necessità di informazioni

Paz fissava quella scatola da ore, eppure non era ancora riuscito a trovare il coraggio di decidere che cosa fare.
Una parte di lui, quella più razionale, gli diceva di buttarla via perché in fin dei conti non erano affari suoi
Non era compito suo infilarsi in quella che sembrava una missione senza uscita, anche perché non sapeva da dove cominciare.
Un'altra parte più sentimentale era convinta che se il nonno gli aveva fatto quella richiesta sicuramente per lui significava molto.

Alla fine fece l'unica cosa che gli sembrava giusta da fare; andare a parlare con suo padre.

Scese al piano inferiore portando la scatola che era piuttosto pesante e lo trovò al tavolo della cucina, intento a leggere un buon libro.
Gli rivolse la parola non sapendo bene da dove cominciare ma deciso a trovare una soluzione.
"Papà"esordì nervoso"sono stato su a dare a nonno la sua medicina come mi avevi chiesto ma non l'ha voluta"
Suo padre alzò lo sguardo verso di lui con cipiglio severo.
"Che cosa cazzo vuol dire che non l'ha voluta? Deve prendere quella medicina altrimenti poi diventa incontrollabile, lo sai anche tu mi pare"
Paz però non aveva tempo di stronzate.

"Non l'ha voluta perché ha voluto parlarmi mi ha dato questa e mi ha raccontato delle... Ehm ... cose"
Che, prese la scatola con mani sicure guardandola per un lungo momento e poi riponendola sul tavolo.
Non disse nulla per qualche altro attimo, il volto che sembrava una statua di cera, sembrava calmo e controllato ma dentro stava esplodendo.
Di nuovo quella scatola di nuovo quella missione, di nuovo quella cosa che lui aveva rifiutato di compiere.
Non avrebbe assolutamente permesso che suo figlio si rovinasse la vita come aveva fatto lui . Decise che l'unica via era la rabbia. "Ti avevo chiesto una sola cosa, dargli quella fottuta medicina tu non dovevi assolutamente ascoltare quello che lui ti diceva. Tuo nonno non sta bene, te ne rendi conto? Quello che tu adesso devi fare è tornare da tuo nonno, dargli la medicina, buttare via quella scatola, ed iniziare a fare qualcosa di utile in vita tua invece di ascoltare storie! Sono stato abbastanza chiaro??"

Suo figlio era rimasto gelato da questo discorso si vedeva. Si limitò ad annuire facendo andare su e giù la testa solamente due volte poi tornando dove era venuto sconfitto, impotente. Risalire le scale tornando nella stanza del nonno fu l'impresa più difficile della sua vita. Dovere dare una delusione del genere all'uomo che ammirava di più al mondo non era ammissibile.
Quando entrò nella stanza del vecchio questi stava dormendo. Paz poteva udire il suo respiro e non ebbe proprio il cuore di svegliarlo per la medicina. La sua idea era di riporre la scatola esattamente dove l'aveva trovata, nel cassetto del nonno ma nell'apertura di quest'ultimo qualcosa si spezzò, e il cassetto gli rimase in mano. Imprecando armeggiò per rimetterlo a posto facendo meno rumore possibile ma, mentre si chinava verso i due cassetti più bassi scoprì che dove avrebbe dovuto esserci il cassetto era presente invece una parte cava che portò la sua mano verso quello che sembrava un buco.
Infilando la mano all'interno Paz trovò una serie di fogli, vecchi ed ingialliti per il troppo uso. Fu il primo ad attirare la sua attenzione in quanto vi era scritto:"Zendaya.
Centro di recupero Sagrada Familia
Madrid Spagna
Ė rinchiusa lì dentro con altri come lei"

Per un attimo Paz rimase gelato non sapendo se svegliare il nonno oppure no ma era troppo importante.
Lo scosse
"Nonno chi è Zendaya? Dov'è quel centro di recupero?"
Il nonno era intontito e rispose in modo confuso

"Non ti posso dare più informazioni in questo momento devi solo avere fede . Parti con il primo aereo domani"

"Se proprio devo va bene ma tu devi resistere"
Il nonno con le ultime forze disse che avrebbe fatto il possibile poi si addormentò
Paz rimase davanti al cassetto per un tempo infinito ma alla fine guardando il pallore sul volto del nonno decise che sarebbe partito.
Glielo doveva.
C'erano pur sempre i navigatori no?

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