Rivelazioni cap 15

Alice
Claudio dovrebbe arrivare da un momento all' altro.... intanto continuo a scrivere..... fino a che sento dei passi... è lui che entra, ho lasciato la porta aperta, pensavo strombazzasse come faceva sempre prima.... invece lui è sceso dall'auto... miracoloooo...

"Ha finito dottoressa Sacrofano?"

Mi chiede con un ghigno...

"Che aria assorta e professionale.."

Continua...

"Non prendermi in giro.."

Mi alzo e prendo la mia borsa... seguendolo dopo aver chiuso la porta...
In auto gli chiedo del lavoro e dei colleghi tanto per non stare in silenzio o aspettando che lui si decida a parlare....

"Sai la novità? Valeria è il nuovo direttore..."

"Allora tu che sei il suo cocco avrai sicuramente fatto carriera."

"Solo impegni... da noi il top della carriera è diventare direttore... e finchè non se ne va lei non posso subentrare."

"Potresti esserlo altrove."

"Certo, ma ora che c'è Chiara non mi voglio spostare."

"Caspita... la vita personale ha subissato quella professionale... hai fatto passi da gigante."

"Ora mi prendi in giro tu."

"Non posso esimermi dopo questa rivelazione, no?"

"Eh si, me la sono cercata."

Ma invece di arrabbiarsi, sorride.... davvero non lo riconosco più.

"E Lara e Paolone?

"Sono bravi anche se non si sopportano... sono rimasti uguali... ma non li senti più allora?"

"No, non li ho sentiti più."

Non gli rivelo che non li chiamavo per non sentir parlare di lui...

"Ogni tanto ti nominano... strano... potresti venire a salutarli, a loro farebbe piacere."

"Perchè strano?"

"Era ironico sacrofano, sei stata poco, ma hai lasciato il segno."

Chissà se ho lasciato il segno anche in lui... non dice nulla di noi, ma ormai siamo arrivati a casa sua....
Poi quando sto andando verso la mia auto... Claudio mi chiede...

"Vuoi pranzare con me? Non abbiamo parlato."

"E di che dobbiamo parlare?"

Faccio finta di niente...

"Sacrofano... non fare finta di niente, sali."

"Per favore?"

Rischio..... lui alza gli occhi al cielo... poi borbotta... un "per favore..."

"Mi accontento.. ma solo perché ricordo che sei un bravo cuoco."

"Ricordi male... sono un ottimo cuoco.."

"Mmmmm ricordo bene quanto sei egocentrico."

"Ricordi bene..."

Almeno lo ammette...

"Sono sincero..."

" Anche troppo... "

Lui alza un sopracciglio... non credeva forse che io avrei approfittato di rinfacciargli qualcosa stando da soli? A modo mio... certo... perché quando sto con lui... non trovo le parole...
Lui non dice niente... si mette a prendere cibo dal frigo, pentole e padelle.

"Vuoi che ti aiuti?"

Dico tanto per dire... non è che sia tanto capace di cucinare... mi arrangio tanto dal non morir di fame...

"A mandare a fuoco la cucina? No grazie... siediti e aspetta... vuoi un po' di vino?"

"No, voglio essere sobria.."

"Guarda che ti ho offerto un bicchiere, non la bottiglia... poi quello che deve ritornare a lavorare sono io, non tu."

"Devo ritornare a Sacrofano."

"Puoi anche restare qua se vuoi riposarti."

"Claudio non ti ricordavo cosi gentile."

"Ah si?"

"Non fare il finto tonto, non l'hai mai fatto, non ti riesce bene."

"Che peccato..."

Accende sotto il fuoco e si gira verso di me... come fa a fare diverse cose contemporaneamente? Io non riuscirei a cucinare con lui davanti e col pensiero poi di dire qualcosa d'importante.

"Senti.... Credo che sia ora di chiederti scusa per come mi sono comportato allora."

"A cosa ti riferisci in particolare?"

Chiedo sorridendo... voglio che me lo dica...

"Ora fai tu la finta tonta... e va bene... non dovevo mandarti via a quel modo... ho sbagliato."

"Il dottor Conforti che ammette di aver sbagliato."

"Alt... attenta... non è il dottore... ma l'uomo."

"Scusa... scusa... ma allora non facevi tanta differenza."

"Sono stato troppo duro con te... considerando che non era una storiella... la nostra."

"Però l'hai fatta diventare, m'hai mollato in un attimo."

Claudio
Non è facile parlare per me... quando l'ho invitata a pranzare con me, cosa alquanto improvvisa... non sapevo se avessi parlato dei miei sentimenti... ma ora sono in ballo e devo ballare... però poi non mi posso tirare indietro mi dico... devo rischiare come dice quel rompiscatole di Giacomo? O restare da solo lasciandola fuori dalla mia vita? Lei è lì, in attesa dopo che ha praticamente vomitato quella frase... le ho chiesto scusa ma evidentemente non le basta, come faccio a spiegarle che mi sono spaventato? Che ho preferito chiudere? Che non volevo rischiare d'innamorarmi anch'io? E di un'incapace pasticciona come lei?
Ma ora lei è diversa... più matura e sicura... con un lavoro gratificante e mia nipote l'adora...

"Non ero pronto per una storia... normale... "

Forse dovrei dire seria... ci giro intorno...

"Me ne sono accorta... e poi?"

"Poi cosa? Non c'è stata nessun altra."

"Non credo che tu.."

La blocco , capisco cosa vuole dire...

"Intendo una storia... nessuna storia... non credevo di esserne capace."

Dico in un soffio...

"Perché parli al passato?"

"Perché da quando ti ho visto.... con Chiara soprattutto.."

"No Claudio non ci provare... forse ho sbagliato a salire.."

"Perché fai cosi? Non mi credi?"

E io che mi stavo aprendo... devo insistere? Mi sembra di sentire la voce di Giacomo che dice di parlare ancora... mannaggia a lui che s'intrufola nei miei pensieri...

"Alice ti ho mai mentito? Sono stato sincero... fino a diventare brutale, lo so..."

"Molto brutale... ma non posso credere che tu ora abbia cambiato idea.."

Mi dice con gli occhi sgranati... io ho paura... di quello che provo... di quello che potrebbe essere... dove potrebbe portarci... ma ho anche paura di lasciarla andare.. per sempre.. di viverla cosi da lontano...

"Io non posso prometterti niente, non l'ho mai fatto e non so se sono capace di rispettare tali promesse, so solo che ti rivoglio nella mia vita."

"Tu mi rivuoi nel tuo letto."

"Anche, non posso negarlo, ma non è solo quello... non ti mentirei mai su questo."

"Allora non ti avvicinare."

"Che vuoi dire?"

"Che ti do il beneficio del dubbio... cucina, mangiamo... ci vediamo come amici, poi sei lo zio di Chiara... vediamo se resisti."

"Mi stai provocando Sacrofano?"

"No.... mi devi dimostrare che non sei il solito... che vuole solo... quello."

"Ti vergogni ancora a dire sesso? Che hai fatto finora?"

"Non te lo dico... non ne hai nessun diritto."

"Me lo dirai... un giorno... e va bene... accetto le tue condizioni..."

Se è il sacrificio per averla di nuovo.. tra le mie braccia... lo farò... e poi forse conoscerò meglio la donna che è diventata e lei mi apprezzerà di più... forse...
Poi mentre mangiamo mi ricordo delle foto del compleanno...

"Non ho visto le foto... come sono venute? dopo me le fai vedere?"

"Certo..."

Cosi prende il telefono e me le mostra.

"Potresti fare la fotografa, sei brava come tuo fratello."

Lei mi guarda meravigliata, forse stranita dal mio complimento...

"Me le mandi? Vorrei stamparne alcune."

"Certo."

E prima che io gli dessi il numero lei me le manda, poi dalla faccia che fa ne deduco che forse non avrebbe voluto farmi sapere che aveva ancora il mio numero... io vorrei prenderla in giro, ma forse non è il caso... in questo momento.... cosi esclamo...

"Anch'io non ho cancellato il tuo numero."

"Perché?"

Mi chiede in un sussurro...

Io vorrei dire non lo so... ma dopo un po' l'ho capito... speravo che mi servisse ancora... che un giorno o l'altro io avessi il coraggio di chiamarla.... o che lei mi chiamasse...

"Avresti potuto chiamarmi o potevo chiamarti io, ma non ho avuto mai il coraggio di farlo."

Mi sto esponendo tanto... non l'ho mai fatto, ma devo dire che non ho mai sentito niente di cosi forte per qualcuna... si può parlare di amore? Ho paura solo a pensarlo...

"Tu?"

Mi chiede... come se io fossi uno al di sopra di tutte le emozioni umane...

"Non sono un robot... forse credevo di esserlo, ma non lo sono."

"Forse è meglio non parlare più del passato... parliamo del presente, partiamo da oggi."

Ha ragione... è maturata...

"Sono d'accordo.... E dico una cosa, un bicchiere di vino ora ci vuole."

"Per cosa?"

"Per brindare sacrofano... a noi..."

"A noi?"

Quasi non ci crede...

"Si, ad un nuovo inizio, no?"

Riempio i due calici... e lei si rilassa... appoggiandosi allo schienale della sedia..

"Non stai mica cercando di farmi ubriacare, hai promesso, ricordi?"

"Non ho l' alzheimer, non ti ubriacherai per un brindisi..."

I nostri bicchieri si toccano e dico "a noi."

Lei mi guarda incerta e poi ripete "a noi."

"Vorrei ritrovarti qui quando tornerò da lavoro."

"Mi sembra che stai esagerando, non ti ho detto si."

"Sto correndo?"

"Come sempre... e poi cosa diremmo a Chiara?"

"Credo che ne sarebbe felice."

"Tu dici? A dividere le attenzioni dello zio? Non ne sarei cosi sicura."

"Sacrofano non creare problemi dove non ci sono, lei ti adora."

"Ma come fidanzata dello zio... è un'altra cosa."

"Mò tu stai esagerando, chi ha parlato di fidanzata?"

Lei sbianca, ma era troppo succulenta la situazione per non approfittarne... scoppio a ridere esclamando...

"Sacrofano avresti dovuto vedere la tua faccia... stavo scherzando... poi se ne vogliamo parlare.... fidanzati non è il termine giusto per noi..."

"E quale sarebbe?"

"Risponde lei con un tono tantino alto, è palesemente arrabbiata...

"Fidanzati è da ragazzini... meglio compagni... la mia compagna... il mio compagno... non ti suona meglio?"

Lei mi guarda con la bocca aperta... non si aspettava certo queste mie parole, ma si sa.... sono imprevedibile...

"Sacrofano è per me o sono le mie parole che ti hanno imbambolata?"

"Sei uno stupido."

"E fra poco sarò pure in ritardo se non usciamo subito di qua, sempre che non hai cambiato idea e vuoi riposarti, nel mio comodo letto."

"Cretino... non ho cambiato idea, torno a Sacrofano."

"E' più forte la voglia di raccontare tutto ad Amalia vero?"

Lei arrossisce come una ragazzina colta sul fatto... e sicuramente lo dirà anche all'amichetta del cuore, ma non m'interessa, ormai mi sono sbilanciato e non posso ritornare indietro... e neanche voglio... mi sento liberato... anche se sotto sotto un pò di paura di quel che succederà c'è...

Alice
Sono ancora incredula delle parole... delle promesse... che ha fatto Claudio... e come ha immaginato lui non vedo l'ora di raccontarlo a nonna... che l'aveva ampiamente previsto... il nostro avvicinamento... per sapere cosa ne pensa... ma prima in auto... chiamerò Silvia, sempre se non sta lavorando e mi può rispondere. Mi aspetto sicuramente dei borbottii... non è mai d'accordo con quello che faccio....

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