Crescere: un'avventura straordinaria

Ellen girò delicatamente la pagina, sfiorando con le dita leggere la carta ruvida del suo piccolo tesoro. Ritrovò il segnalibro stropicciato e lo spostò al suo nuovo punto di arrivo. Richiuse il libro lentamente, stringendolo a sé, ancora immersa nelle immagini straordinarie che riempivano la sua mente e il suo cuore. Quelle quattro piccole donne stavano crescendo in fretta... L'avevano trascinata nel loro mondo, le sembrava di conoscerle da sempre, di condividere le loro avventure e i loro sogni. La nonna aveva proprio ragione: i libri sono davvero la più grande delle magie; ti permettono di viaggiare nel tempo e nello spazio, facendoti dimenticare la realtà e portandoti più lontano di quanto mai avessi immaginato...

Ellen rialzò lo sguardo sorridendo, sospesa sul filo dei suoi pensieri, e si sollevò sulle gambe intorpidite a osservare il mare, la spiaggia e tutto ciò che la circondava. Il nonno era ancora seduto a leggere il suo giornale, mentre Nathan non era ancora uscito dall'acqua. Solo lui poteva rimanere tutto quel tempo con la testa immersa e il sedere all'aria senza stancarsi...

Sospirando, Ellen avanzò verso il nonno e si fermò al suo fianco, stiracchiandosi la schiena.
"Oh, eccoti qui! Credevo saresti rimasta incollata a quel libro fino a pranzo..."
"Oh, no! Voglio farmi un bagno anche io, anche se non proprio lungo come quello di Nathan..."
Ellen e il nonno sollevarono lo sguardo sul nanerottolo in questione, rimanendo stupiti a osservare il suo bizzarro divertimento: era steso come una mummia sul bagnasciuga, un braccio immobile lungo il fianco e l'altro stretto come una molletta a tappargli il naso.
"Cosa starà facendo?"
Ben presto arrivò un'onda che lo coprì completamente con la sua schiuma e lo fece rotolare con sé. Dopo una decina di capriole subacquee Nathan riemerse, ridendo a crepapelle, con il ciuffo di capelli incollato alla faccia. Ellen lo guardava con aria interrogativa: era la cosa più assurda che avesse mai visto.
"Oh, tranquilla, tutto nella norma... Tuo fratello è un pesce mancato."
Il nonno sghignazzò divertito, immergendosi di nuovo nella lettura.

"Ehm, nonno... Posso farti una domanda?"
"Ma certo, Elly! Dimmi tutto."
"Beh, sai, ripensavo a quello che ci hai raccontato ieri sera e... Davvero, nonno, ti sentivi così, quando dovevi iniziare le medie?"
"Vediamo... Prova a dirmi come ti senti tu, e io cercherò di scavare nella memoria per dirti se era lo stesso anche per me."
"È difficile da spiegare... Sono triste eppure al tempo stesso curiosa. Per la maggior parte del tempo vorrei che l'infanzia potesse durare per sempre, e poi ogni tanto mi capita di chiedermi come sarò da grande, o di immaginare tutte le cose che imparerò. E allora per un istante mi sento più contenta, ma poi la paura torna di nuovo..."
Ellen si sedette accanto al nonno, abbassando lo sguardo sui sassolini silenziosi e opachi come i suoi pensieri.
"Sai, Elly, in effetti era proprio così... A dirti la verità, mi sono sentito allo stesso modo tante altre volte."
"Davvero? Ne sei sicuro?"
"Oh, sì, ma certo!"
Il nonno piegò il giornale e si raddrizzò gli occhiali, abbassando lo sguardo sugli occhi della sua nipotina:
"Sai, ogni volta che ci troviamo davanti a un cambiamento, piccolo o grande che sia, ci sentiamo spaesati, confusi. Siamo combattuti tra quella parte di noi affezionata al passato, più abitudinaria, e quella parte di noi curiosa di scoprire il futuro, più audace."
"E cosa bisogna fare?"
"È molto più semplice di quanto sembri. Il cambiamento fa parte della vita, sempre, ma il segreto è affrontarlo con il giusto atteggiamento. Non devi vederlo come qualcosa di negativo, anzi, è un modo per migliorarti. È proprio quando le cose cambiano che diventiamo persone più sagge, più mature, più capaci, perché capiamo come sfruttare ogni situazione per imparare qualcosa di nuovo."
"Vuoi dire che anche tu, nonno, stai ancora imparando?"
"Certo, Elly, non si finisce mai di imparare! E sai una cosa? Io e la nonna impariamo tanto proprio da voi bambini, ogni giorno. Siete voi a insegnarci, con la vostra gioia di vivere, il vostro entusiasmo, i vostri occhi curiosi e il vostro cuore umile e smanioso di conoscere."
"Non ci avevo mai pensato..."
Ellen sorrise, era bello scoprire di essere così preziosa per i suoi amati nonni...
"Anche se sarai più grande, se sarai in una scuola diversa, con amici o interessi nuovi, sarai sempre la bambina che è in fondo a te, sarai sempre tu, con tutti i tuoi sogni e le tue passioni, i tuoi pregi e il tuo meraviglioso potenziale. Devi ricordarti sempre questo: ciò che non cambierà mai è la cosa più importante, il tuo cuore."
Ellen per la prima volta sentiva di iniziare a capire cosa significa crescere, cosa significa per davvero. E per la prima volta sentiva che non sarebbe stato così terribile, anzi, forse la sua paura più grande avrebbe potuto trasformarsi nella più straordinaria delle avventure...

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