Boy, don't you make me wait
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Disclaimer:
Universo β, quindi niente poteri, niente eroi
Niente eventi canonici per la timeline di UV
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- Ma come accidenti dovrei...? -
Yulis si spinse sulle punte dei piedi, appoggiando un quarto di palmo su quei due centimetri scarsi di ripiano che i fascicoli nello scomparto dell'archivio lasciavano a disposizione. Allungò il braccio opposto e stese le dita, graffiando l'aria senza nemmeno riuscire a sfiorare la base del cassettone che conteneva le informazioni dei casi irrisolti che stava cercando.
- Forse, se mi sbilancio un po' di più... -
Fece leva sulla mano in appoggio e sperò che il proprio equilibrio, seppur precario, non la deludesse. Si abbarbicò sullo scaffale, concentrandosi solo sul mantenere saldo il piede rimasto a contatto con il terreno, perché l'altro era già stato staccato per tentare di preservare quel bizzarro e delicato bilanciamento del peso che aveva messo in atto.
Tutto quel teatrino perché qualcuno aveva fatto misteriosamente sparire la scaletta dalla stanza dell'archivio.
- Devo ricordarmi di fare due chiacchiere con la signora Amane. -
Tentò un piccolo balzo per arrivare più in alto e i polpastrelli sfiorarono il metallo del cassettone. Un piccolo briciolo di speranza, proveniente da quel minuscolo progresso nell'impresa, accese una scintilla che andò dritta dritta ad alimentare il fuoco della sua audacia, convincendola a tentare un nuovo saltello, questa volta più energico del precedente.
Molleggiò le ginocchia e guardò verso l'alto, scrutando la cima proprio come un micio che si appresta a spiccare un balzo per raggiungere un punto sopraelevato. Inspirò velocemente e stese le gambe nello slancio, spostando gran parte del peso sulla mano appoggiata sulla mensola.
E quella stessa mensola venne giù.
Venne giù, assieme a tutti i fascicoli, ai quadernoni ad anelli e agli scatoloni con le prove sistemati su di essa.
- M-merda! -
Non solo Yulis perse l'equilibrio a causa di quel piccolo inconveniente, ma l'atterraggio su una delle cartelle di plastica rischiò di farla rovinare a terra. Riuscì ad evitare la caduta solo perché si aggrappò alla mensola inferiore, finendo con il rimanere appesa a poco più di un metro da terra, con una gamba accovacciata e l'altra completamente distesa lungo la direzione perpendicolare.
- Merda! - ripeté, con più foga, rimettendosi in piedi. - E ora devo pure sistemare tutto questo disastro... -
Una risata alle sue spalle la costrinse a voltarsi di colpo.
In contropiede, Yulis sfarfallò le ciglia per cercare di mettere a fuoco la figura nella penombra. Si ricompose, scavalcò quanto caduto a terra e avanzò di qualche passo, ignorando il prepotente imbarazzo. - Chi sei, e che ci fai qui? -
L'altro mantenne il sorriso e infilò una mano nella tasca dei pantaloni. - Mi godo l'intrattenimento durante un'attesa noiosa. -
- Ti sei perso? - borbottò la ragazza, stringendo le palpebre e facendosi più vicina. - Guarda che la caserma dei vigili del fuoco è al civico a fianco. -
- Se sai già chi sono non c'è bisogno di chiederlo. -
- Oh, beh, diciamo che la divisa che indossi è un indizio piuttosto eloquente. - Yulis alzò gli occhi al cielo.
- Magari questo è il mio costume di Halloween. - affilò un sorriso di scherno e appoggiò la schiena al muro. - Magari mi sono infiltrato qui dentro per rubare qualche fascicolo... O peggio, per far sparire la preziosa scaletta dall'archivio. -
- Hai ragione, so chi sei e mi ricordo di te. - si corresse, picchiettando il tacco a terra. Prese un nuovo respiro per tentare di mantenere la calma. - Sei quello che una settimana fa mi ha impedito di accedere alla mia scena del crimine. -
- Nella tua scena del crimine era appena divampato un incendio doloso. Ma finalmente comprendo la territorialità, quindi la prossima volta mi ricorderò che preferisci farti carbonizzare assieme al resto delle prove. -
Yulis fece schioccare la lingua contro il palato e ruotò la testa in esterno. - E invece ora sei qui per...? -
- Recuperare quello stacanovista del capo del tuo capo. Anche a lui piace lavorare oltre orario, ma è venerdì sera e le tradizioni vanno onorate. -
- Il suo ufficio è al secondo piano. -
- E l'archivio al primo. - concluse, afferrando il pacchetto di sigarette. - Prima che tu possa pensare davvero che sono stato io a portare via quella scaletta... Ho notato la luce accesa, così ho voluto dare un'occhiata. Ma vedo che qui la situazione è sotto controllo grazie alle tue eccelse doti atletiche, possiamo tirare tutti un sospiro di sollievo. -
Yulis si passò una mano davanti agli occhi, cercando di ignorare il colorito paonazzo che dovevano aver assunto le guance. - Visto che ormai hai assistito a un sufficiente numero di pessime figure da parte mia, potresti almeno darmi una mano? -
Il moro alzò un sopracciglio, poi sistemò la sigaretta ancora spenta dietro la cima dell'orecchio. - Mi sorprende che una come te sia in grado di chiedere aiuto. -
Yulis si mordicchiò il labbro inferiore, pentita all'istante di quanto richiesto. In fin dei conti, avrebbe potuto recuperare una sedia per raggiungere il materiale che le interessava. Come aveva fatto a non pensare subito a una soluzione così semplice e immediata? Sarebbe stato sufficiente fermarsi un secondo a riflettere per trovare un'alternativa migliore a quella ridicola performance.
Scosse la testa e si inginocchiò, la faccia ormai persa. In religioso silenzio, cominciò a raccattare tutto il materiale caduto a terra.
- Cos'è che ti serve? -
Yulis puntò il mento verso l'alto, scorgendo il ragazzo in piedi, chino su di lei e in attesa di una risposta: da quell'angolazione sembrava ancora più imponente di quanto già non fosse. I ciuffi neri che gli incorniciavano i lineamenti del viso lo facevano assomigliare ai soggetti dipinti dagli artisti accademici, quello sguardo così intenso e liquido sembrava volerla mettere in soggezione, mentre le spalle larghe ostentavano una grande sicurezza. Le braccia erano ben definite, ma insolitamente scoperte per il clima di ottobre... una cicatrice molto estesa sbucava da sotto una delle maniche corte, messa in risalto dal neon. Una vecchia bruciatura? Un incidente sul campo?
- Scatola S-127. Secondo ripiano dalla cima. - mormorò, spostando altrove l'attenzione, poi tornò a raccogliere fogli e cartelle: si era dilungata decisamente troppo a osservarlo.
< Deformazione professionale > si giustificò.
- S-127... - ripeté lui, a bassa voce, mentre passava in rassegna lo scaffale. - Eccola qui. -
Senza grandi sforzi o ridicoli giochi di equilibrio, afferrò la scatola e ne fece scivolare la base di una spanna oltre la mensola.
- Ti mancano almeno venti centimetri di braccia per arrivare fino a qui. Come pensavi di riuscire a prenderla da sola? -
Yulis si strinse nelle spalle e, senza guardarlo negli occhi, si rimise in piedi, fronte allo scaffale. - Un modo lo avrei trovato... -
- Non lo metto in dubbio. - confermò lui, a un respiro dai suoi capelli. - Forse sarei dovuto rimanere in disparte ancora un po' per continuare a osservare i tentativi di recupero. -
- Tante grazie... - replicò, scoccandogli un'occhiataccia fugace, poi allungò le mani verso l'alto in direzione della scatola.
- Touya. -
Yulis si voltò di tre quarti, con lo sguardo stupito e le braccia ancora distese.
- ...Touya. - ripeté lei, dopo aver fatto scemare il primo attimo di confusione. - Immagino che questo sia il tuo nome. -
Lui ridacchiò. - È il modo in cui tutti mi chiamano, sì. Ed è molto più corto rispetto a "quello che non mi ha fatto accedere alla scena del crimine". -
Anche Yulis a quel punto si lasciò sfuggire un sorriso. - Non ho intenzione di scusarmi per questo. -
- Oh, di certo non mi aspettavo delle scuse. -
Per qualche istante rimasero lì, davanti allo scaffale, a fissarsi con un leggero sorriso sulle labbra. Solo il ronzio dei neon in sottofondo, e l'odore di polvere e inchiostro indelebile a riempire le narici.
- Ora posso... - la ragazza tossicchiò. - Avere indietro la mia scatola? -
Touya parve pensarci su.
La sfilò dalla mensola, ma, invece di porgergliela, la sollevò ancora più in alto.
- Dipende. -
- Come sarebbe "dipende"?! -
Quella reazione lo fece ridere di nuovo. - Dipende da "quella che preferisce farsi carbonizzare assieme alle prove". -
Yulis arrossì e abbassò di colpo le braccia, capendo l'antifona. - Agente Parker. -
- "Agente Parker"... - ripeté lui, stringendo le labbra in una velata smorfia. - Sono un po' deluso, agente Parker. La targhetta sulla divisa era già un indizio piuttosto eloquente. - e con studiata calma cominciò a riposizionare la scatola sulla mensola.
- Hey! - Yulis si voltò rapidamente verso di lui. - Agente Yulis Parker. Non mi hai dato il tempo di finire la presentazione. -
Per un momento, l'altro si bloccò, sorpreso. Poi piegò le labbra in un ghigno gongolante. - Oooh... quindi sei tu la famosa Yulis Parker. -
Yulis sbarrò le palpebre e schiuse le labbra. - In che senso "famosa"? -
- Nulla, nulla. - Touya scosse la testa, e mantenendo il sorrisetto le consegnò la tanto agognata scatola. - Ora capisco perché non ti hanno mai invitata a bere con noi. -
- C-cosa vorrebbe dire che capisci perché... hey! -
Ma porre ulteriori domande fu del tutto inutile: interdetta, Yulis lo osservò allontanarsi di buon passo, avvolto da un improvviso buonumore.
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Saluti, fiorellini e persone comuni (ma eroi in un mondo parallelo) (?)
Altra breve OS nata in occasione del Writober 2024, questa volta grazie al prompt "Height Difference". Leggendolo, mi sono venuti in mente subito questi due disgraziati: Yulis poliziotta e Touya vigile del fuoco rimangono un personalissimo guilty pleasure che in futuro esplorerò per bene. Spero che questo secondo incontro vi abbia strappato un sorriso ~
Come precisato nel disclaimer, il testo fa parte dell'Universo β (lo stesso di Too hot to handle, per intenderci), quindi gli eventi non sono canon rispetto a quelli narrati in Ultra Violet, ma in un certo senso esistono in un mondo a parte. Credo che più in là, quando in questa raccolta ci sarà più materiale, specificherò meglio le caratteristiche di questi due Universi... potrebbe interessarvi?
Come al solito, divertitevi nei commenti ~
PS: Il titolo è tratto da "Reach Out" di Hilary Duff.
Juliet
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