Famiglia
"Papà."
Non avevano sentito male.
Alphys, Frisk, Undyne e Toriel erano rimasti scioccati a sentire pronunciare quella parola da Sans.
L'aria era tesa, e tutti erano silenziosi; ognuno aspettava che qualcun'altro parlasse, facesse domande per chiarire la situazione. Ma nessuno lo fece.
"Allora...ti ricordi di me."
Sans cercò di non perdere la calma.
"Heh. Già."
"Sans," intervenne Undyne, "Ci vorresti spiegare o dobbiamo rimanere all'oscuro?"
"Gaster é tuo padre?" Chiese Frisk.
"Oh! Una riunione di famiglia, che bello." Commentò Chara. "Non se ne vedranno più molte tra poco, quindi tanto vale godersela."
Tutti le lanciarono un'occhiataccia.
"Che c'è? Saranno tutti morti, ricordate?" Aggiunse, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Gli altri decisero di ignorarla. Chara scrollò le spalle.
"Dov'è Papyrus?" Chiese Gaster, con un tono quasi nostalgico. In quel momento, Frisk notò un cambiamento nel suo atteggiamento.
Non sembrava più così malvagio e inquietante, era solo un padre che non vedeva i figli da tanto tempo.
"Uh, non so. Non è qui. Ma lui non si ricorda di te." Replicò Sans.
"Hm. Capisco."
"Hey, uh, questa bambinetta che hai mandato..." Riprese lo scheletro, indicando Chara.
"Hey!"
"Dice che hai intenzione di uccidere tutti. È così?"
Gaster non rispose.
I suoi occhi tornarono neri e il cielo si fece ancora più scuro.
Cominciarono a sentirsi tuoni in lontananza, e qualche goccia di pioggia leggera iniziò a cadere sulle teste degli amici.
"Mi sono sentito....così solo." Iniziò. La sua voce era profonda, triste. "I mostri mi hanno abbandonato nel vuoto. Persino voi, i miei stessi figli..."
Sans non rispose.
"Voi non sapete cosa vuol dire. Rimanere soli...per così tanti anni..." Continuò. "Io...non volevo più. Volevo trovare un modo per uscire...e vendicarmi."
"Così, quando ho visto che Frisk scendeva di sotto, ho pensato fosse un buon mezzo. La sua anima è grande."
"E poi, ha mandato me." Intervenne Chara. "Non riusciva ad entrare da solo. Gli serviva un tramite e mi ha chiesto di aiutarlo."
Frisk si avvicinò a Gaster e Sans.
"Gaster, ora non sei più solo. Ora sei fuori, con noi." Sorrise. "Qui siamo tutti una grande famiglia. Siamo felici. Abbiamo fatto pace con gli umani. Non c'è più bisogno di vendetta."
Gaster rimase in silenzio, i suoi occhi ancora vuoti.
"Pensaci. Potresti venire con noi e stare con Sans, rivedere Papyrus..."
Per un attimo, lo scienziato esitò; solo per un secondo, le sue pupille bianche ricomparvero.
Ma poi, le sue orbite tornarono vuote e profonde.
"...No."
La terra ricominciò a tremare. Chara si avvicinò a Gaster.
"Devono pagare...Voglio che provino lo stesso dolore che ho provato io."
Chara e Gaster cominciarono a fluttuare, mentre la terra veniva scossa dal terremoto.
"T u t t i i m o s t r i . . . E g l i u m a n i."
Sans si fece avanti, cercando di non cadere.
"Heh, mi dispiace, daddy-o, non posso lasciartelo fare." Il suo occhio tornò blu.
Gaster lo guardò dall'alto.
"Non costringermi a ucciderti."
L'occhio blu iniziò a brillare di più e Sans assunse un'espressione di sfida.
"Heh. Puoi provarci."
Frisk raggiunse Sans, con l'intenzione di farli ragionare. Ma prima che potesse aprire bocca, una voce familiare colse tutti di sorpresa.
"Sans! Siete tornati!" Esclamò Papyrus, allegro. Teneva una busta della spesa, contenente diversi pacchi di spaghetti.
Il terremoto si fermò.
"Che cosa succede qui?" Chiese lo scheletro, guardando uno ad uno i suoi amici, compreso Gaster. Non riconoscendolo, inclinò la testa da un lato.
"E tu chi sei? Un amico di mio fratello?" Sorrise. "Ti va un piatto di spaghetti? Ho appena fatto la spesa!"
Lo sguardo di Gaster tornò normale. Atterrò, per poi avvicinarsi lentamente a lui.
"Papyrus?" Chiese.
Lo scheletro annuì. "Proprio io! Il grande Papyrus! Nyeh heh heh!"
"...Ah...Immagino che non ti ricordi di me..."
"Non capisco. Sans, tu lo conosci?"
Il fratello si avvicinò ai due.
"Sono Gaster." Disse lentamente. Il suo sguardo si fece più affettuoso. "...Tuo padre."
A quelle parole, Papyrus rimase zitto. Guardó prima Gaster, poi Sans, poi di nuovo Gaster.
"Mio...padre? Ma noi non abbiamo un padre. Vero Sans?"
"Bro, noi abbiamo un padre. É questo tizio losco." Disse con disinvoltura. "Tu eri troppo piccolo per ricordarlo."
"Oh. Capisco." Mormorò. "Ma dov'eri finito???"
Mentre gli amici procedevano a spiegare la situazione allo scheletro, Gaster si allontanò nuovamente dai figli. C'era esitazione nei suoi occhi, come se fosse incerto sul da farsi. Chara lo osservava impassibile, mentre Frisk vide un'opportunità.
"Gaster, adesso hai la possibilità di recuperare il tempo perso con i tuoi figli." Disse cauto. "Non ti piacerebbe? Basterebbe soltanto che ti unissi a noi. Saremmo una famiglia."
Gaster rimase silenzioso.
Aveva fatto tutta quella strada per vendicarsi, sì. Voleva far provare a tutti il suo dolore, la sua solitudine durata tanti anni.
Eppure, il pensiero di potersi riunire a Sans e Papyrus gli faceva provare un altro sentimento, diverso dall'odio.
Aveva davanti a sé un'altra occasione.
Lo scienziato guardò il ragazzino davanti a lui, Sans e Papyrus. Tutti gli stavano sorridendo. Aveva preso la sua decisione.
"Frisk...io-"
Non finì la frase. Gaster sussultò all'improvviso e si accasciò a terra, sanguinante.
Dietro di lui, Chara era in piedi; in mano aveva il coltello sporco di sangue nero.
"Oh, non credo proprio, Gaster."
I suoi occhi divennero scuri.
"Non credo proprio."
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DAN DAN DAAAAAAN *musica inquietante*-
ok basta
Spero che vi piaccia, è un po' più corto del solito
but what if Gaster was not kill? *illuminati*
Lol la smetto
Spero vi sia piaciuto e grazie per aver letto~
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