8. Ho bisogno di te.
Octavia's POV
- Indra!
- Octavia.
L'inarrestabile terrestre mi si avvicina con passo deciso, mi afferra il braccio secondo il saluto tipico della sua gente e alza la fronte.
- Perché hai suonato il corno?
- Ho bisogno di te... Si tratta di Lincoln.
A quelle parole cambia espressione e, tappandomi la bocca con fare rozzo e sbrigativo, mi trascina dietro un tronco .
- Ssh... Non così forte! Cosa è successo?
- Lui... Lui è fuggito...
- Pff, traditore.
Fa segno di andarsene.
- No, no Indra no! C'era qualcosa... Lo sai che Lincoln non fuggirebbe mai così... Non mi abbandonerebbe mai così.
Lei si ferma, si gira e immerge i suoi occhi color notte nei miei.
- Lo so - replica.
Dopo un pò aggiunge: - Cosa vuoi fare?
- Cosa vogliamo fare! Senza di te io non vado da nessuna parte - esclamo.
- Scordatelo Octavia. Io non vengo.
- Indra... Ti prego. Lui è uno della tua gente.
- Non più.
- Lo sai anche tu che è importante.
- No.
- Fallo per me... - la supplico.
- Octavia...
- Ti prego... Io ti sono sempre stata vicina, ho imparato tutto da te, mi sono rialzata quando tu me lo comandavi e sono corsa quando tu chiamavi aiuto. Ora ti chiedo di far questo per me, Indra.
La terrestre mi guarda per alcuni secondi con un'espressione impenetrabile.
- Ok - replica alla fine - Ok, facciamolo.
Le sorrido soddisfatta.
- Qual è la prima mossa? - le domando - Purtroppo ho perso le sue tracce, ma se passiamo un attimo all'Arca posso prendere un ricetrasmettitore e...
- Lexa.
- ...Cosa? - esclamo confusa.
- Lexa, dobbiamo andare da Lexa.
- Ma non abbiamo tempo...
- Senza il suo consenso non mi muovo. E poi - aggiunge vedendomi riluttante - Lexa ha esploratori ovunque. Se Lincoln si è mosso, sicuramente l'hanno visto e Lexa lo sa.
Ci rifletto su. Ha ragione.
- Ok, andiamo.
Saltiamo sui cavalli in contemporanea e imbocchiamo una strada a me sconosciuta, ma che a Indra sembra più che familiare.
Restiamo in silenzio per tutto il tragitto, ci siamo già dette tutto ciò che era necessario dire.
Mi faccio cullare, e anche tranquillizzare, dall'andatura del cavallo. Mi stupisco ancora una volta della forza dei suoi muscoli: li sento come se fossero miei. Gli zoccoli si posano sulla terra, affondando di pochi centimetri nel sottobosco, mentre i muscoli guizzano, creando nuovi riflessi sul manto lucido.
Mi rendo conto che questo cavallo è il mio cavallo: l'unico animale che io abbia mai toccato e uno dei pochi che abbia mai ammirato. Poso una mano sul suo collo e la sua stabilità, la sua forza, diventano la mia stabilità e la mia forza.
***
- Grazie di averci ricevute, Heda - esclama Indra alla vista di Lexa, inchinandosi a lei. Io la seguo.
- So che sei molto occupata ma...
- Cosa vuoi - la interrompe Lexa - Octavia kom Skaikru? Mi pare di aver fatto abbastanza per voi, risparmiando la vita a quel...
- Sono qui per Lincoln.
Indra mi guarda allibita e al tempo stesso furiosa per avere interrotto la sua comandante. Lexa, al contrario, non batte ciglio.
- La perdoni, Heda, lei... -tenta di dire, ma Lexa la zittisce con un gesto della mano.
- Lincoln. Cosa ha fatto?
Gli occhi di Lexa guizzano nella semi ombra della tenda.
- Era al posto di guardia sulle mura, insieme a me, ma a un certo punto è scomparso. Ho visto che correva nel bosco e...
- Perché mai avrebbe lasciato il posto di guardia?
- Ecco io... - cerco una spiegazione logica.
- Sicuramente avrà avvistato qualcosa! - interviene velocemente Indra. Lexa per un secondo sposta gli occhi ambrati su di lei.
- In quel caso, avrebbe avvisato gli altri, no? - domanda lentamente Lexa, scandendo ciascuna sillaba.
- No... Se quel qualcosa fosse stato pericoloso per noi! - ragiono.
- Ma Octavia... - inizia Indra.
- I mietitori! - esclamo, sgranando gli occhi.
- Pensi che Lincoln abbia seguito i mietitori? - domanda ancora Lexa.
- Sì, sì, non c'è altra spiegazione. Dio, chissà dove si trova ora...
- Heda, forse i tuoi esploratori hanno visto qualcosa? Noi abbiamo... - Indra mi getta un rapido sguardo - Perso le sue tracce, e loro ci sarebbero di grande aiuto.
Lexa annuisce con la testa e dice qualcosa in lingua terrestre a un uomo fermo accanto a lei. Normalmente avrei tradotto, ma ora la mia mente è occupata a viaggiare lontano, alla ricerca di posti dove potrebbe essere finito Lincoln.
- Ok, abbiamo una pista - ci riferisce Lexa - Gli Esploratori l'hanno visto attraversare il ponte in maniera furtiva.
Annuisco soddisfatta e un poco rincuorata. Forse c'è ancora qualche possibilità che non si sia riunito ai mietitori.
***
- Vieni anche tu? - domando poco dopo a Lexa, vedendola salire sul cavallo.
- È pericoloso, Heda - interviene Indra.
- Per me è tanto pericoloso lì quanto qui. Non c'è un Triku che non voglia la mia testa, dopo la salvezza concessa a quel ragazzo.
Annuisco pensierosa.
- Perché l'hai salvato? - le domando d'istinto in un bisbiglio, pentendomi subito dopo.
Lei sposta lo sguardo lontano, verso qualcosa di indefinito e misterioso, ma non risponde.
- Andiamo! - ordina alle sue due guardie, Vynt e Almof, e al curatore Nyko, come risvegliata improvvisamente da un coma.
Salgo sul mio cavallo e mi affianco a Indra.
- Cosa pensi? - le chiedo, scrutandola attentamente.
-È tutta una follia - sbotta, mantenendo lo sguardo fisso di fronte a sé. Le faccio un sorrisino dispiaciuto e torno anch'io a fissare la strada.
- Lo troveremo - dice lei, girandosi verso di me.
Mi spunta una lacrima, ma mi affretto a ricacciarla indietro.
- Sì, lo troveremo.
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