Too hot to handle


***** DISCLAIMER DI VITALE IMPORTANZA*****

Questa One Shot non è canon, quindi non si piazza in alcun modo sulla stessa linea temporale dei fatti narrati in Ultra Violet o in Hold Me Down.

È una Alternative Universe, quindi molti elementi della storia principale non esistono, primo fra tutti non esistono gli eroi e le abilità, quindi i personaggi sono persone comuni con lavori qualunque. Proprio in virtù di questo, però, per una volta può essere letta da chiunque senza bisogno di tante spiegazioni.

Anche se siete in pari con la pubblicazione di UV (aka: ad oggi, capitolo 21) c'è un personaggio che di base non potete sapere chi è, ma che potete azzardare a indovinare grazie alle sue caratteristiche.

È una Slice of Life rom-com con un pizzichino di smut (perché lo smut è come la cazzo di cannella, e a me piace molto metterla in giro dato che è spicy e rende tutto più frizzicherello).

È quindi una specie di spoiler-non-proprio-spoiler. Perché la Yulis che è qui non è la stessa di UV, ma lo stampo base è lo stesso.

LEGGETE CONSAPEVOLI, FIORELLINI MIEI

***** FINE DISCLAIMER DI VITALE IMPORTANZA*****




Yulis diede un'ultima occhiata al fascicolo che teneva abbandonato sulle proprie gambe e si concesse un sospiro. Richiuse la cartelletta, sistemando i fogli al suo interno alla bell'e meglio, poi la strinse tra le mani per sventolarsi il volto con energia.

Faceva caldo.
Troppo caldo per continuare a pensare.

Luglio era iniziato da poco più di una settimana, ma le temperature avevano già raggiunto picchi da record finendo per inficiare su qualunque aspetto della vita degli abitanti. I ritmi della città di Tokyo non potevano permettersi di rallentare, così, nonostante la calura e l'afa cocente che dall'asfalto risalivano le gambe come getti di rampicanti, ognuno faceva il possibile per gestire al meglio la situazione, andando a mettere in moto un'altruistica e puntuale catena di montaggio volta al bene comune. Chi svolgeva lavori all'aperto era supportato da volontari che provvedevano al rifornimento di acqua fresca, zuccheri e sali minerali; chi invece svolgeva lavori d'ufficio, il più delle volte poteva contare sull'impiego di grandi, silenziosi condizionatori in grado di mantenere l'ambiente a una temperatura ottimale o quanto meno stabile.

Il dipartimento di polizia in cui lavorava Yulis, purtroppo, non poteva dirsi altrettanto al passo coi tempi. Quell'edificio, vecchio e arrabattato, assomigliava molto di più all'interno di una fornace dismessa e i suoi muri spessi e pesanti rendevano asfissiante il lavoro d'estate e improponibile quello d'inverno: in quelle stagioni, passare dalle otto alle dieci ore lì dentro equivaleva davvero a scontare una pena all'inferno.

Yulis appoggiò la testa allo schienale del letto, facendo grattare contro il tessuto il metallo della molletta che tentava di tenere insieme i suoi capelli in una crocchia confusa ma stabile. Passò il dorso della mano sulla fronte, spazzando via quel fastidioso velo di sudore che puntualmente si stanziava tra le sopracciglia aggrottate.

- Hai portato il lavoro a casa? -

Sobbalzò appena e ruotò il viso in direzione della voce; non si era ancora abituata a quella nuova routine ed era passato troppo poco tempo dal giorno in cui le sue abitudini erano state stravolte. Schiuse le labbra, infilando la punta della lingua tra esse. - Solo per tenermi impegnata mentre ti aspettavo. - brontolò, in un mormorio dalla parvenza infantile. - E comunque... pensavo che quella regola ormai non valesse più. -

Touya le si avvicinò con sguardo impassibile, scrutandola dal fondo di quegli occhi blu elettrico. Le tolse il fascicolo dalle mani e lo appoggiò sul comodino, avvicinando il volto al suo. - Quella regola vale ancora di più, ora, visto che viviamo insieme. - le labbra si piegarono in un sorrisetto tronfio e divertito. - E il fatto che lei stia ancora lavorando a mezzanotte inoltrata è un'aggravante considerevole alla sua situazione già compromettente, detective Parker. -

- Non prendermi in giro. - borbottò lei, spostando l'attenzione altrove non appena avvertì un velo di rossore sulle guance. - Di giorno, in ufficio, fatico a mantenere la concentrazione, ma almeno la sera le temperature si abbassano di qualche grado, così i miei neuroni tornano finalmente a far funzionare le sinapsi. Quello che ho tra le mani non è un caso difficile, ma questo caldo sembra essere il deterrente perfetto alla sua risoluzione. -

- Allora convinci il tuo capo a investire in un condizionatore degno di questo nome, invece di continuare a spendere soldi per riparare quello stupido ventilatore che non fa altro che spostare aria calda. - le picchiettò la punta dell'indice in mezzo alla fronte e fece una piccola smorfia. - Sei sudaticcia. -

Yulis lo fulminò con lo sguardo, tentando di ritrarsi con stizza a quel contatto e finendo solo con l'appiattirsi di più contro la testiera del letto. - Questo discorso vale anche per te, non credi? Signor predico-bene-e-razzolo-male... -

Il sorriso di Touya si amplificò. Con calma misurata e movenze morbide, piantò un ginocchio contro il lenzuolo, al fianco di quello della ragazza. - Con le finestre aperte si sta bene, siamo in una zona piuttosto arieggiata. - spostò in avanti tutto il resto del peso, così anche l'altra gamba affondò nel materasso, facendo cigolare le molle al suo interno. Posizionò le mani sulle guance di Yulis, con l'intento di avvicinare le labbra alle sue: si fermò per qualche attimo, improvvisamente più serio, e il buonumore sembrò ridursi non appena si accorciò la linea delle sue labbra. Lasciò sfiatare un piccolo sospiro e ciondolò la testa di lato mentre le accarezzava gli zigomi con i polpastrelli. - Non pensavo di fare così tardi, Yu... -

Di fronte a quell'espressione genuinamente dispiaciuta, lei scosse la testa a più riprese, facendosi sfuggire il filo del discorso per un istante. - Non è colpa tua. - si avvicinò piano e gli sfiorò le labbra con le proprie. - È questo caldo, il problema. Non ci sarebbero così tanti incendi se le temperature fossero nella norma. -

Touya annuì, tornando ad appropriarsi della sua bocca per plasmarla in un bacio più profondo. - Ci abbiamo messo più del previsto a sedare quello che è divampato vicino alla costa, a sud. Qualcuno era addirittura rimasto intrappolato in uno dei capannoni del vecchio mercato. -

Yulis si irrigidì, sentendo un velo di sudore appesantirle la nuca. - E tu hai fatto l'eroe schierandoti in prima linea per andare a recuperare quel qualcuno, non è vero? -

Touya ridacchiò e premette le labbra contro le sue, di nuovo, dedicando una meticolosa attenzione al profilo morbido e pieno di quello inferiore. - Sai di sale. -

- Stai cambiando argomento, immagino che questa sia una conferma. - rimbeccò, inspirando a fondo in modo da riempire i polmoni e convincere il proprio cuore a rallentare. Stava bene, ed era ciò che importava. - Non so di sale, ma di sudore: è diverso e fa nettamente più schifo. -

- Se il caldo è un problema così grande, un condizionatore puoi sempre comprarlo tu, Yulis. È anche casa tua, adesso, puoi fare quello che vuoi. -

Yulis sentì una morsa stringere la bocca dello stomaco fino a strozzarlo del tutto. La relazione con Touya era iniziata a fuoco lento, ma aveva iniziato a scaldarsi e bruciare fin da subito, esplodendo circa un anno dopo il loro primo incontro con un'intensità tale da meravigliare entrambi. Erano andati a convivere solo da poco tempo, e considerando che lei faticava anche solo a sentire suo un appartamento che, di fatto, non lo era, non si sarebbe mai permessa di intervenire con pretese e altre imposizioni. Dal punto di vista di Touya, quel passo sarebbe potuto avvenire anche molto prima, ma lei aveva avuto bisogno di crogiolarsi nella propria bolla di indecisione per qualche altro mese prima di convincersi in via definitiva a spostare più della metà delle sue cose dal suo piccolo bilocale.

- Se lo faccio, poi con quali soldi paghiamo la corrente che consuma? - scherzò, cercando di alleggerire i pensieri.

- Ho parlato di un condizionatore, non di un supercomputer della NASA. E se davvero il problema fosse quello, basterebbe una bella chiacchierata con il tuo capo per una promozione. -

- Non è così che funziona, lo sai. -

- Però dovrebbe, visto tutto l'impegno che ci metti e il culo che ti fai dietro i casi di quel dipartimento. - inclinò la testa di lato, verso i fogli sul comodino. - Io l'ho fatto, Yu. Ho chiesto un aumento perché sapevo di meritarlo, e Monroe mi ha addirittura messo a capo di una squadra. -

- Perché tu ti lanci in mezzo alle fiamme pur di salvare civili e gattini rimasti intrappolati! -

- E tu metti al tappeto i criminali anche quando non sei in servizio, qual è la differenza? -

Yulis alzò gli occhi al cielo e incrociò le braccia al petto. - Quello è successo solo una volta e per puro caso. Era un ragazzino stupido e inesperto, senza la minima idea di come va maneggiata un'arma. -

- Lo sai che, da quando hai sventato quella rapina, la signora del konbini tiene la tua foto dietro al bancone, come se fossi la sua piccola santa protettrice? Ogni volta che passo di lì mi regala dei biscotti e mi chiede di salutarti. -

Lei si coprì il volto con entrambe le mani, affondandoci dentro per nascondere parte dell'imbarazzo, ma Touya la costrinse presto a liberare occhi e guance da quell'improvvisata reclusione. Con un sorrisetto, lui si gettò sulle sue labbra, sovrastandola con il busto.

- Mi stai facendo venire ancora più caldo. - si lamentò lei, tra una breve pausa e l'altra. Nonostante quanto appena detto, una mano andò ad ancorarsi ai suoi capelli, mentre l'altra si perse a esplorare il petto, navigando il tessuto. - Come fai a non sudare mentre indossi ancora la divisa...? -

Touya rise di gusto, poi si dedicò alle spalline del top della ragazza, giocherellandoci e pizzicandole con la punta delle dita. - Viste le circostanze, questo possiamo toglierlo, non credi? - e senza indugiare oltre, fece scivolare le bretelle sottili oltre le sue spalle, portando quel minuscolo fazzoletto di stoffa fino ai suoi fianchi. Quindi le passò un braccio dietro la schiena e la fece scivolare sotto di sé, bloccandola contro il materasso. - Mi sei mancata, Yu. -

Yulis socchiuse gli occhi, sopendo la risposta sul nascere non appena lui iniziò a giocare con il suo seno, chiudendolo a coppa tra le dita bollenti.

- T-Tou...? - azzardò in un mezzo fiato, ritrovandosi ad annegare con le mani fra le sue ciocche scure. - Davvero, ora fa... troppo... - fece una pausa, deglutendo. Sfarfallò le ciglia e ansimò ad alta voce quando lui si abbassò sul petto anche con il viso, passando la lingua a inumidirle il capezzolo in carezze lente e circolari. - Caldo. E io sono... -

- Esattamente tutto ciò di cui ho bisogno in questo momento, dopo una lunghissima giornata di lavoro. - replicò con prontezza, solleticandole la pelle con il respiro.

- Non è per niente quello che intendevo... - infilò le dita sotto il colletto della sua t-shirt, andando ad aggrapparsi alla parte alta della schiena.

Asciutta.
Perfettamente asciutta e in assoluta antitesi al proprio stato disastroso.

- Tou, sono seria... - mugolò. - Andiamo, faccio schifo. Appiccicosa e salata. -

- Anche le mie intenzioni sono serie. - appoggiò la base del mento ad appena una spanna dal suo ombelico, guardandola da sotto le ciglia. - Ti voglio qui e ora. -

- M-ma finirei solo per assomigliare a una stella marina, qui e ora! - protestò lei in un ultimo e disperato tentativo, scatenando un guizzo di ilarità nei suoi occhi.

- A una lagnosa stella marina? Saresti perfettamente in tema. - agganciò gli indici al bordo dei suoi slip e, scendendo ad agio con le labbra, le sfiorò l'interno coscia. - Solleva i fianchi, Yulis. Poi, lascia fare a me. -

Faceva già troppo caldo.
Faceva già troppo caldo anche solo per pensare, qualunque altra attività sarebbe stata più che complessa anche se analizzata su carta.

Ma Touya sapeva sempre come persuaderla, come prenderla e come farle rivalutare una situazione mettendola sotto la luce di un punto di vista differente.

Yulis si abbandonò a un nuovo sospiro e allargò le ginocchia verso l'esterno, dandogli la possibilità di sistemarsi nel mezzo. - Un po' ti odio. O forse più di un po'. -

Lo sentì ridere, mentre le mani scivolavano sulle gambe assieme all'intimo.

- Puoi sempre ricambiare il favore, dopo aver finito qui. - affondò la lingua dentro di lei, facendola sobbalzare e arpionare il lenzuolo di scatto. La assaporò poi con calma, lasciando che le cosce gli aderissero alle guance, contro quel pizzico di barba. Quindi sposto il volto di lato, mordicchiando e suggendo la carne poco sotto all'inguine fino a realizzare una piccola macchia violacea. - Nella doccia, magari. Così non hai più alcun motivo per lamentarti di questo caldo. -

- Prepotente. - lo apostrofò a bassa voce, non riuscendo a tenere a freno la lingua.

Nel giro di un attimo, Yulis si ritrovò con gli occhi di Touya all'altezza dei propri. Il moro si reggeva sopra di lei con una mano piantata contro il materasso, mentre l'altra era intenta ad armeggiare con i pantaloni della divisa. La fissava con un cipiglio alzato, ma una traccia di divertimento continuava a balenare sul suo sguardo, ammorbidendolo.

- Solo quando te lo meriti, ragazzina. -



*



Le diciannove e quindici.

Yulis girò la chiave nella toppa, mentre con la mano libera si scostava dalla nuca il colletto della camicia a mezze maniche per prendere un po' d'aria. Quella stessa mattina aveva dimenticato a casa l'elastico, così aveva dovuto improvvisare e raccogliere i capelli con una biro pur di tentare di fuggire al caldo, ma la temperatura soffocante dell'ufficio si era comunque fatta sentire continuando ad aderire alle aspettative.

Ma in quel momento poco importava.

Era felice.
No, era molto più che felice, era su di giri.

"I risultati del suo lavoro sono eccellenti, agente Parker" aveva esordito il commissario del distretto, tra un tiro di sigaretta e l'altro. "E anche il suo supervisore, il detective Keita, non ha fatto altro che lodare la sua risolutezza e la sua incredibile attitudine al ragionamento. È per questo che ho deciso di promuoverla, trasferendola in via definitiva all'Ufficio Investigazioni."

Al solo ripensare a quelle parole, un sorriso elettrizzato si impossessava delle sue labbra e una ventata di orgoglio le riempiva il petto. Spinta e incoraggiata dal discorso di Touya, Yulis aveva deciso di farsi avanti e discutere della propria posizione con il capo, ma questi l'aveva sorpresa a sua volta chiamandola lui stesso in ufficio per offrirle proprio ciò che desiderava.

- Sono tornata! -

Si levò le scarpe e le lasciò all'ingresso, canticchiando a bassa voce mentre appoggiava borsa e chiavi di casa sul mobiletto poco distante. Fece qualche passo lungo il corridoio, sventolandosi il viso con la mano mentre si spostava in direzione della cucina. Scostò la porta a scorrimento, ma non appena mise piede nella stanza strabuzzò gli occhi.

Era... fresco?

- Touya? - domandò Yulis, aggrottando la fronte.

< Non dirmi che l'ha fatto davvero. >

Sfarfallò le ciglia analizzando l'ambiente circostante, e quando finalmente lui le rispose dalla camera da letto si affrettò a raggiungerlo. Spalancò le palpebre, totalmente spiazzata, mentre un flebile ronzio le riempiva le orecchie e una ventata gentile le rinfrescava il viso.

- In un caso come questo si può comunque dire "sorpresa"? - sghignazzò il moro, andandole incontro con un piccolo telecomando stretto tra le mani.

Yulis schiuse le labbra per replicare, ma non riuscì a esprimersi in alcun modo. Osservò il muro alle spalle di Touya, confusa e basita, e catalizzò l'attenzione sul nuovo elettrodomestico appeso alla parete. - Oggi? Quello lo hai fatto installare... oggi, dopo la chiacchierata di ieri notte? -

- Ho solo anticipato i tempi, Yu. - con un sorriso divertito a illuminargli il volto, ciondolò la testa di lato. - Lo avevo già comprato da un po', ma chi si doveva occupare dell'installazione sarebbe stato in ferie fino a lunedì prossimo. -

- E quindi lo hai... montato tu, da solo? -

Touya assottigliò lo sguardo, arricciando le labbra in un'espressione ancora più divertita di quella precedente. - Sono quasi tentato di dirti di sì. - lanciò il telecomando sul letto, senza prestarci troppa attenzione, poi l'afferrò per i fianchi per avvicinarla a sé. - James mi ha consigliato il suo elettricista di fiducia. -

Yulis sfarfallò le ciglia più volte. - E quando... quando...? -

La sua incredibile capacità di formulare una domanda di senso chiaro e compiuto scatenò una nuova risata.

- Stamattina, poco dopo che sei uscita. Ne ho approfittato, dato che ero in reperibilità. -

La ragazza sporse il labbro inferiore, soppesando il discorso. - Tu sei... completamente fuori di testa. - si mise in punta di piedi e smorzò l'imminente battuta di Touya con un bacio. - Oggi mi hanno promossa. - mormorò, ancora a contatto con le sue labbra.

Lui le sorrise, in quel bacio. - Questo significa che le nostre bollette non rimarranno insolute. - scivolò con le mani sul suo sedere, massaggiandolo e stringendolo con gusto mentre si spingeva nuovamente nella sua bocca.

- Idiota. - ridacchiò lei, colpendolo al petto con il dorso della mano, poi alzò le sopracciglia ad arco. - Dalla tua reazione ben poco sorpresa devo intuire che lo sapevi già? -

Touya si mordicchiò il labbro, a metà tra il colpevole e il divertito. - Monroe e La Blanche sono vecchi amici, ed è da oltre quindici anni che il venerdì sera bevono insieme nello stesso izakaya. È capitato anche a me di essere seduto al loro tavolo, ultimamente. - fece per cercare la sua bocca, ma lei si scostò di qualche centimetro.

- Non è leale. - puntualizzò la bionda, tentando di assumere un tono serio, ma con scarsi risultati. - Voi vigili del fuoco siete proprio dei pettegoli. -

- Mai quanto voi poliziotti alla terza pinta di birra. -

Yulis si sciolse in una risata e dopo aver dondolato un po' sui talloni tornò ad aggrapparsi a lui. - Ti amo, Tou. - sussurrò, in un filo di voce contro il suo petto, poi si raddrizzò per guardarlo negli occhi. - Sei ancora in reperibilità? -

Touya alzò un sopracciglio, sorpreso. - Fino a mezzanotte, sì. -

Yulis lanciò uno sguardo al display a led del condizionatore: mancava ancora parecchio tempo a quel termine, ma avrebbero potuto correre il rischio. Si inumidì le labbra, e sotto lo sguardo incuriosito del ragazzo fece un passetto indietro. Eliminò la penna tra i capelli, lasciandoli cadere in morbide onde dietro la schiena, poi portò le dita ai bottoni della camicetta, slacciandone uno per volta.

- Siamo tornati ai tempi di "Obbligo o Verità"? - domandò lui, accorciando quella già breve distanza per afferrare i lembi inferiori dell'indumento leggero.

- Credo tu sia un po' confuso sulle regole di quel gioco. - Yulis trillò una breve risata, lasciando cadere a terra la camicia per poi passare a sbottonare i pantaloni. - Ma l'obiettivo rimane quello di toglierti i vestiti, quindi forse... non hai tutti i torti. -

Touya non riuscì a nascondere l'ennesimo sorrisetto divertito. - Non hai che da chiedere, Yu. Lo sai bene quanto me. -





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Ben ritrovati, fiorellini, Uber ed eroi!

E un bel benvenuto anche ai nuovi arrivati (?) che son capitati qui per caso (echesperopasserannoaleggereUV)!

Sono tornata - più o meno - dopo quasi due mesi di cris- ehm, di riflessione.

Ma chi l'avrebbe mai detto che sarei tornata proprio con UNA ONE SHOT AU, MA COSA ACCIDENTI MI È VENUTO IN MENTE QUA?!

Beh, di certo 'sta roba bizzarra non era nei miei piani. Ma ormai è qui e ce la teniamo, perché quel che passa il convento è prezioso come l'oro e non si butta. È capitata per caso, a ispirarmi è stato il caldo soffocante di questo Luglio 2023. Il fatto che ho ricominciato a pensare a Yulis (e alle situazioni più svariate in cui si può trovare, mondi alternativi compresi) mi ha fatto capire che sto "tornando alla normalità".

Pipponi noiosi a parte, ammetto che inizialmente la sua pubblicazione non era contemplata. Perché è una AU in cui tutti i personaggi sono persone normali - lo avete letto il disclaimer, spero -, perché contiene personaggi che, ad oggi, non sapete praticamente chi sono (ma potete immaginarlo con un po' di fantasia), perché per certi versi è uno spoiler senza essere uno spoiler, perché nel caso specifico di questa OS non abbiamo il reverse harem.

Ma anche sticazzi e poco male.

Chi mi conosce sa quanto vivo per Ultra Violet, e chi mi conosce davvero bene sa la crisi nera che ho passato nell'ultimo periodo. Avevo bisogno di un po' di aria nuova, et voilà, les jeux sont fait, con questa piccola scemenza rom-com-smuttarella penso di aver avuto la mia boccata d'ossigeno.

Perché proprio la coppia Yulis x Touya?
Perché sì, come lo smut e la cannella.
Saluti e tante belle cose, grazie e arrivederci :3

Ma proprio perché è la prima volta che scrivo un accrocchio di questo tipo, mi piacerebbe ricevere qualche feedback, anche se già sapere che avete letto fino a qui e che avete messo una stellina mi riempie il cuoricino di gioia ♡

Tornerò a scrivere UV, non temete.

Senza Yulis e senza quella banda di matti non ci so stare per troppo tempo.

Juliet

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