Trama

𝐍𝐨𝐰 𝐥𝐨𝐚𝐝𝐢𝐧𝐠. . .
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⋘ 𝑃𝑙𝑒𝑎𝑠𝑒 𝑤𝑎𝑖𝑡 - 𝑙𝑜𝑎𝑑𝑖𝑛𝑔 𝑑𝑎𝑡𝑎... ⋙

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𝗡𝗼𝘄 𝗽𝗹𝗮𝘆𝗶𝗻𝗴:

"Note_1 - Unknown"

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❝𝑵𝒆𝒘 𝒀𝒐𝒓𝒌 è, e sempre sarà, uno degli organismi viventi più grandi e bizzarri di questo mondo.
Ogni strada è un'arteria attraversata da un flusso incessante di vite umane.
Le luci dei grattacieli si riflettono sui marciapiedi bagnati, creando un caleidoscopio di colori che danza attorno ai piedi affrettati dei passanti.
Dai vicoli si levavano profumi misti di cibo di strada e smog, mentre le voci della città si sovrappongono... clacson, risate, musica... Suoni di vita casalinga che escono dalle finestre aperte. Una normalità apparente, che maschera una realtà inimmaginabile...
I mostri sono reali.
Si aggirano per queste stesse strade, si mescolano tra la folla. Nessuno è in grado di riconoscerli, perché si nascondono sotto sembianze umane, camuffati da vestiti eleganti o abiti ordinari, proprio come chiunque altro.
Alcuni vivono in pace, desiderando solo una vita tranquilla, lontani dagli occhi giudicanti degli umani. Altri, invece, sono mossi da rabbia, vendetta o fame. Storie antiche, leggende che si tramandano in segreto, mai confermate, mai smentite. Per i "normali", non sono altro che miti...
Solo un'élite di uomini e donne sono in grado di vedere la verità.
I cacciatori.
Indottrinati fin da bambini, addestrati a riconoscere quelle creature per quello che sono realmente. Un piccolo marchio, un tatuaggio dietro l'orecchio sinistro, li identifica come membri di questo gruppo ristretto e temuto. Nessuno al di fuori di loro è in grado di capire cosa significa quel simbolo, ma tra i cacciatori rimane un emblema di fedeltà e sacrificio. Noi siamo gli unici baluardi tra l'umanità ignara e il mondo sovrannaturale che la circonda.

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ᴠᴏʟᴜᴍᴇ : ▮▮▮▮▮▮▯▯▯

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Quella notte, la città brulicava di vita. A Times Square, i turisti si fermavano a scattare foto sotto le luci brillanti dei cartelloni, ignari di ciò che si nascondeva nelle ombre. Nei sobborghi, in locali nascosti, creature che avevano vissuto per secoli brindavano in segreto, ridendo a bassa voce, attenti a non attirare l'attenzione. Nel cuore pulsante di New York, i mondi si intrecciavano, visibili solo a chi sapeva cosa cercare.

Sotto un lampione tremolante, un uomo alto e pallido osservava la folla che si riversava fuori da un bar. I suoi occhi erano più scuri di quanto sembrassero a prima vista, profondi come pozzi senza fondo. Un sorriso perfetto, troppo perfetto, gli increspava le labbra mentre seguiva il movimento della folla. Ogni tanto, annusava l'aria, come se cercasse qualcosa o qualcuno. Nessuno lo notava, nessuno sospettava che fosse altro da ciò che appariva: un'ombra tra migliaia.

Dall'altro lato della strada, appostata su un tetto, una giovane donna stringeva un binocolo. I suoi occhi erano fissi sull'uomo. Aveva l'aspetto di una normale venticinquenne, con jeans sbiaditi e una giacca di pelle che si confondeva con l'ambiente urbano, ma non c'era nulla di ordinario in lei. Sotto il colletto si intravedeva il tatuaggio che la marchiava come cacciatrice, un simbolo piccolo ma carico di significato.

Il vento notturno le scompigliava i capelli castani, ma lei non si mosse. Era abituata al caos della città, ai rumori incessanti che avrebbero distratto chiunque altro. Era lì per una missione, e niente l'avrebbe fatta deviare. Tuttavia, quando il dito si posò sulla sicura della pistola, qualcosa la colpì. Un movimento impercettibile, uno sguardo. Lui la stava fissando.

Non con paura o rabbia, ma con curiosità. Quegli occhi scuri, innaturali, la attraversarono come una lama. Non c'era odio, non c'era sfida, solo un interesse silenzioso, quasi... umano. E in quel momento, qualcosa si incrinò. Forse era la stanchezza, o forse era il peso di anni di addestramento che non lasciavano spazio ai dubbi. Ma quella sensazione bastò a congelarle il respiro, almeno per un istante.

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