Lo sconosciuto
Il vento era strano quella notte, trasformava l'innocuo fruscio delle fronde in temibili ruggiti .Tra le colline verde smeraldo rimbombava solo l'eco dei gufi che si preparavano alla caccia notturna. Il resto era morto in un silenzio tombale, che non aveva mai attraversato quella valle che era solita essere rumorosa, essendo abitata da clan di diversi animali quali lupi, gatti, orsi e persino aquile . Il tempio della notte non era in funzione, perché la Luna , figlio di Tempesta, dea della natura, era coperta da interminabili nubi grige che sovrastavano il cielo. Poi, improvvisamente, il sogno cambiò e si ritrovò ad attraversare una galleria piena di teschi che sembravano di pregarlo di donargli la vita, ma lui continuò, senza esitare, anche se non sapeva nemmeno dove si trovasse. Le sue zampe lo portavano verso un abisso spaventoso; allora cercò di indietreggiare, ma delle catene glielo impedivano. Infine qualcosa lo buttò oltre il minuscolo pezzo di roccia che separava lui dal baratro e gridò – Noooooo!-.
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