11. Nell'ombra.

Bellamy's POV
Seguo Lincoln e il mietitore attraverso il bosco, e mi fermo solo quando si fermano anche loro.
Per tutto il tragitto resto nell'ombra, in modo da aver la possibilità di coprire Lincoln, qualora le cose si facessero critiche.
Alla fine, i due i accampano per la notte. Il mietitore al centro di una radura, Lincoln dietro un cespuglio. Io salgo sull'albero più vicino, cercando di far meno rumore possibile. Ed è così, appoggiato alla bella e meglio su un ramo, con questi pensieri in testa, che alla fine mi addormento.
***
A svegliarmi è la voce di Clarke, esigente e con un tono di urgenza.
Parla così velocemente che inizialmente il mio cervello, ancora un poco addormentato, non riesce a captare ciò che dice.
E soprattutto... Clarke? Cosa ci fa qui? Da dove parla? Perché la sua voce sembra arrivare da così lontano, come se fosse un bisbiglio?
Poi realizzo... La voce arriva dalla ricetrasmittente! Porto subito le mani alla cintura, dove la ho fissata. La accendo e chiamo il nome della ragazza.
- Clarke, Clarke mi senti?? Sono al vecchio ponte, vicino alla radura...
- Bellamy!! Bellamy dove sei?!
- Sto seguendo Lincoln, sono al vecchio ponte... Non so cosa sia successo, ma quando l'ho visto passare con un mietitore non ho potuto far a meno di andargli dietro. Credendo che fosse fuggito dall'accampamento, l'ho seguito!
- Eh?! Aspetta, non ti ricevo bene! Ora cerco di sistemare e...
- Clarke non c'è tempo! Parla a bassa voce, che se mi sentono sono finito ...
- Chi Bellamy?! Chi non ti devi sentire? Cosa sta... mpzz...
- Qui c'è un mietitore, e forse nascosti ce ne son altri... Altri mietitori, Clarke! Se mi sentono son fritto.
- Mietitori?! Oddio Bellamy chi c'è con te?
Non l'ha capito... Anzi, non ha sentito nulla! È tutto inutile. Cerco di ridirglielo una terza volta, di farle capire cosa stia succedendo..
- C'è Lincoln! Lui non è dalla nostra parte, credo... O forse si. Io... Io non lo so.
Sento un tuuuu e capisco che il segnale è andato perso.

Il tempo di levare la ricetrasmittente e metto a fuoco. Abbasso lo sguardo sulla radura e mi accorgo che la situazione non è peggiorata... È solo precipitata in caduta libera.
Lincoln è ancora a pochi metri da me, in basso, nascosto dietro lo stesso cespuglio di ieri sera. Il terrestre, invece, sta consumando un pasto intorno al fuoco. Rispetto a ieri si è spostato di una ventina di metri, costruendo una sorta di accampamento, un giaciglio di pelli.
Ma non è più solo...
Intorno al fuoco ci sono altri quattro mietitori. Dannazione.
A pochi metri di distanza, vicino a delle pelli accatastate, è legato un cavallo. Un cavallo?! Non avevo mai visto mietitori a cavallo prima...
La cosa non mi piace nemmeno un po'.
Guardo Lincoln, che non sembra per niente preoccupato nè tantomeno interessato ai mietitori.
Piuttosto osserva attentamente in direzione del cavallo.
Cosa stai fissando, Lincoln?, gli domando mentalmente.
Metto a fuoco il mucchio di pelli e mi accorgo che hanno una forma strana, come se dentro ci fosse un corpo.
Guardo di nuovo Lincoln e ho conferma della cosa dai suoi occhi quasi lucidi.
Spero solo che quel corpo abbia ancora vita dentro di sé.

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