18. Questo è il tuo destino.
Finn's POV
- Ehy Finn.
- Ehy.
Abbraccio la ragazza di spalle, lasciandomi avvolgere dal suo profumo penetrante. Sa di dolce e sfuggente allo stesso tempo. Sa di Clarke.
- Dopo potremmo andare a fare un giro fuori, noi due - propongo - Come la prima volta, nel bosco azzurro.
- Come vuoi tu - risponde lei.
- Ti amo principessa.
- Anch'io, Finn.
Ruoto dolcemente il viso della ragazza per baciarla, ma rimango sconvolto. Caccio un urlo. Non è Clarke. È Raven.
Mi stacco da lei e mi porto le mani alla testa.
- Dov'è Clarke?! - urlo - Dov'è?!
- Lei se n'è andata, Finn - risponde la bruna in maniera innocente - Ti ha abbandonato, ricordi?
- No, no, no, no!
- Tu non puoi fuggire - continua Raven, con uno strano sguardo. Sembra quasi finta - Questo è il tuo destino.
Le sue ultime parole iniziano ad echeggiare intorno a me.
"Questo è il tuo destino, questo è il tuo destino, questo è il tuo destino"
- Basta... BASTA!
Cerco una via di fuga. All'improvviso vedo una seconda Raven avanzare verso di me, poi una terza, una quarta, decine, centinaia... Mi circondano. Ripetono tutte la stessa frase, in una cantilena straziante. "Questo è il tuo destino."
- No, no basta, andate via! - urlo.
La prima Raven si discosta dal gruppo e con un sorriso emblematico sussurra : - Lei ti ha abbandonato, Finn, questo è il tuo destino!
- NO!
Sbarro gli occhi.
Questo è il mio destino.
***
- Finn! Finn, che diamine succede? Perché urli? Svegliati!
Sento il viso infiammato cambiare temperatura e la pelle inumidirsi. Qualcuno deve avermi rovesciato dell'acqua addosso.
Spalanco gli occhi, ma l'impatto con la luce mi costringe subito a richiuderli.
- A mali estremi, estremi rimedi.
Questa voce...
Tento nuovamente di mettere a fuoco, sbattendo un paio di volte gli occhi, e mi ritrovo davanti due visi confusi.
O forse quello confuso sono io.
Abby e Raven.
Alla vista di quest'ultima mi viene istintivo sobbalzare.
- Tu, tu...
- Sì, io - ride la ragazza - Che è successo? Mi hai sognata?
Fa una faccia buffa, ma io non posso fare a meno di guardarla terrorizzato.
- Perché sei sul pavimento, Finn? Il letto era troppo scomodo? - si informa Abby.
- Io... Clarke.
A quel nome la donna si irrigidisce.
- Clarke? Cosa c'entra lei? Che è successo? - mi domanda allarmata.
Faccio un breve riassunto della situazione.
Ora che ho ripreso coscienza, desidero solo uscire da qui e andare a cercarla. Anche se l'ultima volta che l'ho fatto non è finita nel migliore dei modi. Scaccio via il pensiero.
Guardo Abby, che nel frattempo si è portata una mano sul cuore, mentre sul suo viso si è dipinta la preoccupazione. Mi tiro su con qualche difficoltà e faccio per raggiungere la porta.
- Dove pensi di andare?!
- A cercarla e, possibilmente, riportarla indietro.
Abby mi si piazza davanti.
- Tu non vai da nessuna parte, signorino. L'ultima volta che l'hai fatto ottenuto soltanto una condanna a morte. È mia figlia e ci penso io. Raven, lo affido alle tue mani.
L'espressione delusa di Raven, dovuta probabilmente alle mie intenzioni riguardanti Clarke, si distende per un attimo.
Prima che io riesca a muovere un passo, Abby esce dalla stanza e imposta il codice di blocco della porta.
- NO! Dannazione... - esclamo.
Fisso disperato la bruna accanto a me, che intanto ha preso a guardarmi compiaciuta.
- Ti prego, Raven - le dico - Aiutami... Sai che devo trovarla!
- Chissà, Finn - ribatte - Lei ti ha abbandonato... Forse è questo il tuo destino.
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