo tale da poterlo rassicurare e poter risolvere con lui. Ho omesso solo il fatto che due notti fa ha cenato a casa mia, credo che quello sarebbe stato un po' troppo da sopportare, dopo averlo messo al corrente di tutto il resto.
Mi alzo lentamente dalla sedia e mi avvicino a lui, che mi sta osservando in modo strano. Gli sorrido, cercando di smorzare la tensione e lui sbuffa infastidito. -Andrea, se non ti va non la vediamo, possiamo fare altro.-
-Mmh no, vuoi vederla, perciò la vediamo.- si passa la mano sui capelli castani e alza un po' gli occhi al cielo -Solo non aspettarti che io mi entusiasmi per la partita o che-
-Non ti ho chiesto questo, ma vabbè, lascia stare. Fai finta che non ti abbia chiesto nulla- non voglio guardarla in un clima di guerra
Lui ignora le mie parole e si avvicina al televisore, accendendolo. Girovaga un po' tra i canali di Dazn e infine, quando trova la partita dell'Atalanta, posa il telecomando sul divano e indica lo schermo, guardandomi -tutta tua. Non sia mai che si dica in giro che proibisca alla mia ragazza di vedere la partita solo perché gioca il suo ex- tenta di mantenere un tono calmo, ma un leggero fastidio trapela palesemente. Io sospiro piano, mi siedo nel divano, poi batto la mano nel cuscino accanto a me, invitandolo a raggiungermi.
-Dai Andre, vieni qua.- gli rivolgo uno sguardo dolce e lui, alzando gli occhi al cielo come arreso, si lascia andare e mi raggiunge. Io faccio scontrare le nostre labbra e gli regalo un bacio dolce e rassicurante -Sono qua con te.-
Lui mi fissa intensamente, come per accertarsi che sia vero, poi incrocia le dita con le mie e posa lo sguardo sulla tv, senza aggiungere altro, perciò io faccio lo stesso, sentendo il fischio d'inizio. Ora voglio concentrarmi solo sulla partita.
*****
Mi alzo in piedi di scatto e senza pensarci nemmeno, appena vedo Matteo cadere per terra a causa di un bruttissimo fallo che ha ricevuto alle spalle. Un contatto netto, su di lui e non sulla palla, fatto perché fermasse la sua corsa e non partisse verso la porta solo e senza marcatura. Era un'azione che poteva portare al goal, è evidente che il difensore bianconero abbia preferito prendersi il giallo e una punizione piuttosto che correre il rischio.
Vedo Matteo portarsi le mani sul viso e poi toccarsi la caviglia subito dopo, con viso dolorante. -Dio, ma come si fa a fare un fallo del genere, ti pare?-
-Madeleine, calmati. Non sta mica morendo- la voce di Andrea risuona dalle mie spalle, annoiata e alterata -Torna a sederti, non vedo nulla-
Mi giro verso di lui e lo osservo, inarcando un sopracciglio -no, ma non sta nemmeno benissimo, o i medici non sarebbero entrati in campo- riposo lo sguardo sulla tv e vedo Matteo rialzarsi dopo che sono intervenuti sul punto colpito. Zoppica leggermente, ma fa cenno che vuole continuare. Esce dal campo come da prassi, poi l'arbitro lo autorizza nuovamente a prendere posizione nel campo di gioco.
Lo osservo per qualche secondo, accertandomi che stia davvero bene, poi rilascio un sospiro di sollievo e mi passo la mano sul viso, rilassandomi un po'. Ho sentito il cuore in gola per la paura, vederlo là in terra mi ha davvero terrorizzata. L'ultima cosa che voglio è che si faccia male.
Torno a sedermi accanto a Andrea, ma lui si sposta leggermente verso destra, come per stare lontano da me. Gli lancio un'occhiata interrogativa e lui ride amaramente, come se si aspettasse questo mio gesto. -Se non hai capito perché sono incazzato, abbiamo un problema-
-Ti stai offendendo perché mi sono preoccupata per Matteo?- chiedo immediatamente, individuando il problema -Mi sono solo spaventata, non mi sembra una cosa così strana. Mi preoccupo anche quando succede a te-
Sgrana appena gli occhi e si alza in piedi, iniziando a camminare avanti e indietro come per calmarsi, ma quando si mette davanti a me, capisco immediatamente che la sua pratica non ha funzionato. -Ci stai paragonando? Io e te stiamo insieme, ti ricordo. Dio, tu non ti vedi quando si tratta di lui, vero? Non te ne rendi conto- abbasso leggermente lo sguardo, sapendo bene in realtà come sono quando parlo di Matteo, quando lui sbuca in un discorso, quando appare nella mia mente... So bene come reagisco a lui.
-Andrea, mi sono preoccupata, ma questo non dev'essere motivo di litigio tra noi.- anche io mi alzo in piedi, per poterlo avere faccia a faccia -Gli voglio bene e non posso cancellare ciò che siamo stati, ma non siamo più nulla se non amici-
-Cazzate. Non ci credi nemmeno tu. Non mentirmi più, Made. Non farlo- quasi mi prega -Quando ci siamo conosciuti un mese fa, non eri così. Eri bellissima proprio perché sembravi sincera e carina. Ma appena Matteo è tornato ancora nella tua vita, dopo averlo incontrato al parco, sei cambiata.-
-Che stai dicendo? Ti ascolti?- ok, sono consapevole di tutto, ma questo non glielo permetto. Dopo quell'incontro io e lui ci siamo iniziati a frequentare come più di amici, perciò -Ci siamo dati il primo bacio dopo quel giorno, pensi che non fossi sincera?-
-Non lo so più, ok? Sembri ancora innamorata di Matteo. Non so se sia giusto stare ancora con me- sussulto sentendo le sue parole e mi avvicino a lui, obbligandolo a guardarmi negli occhi mentre parla e mi lascia
-Mi stai mollando André? Mi stai mollando perché mi sono preoccupata per Matteo, davvero?-
-Non è solo per quello e lo sai bene. Anche aver dormito a casa sua non è normale.- ora alza la voce e io riduco gli occhi a due fessure. Gli ho raccontato tutto per far sì che non fraintendesse e che sapesse la realtà, mica per rinfacciarmi ogni cosa alla prima occasione
-Forse hai ragione, è meglio che ci lasciamo- le parole abbandonano da sole le mie labbra, mentre lui quasi sussulta, non aspettandosi realmente queste mie parole, e scuotendo la testa abbandona la stanza.
Mi siedo sul divano, lasciandomi scivolare come sfinita, e una lacrima sfugge al mio controllo, bagnandomi il viso. Ma che diavolo sto facendo?
*****
Matteo
Finisco di prepararmi, appena finita la partita e fatta la doccia, poi afferro il telefono per l'ennesima volta, per vedere se Madi mi ha scritto qualcosa per sincerarsi delle mie condizioni, ma non trovo nulla.
Quando l'ho sentita stamattina, mi ha promesso che avrebbe guardato la partita, nonostante avrebbe passato l'intera giornata a Brescia, perciò pensavo che vedendo il colpo che ho preso a metà del secondo tempo, si sarebbe preoccupata e mi avrebbe scritto.
Sbuffo e, nello stesso momento, il cellulare vibra. Lo sblocco alla velocità della luce, convinto che sia lei, ma rimango leggermente sorpreso quando leggo che il mittente del messaggio è Noemi.
"Non sapevo se fosse giusto scriverti, né se volessi sentirmi. Ti ho visto durante la partita e mi sono preoccupata. Stai bene? Ovviamente non sei obbligato a rispondere o a fare conversazione, vorrei solo capire se è tutto ok. Ti abbraccio" mentre leggo queste parole, mi rendo conto quanto vorrei che mi fossero arrivate da Madeleine.
Magari non ha potuto vedere la partita, o magari non ha potuto scrivermi, o magari, semplicemente, non sono al centro dei suoi pensieri dato che sta passando una giornata spensierata con il suo ragazzo. Una punta di gelosia mi fa innervosire un po' e sospiro piano, cercando di calmarmi.
Non posso pretendere assolutamente nulla... Siamo solo amici, sto provando sentimenti che non posso permettermi di provare. Basta, Matteo, torna in te.
Nota: 10:57 buongiorno mie girlz notturne, aggiornamento a sorpresa anche oggi perché sono super ispirata. Tranquille, aggiornerò anche stanotte.
Anyway, in questo capitolo vediamo Andrea e Madi litigare, litigio che poi porta alla rottura. Dall'altra parte, Matteo si fa mille paranoie perché non ha trovato traccia di Madi nel suo cellulare, dopo la partita... In più abbiamo il ritorno di Noemi. Della serie: a volte ritornano 😑
Detto ciò, come sempre aspetto i vostri commenti e pronostici per il prossimo, ci sarà da divertirsi. Buona giornata, ci sentiamo stanotte, Ele 🤍
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