Bölüm 4


"You don't have to be Superman
You don't have to hold the
world in your hands
You've already shown me that you can."
-Superman, Rachel Platten

Derek era rimasto sveglio tutta la notte a fissare la finestra della camera di Stiles, a sentire i battiti del ragazzo rallentare una volta addormentato e a controllare che non avesse incubi, quando poi Stiles si era svegliato aveva scritto alla sua gemella di richiedere un incontro d'emergenza con il branco senza chiamare Stiles, non voleva che il ragazzo sapesse cosa stava succedendo o si sarebbe sicuramente messo nei guai, aveva guardato un'altra volta verso la sua finestra e poi era corso via tra gli alberi. Una volta tornato al loft aveva fatto in tempo a cambiarsi, bere un caffè e avvisare le sorelle sulla sua decisione di ristrutturare Villa Hale che il branco al completo, meno Stiles, aveva completamente invaso il loft, si erano seduti tra le poltrone, i divani e il pavimento e guardavano Derek in attesa di buone o cattive notizie; tutti avevano capito che non erano buone notizie dopo aver guardato Derek in faccia, l'assenza di Stiles poi era stata una conferma. Derek li aveva avvisati del branco in città, che non avevano ancora chiesto  nulla e si erano semplicemente stanziati a Beacon, aveva parlato loro dell'odore del beta, che aveva cercato ferirlo al mare, sotto casa di Stiles e del fatto che probabilmente Stiles sarebbe stato una delle prossime prede di questo branco, di cui non si sapeva assolutamente nulla. I muscoli del branco erano stati messi a disposizione per le ronde sotto casa Stilinski e i cervelli dovevano trovare una strategia per buttarli fuori città il prima possibile. Non avevano tenuto conto dell'astuzia di Stiles, o della su imprevedibilità nessuno si aspettava che entrasse con una teglia di lasagne preparata da lui all'ora di pranzo, e sicuramente Stiles non si aspettava una riunione del branco senza di lui; il tutto poi era degenerato velocemente. Stiles stava urlando contro Derek perché secondo il ragazzino, Derek non si fidava di lui e non lo riteneva parte del branco, Derek cercava invano di spiegargli come stavano davvero le cose, Scott guardava in ansia la scena, Isaac guardava in ansia Scott mentre Lydia e Victoria stavano perdendo la pazienza.

Victoria fu quella che intervenne, li mise a tacere e riuscì a far spiegare da Derek come stavano le cose, Derek spiegò a Stiles del nuovo branco, del beta che probabilmente lo voleva morto, del fatto che aveva sentito l'odore di questo beta intorno a casa sua non spiegando cosa ci facesse esattamente lì, e sorvolando sul fatto che tutto questo fosse colpa sua perché Stiles si era messo in questo casino per salvare lui, Stiles nel frattempo diventava più arrabbiato e frustato ogni secondo di più, ogni volta che apriva bocca era pronto ad esplodere, cosa che chiaramente il ragazzo fece, non era mica il tipo da tenersi tutto dentro.
-Perché non puoi semplicemente far decidere me della mia vita? Diavolo Derek, non è così difficile, tu mi parli e io prendo una decisione, non funziona se tu ringhi e sempre tu decidi al posto mio. So difendermi, sono in grado di farlo, la tua gemella mi allena tre volte a settimana e ho il lacrosse, ho un branco di lupi dietro e tu- riprese fiato, avvicinandosi ogni secondo di più-devi smetterla di decidere per me.-

Dicendogli queste ultime parole dritte in faccia, Derek sapeva che razionalmente aveva ragione ma non voleva, per nessun modo che lui si facesse del male a causa sua, sbuffò e continuò a guardarlo male, Stiles doveva restare al sicuro e se farlo scappare dal loft era quello che serviva l'avrebbe fatto, Stiles, come era sicuro sarebbe successo perse la pazienza, Derek non lo biasimava sapeva essere irritante quando voleva, Victoria gli ripeteva spesso che avrebbe voluto prenderlo a calci in culo tutto il tempo.
-Bene se è questo che vuoi Derek Hale, io levo il disturbo, vado a dormire, il cervello di Stiles ha chiuso, ho chiuso con tutti voi.-
Gridò guardando il branco e sbattendo il portone del loft, si ritrovò addosso lo sguardo della sua gemella, gli occhi rossi del lupo della sua gemella, poi lei scosse la testa, i ragazzi lasciarono il loft tutti si aspettavano da un momento all'altro di vedere il loro alpha reagire ma inutilmente, poi la sua gemella e si diresse verso casa Stilinksi sussurrandogli prima di uscire
-Sto andando da lui, appena sarò fuori da quella casa o risolvi le cose o te la vedrai con me.-
Poi gli voltò le spalle e lo lasciò solo, con il suo lupo che gli graffiava nel petto e il silenzio totale nel loft, Derek in quel momento si rese conto che il silenzio non era più quello che voleva, perché un ragazzino logorroico pelle e ossa era entrato nella sua vita e aveva stravolto tutto.




Stiles era stanco. Era così stanco. Così tanto stanco che non riusciva nemmeno a fronteggiare il minimo dolore. Si era tagliato due volte da quando era tornato dal loft, involontariamente mentre cercava di preparare il pranzo, come se uno schifoso toast meritasse un appellativo simile, e aveva avuto la testa tra le nuvole per tutto il viaggio in auto, nemmeno ricorda come ci era arrivato a casa, in genere era bravo nel sorridere falsamente, nell'ignorare il dolore e far finta che questo non esistesse, ma era così stanco che non riusciva nemmeno a farsi attraversare dal dolore. Non ci riusciva in nessun modo, era come se il suo corpo avesse smesso di poter sopportare dolore, e quindi non riuscisse a fronteggiarlo, come se un minimo dolore potesse ucciderlo e finirlo definitivamente. Stiles si ritrovò a pensare mentre guardava il sangue defluire nello scarico con l'acqua del lavandino che erano tutte stronzate, che non era vero che bastava lasciare che il dolore ti attraversi, perché a volte il dolore ti passa sopra come se fosse un camion e lo fa più di una volta, per farti sentire nelle ossa quanto fa male e a volte tu non riesci a mandare a fanculo questo stesso dolore, ti lasci investire e non senti più niente. 


Stiles credeva di non sentire più niente ma in realtà, le emozioni si accavallano in lui impetuose, tutte con lo stesso sottofondo di caffè amaro e cioccolato fondente, lo stesso sottofondo di amore che Stiles si era reso conto di provare. Quel gran miscuglio di emozioni stava dando i nervi e il mal di testa a Victoria, la stessa Victoria che era piombata in cucina dalla porta sul retro dopo un rapido controllo della casa, per essere sicura che non ci fossero intrusi, voleva solo parlare, capire che diavolo fosse successo, erano due idioti che avevano bisogno di aiuto, così richiamò l'attenzione di Stiles bussando leggermente allo stipite della porta, facendo chiaramente sobbalzare Stiles e facendolo infuriare.

-Che diavolo ci fai qui? Sono stufo, imparate ad annunciarvi o a suonare alla dannata porta, io ho un cuore fragile maledizione, sono umano, U M A N O-
Victoria decise di farlo sfogare perché Stiles sembrava esaurito più che stanco quindi lo lascio urlare al vento  -quindi siete pregati tu e il tuo branco di psicotici di stare attenti al fragile Stiles che non merita nemmeno di partecipare alle fottute riunioni per quanto è poco importante, non mi importa niente del branco che mi vuole morto, che venisse quel beta e mi togliesse la vita, subito, proprio ora.-

-Smettila subito o sarò io a tagliarti la gola Stilinski- era stato Derek a parlare, era entrato e aveva sentito tutto, ed era furioso per quello che aveva detto Stiles

-come se potessi permettere a qualcuno che non sia io di ucciderti- ed era stato un sussurro ma Stiles l'aveva sentito dato che era il più vicino a lui e Victoria, beh era un licantropo, e a guardarla in viso era chiaro che avesse sentito tutto.

-Smettetela entrambi e muovete il culo che abbiamo gli allenamenti del branco, Stiles volevamo solo tenerti al sicuro, Derek pensaci tu a portarlo alla riserva, io sono stanca di entrambi.

Victoria aveva esordito con tono secco e freddo, non poteva ballare la samba davanti a loro, doveva dimostrarsi adulta, lei, e così com'era arrivata era andata via, senza preoccuparsi di cosa aveva lasciato in quella cucina.

-Stiles io-
-Non dire il mio nome, non parlarmi, non guardarmi, ignora la mia esistenza, sparisci-
-Stiles ascoltami devo dirtelo, tu sei-
-No, non osare dirmi menzogne, Derek non devi mentirmi-
-Stil-
-Smettila di dire il mio nome- e ora Stiles stava urlando -esci dalla mia vita e fammi vivere in pace, voglio vivere la mia vita come ogni ragazzo di 21 anni, voglio innamorarmi, innamorarmi davvero. Non voglio accontentarmi, non voglio un amore mediocre o a metà. Voglio tutto, voglio i fuochi d'artificio e voglio, voglio che lui si renda conto di come mi sento da mezza parola scritta male e voglio che lui tenga a me e mi presti attenzione. Non voglio qualcuno che passi del tempo con me per noia o perché non ha altro da fare, voglio qualcuno che mi pensi sempre e che non si faccia problemi a dirmelo, qualcuno che mi dimostri di esserci sempre e che mi tratti sempre allo stesso modo. E voglio litigare e poi fare pace e ridere, ridere tantissimo e poi voglio insultarlo e prenderlo in giro e voglio essere un complice, un buon amico, un confidente e infine il suo fidanzato. Voglio essere tutto per lui e voglio che lui sia tutto per me. Voglio lui, ma se lui non vuole me, devo continuare a passare il tempo a parlare di amori che potrebbero essere e che non saranno mai, per colpa mia che non voglio nemmeno provarci, perché non voglio stare con qualcuno e avere qualcosa di mediocre, quando potrei stare con lui e avere tutto e non voglio negarmi proprio niente.-
Derek aveva ascoltato ogni singola parola gridata da Stiles e lo stava guardando negli occhi come se non avesse mai visto niente di più bello prima
-Fammi essere il tuo lui Stiles, voglio solo che tu sia il mio lui- era quello che Derek gli avrebbe detto ma non avrebbe mai legato Stiles a lui, Stiles gli aveva appena gridato contro di uscire dalla sua vita e di essere innamorato di un altro, quindi Derek abbasso lo sguardo verso il pavimento, annuì e si immolò come sempre.
-Risolta questa minaccia sarai libero di buttarci tutti fuori dalla tua vita se è questo che vuoi.-


Stiles sentì distintamente il dolore sordo nel petto, Derek alzò lo sguardo e vide distintamente il suo volto deluso, così scosse la testa, si portò la mano a grattarsi la nuca ma ancora una volta fu Stiles a mettersi a nudo.
-Che cosa stai- Derek di che diavolo stai parlando Dio mio che cosa ti dice il cervello? Voglio solo sapere quanto realmente sono importante per t- per voi e tu mi rispondi così? ma cosa diavolo hai al posto del cervello? Io l'ho sempre voluto lo sai?- lo guardò con gli occhi lucidi -qualcuno che combattesse per me, qualcuno che mi venisse a cercare, qualcuno che mi stringesse forte senza lasciarmi andare, qualcuno che mi amasse talmente tanto da farmi star male e poi farmi star bene, qualcuno che non chiedesse il permesso per baciarmi, qualcuno che invece chiedesse il permesso ai miei genitori per la mia mano, qualcuno a cui importasse davvero di me, qualcuno che si prendesse cura di me. E tu Derek, tu sei un idiota, tu non mi vieni a cercare, non lo fai perché non permetti che io scappi via, non mi stringi forte perché hai sempre l'irrazionale paura che io possa svegliarmi un giorno e volermene andare, ma Derek io non me ne andrò mai, nemmeno da morto smetterò di darti fastidio quindi per favore smettila di fare l'idiota e stringimi forte, perché non mi fai del male se lo fai, non mi tieni legato a te se lo fai, io sto bene, ma cosa dico, sto una meraviglia se lo fai, per favore. E lo so, so che hai paura, perché sei un cretino fattelo dire e io ti ho appena detto che ti amo e tu mi stai guardando immobile e mi stai dicendo che posso buttarti fuori dalla mia vita?-
Derek realizzò in quel momento quanto coraggioso fosse Stiles, anche se l'aveva sempre saputo e decise di mandare a fanculo il buon senso e avvicinandosi di un altro passo, lo guardò dritto negli occhi, voleva che Stiles capisse ogni singola parola.
-Sei importante per noi, lo sei per me, voglio- ed aveva sbuffato, Derek Hale era in difficoltà e le orecchie stavano diventando rosse -voglio che tu sia mio, e voglio che io sia tuo. Voglio tutto, lo voglio con te, andremo a vedere i fuochi d'artificio se vuoi e anche i tuoi dannati film Marvel che ami tanto insieme a mia sorella, solo sii mio.-
Il silenzio invase la cucina di casa Stilinski ma Derek sapeva che non tutto era perduto, semplicemente guardandolo negli occhi; Stiles era rimasto sconvolto, se da ciò che aveva sentito o dalle tante parole che Derek aveva detto non c'era dato saperlo.






Victoria odiava dover allenare il branco da sola, tanto quanto il branco odiava essere allenato solo da lei, non era più dura di Derek ma era più sfiancante e quando i suoi colpi andavano a segno facevano male, perché lei combatteva per sfogarsi e per insegnare, non dosava la sua forza, mai, perché sapeva che prima o poi sarebbe arrivato un nemico che avrebbe ferito tutti loro, se lei non li avesse allenati al meglio; quindi era felicissima di veder arrivare il fratello e Stiles alla radura e ancora di più lo era dopo aver sentito l'odore di cioccolato che emanavano entrambi, era successo qualcosa in quella cucina, significava solo che Derek aveva tirato fuori le palle o che Stiles l'aveva baciato innervosito, a lei non faceva differenza chi avesse fatto prima cosa, erano innamorati ed era bello vederli così, anche se si giravano intorno come dei cagnolini, finché non si sarebbero annusati il sedere davanti a lei, le andava bene tutto quindi sorrise ai nuovi arrivati e torno a combattere contro tutto il branco, mentre Derek si levala la maglietta e Stiles, dopo aver deglutito, si metteva a ripassare i suoi esercizi con gli elementi.



Il branco era caduto due volte, poi si era arreso e non si era rialzato, era rimasto solo Derek contro la sorella, e gli stava dando filo da torcere quando qualcosa la costrinse a fermarsi, un odore che conosceva fin troppo bene mise in allarme il suo lupo, Derek la guardò, poi alzò lo sguardo e respirò a pieni polmoni, nei due Alpha si verificarono due comportamenti opposti, Victoria si mise in posizione di difesa davanti al branco, Derek rimase fermo al suo posto, aveva disegnato in volto solo un'aria sorpresa, fu l'atteggiamento di entrambi che convinse il branco a rialzarsi da terra e schierarsi dietro i loro Alpha e tenere gli umani del branco al sicuro in mezzo a loro. Era un ragazzo, che si espose alla luce del sole e arrivò davanti a loro, poteva avere la loro età, ed era un druido, Stiles l'aveva immediatamente capito, si era messo in posizione di difesa, aveva superato tutto il branco ed era dietro i due alpha, la natura glielo stava gridando a pieni polmoni, lo sguardo di Victoria si era indurito, Stiles si irrigidì e si mise in allarme poi Derek corse ad abbracciarlo, Stiles non credeva di poter odiare così tanto uno sconosciuto.



Gli allenamenti erano stati annullati, il ragazzo nuovo si era presento a tutto il branco 

-piacere sono Ailell- mentre un braccio di Derek ancora gli stringeva le spalle -sono un druido e vivevo a Villa Hale prima dell'incendio.

Il branco, era ancora diffidente e Stiles li amava tutti dal primo all'ultimo, Victoria si era seduta su un tronco caduto e aveva guardato la scena con freddezza a debita distanza, Derek non aveva incorniciato nemmeno per un secondo lo sguardo di Victoria e nemmeno quello di Stiles, così Stiles decise di far fronte comune con Victoria che sembrava odiare il nuovo arrivato più di lui, sedendoglisi affianco e ignorando i racconti del nuovo arrivato che aveva fatto sorridere in quel modo Derek, dio Stiles lo odiava davvero tanto. Decisero di avviarsi verso il loft, anche se Victoria aveva una faccia contrariata e non risparmiò affatto la sua prima risposta velenosa della giornata -non lo voglio a casa mia Derek- era stata categorica, ma poi aveva iniziato a piovere quindi aveva deciso di tacere e come punizione di riportare lei Stiles a casa, Derek l'aveva guardata affranto, da un lato la capiva, dall'altro era un membro del branco, del branco della loro madre e loro non lasciavano nessuno indietro.

Erano arrivati al loft da 20 minuti, minuti nei quali ognuno aveva preso il proprio posto, tranne Victoria che aveva camminato davanti le vetrate come un lupo in gabbia e poi aveva deciso di andare a farsi una doccia quando Ailell- poi che diavolo di nome era, Stiles doveva indagare- aveva raccontato degli anni successivi all'incendio di Villa Hale e lei si era detta "indisposta a sentire le sue stronzate sulla vita felice che stava vivendo" Stiles sperava davvero di avere qualche difetto nel cervello e di aver capito male, ma dal modo in cui Derek e Ailell l'avevano guardata, aveva ragione, di nuovo, e questo sarebbe potuto diventare un problema.


Victoria era furibonda, lo odiava, odiava il druido e odiava suo fratello e sperava che il loro legame lo portasse a sentire tutto il suo odio, come poteva portarlo in casa loro dopo quello che aveva fatto, Victoria non riusciva a spiegarselo, lei l'avrebbe ucciso seduta stante, il fatto che un dolore si propagò dentro di lei dopo aver pensato alla morte di quel deficiente, le fece capire che no, non avrebbe mai potuto. Quindi era uscita dalla doccia e con la miglior espressione seccata si era vestita ed era scesa sotto, era arrivata direttamente in cucina e aveva iniziato a cucinare, Stiles si era unito immediatamente a lei, non la stava aiutando dimostrava solo il suo appoggio stando lì con lei, seduto sull'isola e smanettando al telefono. Aveva deciso di cucinare la carne, Victoria, perché aveva bisogno di proteine e perché era abbastanza lenta da poterle permettere di nascondersi in cucina quando senti Stiles trattenere il respiro e saltare giù dal ripiano, correndo poi in salotto con il telefono in mano, Victoria lo seguì, preoccupata, e arrivata in salotto si trovò Lydia in piedi nella stessa identica posizione di Stiles, nessuno dei due stava spiegando cosa stesse succedendo quindi perse la pazienza, ne avevano abusato fin troppo, strappò il telefono dalle mani di Stiles e alzò gli occhi al cielo, perché doveva avere dei ragazzi così intelligenti nel suo branco? Avrebbe preferito fossero tutti come Scott, ingenui e tontoloni; Derek la guardò in attesa, giusto le aveva chiesto cosa stesse succedendo, si schiarì la gola.

-Genio 1 e genio 2 hanno trovato il significato del suo nome- indicando l'estraneo e continuando a guardare Derek negli occhi, stava per continuare quando Lydia prese la parola.
-Marito di una regina, che si trasforma in una grigia lupa per la difesa del suo popolo.- la bomba era stata sganciata, una supposizione dopo l'altra e ci sarebbero arrivati Victoria ne era certa, fu Stiles ad inserirsi a quel punto.
-Amico- in tono totalmente ironico -sei sposato e vai in giro senza tua moglie?-
Victoria decise che quello era il momento di girarsi e continuare a fare come se nessuno di loro esistesse in quella stanza ma fu Ailell ad interrompere i suoi movimenti
-Non direi proprio sposato no- Victoria si girò di scatto incenerendolo con lo sguardo -diciamo che ho un compagno, come per i lupi- indicando Scott e Isaac -e la Mia compagna può trasformarsi in lupo completo.-
Spiegò sedendosi meglio sul divano e Victoria poteva vedere il fumo che usciva dal cervello di Stiles, perché era il più acuto lì dentro e lo sguardo che le lanciò fu più significativo di quello che rispose
-Quindi ci sono altri licantropi che possono farlo- annuì, era un bravo attore, loro ci stavano credendo tutti -capisco, beh potevi portarla ci avrebbe fatto piacere conoscerla.- Un sorriso finto, il branco era sistemato, il discorso accantonato, lo sguardo che Stiles le riservò le fece capire che per lei non era sistemato e accantonato proprio niente.




Il discorso venne ripreso a cena, c'erano ancora alcuni dubbi, Victoria sedeva a capotavola ed aveva vicino Stiles, Scott e Isaac che le permettevano di ignorare la presenza indesiderata di Ailell; Derek sedeva al lato opposto del tavolo, continuava a mandare sguardi dispiaciuti alla sorella e aveva al fianco il traditore e il resto del branco che avevano deciso di tenersi i loro posti, erano in una situazione di quiete e nessuno si aspettava la domanda di Stiles che arrivò così inaspettata da costringerla a tossire per 5 minuti, appena assicurò al branco che stava bene, Stiles ripetè la domanda.

-Quindi Ailell- Stiles sorrise marcando il suo nome - come funziona? Voglio dire tu sapevi di essere destinato a questa ragazza o il tuo nome è cambiato dopo?-
-No, allora mhm- Ailell scosse la testa -io e questa ragazza ci portiamo pochi giorni-
-3 giorni- si sentirono in dovere di precisare Derek e Victoria con due toni opposti, Derek era felice di aiutarlo nei dettagli, Victoria era seccata anche se si continuò a ripetere di ignorare il tutto.

-Si esatto 3 giorni- annuì Ailell guardando Victoria con attenzione -e uhm i nostri genitori, perché siamo cresciuti insieme ecco, i nostri genitori ci raccontano che appena venuta al mondo io continuavo a cercala, voglio dire per quanto un bambino di 3 giorni possa cercare qualcosa, mia madre diceva che non dormivamo se eravamo in due zone opposte della casa quindi decisero di farci dormire tutti nella stessa stanza alla fine e fu l'alpha del branco a-
Una voce di sovrappose alla sua, quella di Derek che ora stava fissando Victoria
-Fu mia madre a far presente che erano legati, sapete gli odori erano l'uno parte dell'altra, quindi decisero che quello era il nome giusto per lui.-
Derek concluse la storia ma Ailell non aveva ancora finito.
-Si fu Talia, a rendersene conto e fu sempre lei a trovare il mio nome, così come decise di chiamare Victoria- e la indicò- Victoria, per la dea romana vincitrice in guerra e Derek- sorrise guardandolo- Derek, perché significa in germanico sovrano della gente. Aveva questo libro antico pieno di nomi con il loro significato e prendeva sempre nomi da lì, tutti bei nomi comunque.-
Victoria si schiarì la gola, senza smettere di guardarlo in modo freddo
-Avevo dimenticato il libro, Cora tu- la guardò indicandola- sei stata il più grande litigo di mamma e papà, papà voleva darti un nome diverso, era umano- spiego al resto del branco- e aveva già vinto con il nome Laura, per Petrarca e quando mamma scopri il motivo decise che Laura si chiamava così per la pianta di alloro sacra ad Apollo e non per Petrarca e decise anche che papà non avrebbe mai più scelto un nome- sorrise- quindi decise di chiamarti così dopo ore di litigi perché significa "giovinetta" eri l'ultima nata ed era un nome alternativo alla dea Persefone, la sposa di Ade, credo sia azzeccato contando il tempo che passi con il segugio infernale.-
Derek guardò male Cora e Victoria
-Niente del genere, mai, non lo approvo sappilo, sei piccola per un fidanzato-
Cora sbuffò e rispose
-Victoria alla mia età aveva già avuto un fidanzato serio e tu anche, smettila di dire cagate Derek dai-
Victoria alzò gli occhi al cielo
-Fidanzato serio? Josh non era così serio smettila-
-non Josh- esclamarono insieme scocciati i due fratelli Hale 

-Lo abbiamo odiato entrambi- le ricordò Derek 

-E abbiamo festeggiato quando l'hai lasciato- si unì Cora, Victoria alzò gli occhi al cielo senza rispondere e Stiles sorrise vendendoli così uniti, così complici, come una famiglia, sorriso che non passò inosservato a Derek che gli fece un occhiolino, era a casa finalmente.

Fu Scott a riportare un minimo di ordine, chiedendo la cosa più ovvia di tutte
-Quindi tu c'eri quando è scoppiato l'incendio a Villa Hale giusto? Voglio dire se vuoi puoi non parlarne loro non lo fanno tanto, cioè Cora era piccola e Victoria ne parla, ma non così tanto di quel periodo e Derek beh, è Derek-
Ailell annuì.
-Non ero in casa come Cora no, ero fuori con loro, stavamo tornando da scuola quando Victoria si mise in allerta, aveva sentito che qualcosa non andava e sicuramente aveva sentito l'odore di fumo, e iniziò a correre, Laura la seguì e Derek mi prese sulle spalle perché non sarei mai riuscito a stare al passo, e seguì le sue sorelle, siamo stati allontanati dal vice sceriffo una volta lì, credo fosse tuo padre Stiles avete odori molto simili, oltre al cognome chiaramente.-
-Certo fai pure credere che non hai fatto ricerche prima di venire qui Ailell- rispose in modo scontroso Victoria, stava ancora rivivendo quel momento nella sua testa, si vedeva chiaramente -non prendi in giro nessuno ti conosciamo. O meglio credevamo di conoscerti- continuò con tono duro.
-Certo che mi conosci non dire idiozie-
-La persona che conoscevo non sarebbe scappata anni fa, non si sarebbe alleata con loro-
-Dovevo andarmene, eravate tutti in pericolo Victoria che diavolo stai dicendo, cazzo-
Era diventato un botta e risposta e presto sarebbe diventata una guerra se era di qualche indicazione Victoria che era scattata in piedi e aveva gridato
-Smettila di cercare scuse, era una tua dannata scelta-
-Una mia scelta? Una mia scelta? Stai scherzando, vi hanno minacciati, volevano me o vi avrebbero ucciso e cosa avrei dovuto fare eh? Cosa?-
Anche lui era scattato in piedi sembrava una guerra rimandata troppo a lungo e nessuno osò mettersi in mezzo.
-Potevi restare a combattere con tutti noi, con il branco che era rimasto. Avevamo appena perso tutto e tu, ci hai voltato le spalle, hai rinnegato tutto e te ne sei andato, sono grata che tu l'abbia fatto, hai mostrato il tuo vero volto e abbiamo capito tante cose.-
-Victoria basta. -anche Derek era in piedi adesso era stato categorico ma non sembrava volesse schierarsi -Basta per entrambi, questo discorso è finito, non si riaprirà mai più, sedetevi.- ed aveva anche acceso gli occhi, Victoria guardò male il suo gemello e aspettò che fosse Ailell a sedersi, poi si risedette al suo posto.

Fu Isaac, a rompere il silenzio  -Ailell, hai detto di avere una compagna?- con l'argomento sbagliato, Stiles voleva sbattere la testa contro il tavolo per la stupidità che a volte lo circondava
-Dove si trova? Voglio dire sarà vicina se sei così tranquillo-
-Beh ecco- Ailell deglutì - è diverso. Voglio dire se pensi a stare lontano da Scott non ti senti propriamente bene giusto?-
-Palpitazioni, sudore freddo, dolore ovunque, tremori, poca concentrazione, insonnia, non ti reggi in piedi, il battito rallenta, respirare diventa faticoso, ti trasformi senza nemmeno rendertene conto, provi dolore senza realizzarlo razionalmente-
Elencò Victoria con tono freddo e distaccato, come se non le avesse mai provate quelle cose, Stiles la invidiò per un pelino, poi realizzò che erano 5 le persone sedute a quel tavolo che sapevano cosa aveva passato, si era incluso perché si, quindi le strinse una mano; Ailell nel frattempo spostava lo sguardo dal volto di Victoria al piatto, non sapendo come continuare poi prese coraggio.
-Si ecco, nel mio caso è diverso perché sono un druido, ma i sintomi sono quelli-
Scott lo guardò incredulo
-Li hai provati tutti e sei ancora in vita?-
Ailell scosse la testa
-È quello che la mia compagna ha provato, io sono stato in coma per tutto quel tempo, riuscivo a sentire il suo dolore chiaramente ma non potevo fare niente, ero rinchiuso nella mia testa mi sembrava di impazzire, ma diciamo che le cose sono migliorate, lei ha deciso di non volermi più.-
-Ed è possibile? Voglio dire è così che funziona? Ti svegli una mattina non vuoi qualcuno e lo lasci andare? Non ci avete mai parlato di questa possibilità-
Scott era diventato logorroico in due secondi, per la paura di poter perdere Isaac, Stiles invidiava il legame che li legava a volte.
-Non è così,- Derek intervenne, forse si era reso conto che per Victoria era troppo -l'uomo sceglie di non volere un compagno ma il lupo sa che questo compagno è lì fuori da qualche parte, semplicemente è troppo stanco e non può combattere la decisione razionale dell'umano quindi annulla quella parte di se, che la tiene legata al compagno. È molto rischioso in realtà e lo sconsigliano tutti ma succede a volte.-
-Quindi il lupo si sottomette all'umano?- Questa volta anche Stiles era confuso, non era possibile una cosa simile.
-No, niente del genere, è impossibile che uno dei due si sottometta all'altro-
Peter era entrato da chissà dove e da chissà quando e si era chiaramente schierato dalla parte di Victoria, in piedi dietro di lei che guardava male Ailell, Stiles in questi momenti lo stimava di più, poi continuò a spiegare.
-Diciamo che il lupo rendendosi conto di quanto dolore gli provoca il compagno accetta l'idea dell'umano di assopire quella parte, che è la stessa parte che permette poi di tornare ad essere padroni di noi stessi e che ci permette di riavvicinarsi ad altre persone, senza che il lupo si ribelli-
Scott aveva annuito, chiaramente confuso vedendo come Isaac lo guardava in apprensione, forse consapevole che avrebbe dovuto subirsi altre domande per capire in pieno, poi aveva ringraziato Peter per la spiegazione e aveva finito il cibo nel suo piatto.

Peter nel frattempo aveva fissato Ailell negli occhi e sembrava pronto a dare battaglia, non lo odiava, aveva visto crescere quel ragazzo, aveva visto il suo sguardo innamorato verso sua nipote, ma quello che aveva fatto, il suo allontanarsi da loro, il suo schieramento e l'odore che gli sentiva addosso erano tutti motivi che lo spingevano a scontrarsi con lui quindi schiarendosi la gola esclamò
-Ailell, è passato molto tempo, chiaramente non è un piacere rivederti ma lasciamo a dopo i convenevoli, puoi spiegarci come mai hai l'odore del beta,che ha deciso di passare sotto casa di Stiles e di provare ad attaccare mio nipote, addosso?- e ghignò, nessuno poteva ferire i suoi nipoti e restare impunito.

La domanda di Peter aveva mandato tutti nella confusione più totale, nessuno tranne i due alpha che avevano ricollegato i due odori e i beta non si spiegavano come mai stesse cenando tranquillamente quando avrebbe dovuto legarlo e farlo parlare, tornarono tutti al loro posto dopo un ringhio di Derek.
-Sappiamo dell'odore, dobbiamo chiaramente lavorare su questo- li giudicò tutti con lo sguardo- ne avremmo parlato dopo il dolce zio- riassunse magnificamente Victoria con tono freddo, tono che si portò fino alla fine del suo discorso -ma dato che ci siamo, parliamone, chiaramente lui -continuò indicandolo- è il druido del loro branco, mi dispiace tanto per il dottor. Deaton quando saprà che i suoi sforzi sono serviti ai beta che hanno cercato di uccidere il suo nuovo apprendista, voglio che tu sappia- continuò guardando Ailell- che non permetterò a nessuno di fare del male a Stiles, nessuno di noi lo permetterà quindi tornate da dove siete venuti, vi conviene.- concluse senza distogliere lo sguardo da Ailell nemmeno per mezzo secondo.

Stiles si sentiva amato, protetto e al sicuro ma in fin dei conti nemmeno minacciato quindi semplicemente scosse la testa, lui si sentiva bene, se questa minaccia significava poter dormire con Derek tanto meglio, a lui non importava poi molto, stava bene; questo però non lo frenò da guardare Ailell e fare il detective.
-Quindi come mai siete in città? Cosa volete da me? E soprattutto che diavolo di beta psicopatici avete in quel dannato branco?-
-Siamo in città per te, non so cosa vogliano però- Ailell rispose senza nessuna minaccia, a Stiles la cosa puzzava -ti sei messo davanti a lui per salvare Derek e l'ha preso come un affronto personale, credo vogliano anche Beacon Hills ma non ne sono certo non faccio parte del branco e non si confidano con me, sono il loro druido ma non sono parte del branco.-
A Stiles serviva solo questo per dare inizio al piano migliore di sempre, piano che vedeva Ailell spia del suo non-branco, che sarebbe potuto tornare ad essere parte del branco che gli spettava affianco alla sua compagna, con un sorriso spiegò ai presenti la sua idea, Victoria ne era contrariata,non lo rivoleva nel branco grazie tante, ma in realtà la trovava geniale, Derek appoggio il piano senza dare nemmeno il tempo a Stiles di finire, voleva provare ancora quel senso di serenità che aveva sentito per tutta la cena e che avevano provato da bambini e se serviva un branco di idioti per farlo, li avrebbe usati senza problemi.




Tutto era stato deciso, le pedine erano state messe sulla scacchiera, avevano fatto la prima mossa, ora dovevano solo scortare Stiles a casa e tenerlo al sicuro, Derek non diede nemmeno modo di porgere la domanda, diede la buonanotte alle sorelle e riportò Stiles a casa, erano sul portico di casa Stilinksi quando avvenne, Stiles stava sorridendo, Derek non era mai stato così innamorato di lui, lo guardò negli occhi e parlò prima ancora di rendersene conto.
-Tu sei il compagno del mio lupo, Stiles- Derek era stupito da se stesso e dalle parole, vere, che aveva buttato fuori di getto, la risposta di Stiles lo sorprese ancora di più.
-Lo so Derek, penso di saperlo da sempre.-
Stiles e Derek sentirono distintamente i loro cuori iniziare a battere all'unisono in quel preciso istante e guardandosi negli occhi sentirono tutte le emozioni che l'altro stava provando, Stiles, inconsapevolmente, stava legando se stesso a Derek e Derek stava accettando Stiles all'interno di se. Erano diventati un intero, dopo anni alla ricerca della propria parte mancate, della propria  metà.

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