Il segreto 68
Alice
Io non vorrei essere invadente, ma nello stesso tempo bisogna battere il ferro finchè è caldo, cosi il lunedì mando un messaggio ad Andrea per un caffè o aperitivo con la scusa che Claudio ha da lavorare ed io sono sola... il che è vero. Ho deciso di portarmi il pargoletto dietro nel carrozzino... ho un sesto senso... secondo me.... Mi aiuterà a farla confidare.
Tu sei peggio di Jessika Fletcher e Agata Christie messe insieme...
Mi dice Claudio, ma ancora non ho capito se è un complimento.
Agata Christie è la scrittrice, miss Marple è il personaggio.
Finalmente sbaglia in qualcosa e lo riprendo con un sorrisino, ma lui borbotta punto sul vivo.
Hai capito che volevo dire...
Ora non mi resta che aspettare la sua risposta.
Si vede che ci riflette perché arriva dopo ore ed io saltello incontro a Claudio, come se avessi vinto la lotteria.
Il giorno dopo
Il giorno dopo Claudio avvicinandosi l'orario dell'appuntamento esclama..
Ora mi dovrò tenere il birbante? Dovrei scrivere una...
Non temere, me lo porto dietro.
Ma fa freddo.
Ma quando mai? Poi non staremo all'aperto e a proposito mi prepari il biberon? Mi porto anche quello, tuo figlio ha sempre fame.
Me lo dici come se fosse colpa mia, sei tu che mangi sempre... e poi non lo puoi preparare tu il biberon?
Mi devo passare la piastra caro, vedi questi capelli, sono indecenti.
mi dà le spalle, ma mi sembra di vederlo alzare gli occhi al cielo lamentandosi.
E non sbuffare.
E scuote la testa...
Ti vedo...
Dovrei stare immobile?
No, prendi il piccoletto che ti chiama.
Sicuro che chiama me? Non parla ancora.
A modo suo si... non lo senti? Pa... pa... pa..
Allora significa che dirà prima papà e poi mamma, vero Giulio?
Non scherzare... la prima parola è sempre mamma.
Non ti dovevi passare quell'infernale strumento?
Lascio la discussione qui solo perché farei tardi e non voglio fare una figuraccia con Andrea... che è precisa fino al midollo, come mi ha riferito Claudio. Non ho detto niente a Giacomo e Chiara, preferisco non portarla, potrebbe limitare le confidenze di Andrea. È stata un'impresa uscire senza far rumore, m ha aiutato Claudio a sistemare Giulio nell'auto e questa specie di navicella mutante che è il carrozzino. Anche se loro sono al piano superiore ascoltano tutto... e Chiara corre sempre da noi... e se va da Claudio lui inventerà un impegno di lavoro improvviso.
Parcheggio per fortuna con facilità...ci sono poche persone al bar... ed Andrea arriva con me, nonostante non abbia figli mi aiuta col carrozzino e ci sediamo in un punto dove è facile sistemare Giulio in modo che il suo carrozzino non ingombri il passaggio.
Io già sto immaginando di prendere un dolce fantasmagorico... alla faccia di Claudio, ma Andrea ordina una tisana coi biscottini... che sono una cosa sciapa pure se si dovrebbero inzuppare... cosi sono costretta a prenderla anch'io, ma almeno la prendo a frutti di bosco e non quella che ha preso lei che dà l'idea di una medicina.
Iniziamo col parlare di argomenti neutri, del più e del meno praticamente, finchè non le rifilo la domanda da un milione di dollari...
Cosa ti fa soffrire Andrea? Hai uno sguardo malinconico.
Lei si ferma col biscotto a mezz'aria...
Lo so, dovrei essere felice, ho lavorato tanto per tutto quello che ho ottenuto.
Ma ti manca qualcosa vero?
O meglio... qualcuno.
Quel tuo ex?
No, un figlio.
Dice quasi strozzandosi in gola, avevo ragione, senza un figlio, la sua vita è a metà.
Lo so che è difficile, ma potresti adottarlo, aiutare altri bambini, ci sono altri modi....
Lei mi guarda cogli occhi lucidi...
Alice... che resti tra noi... io ce l'ho già un figlio... anzi una figlia...
Allora il mio intuito non sbagliava, ho indovinato, ma questa bambina dov'è? L'ha abbandonata?
Esatto Alice, l'ho abbandonata, allora mi sembrava la cosa migliore da fare, stavo all'università, avrei dovuto abbandonare, ma non volevo, mi dicevo che avrei potuto avere altri figli al momento giusto e lei avere una madre migliore di me e soprattutto due genitori che le potevano dare tutto... mentre io non avevo niente. Io non avevo neanche genitori che potevano aiutarmi, ce la facevo solo in base alle mie forze, con le borse di studio ed un lavoro di cameriera la sera.
Ora che ha iniziato a parlare è diventata un fiume in piena, aveva custodito questo segreto per molto tempo e ora non ce la faceva più...
Mi dico che sta bene, ma volevo ritrovarla, vederla... non mi equivocare, volevo solo parlarle, sapere se sta bene, se le è mancato qualcosa.
E vuoi farlo?
L'ho fatto... ho chiesto al tribunale, ma lei ha risposto che non vuole conoscermi.
Perciò è cosi triste.... Ma io ho un'idea.. sono o non sono la signora in giallo?
E tu non hai altre informazioni?
Sarebbe?
Dove vive? Chi l'ha adottata?
Già sarei andata a vederla, no?
Già... troppo facile.
Ma tu dove l'hai abbandonata?
Dalle suore, sapevo che c'era l'orfanotrofio.
Ed è rimasta li?
Per i primi tempi si, possibile che l'abbiano dottata a Roma, ma sarebbe un miracolo.
Magari all'epoca davano la possibilità ai più vicini prima.
Può essere, io comunque non sono più andata, mi faceva soffrire e avevo paura di cambiare idea... oltre delle domande delle suore.
Capisco... però possiamo sempre provarci, se siamo fortunati la troviamo.
Tu dici?
Certo, ci dovrebbe essere almeno una suora dell'epoca.. e poi allora c'era ancora il cartaceo, dovrebbero avere dei registri con i nomi e poi delle adozioni.
Sicuramente, ma come li possiamo leggere, mica te li fanno vedere?
Ci andremo con una scusa, devo trovarne una efficace... tu hai lasciato scritto qualcosa? Un nome?.
Si una lettera col nome della bambina, ma potrebbero averlo cambiato.
Non subito... Se c'è all'anagrafe... con l'adozione lo cambiano.
Allora.... che possiamo fare?
Dammi il nome dell'istituto e scoprirò come entrare.
Se fossi bionda ti scambierei per Eva Kant.
Ma io entrerò dalla porta principale, resta da capire come.
Claudio
Quando Alice torna tardissimo io ho preparato anche la cena, cosa hanno avuto da parlare lei ed Andrea? Ha uno sguardo assorto... sta escogitando qualcosa, a malapena mi saluta... affidandomi il pargoletto che mi allunga le braccia...
Ha finito il biberon ma mi sa che ha ancora fame.
E grazie...dopo tutto questo tempo... ma avete anche mangiato?
Lei mi guarda storto come se le avessi chiesto chissà cosa...
Ho una fame da lupo... ho mangiato biscotti che non sanno di niente.
E perché mai?
Perché la tua Andrea ha ordinato una tisana accompagnata a insipidi biscotti, non credo stia a dieta, soffre di masochismo.
Ora è la mia Andrea? È proprio arrabbiata.
Ehh... eh...
Mi sa che le hai estorto un segreto inconfessabile.
La parola giusta... inconfessabile... perciò non mi chiedere niente.
Eh no, cosi mi rendi curioso.
E menomale che a te non te ne è mai fregato di nessuno.
Detto cosi mi fai passare per un insensibile.
E lo eri caro mio, vuoi cambiare giusto ora?
Io sono cambiato già.
Non mi tentare, sarò muta come una tomba... le ho promesso di non dirtelo.
E mica glielo vado a dire... che me l'hai detto?
Quella è furba, capirà.
Addirittura!
Si, me lo sento e farò una figuraccia.
E va bene... apparecchio la tavola... ma lo so che non riuscirai a tenertelo per te.
Vorrei sistemare Giulio nel passeggino ma lui ha iniziato a gattonare, per cui si dimena e si lascia cadere sul pavimento... ecco iniziata la fase sei problemi... chiamo Alice per guardarlo mentre io metto la tovaglia, ma lei è sul divano col telefono.
Nemmeno sei arrivata e già ha sto coso in mano?
La rimprovero...
Sto studiando...
Inventane un'altra.
Ti farò sapere a fatto compiuto.
Ahi...ahi... in che guaio si è messa? Forse era meglio se andava in ospedale.
Non so se per Andrea o per un'altra cosa, ma le dovrò impedire di mettersi in una brutta situazione, secondo me. Riflettendoci non credo si tratti di Andrea, lei non permetterebbe un'azione illegale o pericolosa... ma conosco fin troppo bene la capacità di persuasione di Alice e le sue abilità investigative, mi ricordo ancora il trio con lei Calligaris e Visone, che la rimpiangono ancora... l'unica cosa in cui lei eccelleva, ma purtroppo non era importante nella medicina legale... infatti ha cambiato strada entrando in pediatria.
Il piccolino intanto si fa sentire, vuole giocare con me, gli sono mancato in questo pomeriggio... sarà stato fermo nel carrozzino mentre Alice ed Andrea parlottavano? Credo proprio di si, dalla sua voglia di muoversi.
È ora di mangiare birbante...
Lui si fa convincere facilmente... viene invogliato dalla pappa col formaggio che ha iniziato a prendere da poco la sera, dopo i sei mesi... è un mangione... e divora tutto non appena lo imbocco col cucchiaio... mentre Alice continua a leggere sul tablet... cosi interessata... dopo che ho finito con Giulio, seduto nel seggiolone preparo i nostri piatti chiamandola a viva voce... tanto che è impegnata...ma il profumino del cibo le arriva più del mi richiamo e viene a sedersi... e praticamente tuffa il viso nel piatto... mentre Giulio si diverte col sonaglino... gioco infernale, ma ora è l'unica cosa che lo diverte e lo distrae dalla voglia di scendere a terra, ma non per molto... basta che ci lasci il tempo di mangiare...
Mmmmmmmmmmm... Alice è sovrappensiero... ora davvero inizia a puzzarmi questa cosa... a letto vedrò di scoprire cosa sta ordendo... anch'io ho le mie armi... di persuasione...
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